A soli sei mesi dalla data di rilascio in patria, giunge in Europa e Stati Uniti, Samurai Warriors 4 – Empires, nuovo capitolo della serie Samurai Warriors, un franchise parecchio prolifico che, dal 2004 ad oggi ha sfornato diversi titoli. Samurai Warriors fa parte di un genere di videogiochi (i musou) che piace da impazzire in terra nipponica ma che non pare avere un così grande riscontro sul pubblico occidentale; nonostante ciò, i lavori di Omega Force sembrano aver trovato terreno fertile anche lontano dall’oriente, costruendosi forse una nicchia di appassionati fedelissimi.

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“Costruisci un esercito. Forgia un impero”

Terzo capitolo della serie Empires, Samurai Warriors 4 – Empires unisce elementi  strategici a quelli tipici del musou, cercando di ravvivare un genere che, a lungo andare, teme lo spauracchio della ripetitività..
Poiché non racconta una storia univoca, non si può parlare di vera e propria trama in Samurai Warriors 4 – Empires, difatti, qualunque clan o personaggio decidiate di interpretare, la narrazione verterà su un unico punto: la conquista del Giappone e le battaglie dell’epoca degli stati belligeranti (il cosiddetto periodo Sengoku). Ma da un gioco come questo, non ci si aspetta una trama, ci si aspettano solo tante, tante botte.
Approdato su Playstation 3, Playstation 4 e PSVita, andiamo ad analizzare le botte ignoranti della versione PS4.
 

Gameplay

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Samurai Warriors 4 – Empires ci offre due modalità di gioco principali, nonché la possibilità di creare il nostro esercito uomo per uomo (ma anche donna per donna) grazie alla modalità Edit, la quale ci consente di personalizzare i personaggi in molti modi diversi per poterli poi utilizzare nelle due modalità principali. La più importante di queste è la modalità Conquest, giocabile in singolo o multyplayer, nella quale, dopo aver scelto un clan partiremo alla conquista dell’obiettivo principale, o volendo continuare, fino all’unificazione di tutto il Giappone. Una volta scelto il clan (il gioco stesso ne consiglia alcuni, ad esempio gli Oda, i Takeda o i Uesugi) vi verrà chiesto di affiancare al vostro daimyo un consigliare, più i vari ministri che si occuperanno di affari diversi quali guerra, commercio, relazioni ecc. Prima di ogni battaglia, nel susseguirsi delle stagioni e degli anni, toccherà quindi dedicarsi alla parte strategica, invero fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi militari, poiché ad esempio, scarsità di risorse e cibo non vi permetteranno di far scendere in battaglia molti dei vostri generali, mentre uno sviluppo delle relazioni tra i vostri soldati favorirà il loro rendimento di coppia in battaglia. È possibile inoltre ingrandire il proprio castello dotandolo di più piani e stanze. A questo punto la mappa vi mostrerà i territori da attaccare, i quali, una volta conquistati vi forniranno altri generali da poter assoldare, liberare o uccidere. Alcuni potrebbero rifiutarsi di affiancarvi ma quando possibile sarà bene rimpolpare le proprie fila a difesa dei territori conquistati.
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Le battaglie sono un vero tripudio di botte, con centinaia di nemici che si scagliano sui vostri personaggi, i quali dispongono di vari attacchi: quello base, lo speciale, la parata e il “musou”, effettuabile dopo aver riempito l’apposita barra. E’ possibile anche creare attacchi combinati con i propri commilitoni. L’obiettivo delle battaglie è la conquista del campo base nemico entro un certo tempo limite, senza dimenticare che la sconfitta arriva non solo per l’uccisione dei vostri generali ma anche in caso di conquista del proprio campo base.
La modalità facile è effettivamente troppo semplice, basterà andare avanti e premere triangolo per sconfiggere tutti facilmente, quindi è consigliabile giocare almeno a modalità normale per godere di un po’ di sfida. Durante le battaglie verranno inoltre segnalati degli obiettivi precisi, quali ad esempio, compiere attacchi speciali o uccidere un tot di nemici con determinati generali.
I personaggi a disposizione sono davvero tantissimi, dalle armi e tecniche più disparate, da segnalare pure la presenza di un grosso numero di belle donzelle (oltre 100).
Infine, il Genesis mode, non si discosta molto dal Conquest ma permette di personalizzare la mappa e il proprio esercito con i personaggi preferiti (anche quelli creati nella modalità Edit).
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Arriviamo quindi al punto cruciale: un gioco del genere, risulta infine troppo noioso e ripetitivo? Nì, nel senso che a lungo andare effettivamente si perde la verve e l’entusiasmo delle prime battaglie, ma potrebbe non abbandonarvi l’ambizione di creare un potentissimo esercito e conquistare l’intero paese.
 

Grafica e sonoro

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A livello tecnico, Samurai Warriors 4 – Empires non offre un comparto di grandissimo livello e ricicla dai capitoli precedenti ambientazioni e musiche. I personaggi principali sono ben realizzati e caratterizzati a livello grafico ma le miriadi di nemici sono praticamente identiche all’interno di uno stesso esercito. Nonostante il gran numero di elementi presenti sulla scena, non vi sono quasi mai rallentamenti e, fortunatamente, il fastidioso effetto pop-up delle orde di nemici in arrivo non lo si nota così spesso. I suggestivi scenari offerti dal Giappone medioevale non sono purtroppo sfruttati a dovere, le location si ripetono spesso e sono poco dettagliate, mentre abbiamo una telecamera che svolge quasi sempre il suo lavoro in maniera egregia.
Sono spesso presenti dei bei filmati di intermezzo che mettono in scena le relazioni tra i personaggi, coinvolgendo anche quelli creati da noi stessi nell’editor.
Le musiche sono quelle tipiche del Giappone dei tempi, allo stesso tempo, il doppiaggio originale permette un’immersione ancora maggiore nelle atmosfere del gioco. I sottotitoli e i menù sono unicamente in inglese ma sono facilmente fruibili da chiunque senza troppo sforzo, inoltre, i pochi dialoghi tra i personaggi non sono importanti in relazione ai vostri obiettivi per cui, anche chi non mastica minimamente l’inglese potrà godere al meglio l’esperienza.

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Conclusioni

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Forse chi ha giocato i precedenti capitoli della saga Empires, non troverà in questo gioco nulla di particolarmente nuovo o per cui sia giustificato l'acquisto di una copia a prezzo pieno, ma paradossalmente, un gioco come Samurai Warriors 4 – Empires potrebbe introdurre con delicatezza e appassionare i neofiti del mondo dei musou. Il mix di parti strategiche e di combattimento potrebbero rendere il tutto più interessante, smorzando l’effetto ripetitività che sulla media distanza inizia già a sentirsi.
Fondamentalmente si tratta di un titolo adatto ad una certa tipologia di giocatori, quelli che vogliono buttarsi in battaglia a testa bassa senza pensare troppo alla trama o alla caratterizzazione dei personaggi. In questo caso, la quantità di botte presenti e la bellezza del Giappone medioevale, non possono che essere un ottimo incentivo all’acquisto.