Tra i molti JRPG in uscita su current gen, non si sarebbe mai immaginato di vedere un ritorno di Star Ocean, quando fu annunciato circa un anno fa, a causa di un quarto capitolo mal digerito da molti fan di questa saga sci-fi. Eppure ciò che abbiamo potuto giocare, finalmente, è il fatidico quinto episodio della serie, accompagnato da un sottotitolo decisamente bizzarro: Integrity and Faithlessness, letteralmente “Integrità e Infedeltà”. Due parole che, di fatto, rappresenterebbero non il cuore del gioco, bensì una volontà espressa dagli sviluppatori di ritornare alle cosiddette origini di Star Ocean, insoddisfatti dalla direzione intrapresa con Star Ocean: The Last Hope. Una scommessa riuscita?
 
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TRAMA

Star Ocean: Integrity and Faithlessness si propone da subito come un titolo alquanto grezzo: niente introduzioni, nessuna grossa sequenza animata. Prenderemo da subito il controllo del protagonista, Fidel Camuze, mentre si sta allenando con un amico di infanzia, Ted, all'interno di Sthal, città natale di entrambi. Il pretesto, ovviamente, sarà quello di introdurre il sistema di combattimento (di cui parleremo meglio in seguito) tramite un tutorial alquanto veloce e sbrigativo, per poi mostrarci la situazione in cui verge questo piccolo paese, situato sul pianeta Faykreed. Essendo un mondo decisamente sottosviluppato, con armi ed ambientazioni medievali, il nostro primo compito sarà respingere un'invasione dei predoni locali che hanno preso di mira questo pacifico villaggio, aiutati da Miki Sauvester, amica di infanzia del protagonista. Ovviamente, gli abitanti del luogo non saranno pronti a difendersi da una minaccia costante, quindi spetterà a Fidel e a Miki recarsi presso la capitale della regione, Resulia, per chiedere rinforzi. Ed è da questa “semplice” missione che inizierà il viaggio di Fidel, incontrando nuovi alleati e, ad un certo punto, il personaggio fulcro di tutta la storia: Relia. Questa piccola bambina di 12 anni spingerà il gruppo, Fidel e Miki in primis, a cercare la sua famiglia in ogni luogo di questo pianeta, a volte in contesti fin troppo forzati. La trama di Star Ocean: Integrity and Faithlessness, infatti, inizia come un qualsiasi JRPG ma subisce gradualmente una sequenza di eventi che di senso ne hanno ben poco: chi, dopotutto, non cercherebbe sul proprio mondo i genitori di una bambina, precipitata da una navetta tecnologicamente più avanzata di qualsiasi altra struttura presente, durante una guerra tra due stati messa in secondo piano un'ora dopo la sua presentazione? Inoltre, chi non accetterebbe nella propria squadra due perfetti sconosciuti dopo essere appena fuggiti da un gruppo di assalitori intenzionati ad uccidere Fidel e company? Tutti questi eventi, uniti a personaggi introdotti e fatti sparire nel giro di 5 minuti (antagonisti inclusi), fanno assumere una nota negativa ad una trama che, con un minimo di attenzione in più, sarebbe potuta essere originale, eliminando tanti, troppi cliché presenti soprattutto nelle sezioni finali di gioco.
 
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Tutto ciò viene ulteriormente peggiorato dal sistema narrativo utilizzato, formato da un numero esiguo di filmati e tantissime scenette in tempo reale, anche nel caso di eventi più importanti, che fanno perdere totalmente il momentum su ciò che sta succedendo. Lo stesso sistema PA (Private Action), ritornato anche in questo capitolo, è stato reso talmente opzionale e, allo stesso tempo, così fondamentale, che senza di esso non capirete assolutamente niente del profilo psicologico dei personaggi, in quanto nei filmati standard non mostreranno praticamente nulla di loro stessi. Le PA, inoltre, essendo incentrate sui membri del party, faranno sembrare Fidel un personaggio totalmente piatto, con tratti caratteristici pari a zero: persino Fiore Brunelli, accompagnata dal suo outfit votato palesemente al fanservice, è incredibilmente più complessa psicologicamente rispetto a Fidel (a patto che seguiate le sue PA). Se vi aspettavate quindi una bella trama, o quantomeno un party con personaggi intriganti, potreste rimanere un po' delusi. Inoltre, nel caso non conosciate bene l'inglese o il francese, scordatevi di capire la maggior parte dei dialoghi in quanto sono presenti testi e sottotitoli solo nelle lingue sopracitate. Una scelta alquanto discutibile di Square Enix, avendo tradotto totalmente in italiano il precedente capitolo.
 
