L'Attacco dei Giganti (in Giappone Shingeki no Kyojin) è una tra le opere mediatiche più diffuse degli ultimi anni: il capolavoro di Hajime Isayama è stato fin da subito acclamato dal pubblico giapponese e occidentale, tanto da guadagnarsi diverse nomination come il prestigioso premio Manga Taisho.
Visto il successo in versione cartaceaWit Studio e Production I.G hanno colto la palla al balzo, producendo uno degli anime più apprezzati di sempre per l'opera di Isayama.
Il fenomeno Attack on Titan, come conosciuto a tutti in inglese, ha coinvolto anche il mondo dei videogiochi. Una tra le prime produzioni in questo campo risulta Shingeki no Kyojin: Humanity in Chains, titolo per Nintendo 3DS sviluppato da Spike Chunsoft e di cui la critica non ha apprezzato i controlli forniti dalla console portatile, per certi versi limitativi.

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Omega Force, una branca di Koei Tecmo occupatasi di titoli di successo come One Piece: Pirate Warriors, Hyrule Warriors, Toukiden e tanti altri, percependo che il miglior gioco dedicato a L'Attacco dei Giganti non era ancora arrivato, si è cimentata in un'impresa: riprodurre fedelmente la prima stagione di Shingeki no Kyojin in un videogioco per PlayStation 3, PlayStation 4, PlayStation Vita, PC e Xbox One.
Sarà A.O.T.: Wings of Freedom il tributo videoludico più adatto a rendere omaggio all'opera di Isayama?

 
STORIA

La modalità Attack Mode vi consentirà di rivivere a grandi linee tutta la prima stagione dell'anime di Shingeki no Kyojin, attraverso numerose cutscene e fasi di combattimento in cui dovrete dimostrare di saper sfruttare il Dispositivo per la Manovra Tridimensionale.
In un mondo ispirato all'epoca medievale, esseri giganteschi di altezza compresa tra i 3 e i 15 metri e dalle origini misteriose, hanno decimato il genere umano, portando i sopravvissuti a ricercare un modo per contrastarli.

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La costruzione di tre mura alte 50 metri (in ordine, Wall Maria, Wall Rose e Wall Sina) risulta tra le soluzioni adottate, ma l'invenzione più geniale congegnata per contrattaccare i Giganti è posta nel Dispositivo per la Manovra Tridimensionale, un marchingegno che permette, tramite l'ausilio di rampini e di speciali lame elastiche, di tagliare la collottola ai suddetti esseri bizzarri e minacciosi, grazie in particolar modo a due bombole di gas che consentono di raggiungere senza troppa fatica la nuca dei nemici.

Nell'anno 845, tuttavia, l'apparente clima di serenità raggiunto per merito dei sacrifici degli antenati, viene completamente deturpato dall'improvvisa apparizione di un gigante alto circa 60 metri che, con un semplice ma efficace calcio, apre una breccia nel Wall Maria, il muro di protezione posto ai confini più esterni dell'ultimo baluardo dell'umanità.
Una delle zone più povere dell'imponente muraglia, il distretto di Shiganshina, viene immediatamente presa d'assalto da un'ondata di Giganti, non lasciando scampo ai suoi abitanti, tra cui la madre di un giovane chiamato Eren, il protagonista che riserberà per sempre un odio viscerale nei confronti dei titanici nemici.

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Cinque anni dopo, la stessa sorte subita dagli abitanti del Wall Maria minaccia di imbattersi presso il Wall Rose. Fortunatamente, i nuovi cadetti sottopostosi ad un duro addestramento mirato al padroneggiamento del Dispositivo per la Manovra Tridimensionale, come lo stesso Eren e gli amici di infanzia Mikasa e Armin, sono pronti a difenderlo ad ogni costo, arrivando anche a perdere compagni di camerata in questa disperata missione suicida.
A.O.T.: Wings of Freedom, come già accennato nelle premesse, presenterà il primo arco narrativo dell'anime, ma non solo: una volta terminato il gioco, avremo modo di approfondire alcuni aspetti di esso attraverso delle missioni secondarie che ci porteranno a sbloccare alcune scene anticipatorie della seconda stagione de L'Attacco dei Giganti, ufficialmente in arrivo in Giappone il prossimo anno.

