DICE ci offre l’ultima espansione di Star Wars Battlefront intitolata Rogue One: Scarif, come intuibile dal titolo, questa è liberamente ispirata a Rogue One: A Star Wars Story, primo spin off della saga fantascientifica ideata da George Lucas, in uscita a giorni nei cinema. Vediamola insieme. Attenzione, pur non essendo tratta direttamente dal film può contenere qualche piccolo spoiler.
 
 

Già disponibile da qualche giorno per chi ha acquistato il Season Pass ed in arrivo il 20 dicembre per gli altri, Star Wars Battlefront si arricchisce di Rogue One: Scarif, la nuova ed ultima espansione dedicata, come detto, al nuovo spin off cinematografico in arrivo sui grandi schermi il 15 dicembre. Nel 2017 infatti DICE si concentrerà sui DLC di Battlefield 1, per poi lanciare nel prossimo autunno il nuovo capitolo del titolo multiplayer dedicato alla Galassia lontana lontana…

Iniziamo con il “contorno” per poi passare ad analizzare in modo più approfondito la nuova modalità di gioco “Infiltrazione”. Innanzi tutto Rogue One: Scarif contiene due nuovi eroi, Jyn Erso ed Orson Krennic.  La bella Jyn è armata con una pistola Blaster A180 che si può trasformare agevolmente in fucile tramite uso della rispettiva carta, del nuovo Implosore Sonico che vedremo più avanti e di un colpo di melée che si sblocca dopo tre uccisioni, ma può essere caricato ulteriormente fino ad arrivare a 9 kill per renderlo ancora più potente.

Il Director Krennic invece, oltre ad essere equipaggiato con un Blaster DT-29 a munizioni (per cui da ricaricare, e non da far raffreddare come tutte le altre armi del titolo), può sparare con un proiettile speciale per penetrare nelle corazze nemiche (con l’obbligo però di ricaricare dopo ogni colpo), schierare sul campo C2-B5, una versione all-black di R2-D2 che fornisce scudi e gas dioxis, ed aumentare fino a 200 punti la salute dei suoi gregari tramite una icona a corto raggio da posizionare sul campo di battaglia. La salute dei soldati non rimane stabile, ma scende lentamente ed inesorabilmente fino a 50 punti ed inoltre l’effetto del power up dura soltanto 45 secondi. Eventuali eroi nella zona della icona, Krennic compreso, avranno un bonus-mana del 10%.
Inoltre con Krennic in gioco è possibile schierare due Death Troopers, guardie imperiali in corazza nera con potenti blaster pesanti (e da lontano facilmente confondibili con Darth Vader).


Le due nuove armi sono quelle già citate in dotazione ai due eroi, con la differenza che la A180 di Jyn in mano ai normali giocatori ha 4 diverse modalità di uso. Oltre a pistola e fucile già usabili dalla ribelle, può essere trasformata in sniper o arma ad Ioni. Ne consegue che utilizzando la A180 vengono sostituite le star card con le 3 modalità secondarie. Entrambi i nuovi blaster sono sbloccabili tramite i soliti contratti di Hutt, stavolta un poco meno difficili da portare a termine rispetto a Death Star, ma comunque sempre piuttosto impegnativi soprattutto per il DT-29.

Le nuove star cards sono 3, il citato Implosore Sonico che, oltre ad essere molto potente, acceca i nemici che stavano guardando nella direzione della esplosione e la possibilità di chiamare il supporto aerei da parte degli U-Wing per i ribelli o dei Tie Striker per l’Impero. L’U-Wing è il nuovo velivolo sbloccato da Rogue One: Scarif, utilizzato soprattutto nella modalità principale.

A livello di mappe abbiamo in play list Assalto Camminatori, Eliminazione, Squadrone di Caccia e Punto di Svolta. Le tre modalità terrestri mutuano in buona parte la mappa di gioco di Infiltrazione, mentre Squadrone di Caccia pone la battaglia in volo sopra Scarif. La più azzeccata si rivela Punto di Svolta, con il quinto ed ultimo punto di controllo posto all’interno di una base di atterraggio imperiale in cui lo scontro si fa molto adrenalinico ed imprevedibile. Tutte le modalità prevedono la presenza degli eroi.
 

Il punto forte del DLC è però Infiltrazione, la nuova modalità da 32 giocatori. Come schema di gioco ricalca molto quanto visto nell'espansione precedente ovvero Morte Nera, trattandosi di una modalità composta da tre capitoli che si sbloccano progressivamente attraverso la vittoria dei ribelli o che chiudono l’avventura anzi tempo nel caso si raggiunga il tempo limite.

