Ormai è chiaro a tutti che “open world” e “libertà di esplorazione” sono due elementi chiave di questa generazione,  a dimostrarlo abbiamo l’ambizioso Final Fantasy XV, l’interesse sollevato da No Man’s Sky ed un sempre maggiore numero di esponenti del genere proposti da grandi e piccole software house.
 
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Steep, lo sportivo di Ubisoft che unisce gli sport invernali estremi alle meccaniche da sand-box game, saprà affascinare quanto i mondi di fantasia o le trafficate metropoli di GTA V o di Mafia 3?
 
Wooooh-hooo!” – apparente frase preferita di Sam Berger, protagonista del gioco.

A differenza di buona parte dei titoli citati poc’anzi, la trama del titolo Ubisoft non è che un pretesto per lasciare il giocatore libero di esplorare le Alpi, infatti dopo una sessione guidata in cui vengono introdotti i vari stili, Steep lascia al giocatore la totale libertà di godersi le montagne, la neve e i salti, il tutto alternando liberamente fra le varie discipline proposte: sci, snowboard, tuta alare e paracadute.

Si apre così una nuova pagina per la carriera del nostro protagonista nonché talentuoso atleta Sam Berger, il quale, mosso dal solo obbiettivo di diventare famoso e fare “cose epiche” (quindi neanche divertirsi?), si lancerà a capofitto nelle sfide più estreme per potersi guadagnare l’invito agli eventi ancora più estremi. Se la non-trama del gioco può lasciare perplessi, le frasi del protagonista (urlabili a ripetizione, in qualsiasi momento, con la semplice pressione del tasto X) non possono non disorientare anche il giocatore più indifferente. Tralasciando il fatto che alcune delle esclamazioni sono state palesemente registrate da doppiatori diversi e dalle origini linguistiche differenti, quelle che davvero fanno rabbrividire sono le “perle di saggezza” che sembrano uscite da un libro di Fabio Volo.
 
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Probabilmente aspettarsi una trama o una maggiore attenzione per i personaggi da un gioco sportivo è un qualcosa di pretenzioso e fuori luogo. Bisogna dire però che, considerando la premessa degli sviluppatori di voler “incarnare lo spirito degli sport estremi invernali”, approfondire cosa potesse spingere delle persone a rischiare la vita per il brivido di provare emozioni così forti non sarebbe stato male, anzi, probabilmente avrebbe fornito uno scorcio molto più realistico e interessante al titolo; cosa che lo avrebbe elevato a più di un “semplice gioco di sci".

Detto questo, la parte legata al gameplay e alla rappresentazione dell’ambiente di montagna è stupefacente. I panorami offerti dal mondo di gioco sono semplicemente mozzafiato e più di una volta capiterà di rimanere stregati osservando l’orizzonte da una cima piuttosto elevata. Buttarsi in picchiata con la tuta alare su un qualche boschetto, schivando magari le punte degli alberi all’ultimo per ottenere più crediti, o sfrecciare fra i tetti di qualche casetta in legno sommersa dalla neve mentre si realizzano i trick più accrobatici sono solo alcune delle azioni che vi porteranno ad apprezzare l'ultima fatica della casa canadese.
 
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Se girare solo per il gusto di farlo annoia, comunque, non sarà difficile iniziare qualche altra attività visto che praticamente ad ogni angolo si troveranno eventi dalla difficoltà variabile. Quest’ultimi si differenziano per i disparati obbiettivi che richiedono e, pur non brillando per varietà, riescono ad intrattenere, anche grazie alla differenza piuttosto marcata dei tracciati sui quali si gareggerà. Gli eventi sono suddivisi per discipline e possono andare dal classico arrivare primo ad una data destinazione all’ottenere tot punti con le acrobazie, dal seguire una troupè televisiva fino al distruggere dei bizzari pupazzi di neve con lo sguardo malvagio…

Ogni gara è legata ad una disciplina e potrà essere affrontata solo con quell’equipaggiamento, fatta eccezione per alcune di quelle riguardanti sci o snowboard: in quei casi starà al giocatore decidere con cosa partecipare. La difficoltà è mediamente alta e spesso prendere male una curva (leggasi, sbattere malamente contro un albero) equivale ad una sconfitta, per fortuna ricominciare è immediato e i “tracciati” sono mediamente corti (nell’ordine di uno, due minuti).

Le discipline diverse rendono decisamente più varia l’esperienza di Steep, non solo per gli eventi specifici che le coinvolgono, ma soprattutto per il come le si gioca. Sci e snowboard sono, come immaginabile, i più simili e a prima vista il secondo potrebbe sembrare una versione semplificata del primo poiché è più semplice farci acrobazie, si è un poco più lenti e cadere è decisamente più difficile.
 
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La verità però è che sono adatti a percorsi e abitudini diverse: gli sci hanno una velocità maggiore e fanno curve più precise mentre lo snowboard gode di una maggiore accelerazione e manovrabilità, soprattutto nei salti. Paracadute e tuta alare sono invece due mondi diversi, sia fra di loro che, ovviamente, rispetto agli sci.

Durante l’esplorazione, l’unico buon motivo per usare il paracadute è voler atterrare senza sfracellarsi, la tuta alare invece è ottima per coprire velocemente lunghe distanze, ma trovare un buon punto dove lanciarsi non è così comune. Le sfide legate al paracadute sono le più noiose del gioco perché estremamente lente, la loro difficoltà risiede nel saper seguire il percorso segnalato alla perfezione Le sfide sulla tuta alare invece sono un poco più rare, ma estremamente adrenaliniche, una buona dose di riflessi sarà necessaria per ottenere il primo posto.

Completare ed esplorare sono tutte azioni che portano a guadagnare fama, per aumentare di livello, e crediti, la valuta di gioco. Quest’ultimi possono essere spesi per personalizzare il proprio avatar o acquistare i “biglietti elicottero”. La quantità di giacche, tavole, paracaduti, tute, caschi, accessori e tanto altro ancora è immensa e spazia da capi più seri e realistici ad altri decisamente più stravaganti che, per fortuna, arrivano anche a modificare le frasi del protagonista (diciamocelo, poter belare è decisamente meglio che sentire quell’odioso “oOoh yesSh!”). I biglietti elicottero permettono di raggiungere qualsiasi vetta o area, anche quelle teoricamente sbloccabili solo dopo aver raggiunto un determinato livello di fama.

GIUDIZIO FINALE

Steep è un ottimo gioco sportivo, adatto a chi rimane affascinato dai paesaggi naturali e perfetto per gli appassionati del genere. La totale mancanza di un qualsivoglia aspetto narrativo è una pecca trascurabile se si considera l’enorme numero di missioni ed eventi, elementi per personalizzare il proprio personaggio e location raggiungibili. Sebbene quest’ultime, trattandosi sempre di zone di montagna, appiano simili fra loro, non lasciatevi ingannare perchè la similitudine estetica di alcune aree viene ampiamente compensata dai terreni e tracciati radicalmente diversi. Per concludere, se il lavoro o lo studio vi hanno fatto rinunciare alla settimana bianca per ormai troppo tempo, Steep può essere la (magra) consolazione che state cercando.