Tales of Berseria rappresenta il 16° capitolo di una saga da lungo tempo in circolazione, ma sfortunatamente non sempre memorabile: ne è la dimostrazione Tales of Zestiria, predecessore di Tales of Berseria e conosciuto a molti per una storia poco ispirata.
La nuova avventura – con protagonista una ragazza dai capelli corvini e sicuramente più carismatica di shepherd Sorey - sembra voler colmare quelle grosse lacune portate dal precedente titolo, proponendo allo stesso tempo una trama più avvincente e aggiunte finora passate in sordina (la parola minigames vi dice nulla?).
Attraverso una copia del gioco in lingua giapponese e dopo svariate ore di full-immersion, siamo riusciti ad avere un'idea abbastanza chiara ed esaustiva di ciò che vedremo nei negozi videoludici a partire dagli inizi del prossimo anno.

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''Berseria'', traslitterazione libertina del termine ''Berserk'', è cronologicamente collocato prima degli eventi di Zestiria, in un mondo in cui gli umani vivono circondati dal terrore di trasformarsi o venire assaliti dai cosiddetti Gouma, esseri famelici pronti a uccidere senza ritegno.
Tra essi, figura Velvet, protagonista di una vicenda tutt'altro che felice: dopo aver perso due persone a lei molto care in incidenti assai diversi, raccontati in un flashback che funge da effettivo prologo al gioco, la propria vita rischia di consumarsi all'interno di una prigione infestata dai Gouma, in cui cibarsi di essi attraverso una mano gigante e demoniaca è l'unica via per la sopravvivenza, tenendo inoltre in conto la nuova ragione di vita che spinge la ragazza a proseguire per la propria strada (che per questioni di spoiler non specificheremo).
''Vendetta'' e ''Sentimenti contro Ragione'' sono due tra le tematiche portanti di una triste quanto coinvolgente avventura, che vedrà Velvet, il serafino Laphicet e compagni di squadra affrontare i Taimashi, esorcisti pronti a sacrificare la propria vita in nome di una causa apparentemente giusta.
Non troveremo in giro per il mondo di gioco una protagonista acclamata e osannata dal pubblico – come al contrario lo era Sorey in Zestiria – quanto una fuggitiva con in mente una meta ben precisa.
Rokurou, Aizen e l'eccentrica Magilou sono tra i membri che porteremo in team, caratterizzati da un obiettivo diverso da quello di Velvet, ma che per determinate conseguenze e situazioni si trovano, come legati da uno stesso destino, in balia di una stessa onda, di cui il giocatore non conosce la meta esatta.
''Non molte sono le persone così folli da aiutarmi nel mio obiettivo'' – racconta Aizen ad un certo punto della storia – ''Eppure sono curioso di vedere quali riscontri porterà la pazzia generata in Velvet a cimentarsi in quest'impresa''; ed è proprio con lo stesso sentimento di forte curiosità che il giocatore si immergerà in Berseria, un mondo dai forti accenni a Zestiria (non mancheranno rivelazioni al riguardo) quanto diversificato e narrativamente migliore.

