Dopo ondate di remastered di titoli più o meno famosi, l'annuncio, inizialmente trapelato tramite leak, di BioShock: The Collection non ha certamente sorpreso i fan ed ha scaturito un certo entusiasmo tra quest'ultimi, probabilmente ansiosi di ritornare nei mondi utopici di Rapture e Columbia, creati da Irrational Games sotto la guida di Ken Levine (System Shock). Lo studio Blind Squirrel Games, incaricato da 2K Games, ha quindi riportato, su PlayStation 4, Xbox One e PC, una delle serie più amate ed acclamate della scorsa generazione, ma vale davvero la pena acquistare questa collection anche nel caso si abbiano giocato precedentemente i vari capitoli di BioShock?
 
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«Un uomo sceglie, uno schiavo obbedisce.»

Prima di iniziare a parlare di questo franchise, una piccola premessa si dimostra certamente necessaria: BioShock, BioShock 2 e BioShock Infinite condividono tanti punti comuni eppure sono concettualmente diversi tra loro, sia per trama, collocazione temporale, ambientazione e protagonisti, motivo per cui analizzeremo ogni aspetto dei tre titoli.

«Quando mamma e papà mi misero su un aereo, per andare a trovare mio cugino in Inghilterra, mi dissero: "Figliolo, tu sei speciale, sei nato per fare grandi cose". Sapete una cosa? Avevano ragione.», con questa frase si aprirà lo scenario di BioShock in cui impersoneremo Jack, un uomo quasi totalmente muto, che, durante un viaggio aereo nel 1960, precipiterà nell'Oceano Atlantico per poi rifugiarsi in un singolo ed isolato faro, unica ancora di salvezza in quel panorama di corpi, rottami e fiamme. All'interno di esso, tuttavia, non lo attenderà nessuno, se non una statua alquanto inquietante, accompagnata da una singola scritta ed inusuale scritta: «No gods or kings. Only man.», una frase pronunciata da un certo Andrew Ryan e, inizialmente, priva di significato. Procedendo, Jack si imbatterà una batisfera che, in seguito all'immersione, lo porterà al cospetto di una città costruita nelle profondità del mare e ricca di promesse di ogni genere, come la possibilità di vivere liberi dal giogo del governo, della religione e da ogni costrizione etica. Una realtà concettualmente fantastica ma ben lontana dalla realtà effettiva: all'arrivo, il giocatore scoprirà la verità sul luogo, ormai un mero fantasma di ciò che era e popolato essenzialmente da Ricombinanti, Big Daddy e Sorelline. I primi non sono altro che gli abitanti di Rapture, intenzionati ad eliminare il protagonista a vista a causa della loro pazzia, nata dal forte abuso dei Plasmidi, modificatori genetici capaci di “ricombinare” il proprio patrimonio genetico e garantendo, di conseguenza, poteri che vanno ben oltre la semplice forza umana.
 
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I Big Daddy e le Sorelline, invece, costituiscono un discorso ben più complesso, approfondito anche meglio nel secondo capitolo della serie: queste due entità, così diverse l'una dall'altra ed indissolubilmente legate tra loro grazie ad un particolare legame chimico, sono l'emblema di BioShock e non meno importanti del protagonista stesso. Le Sorelline, infatti, altro non sono che bambine innocenti sottoposte ad una simbiosi mortale con una particolare lumaca di mare e, di conseguenza, le uniche creature a poter produrre una particolare sostanza chiamata ADAM, capace di estendere ulteriormente la propria ricombinazione genetica. Per tale motivo, queste bambine sono costantemente prese di mira dai Ricombinanti che, esattamente come tossicodipendenti, non esiteranno ad uccidere per ottenere, letteralmente, la loro droga. Ciò ci porterà a dover affrontare, come se fossimo i folli abitanti di Rapture, i Big Daddy, enormi bestioni corazzati dediti alla protezione, anche a costo della loro stessa vita, delle Sorelline.

Ad ogni modo, Jack si ritroverà, in seguito al suo traumatico arrivo, ad esplorare tutti i lati più oscuri di una città decadente che, pur partendo con un'ideologia di base estremamente solida, nascondeva un'insoddisfazione crescente dei ceti più poveri, regolamentata da poche regole frutto di una libertà eccessiva, a sua volta dettata da una furia capitalistica che schiacciava i deboli in favore dei potenti. Guidato da Atlas, una delle poche figure rimaste sane, ed aiutato dalla scienziata Tenenbaum, il protagonista dovrà farsi strada tra i personaggi più malati come il dottor Steinman, chirugo ossessionato dalla simmetria, e Sander Cohen, un artista delirante ed amante della personalità di Andrew Ryan, fondatore di Rapture che cercherà in ogni modo di ucciderci.