GAMEPLAY

Sul lato gameplay, Star Ocean: Integrity and Faithlessness non delude, almeno non eccessivamente: una grossa rivoluzione è stata fatta sul combat system adottato (sempre in tempo reale), con battaglie basate sull'uso di 6 personaggi giocabili (Fidel, Miki, Victor, Fiore, Anne ed Emmerson) insieme a Relia. Di fatto, però, in certe occasioni il nostro party sarà formato anche da NPC esterni che donano, insieme alla transazione inesistente tra esplorazione e battaglie, un realismo particolarmente apprezzabile. Paradossalmente, è proprio questa caratteristica che risalta un grosso difetto del sistema di combattimento: ogni battaglia risulterà, almeno nella maggior parte dei casi, un polpettone caotico di effetti speciali, mandando alle ortiche ogni possibile forma di strategia che potrebbe fornire il titolo. Star Ocean 5, infatti, ci propone un battle system rivisitato rispetto a Star Ocean 4, focalizzato sul semplice uso di X per attacchi leggeri, O per attacchi pesanti e la pressione prolungata di uno di questi tasti per utilizzare una mossa speciale, variabile in base alla distanza. Il titolo premierà inoltre i cosiddetti “Cancel”, ovvero il costante cambiamento degli attacchi utilizzati, che ci doneranno un bonus di potenza progressivo fino al 200%. Oltre a ciò, è presente anche una barra chiamata “Reserve Rush”, da conservare per ottenere dei bonus in esperienza o da utilizzare per sferrare un micidiale attacco variabile in base al personaggio, che si riempirà con un uso costante di attacchi o sfruttando in maniera efficace il sistema “Sasso, Carta, Forbici” presente: l'attacco leggero sconfigge l'attacco pesante, l'attacco pesante batte la guardia, la guardia elimina l'attacco leggero. Questo elemento del gameplay è particolarmente interessante, in quanto cercherà di spingerci verso battaglie più ragionate ma, purtroppo, ricade anch'esso nel difetto di cui abbiamo parlato poco fa: la confusione delle battaglie.
 
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E tale caos peggiora ulteriormente a causa di un altro problema, ovvero l'Intelligenza Artificiale dei personaggi. I nostri compagni di squadra saranno, quasi sempre, dei perfetti manichini che si muoveranno in maniera spastica sul campo di battaglia e nemmeno l'utilizzo accorto dei ruoli che si potranno assegnare ad ognuno di loro migliorerà la situazione. Gli sviluppatori, al tempo delle interviste rilasciate nei mesi precedenti all'uscita del gioco, accennarono all'utilizzo di diversi ruoli che avrebbero permesso di personalizzare ognuno dei personaggi, donandogli un assetto strategico migliore in maniera quantomeno simile a ciò che era possibile fare in Final Fantasy XII con l'impiego dei Gambit. E l'idea, seppur buona, si rivela inefficace pure in questo caso, poiché i protagonisti cambieranno in maniera quasi marginale le loro abitudini in battaglia.

Una nota di merito va, tuttavia, alle quest presenti nel gioco che, per quanto si rivelino poco ispirate, permettono di spezzare il ritmo tra le sezioni della storia, incentivando l'esplorazione delle diverse aree di gioco alla ricerca di risorse da consegnare, da creare o semplicemente uccidendo diversi tipi di mostri, tra cui i ricercati (che, purtroppo, saranno delle semplici ricolorazioni di nemici comuni). Ma, come era possibile prevedere se avete letto fino ad ora, ad ogni pregio di questo gioco corrisponde un difetto. Le quest, infatti, evidenziano in maniera sottile una mancanza, se così la si vuol chiamare, di Star Ocean 5: la scarsità di location, sia in termini numerici che di effettiva grandezza delle aree. Il backtracking che dovrete effettuare, sia per missioni secondarie che per proseguire con la storia sarà talmente esagerato che potreste persino stufarvi di vedere sempre le stesse zone con una minima variabilità della fauna (mostri) che troverete.
 
