È innegabile che negli ultimi anni ci sia stata una vera e propria rinascita delle ambientazioni a sfondo vichingo, sia nel gaming che nell'ambito dei media più svariati. Non solo, quindi, le influenze della mitologia norrena nel nuovo God of War, nell'ispirato The Banner Saga e nel sempreverde Skyrim, ma anche la commistione fra storiografia e leggenda della serie tv Vikings, prodotta nientemeno che da History Channel. All'interno di un solco già tracciato da tali illustri predecessori, si inserisce quindi Northgard, titolo che punta con tutte le sue forze a recuperare il meglio del passato della strategia in tempo reale su PC, traghettandolo nel presente.

Title-Screen-v1.jpg
 
Northgard è meglio descritto, nella sua essenza, come un mix di svariate influenze illustri nel genere strategico, comprendenti Civilization, Age of Empires e la mai troppo sottovalutata serie Settlers, senza dimenticare anche input provenienti da titoli più recenti come Banished. Sviluppato dagli stessi ragazzi di Shiro Games che hanno già avuto modo di dimostrare le proprie potenzialità con i due capitoli della serie action-RPG Evoland - titoli, anche questi, che tendono ad osannare un intero genere con più di una citazione, Northgard si pone come un titolo capace di far riaffiorare, nella mente del giocatore più navigato, memorie e sensazioni comunissime fino a diversi anni fa, in maniera quasi nostalgica ma senza mai essere troppo fuorviamente autoreferenziali.

Screenshot-Blizzard.jpg

Ma andiamo con ordine: Northgard, in uscita proprio oggi su Steam, è ancora in Accesso Anticipato; ciò vuol dire che molte delle caratteristiche che contraddistingueranno il gioco nella sua versione finale sono ancora al di là da venire. Allo stadio attuale, e come da prassi di un Accesso Anticipato, il gioco si pone come un investimento più che un titolo compiuto, dato che l'unica opzione a disposizione del giocatore consiste in una partita sandbox contro avversari controllati dall'IA. Shiro Games promette, per l'uscita fissata entro la metà del 2017, una corposa campagna in singolo e una immancabile modalità multiplayer, oltre ovviamente a tutte le ottimizzazioni e i raffinamenti del caso sul gameplay di base. In Northgard, il giocatore dovrà assumere il ruolo di uno specifico clan vichingo (scelto all'inizio della partita) e determinarne le sorti esplorando un vasto continente sconosciuto, scoprendone i pericoli e le risorse e combattendo contro altri clan rivali.
 

 
La partita inizia, come già accennato, con la scelta di un clan, ognuno foriero di un determinato set di vantaggi: il clan del Lupo, per esempio, offre diversi bonus relativi al combattimento e alla conquista, mentre il clan del Cervo porta con sé miglioramenti commerciali e amministrativi; le differenze tra clan e clan coinvolgono perfino, in parte, anche le strutture che è possibile costruire, dato che ognuno di essi ha a disposizione un peculiare edificio la cui costruzione apporta specifici bonus. La partita vera e propria si apre su una mappa generata casualmente (ma non nella versione ad Accesso Anticipato, che offre sempre la stessa morfologia con qualche lieve variazione), nella quale avremo subito modo di prendere il controllo di un centro città e di un ristretto manipolo di cittadini. Come già detto, il gameplay di base prende equamente ispirazione dai capolavori più celebri della strategia, rimescolandoli senza soluzione di continuità: da Age of Empires, il gioco riprende la struttura di base di raccolta di risorse e combattimento in tempo reale; alla compianta serie Settlers si deve la gestione dei cittadini - che vengono prodotti autonomamente - e l'assegnazione dei ruoli ad ognuno di essi a seconda delle strutture costruite. È presente, in questo senso, una grande varietà di mestieri ai quali far dedicare i nostri popolani, tutti necessari al fine di far funzionare correttamente la nostra colonia: si va dai cacciatori ai falegnami, dai guaritori ai guerrieri, proseguendo con mercanti, studiosi, bardi e tanto altro.