BioShock 2, al contrario, ci vedrà impersonare uno dei tanti temuti ed iconici Big Daddy, ben 10 anni dopo gli avvenimenti del primo episodio. Il nostro ruolo sarà quello del soggetto Delta, un modello antiquato di Big Daddy, che, risvegliatosi dopo il presunto suicidio ordinato dalla dottoressa Lamb, antagonista principale di questo capitolo, dovrà fare il possibile per salvare Eleanor, la Sorellina a cui è stato inevitabilmente legato anni prima, aiutato da Sinclair e da Brigid Tenenbaum, ritornata a Rapture per porre fine alla sofferenza delle bambine creata da lei stessa. Infatti, nonostante il successo di Jack, dal primo BioShock, nel salvare le diverse Sorelline sparse per Rapture, la situazione nella ben nota città subacquea non è cambiata: Sofia Lamb, psichiatra e diretta rivale di Andrew Ryan, ha preso il controllo di Rapture utilizzando una propaganda votata al collettivismo, in diretto contrasto alla politica individualista di Ryan, oltre a rapire bambine in tutto il mondo per trasformarle in Sorelline.
 
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Il gioco, pur non rivelandosi memorabile a livello di trama, esplorerà altri retroscena interessanti su Rapture e suoi abitanti, in particolar modo sui Big Daddy e le Sorelline di cui verranno svelate le origini, la creazione, le problematiche e i svariati prototipi, affrontando inoltre diverse tematiche a livello psicologico, sebbene non al livello del predecessore. Verrà inoltre introdotto anche un nuovo e letale nemico, frutto di esperimenti sull'adolescenza delle Sorelline: la Big Sister.

L'ultimo titolo proposto nella collection, BioShock Infinite, rappresenta un punto insolito della serie e, apparentemente, totalmente slegato dai primi due capitoli. Questa volta prenderemo i panni di Booker DeWitt, ex-agente Pinkerton, in procinto di recarsi a Columbia per trovare una ragazza di nome Elizabeth al fine di “estinguere il proprio debito”. Accompagnato con una barca da una coppia particolarmente strana, Booker giungerà ad un faro, fin troppo familiare. Tuttavia, all'interno non lo attenderà una statua di Andrew Ryan né una batisfera, bensì tanti messaggi minacciosi, ricordandogli che il fallimento della sua missione lo porterà ad una morte certa. In cima alla costruzione, un'enorme capsula lo porterà nella zona del suo obiettivo: Columbia, una città sospesa oltre i 5000 metri d'altezza nel cielo, un'altra utopia simile ma estremamente diversa da Rapture. Il nostro protagonista che, contrariamente a Jack e Delta, non perderà occasione di esprimere il suo punto di vista, si ritroverà letteralmente immerso nel battesimo di un gruppo di fanatici religiosi dopo il suo arrivo in una chiesa tramite la strana capsula volante, segnando l'effettiva entrata nella fluttuante Columbia.
 
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La città che si diramerà davanti a Booker in seguito a questo evento ricalcherà perfettamente i centri abitati americani di inizio '900, e non a caso: il gioco, infatti, è ambientato nel 1912, ben 50 anni prima degli eventi di Rapture, e i temi trattati in esso saranno fortemente basati sul razzismo, molto radicato in quel periodo, e sul fanatismo religioso, incarnato dall'antagonista principale del gioco: Zachary Hale Comstock. La figura di Elizabeth, protagonista effettiva del titolo che ci aiuterà in svariati modi grazie ai suoi poteri, porterà in scena un altro tema portante del titolo: i multiversi, argomento centrale e fulcro della trama di BioShock Infinite, su cui si basa inoltre la creazione della città stessa. Tale teoria è stata soprattutto utilizzata per spiegare, tramite i due DLC “Funerale in Mare”, il collegamento tra Rapture e Columbiachiudendo in maniera magistrale una serie così unica nel suo genere.
 
«L'amore è solo una reazione chimica, acquista significato solo per scelta.»