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Ultimo ma non meno importante, è il ritorno del crafting in tutte le sue forme, reso notevolmente più comodo rispetto a Star Ocean 4 grazie alla possibilità di creare oggetti in qualsiasi momento (battaglie escluse) dal menù di gioco, facilitandoci in maniera sorprendente la partita. Potremo, infatti, inventare miriadi di armi, armature, accessori ed altro, senza dover trovare ricette ma, semplicemente, livellando le nostre specialità. Quest'ultime, sbloccabili tramite quest, eventi e, soprattutto, grazie all'onnipresente Welch Vineyard, potranno essere potenziate tramite l'uso degli SP, punti accumulabili con le battaglie, e ci permetteranno di inventare oggetti sempre più utili nonché di raccogliere risorse più rare o aumentare i drop dei nemici.

Per concludere, è indispensabile citare la nostra esperienza per quanto riguarda la durata effettiva del titolo. Purtroppo, Star Ocean: Integrity and Faithlessness non sarà un titolo che vi terrà incollati a lungo se cercherete di terminarlo solo per la trama, in quanto abbiamo terminato il gioco in poco più di 30 ore, con il 70% circa di quest secondarie completate. Il discorso cambia, ovviamente, se vorrete cimentarvi nel completamento totale del gioco poiché le diverse difficoltà offerte, accompagnate da una vasta enciclopedia di oggetti, nemici e 100 trofei di battaglia da ottenere, oltre ai due boss segreti ricorrenti della serie, vi garantiranno molte ore di gioco in più.
 
GRAFICA E SONORO

Per quanto concerne il comparto tecnico, Star Ocean: Integrity and Faithlessness non fa gridare al miracolo ed è un elemento che si nota fin dai primi momenti di gioco. Le ambientazioni, soprattutto a livello di texture, mostrano chiaramente la natura cross-gen del titolo, rivelandosi spesso spoglie o poco rifinite mentre i personaggi, al contrario, risultano nettamente più curati. Che sia durante filmati effettivi od osservando le diverse PA, potremo notare la cura riposta nei dettagli dei vestiti dei personaggi nonché la loro espressività facciale, resa particolarmente bene con un labiale (giapponese) ben realizzato. Purtroppo ciò passerà inosservato per gran parte dei giocatori in quanto, come già detto, i filmati che permetteranno di apprezzare al meglio tutto ciò sono stati ridotti al minimo.
 
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Nulla da dire, invece, sulle musiche composte dal ben noto Motoi Sakuraba (Tales of, Dark Souls) che, grazie all'uso di tracce storiche di Star Ocean e qualche novità, riesce sempre ad accompagnare bene l'azione o l'evento presente su schermo, risultando mai stancante, nemmeno dopo l'ennesimo scontro contro nemici comuni. Anche il doppiaggio, sia giapponese che inglese, risulta piacevole e privo delle solite voci note.
 
CONCLUSIONI
 
Star Ocean: Integrity and Faithlessness è un JRPG particolare, che ci ha portato più volte a chiederci cosa sarebbe potuto effettivamente diventare se gli sviluppatori avessero osato di più. Che sia stata mancanza di tempo o di budget, non lo sapremo probabilmente mai eppure, nonostante i suoi difetti, è un gioco che merita una possibilità. Non sarà un capolavoro preannunciato come potrebbero esserlo Final Fantasy XV o Persona 5, non verrà ricordato come il JRPG migliore degli ultimi anni ma, se cercate un titolo che possa regalarvi un'esperienza semplice e senza troppe pretese, Star Ocean 5 è ciò che fa per voi.