Nella prima fase un gruppo di Ala X sarà chiamato a scortare gli U-Wing in cerca di atterraggio su Scarif. Nello scudo del pianeta si è aperto un provvisorio varco, ed i giocatori che vengono deputati alla guida del nuovo mezzo devono cercare di attraversarlo. Ogni volta che i Tie avversari distruggeranno i mezzi da sbarco nuovi giocatori ne prenderanno il posto, aumentando progressivamente il numero di U-Wing impegnati. Ovviamente i giocatori sotto l’Impero dovranno abbattere gli Ala U prima che raggiungano il punto di ingresso del pianeta. Durante la prova i Ribelli sono sempre riusciti a portare un Ala U oltre lo scudo, sbloccando la seconda sezione.

Si scende sul pianeta tropicale e, mentre la squadra principale sta cercando i piani della Morte Nera, il compito dei Ribelli è quello di creare un diversivo facendo esplodere uno dei due cargo imperiali parcheggiati nei dintorni della foresta. La vegetazione di Scarif è molto fitta e spesso non rende possibile passarvi attraverso, ma obbliga a passare per i sentieri ovviamente controllati a vista dagli Stormtropper, per cui serve una buona coordinazione per riuscire ad armare e detonare il cargo al fine di sbloccare la fase tre.

Dopo un altro brevissimo filmato siamo di nuovo sulla superficie del pianeta. I dati della Death Star sono stati posti in dei nastri ed uno di questi deve arrivare nella zona di atterraggio dell’Ala U. A livello di gameplay è simile ad un capture the flag, se il ribelle con uno dei nastri viene ucciso il prezioso supporto rimane a terra e può essere raccolto solo da Jyn e compagni, finché non si raggiunge la zona di decollo o scade il tempo limite.

Infiltrazione è una buona aggiunta al gameplay di Star Wars Battlefront, è più corta di quanto visto in Death Star per cui più adatta a partite brevi ed è  piuttosto piacevole da giocare, anche grazie al fatto che è più improntata al combattimento di terra che a quello aereo. Il maggior difetto è la ripetitività delle locations, visto che fra le due fasi la sola differenza fra le mappe è trovare nell’area di gioco il cargo distrutto alla fine del capitolo intermedio. Se si aggiunge poi che durante la playlist le altre modalità che intervallano Infiltrazione hanno comunque bene o male la stessa mappa il quadro della situazione è completo.


Rogue One: Scarif come impatto visivo è realizzato in modo davvero eccellente, con ampie zone marine accostate a foreste di stampo prettamente tropicale. A breve sapremo quanto è attinente al film, ma la resa è molto buona. Ha però dei difetti grafici minori, tra cui alcune esplosioni che appaiono sgranate (probabilmente un bug grafico da risolvere) e qualche problema di compenetrazione sia con l’acqua che con la vegetazione stessa che si fatica a capire quando blocca il passaggio e quando invece lo permette. Scendendo da una balaustra è capitato di rimanere bloccato e di essere costretto al suicidio tramite granata lanciata sotto i piedi, per fare un esempio. L'assoluta mancanza di interattività ambientale di Star Wars Battlefront poi si fa molto notare, visto le ampie foglie che costituiscono la vegetazione e che non si muovono minimamente nemmeno se prese a colpi di blaster. Si tratta di piccoli difetti che però possono far storcere il naso, soprattutto se paragonati all’ottimo lavoro che è stato fatto sul livello di dettaglio del pianeta.
 

 

Giunti al commento finale, il DLC Rogue One: Scarif per Star Wars Battlefront si pone un gradino sotto a quanto visto un paio di mesi fa in Morte Nera a causa della ripetitività delle missioni e di qualche bug da risolvere. Probabilmente la decisione sul comprarlo o meno, per chi non ha il Season Pass, passerà dalla visione del film, in quanto se questo non deluderà le aspettative poter impersonare Krennic o Jyn sul pianeta di Scarif potrà essere un buon valore aggiunto. Rimangono valide però le constatazioni solite, ovvero che non è facilissimo usare i nuovi eroi né le nuove armi, e le critiche sulla parte narrativa che intermezza le missioni di Infiltrazione che sono veramente ridotte all’osso, tanto che se si gioca la prima partita nei panni dell’Impero si fatica a capire cosa stia succedendo sul pianeta tropicale. Per chi cercasse qualcosa di nuovo nel titolo e non troppo impegnativo come tempo da dedicare è comunque una buona opportunità.