Il vero punto in comune tra i tre capitoli si rivela essere, senza dubbio, il gameplay. BioShock, come serie, rappresenta una sorta di sequel spirituale di System Shock 2 in cui gli elementi FPS, uniti all'uso di poteri sovrannaturali, fanno da padroni. Il primo episodio di BioShock, uscito nel 2007, ricorda particolarmente gli sparatutto vecchio stile, dove l'esplorazione degli ambienti, la ricerca di oggetti curativi e materiali per creare munizioni e quant'altro, oltre all'assenza della salute rigenerante garantiscono un'esperienza abbastanza unica nel genere, soprattutto considerando l'impressionante linearità e semplicità degli sparatutto moderni.

Le possibilità di interagire con i nemici e l'ambiente tramite l'utilizzo dei Plasmidi aggiunge un'enorme varietà ai combattimenti: potremo, per esempio, elettrificare i nemici con una scarica elettrica per sferrare subito dopo una sonora mazzata con la chiave inglese, congelare un avversario per frantumarlo con un colpo di fucile a pompa, utilizzare la telecinesi per lanciare un barile esplosivo o far infuriare un Big Daddy per eliminare ogni minaccia nei dintorni. L'approccio che vorremo adottare potrà riflettere al meglio il proprio stile anche grazie all'uso dei Tonici, speciali Plasmidi che conferiscono abilità passive quali una maggiore resistenza ai danni o una forza bruta aumentata. Purtroppo, i punti per acquistare i vari Plasmidi dovranno essere letteralmente sudati, in quanto la sostanza che ci permetterà ulteriori ricombinazioni (ADAM) sarà custodito solo ed esclusivamente dalle inquietanti Sorelline. Ciò significa che, per ottenerlo, dovremo affrontare i mastodontici Big Daddy che, al contrario dei Ricombinanti presenti a Rapture, non cadranno a terra con un paio di colpi di pistola. Nel caso riuscissimo ad avere la meglio su di loro, tuttavia, il gioco ci porrà un quesito essenziale: salvare la Sorellina, uccidendo il parassita all'interno di essa che produce l'ADAM e ricevendo meno sostanza in cambio, od ucciderla brutalmente per ricavare quanto più ADAM possibile? Questa sarà la scelta che ci porrà più e più volte lo stesso gioco e che determinerà, oltre a certe reazioni dei personaggi e ad una variazione nella difficoltà, il finale che otterremo una volta terminato il gioco.
 
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Su questa meccanica si basa pure il sequel, BioShock 2, che ripropone a grandi linee lo stesso gameplay con qualche leggera modifica: il crafting degli oggetti è stato rimosso, i minigiochi per aggirare i distributori, le torrette e le telecamere sono stati semplificati in favore di un hackeraggio più veloce e dinamico, mentre le foto, che nel primo capitolo servivano per acquisire un bonus in danno, mantengono la stessa funzione, cambiando il metodo di acquisizione con una pellicola per filmare i nemici. Il salvataggio delle Sorelline, allo stesso modo, è stato reso più complesso per conferire l'idea di utilizzare effettivamente un Big Daddy, in quanto avremo la possibilità di proteggere le bambine mentre raccoglieranno l'ADAM dai cadaveri sparsi in zona o, come nel precedente capitolo, ucciderle direttamente. Tuttavia, “in cambio” di questi piccoli miglioramenti al gameplay, BioShock 2 si rivela molto più lineare rispetto al predecessore, poiché, proseguendo, sarà impossibile tornare ad esplorare le zone precedenti, anche a causa di un semplice avanzamento degli eventi.

BioShock Infinite, invece, si distanzia dai due episodi ambientati a Rapture, proponendo un gameplay molto più moderno senza, per fortuna, abbandonare l'eredità della serie a cui appartiene. Potremo portare con noi solo due armi (contrariamente all'intero arsenale presente in BioShock e BioShock 2) mentre i Plasmidi verranno sostituiti dai Vigor, per ragioni di trama, ed avranno effetti quantomeno simili a quelli a cui eravamo abituati, quali l'ipnosi, le fiammate, i corvi al posto dei sciami d'api ed altro ancora. Il grosso cambiamento consisterà nell'impossibilità di portare con noi kit medici e di Eve, la sostanza necessaria all'uso dei Plasmidi in BioShock, affidandoci agli oggetti consumabili che troveremo in giro per recuperare salute e i sali per l'utilizzo dei Vigor, oltre ad avere uno scudo automatico e rigenerabile nel tempo che bloccherà i danni subiti fino alla sua rottura, inevitabile nel caso rimanessimo troppo esposti al fuoco nemico. Il titolo, inoltre, sarà incredibilmente lineare rispetto ai predecessori e proporrà tantissimi frenetici scontri a fuoco contro i vigilanti della città, svelando un netto contrasto agli ambienti claustrofobici di Rapture. L'introduzione delle Skyline, rotaie a cui potremo appenderci grazie allo Skyhook, porterà le battaglie su un piano prettamente verticale mentre i poteri di Elizabeth, capace di aprire squarci su altri universi, ci permetterà di evocare aiuti esterni, cambiare il campo di battaglia ed attraversare strade alternative per proseguire nella storia.
 
