Prima visual novel per il brand Mystery di proprietà Kadokawa GamesRoot Letter (stilizzato √Letter) rappresenta uno dei pochissimi casi di ''punta e clicca'' capace di trascinare il giocatore in un'ambientazione ricca di fascino, data la cura riposta nella volontà di ricreare scene di vita quotidiana e location giapponesi realmente esistenti come Matsue (prefettura di Shimane) e Izumo.

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Nei panni di un giovane uomo - ufficialmente battezzato Takayuki Nakamura - partiremo immediatamente, dalla vastissima Tokyo, in un viaggio alla ricerca di un'amica di penna scomparsa da 15 anni; forse in balia della nostalgia di rileggere le sue lettere colorate e rivestite elegantemente, o più probabilmente preso da una forte determinazione nel riscoprire i suoi anni di gioventù adolescenziale, classicamente riconosciuta come la più bella quanto problematica nell'esistenza di un individuo.
Vi aspetterete una gita tranquilla e rilassante in un paese di cui avete solo sentito parlare nelle lettere dell'amica di penna Aya Fumino, con l'obiettivo di rintracciare le persone che potrebbero conoscere i retroscena della ragazza... Un peccato che queste ultime non siano disposte a collaborare per un motivo apparentemente insensato.
Sarà necessario esplorare le diverse location di Matsue al fine di rintracciare potenziali testimoni e prove per ''incastrare'' coloro che affermano di non conoscere minimamente la povera Aya; tutto ciò, tecnicamente parlando, si coniuga con un comodo menù a tenda nel caso della scelta dell'ubicazione da investigare, collocata inizialmente in una sorta di cartina geografica del paese e, in seguito alla nostra selezione, rappresentata da meravigliose CG.
La sensazione ricavata coincide con la lettura di un romanzo, ulteriormente rimarcata dall'assenza di artwork riguardanti i personaggi, fatta eccezione per momenti particolarmente salienti ai fini della trama.

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Giunti di fronte al testimone che dovrebbe collaborare nell'incastrare i tasselli di un puzzle complesso, saremo chiamati a porgli una serie di domande prestabilite dal gioco e collocate nella sezione Ask di un apposito menù a tenda... a patto che sia realmente ciò che dovremo compiere! Spesso e volentieri, infatti, la domanda più esatta da avanzare è suggerita dal comando Think, un'opzione utile per indagare i pensieri del protagonista. A questo punto, potremo scegliere se ispezionare la location in cui ci troviamo attraverso Check (oggettivamente alquanto futile una volta arrivati nella fase di interrogazione), controllare l'Inventory al fine di ripescare un oggetto che potrebbe mettere alle strette l'interrogato o, come abbiamo accennato all'inizio, avanzare dei quesiti per mezzo del comando Ask.
I giocatori familiari di titoli investigativi come Ace Attorney Danganronpa si troveranno sicuramente a casa grazie alle meccaniche introdotte, ma anche i neofiti avranno modo di navigare tranquillamente e con estrema facilità nelle diverse fasi di interrogazione (una per ciascun capitolo). 
Una volta raggiunto il climax di quest'ultime, inoltre, si avvierà automaticamente una fase definita Max Mode, dal nickname del protagonista, ideata per smontare le tesi errate e porre sotto stress i nostri testimoni (finalmente illustrati attraverso un artwork). Qualora si scelga la frase non idonea al contesto, fortunatamente, non si assisterà ad alcuna penalizzazione; al contrario, se si avanzerà una domanda poco consona, riceveremo come punizione ''una lettera strappata'', posta sotto l'icona del personaggio interrogato: se tutte le lettere saranno strappate a causa di un nostro errore, il testimone si congederà, mentre noi saremo costretti a ripetere il caso.

Ogni fase investigativa riuscita porterà il protagonista sempre più vicino alla verità dietro la scomparsa di Aya Fumino e, al contempo, permetterà di conoscere nuove persone, più o meno coinvolte nella vicenda. Il giocatore si troverà particolarmente incuriosito dagli ex compagni di classe di Aya, coloro che, alla fin dei conti, daranno il maggior contributo nelle indagini e con cui avremo più attrito.

In Root Letter le ending che riceveremo dipenderanno dalla risposta data alle lettere di Aya in ciascun capitolo: se replicheremo ai quesiti della ragazza in maniera romantica, si sbloccherà il finale The Bond of Marriage; se punteremo su risposte incentrate sulla storia del paese in cui vive la scolaretta, e ci dimostreremo particolarmente interessati circa le leggende e tradizioni di quest'ultimo, arriveremo all'inquietante e insolito finale The Princess of Himegamori Forest. In totale dovremo ottenere 5 ending per avere il quadro completo della vicenda, agevolmente ottenibili grazie all'utilissima opzione di Skip Chapter, disponibile accedendo dallo smartphone in-game (altra opzione del menù a tendina), ideata qualora volessimo saltare le fasi investigative con l'obiettivo di rispondere solo e unicamente alle lettere di Aya.

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Dal punto di vista grafico e sonoro, la visual novel riesce perfettamente nel suo compito di attrarre il giocatore, trascinandolo con sé in un mondo così vicino alla realtà quanto distante, come se si trovasse all'interno di un ricordo a lungo dimenticato.
L'accurata riproduzione dei fondali, ripresi con maniacale cura dagli sviluppatori e da specifici collaboratori della prefettura di Shimane, rappresenta il fiore all'occhiello di quest'avventura all'insegna dell'investigazione, mentre una singola OST, ascoltabile per la maggior parte del nostro viaggio, sarà in grado di suggestionare e cullare il giocatore in un mondo pressapoco ''onirico''.
Documentarsi sulle location visitabili è inoltre possibile attraverso l'opzione Guidebook, la nostra ''guida turistica'' in formato cartaceo, selezionabile dal solito menù a tendina in cui troviamo Move, Ask, Check e così via.
Non mancano scene affascinanti visualizzabili in filmati anime a seguito della risoluzione di un'investigazione. 

Per quanto concerne la localizzazione, nonostante sia ben curata in inglese, stupisce in maniera negativa nei momenti in cui i personaggi urlano qualcosa: visivamente parlando, il testo è in caratteri così grandi da non riuscire a cogliere quanto è stato affermato, a meno che non conosciate il giapponese (lingua dell'audio).
Non aspettatevi, come sempre, una traduzione ufficiale italiana della visual novel.
 
 
Root Letter rappresenta un'ottima alternativa qualora non poteste permettervi un viaggio in Giappone!
Attraverso una storia investigativa lungi dalla banalità, personaggi ben caratterizzati e una colonna sonora suggestiva, vi troverete immersi in un mondo a metà tra realtà e sogno, ripercorrendo i passi di un giovane uomo alla ricerca di una compagna di penna perduta.
Alla fine del vostro viaggio, vi sembrerà di aver percorso gli anni dell'adolescenza, nei suoi momenti più belli e altresì difficili, provocando nei giocatori più sensibili un profondo senso di nostalgia.