 
GAMEPLAY

Il sistema di combattimento è probabilmente una delle migliori componenti che potrete trovare in A.O.T.: Wings of Freedom.
La resa in formato videoludico del Dispositivo per la Manovra Tridimensionale è decisamente eccellente, donando al titolo incredibile dinamicità: vi sembrerà infatti di giocare all'interno dell'anime.
Tecnicamente parlando, i comandi, anche per i giocatori meno esperti nel genere musou-action, sono semplici e intuitivi; il tasto quadrato è designato per agganciare i rampini nei vari punti del corpo dei Giganti e per muoversi nell'ambiente circostante, il tasto X serve per un momentaneo boost in velocità e per un leggero salto qualora il personaggio sia a terra, mentre il tasto cerchio è necessario per reclutare cadetti dislocati per la zona di battaglia e per impartire ordini (in particolare nel momento in cui controllerete Armin).

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L'attacco contro i Giganti si effettua mediante la pressione del tasto triangolo, ma solo dopo aver accumulato sufficiente velocità, altrimenti la vostra mossa sarà decisamente poco efficace.
Per agganciare il bersaglio si utilizza il tasto dorsale R1, mentre per destreggiarsi da una parte all'altra di quest'ultimo è indispensabile muovere l'analogico destro (scelta che per alcuni risulterà scomoda).
I tasti direzionali sono stati sfruttati per l'utilizzo degli oggetti, tra cui figurano pozioni in grado di recuperare la vitalità del personaggio controllato, nuove lame da scambiare al volo nel caso le precedenti si danneggiassero o si rompessero, bombole del gas per continuare a volare in cielo senza rallentamenti, e numerosi strategemmi quali granate sonore o flash ideali nell'obiettivo di indebolire i titani anomali.
Spesso e volentieri potremo sfruttare una mossa speciale del personaggio (designata dal tasto R2) per colpire ripetutamente, senza dover prestare attenzione al gas sfruttato, il nemico più ostico.

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La mappa di gioco, posta in alto a destra dello schermo, sarà fondamentale nel corso delle missioni, in quanto rappresenta l'unico modo per sapere quali minacce e pericoli ci attendono nel campo di battaglia. In questo caso, la meccanica ricorda molto la serie di musou One Piece: Pirate Warriors, in cui, al pari di A.O.T.: Wings of Freedom, si possono visualizzare le richieste di aiuto da parte dei nostri alleati, che una volta salvati con successo dalla morsa dei Giganti si uniranno alla squadra o provvederanno ad organizzare trappole da tendere ai nemici.

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Visivamente, tali avvisi sono rappresentati da razzi segnalatori verdi (nel caso di una richiesta di soccorso con poca priorità), di colore rosso (indice di un pericolo da affrontare per avanzare nella missione) o viola, qualora un personaggio sia in procinto di perdere la vita.
Il gioco, fortunatamente, non è molto punitivo in questi casi, considerando che anche qualora si fallisse il salvataggio di un alleato non rischieremo il game-over. Vi sono tuttavia delle eccezioni alla regola: se il personaggio che perde la vita è importante al proseguimento della missione dovremo ripetere il tutto.
Le ambientazioni in cui combatteremo sono discretamente varie, si parte dalle zone cittadine fino ad arrivare all'esterno delle mura. Unico punto a sfavore per le parti più popolate da abitazioni, risiede nel fatto che a volte il nostro personaggio ci andrà a sbattere contro o ne rimarrà momentaneamente incastrato. La cosa si fa ulteriormente snervante nel momento in cui ci saranno troppi Giganti ad affollare le strade della città.
L'IA nemica e la fisica degli oggetti non brilla particolarmente: a volte troveremo titani salire sui tetti, senza neanche devastare un singolo tetto; altre, si scaglieranno contro gli edifici senza un motivo apparente (distruggendoli, fortunatamente) o ancora gireranno in tondo senza una meta ben precisa.
Gli unici avversari che potrebbero comportare un po' di difficoltà sono i Giganti dal comportamento bizzarro, solitamente caratterizzati da venature e dall'impossibilità di attaccare loro la nuca senza prima tagliare di netto il resto delle parti del corpo, e i ''Dire Subjugation Target'', speciali titani che compaiono una volta soddisfatti determinati requisiti disponibili solo dopo aver completato la storia una prima volta.
A volte il gioco cercherà di incentivare l'eliminazione delle componenti del Gigante attraverso l'acquisizione di materiali, ottenibili tagliando un arto contrassegnato da un'icona gialla: grazie ad essi, potremo sviluppare e migliorare il nostro equipaggiamento, a partire dalle lame fino ad arrivare alle bombole del gas.