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Combattere in Tales of Berseria vi farà ricordare i bei vecchi tempi in Tales of Graces: a differenza di Zestiria, il gameplay del nuovo capitolo riprende in maniera molto simile le meccaniche introdotte nell'avventura di Asbel; per tale ragione, scordatevi la barra SP e le fusioni tra serafini per concatenare e sfoggiare le arti. Attraverso i Soul Point, racimolabili dai nemici dopo averli storditi o inflitto danni ingenti colpendo i loro punti deboli, potremo sfruttare con l'ausilio di tutti e quattro i tasti di attacco del controller le mosse a propria disposizione, diversificate per tipologia elementale (terra, fuoco, acqua e vento).
Il level-up di queste ultime – effettuabile semplicemente continuando ad utilizzare le medesime mosse – vi permetterà di sbloccarne di ulteriori, sicuramente più potenti, ma dall'alto costo di consumo Soul.
Nonostante tale grossa novità, entrare in combattimento in Tales of Berseria non vi sembrerà un'esperienza totalmente innovativa, in quanto il fulcro base che ha da sempre caratterizzato la serie è rimasto inalterato.
Il nuovo capitolo vuole dunque sì rinnovarsi, modificando alcuni aspetti del gameplay e la fastidiosissima telecamera di gioco presente in Zestiria, ma anche mantenere i canoni che hanno reso effettivamente speciale la saga di Tales of, proponendo ad esempio alcuni aspetti precedentemente trascurati: i minigiochi.
Nel corso del nostro viaggio, avremo modo di incontrare alcuni Katz con in zampa un palloncino che, in cambio di determinati punti guadagnabili attraverso le sfide da loro proposte, ci offriranno ricompense in termini di decorazioni da personalizzare sul modello poligonale di Velvet e compagni.
Ma parlando effettivamente di minigiochi, dovremo cimentarci in gare in cui si dovrà puntare a raggiungere un determinato tempo di gioco scoppiando dei palloncini, oppure ancora, interagendo con persone di locande ben specifiche, diventare veri e propri camerieri (chi ha giocato a Symphonia se ne ricorderà bene)! Sicuramente un grande omaggio ai vecchi Tales of, come dimostrato anche dalla schermata di navigazione: proseguendo nel gioco, e dopo aver ottenuto la nave Van Eltia, avremo modo di tenere traccia delle nostre destinazioni raggiunte finora attraverso una sorta di world-map, particolarmente utile per comprendere dove sarà la nostra prossima meta.
Un'aggiunta apprezzabile consiste nel menu di spedizione della nave, in cui, come suggerisce il nome stesso, potremo inviare il nostro vascello alla scoperta delle acque di gioco al fine di raccogliere materiali utili per il nostro equipaggiamento e... per acquisire nuove ricette culinarie!
Ebbene, ritorna a grande richiesta la possibilità di rendere i propri personaggi dei veri ''master chef'', grazie ad una funzionalità particolarmente utile per ottenere piatti in grado di conferire brevi potenziamenti in battaglia.
Qualora ci si annoiasse nel cucinare o nel navigare per i mari, avremo ovviamente modo di andare a caccia delle potenti Bestie demoniache sparse per l'ambientazione e di ricevere in cambio ricompense generose in denaro, grazie alle apposite richieste di un'addetta specifica (una meccanica simile a quella riscontrata in Xillia 2).

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Altra aggiunta che non poteva assolutamente mancare consiste nelle cosiddette skits, le scenette in stile anime, e curate ancora una volta dallo studio Ufotable, in cui leggere spassosi dialoghi tra personaggi (con la partecipazione speciale di Magilou). La dinamicità di queste ultime, nonché l'espressività donata agli artwork, rende davvero una gioia per gli occhi scoprire alcune sfaccettature della trama.

Unica nota negativa che abbiamo riscontrato nel nostro full-immersion del titolo, risiede nella grafica, ancora aggrappata ai canoni di Tales of Xillia, forse leggermente migliorata dal punto di vista di espressività facciale dei personaggi, ma essenzialmente ancorata alla vecchia generazione.
Considerando che si tratta del secondo capitolo della saga portato su console PlayStation 4, si poteva fare molto di più graficamente: è un peccato notare ancora la poca cura riposta sulle texture delle ambientazioni e degli oggetti.
 
 
Tales of Berseria, in conclusione, ha tutte le carte in regola per venire ricordato dai fan come uno tra i migliori capitoli della saga a livello narrativo, ma un po' meno dal punto di vista grafico.
I giocatori rimasti delusi da Tales of Zestiria potranno rifarsi con questa new entry, mentre i neofiti della serie sapranno apprezzarlo in ogni sua componente.