«C'è sempre un faro. C'è sempre un uomo. C'è sempre una città.»

Trattandosi di una collection rimasterizzata e comprendente titoli usciti originariamente su PlayStation 3 ed Xbox 360, il vero dubbio consiste nell'acquistare o meno tale titolo per le prestazioni che offre. Blind Squirrel Games, fortunatamente, ha svolto un buon lavoro complessivamente su tutti e tre i giochi, donando una pulizia generale a tutte le textures e ai modelli poligonali di personaggi e nemici, particolarmente notabile nel primo BioShock, il più datato dei tre (parliamo di un titolo del 2007). La stessa risoluzione è stata aumentata ad uno standard di 1080p ma l'elemento più apprezzabile rimane senza dubbio il frame rate della collection, aumentato a 60 fps costanti e che subirà molto raramente dei cali, offrendo un'esperienza di gioco complessivamente fluida. Purtroppo il lavoro degli sviluppatori si è limitato ad un semplice restauro grafico non privo di difetti: i bug ed i glitch, sia benefici che “game breaking” di BioShock sono rimasti, in BioShock 2 le modifiche alle textures hanno eliminato il bellissimo effetto bagnato presente nelle ambientazioni e l'audio di certi dialoghi, per motivi ignoti, tende ad interrompersi o a non attivarsi. BioShock Infinite, probabilmente trattandosi di un titolo relativamente recente (2013), mostra gran pochi miglioramenti effettivi, tralasciando il frame rate incrementato, rivelando degli effetti luminosi alquanto bizzarri rispetto all'originale. Un vero peccato anche per quanto concerne per le scritte dei sottotitoli e dei menù di gioco, così microscopiche da risultare spesso illeggibili, un piccolo difetto che avrebbe fatto piacere veder sistemato.
 
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Tutto ciò, comunque, non sminuisce in alcun modo le ambientazioni originali dei giochi, rimanendo tutt'oggi tra le più belle e suggestive nel panorama videoludico: che stiate giocando tra le zone in rovina di Rapture, ricche di inni alla follia scritti e sonori degli abitanti, o vivendo la profonda corruzione dell'americanissima Columbia nata dal fanatismo religioso e dal razzismo più estremo, non potrete fare a meno di rimanere ammaliati dalla cura posta nei dettagli di entrambe le città. Anche le OST, in cui possiamo trovare tracce prevalentemente selezionate tra canzoni realmente esistite rispecchianti l'epoca dei primi due titoli (1950), donano un forte quanto stupendo contrasto all'atmosfera malata presente a Rapture, contrariamente a BioShock Infinite che si affida principalmente a brani suggestivi creati appositamente per il gioco. Il doppiaggio italiano, inoltre, si rivela di ottima qualità, donando ad ogni personaggio uno spessore psicologico incredibilmente accurato e rispecchiante della personalità. Un vero peccato, tuttavia, per la rimozione del multiplayer di BioShock 2, che offriva una visione completa della guerra civile che ha distrutto Rapture, essendo ambientato un anno prima degli avvenimenti del BioShock originale.
 
Conclusioni
 
BioShock: The Collection porta con sé esattamente ciò che ci si può aspettare da un pacchetto rimasterizzato: tre titoli di una serie riproposti al meglio della loro condizione, seppur con qualche difetto minore, comprensivi di ogni contenuto aggiuntivo rilasciato. Un'esperienza completa ed appagante, soprattutto per i fan degli sparatutto in prima persona e della fantascienza, capace di trascinare in un mondo ricco di storia e retroscena, esplorando un approccio unico sui temi come capitalismo, religione e razzismo. Un acquisto obbligato nel caso non si abbia mai avuto modo di giocare l'intera serie ma anche da tenere in considerazione pur avendo già potuto provare i diversi titoli su PlayStation 3, Xbox 360 e PC. L'aggiunta del Commento del Regista in BioShock, inoltre, è un piccolo tocco di classe che farà felici anche i fan più accaniti.
 
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