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Ogni personaggio è stato caratterizzato a regola d'arte: alcuni sono ottimi leader, come Armin, in grado di impartire ordini a comando qualora si vogliano tagliare gli arti dei Giganti senza necessariamente stare in prima linea; Levi, dalla potenza di attacco quasi sovraumana, in grado persino di lanciare contro il nemico le lame usurate.
Ce n'è davvero per tutti i gusti. Incredibilmente, però, assenti nel roster risultano personaggi di grande spessore come Annie, Reiner e Bertholdt, mentre altri di minore importanza come Sasha e Connie sono perfettamente giocabili.

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All'interno del campo base potremo potenziare il nostro Dispositivo per la Manovra Tridimensionale, acquistare manichini dei Giganti come ''graziosa decorazione'', noleggiare un cavallo per galoppare nelle mappe di gioco all'aperto in cui è difficile utilizzare regolarmente lo spostamento del Dispositivo, oppure ancora cimentarsi in missioni totalmente opzionali.
Queste ultime sono purtroppo abbastanza ripetitive, ma gli sviluppatori sono riusciti ad incentivare la loro prosecuzione attraverso un gradito extra che i fan in attesa della seconda stagione dell'anime apprezzeranno: infatti, dopo aver concluso il gioco e aver visualizzato i titoli di coda, non solo si sbloccherà una nuova modalità nel menu principale (di cui parleremo a breve), ma anche un pezzo di trama inedito. Non aspettatevi tuttavia un resoconto dettagliato di questa parte della storia, in quanto è stata trattata molto superficialmente.

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La ''True Attack Mode'' è un'altra aggiunta che potrete provare al termine della storia, ideata specialmente per coloro che richiedono un maggiore grado di sfida all'interno del gioco: seppure la modalità sia in tutto e per tutto uguale alla precedente, infatti, i nemici saranno molto più agguerriti e richiederanno maggiore impegno.

Una modalità di gioco particolarmente azzeccata risulta inoltre la ''Expedition Mode'', in cui affrontare in compagnia di altri giocatori missioni in co-op online senza particolari problemi di connessione. Per giocarci, tuttavia, è necessario l'abbonamento al servizio PlayStation Plus o Xbox Live Gold.
A causa della probabile caoticità della schermata di battaglia, non è presente però in alcuna maniera un'opzione per invitare un amico vicino ad unirsi in una partita in split-screen.

Purtroppo, A.O.T.: Wings of Freedom perde terreno dopo aver completato un tot di missioni (specialmente secondarie), in quanto si avvertirà una certa ripetitività: le mappe sono in fin dei conti poco numerose e l'obiettivo sarà sempre quello di eliminare quanti più titani possibili se si punta ad un Rank S o semplicemente alla fine della missione. Un difetto, probabilmente, di tutti i giochi di carattere musou.

 
GRAFICA, SONORO E LOCALIZZAZIONE

Il titolo è graficamente ben realizzato in ogni sua componente: che si parli delle bellissime scene in cel-shading fedeli all'anime o gli stessi modelli poligonali dei personaggi. A valorizzare tutto ciò, troviamo un frame rate stabile, capace di rendere l'esperienza di battaglia sempre esaltante.

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Anche l'ambientazione non mancherà di rievocare le atmosfere a cui ci ha abituato la serie anime, specialmente considerando il comparto sonoro che, seppure non abbia come rispettivo compositore Hiroyuki Sawano e come vocalist la bravissima Mika Kobayashi, mostra tracce sempre adatte alla situazione e ispirate allo stile dell'artista che ha prestato i propri strumenti alla controparte animata.
Un'inspiegabile mancanza risulta invece l'assenza della localizzazione in italiano, cosa che farà storcere il naso ai tanti appassionati della serie, data anche la notorietà dell'opera e il fatto che gli altri paesi europei godano di una traduzione francese, tedesca e inglese.
 
 
In definitiva, A.O.T.: Wings of Freedom, è la migliore produzione videoludica che possiate trovare attualmente per L'Attacco dei Giganti, anche se non priva di qualche lieve mancanza, data dall'assenza di alcuni personaggi giocabili e da una ripetitività delle missioni – in primo luogo secondarie – che potrebbero alla lunga stancare. Speriamo che un eventuale sequel del titolo rimedi a questi difetti, poiché le potenzialità per un gioco eccellente sull'Attacco dei Giganti sono decisamente presenti.