Screenshot-Busy-Village-.jpg
 
Ciò che Northgard presenta fin da subito è una grande quantità di variabili da tenere in conto nella gestione della partita. Essa è scandita da numerosi eventi casuali e periodici, a partire dall'inverno, che rappresenta un vero e proprio banco di prova per il giocatore, obbligato com'è a raccogliere abbastanza cibo e legname per far fronte ai rigori del freddo. Al giocatore spetterà anche affrontare calamità naturali e invasioni di esseri sovrannaturali, tutti eventi che scandiscono una partita in lenta ma costante evoluzione dove non è mai concesso adagiarsi sugli allori, anche grazie al fatto che il sistema di progressione del gioco obbliga ad un'espansione rapida e costante: come in un qualsivoglia strategico 4X, infatti, la mappa di gioco è divisa in varie regioni, ognuna contenenti risorse e pericoli generati in modo procedurale, e in ognuna di queste è possibile costruire solo un numero limitato di edifici; la conseguenza naturale di tale premessa è che al giocatore è espressamente vietato fare "turtling", ovvero assumere un atteggiamento troppo difensivista, pena la completa incapacità di proseguire nello sviluppo della colonia a causa della mancanza delle infrastrutture necessarie. Ogni regione, tra l'altro, dev'essere colonizzata spendendo un quantitativo di cibo che diventa sempre più esoso a mano a mano che si espande il proprio impero
 

 
Northgard offre, ad onor del vero, un sistema di gestione piuttosto semplificato: gli edifici dispongono di alcune migliorie effettuabili, ma solo una per edificio, mentre l'ormai immancabile albero tecnologico - che pure presenta qualche graziosa novità con alcune tecnologie ristrette in base al clan scelto - è decisamente troppo scarno. La diplomazia non convince affatto, almeno allo stato attuale, date l'assenza quasi totale di opzioni, mentre il lato militare è anch'esso appena accennato - sarà infatti possibile solo costruire una determinata categoria di guerrieri da mischia (niente arcieri, armi d'assedio e altre amenità), più un eroe, per delle scaramucce tra non più di una decina di soldati complessivi che non danno certo sensazioni di epicità. Tale ossatura di base del design, di proposito non troppo appesantita, porta però anche dei vantaggi: i propri popolani si controllano con facilità grazie ad un interfaccia che si presenta piuttosto bene nella sua forma di base, e con pochi clic è possibile selezionare i popolani inattivi o determinate categorie di lavoratori e assegnare istantaneamente gli uni e gli altri a specifici compiti a seconda delle necessità. I lavoratori otterranno risorse autonomamente senza input alcuno, persino i guaritori si occuperanno delle unità ferite senza che gli si dica loro di far nulla, anche a mezzo continente di distanza.

Screenshot-Dangerous-shores.jpg
 
L'impressione in merito a tale design, a seguito di questa prova, è che Northgard sia appositamente costruito per essere leggero e fruibile, magari, anche da chi non digerisce molto bene il classico strategico su PC, sensazione data anche dall'indubbio pastiche di generi che Shiro Games ha cercato di mettere in piedi con la propria opera, equilibrando influenze da strategia in tempo reale con altre da gestionale, mescolando il tutto con una spruzzata di 4X; il risultato finale non può che essere, in un certo grado, una bastardizzazione che inevitabilmente va a perdere parte delle caratteristiche di partenza delle sue ispirazioni. È anche vero, però, che essendo un titolo in Accesso Anticipato è ancora presto per emettere un giudizio su caratteristiche di gioco che, a conti fatti, sono ancora in pieno divenire; sarà interessante, in questo senso, vedere come si svilupperanno tali meccaniche nella campagna, che gli sviluppatori promettono essere complessa e articolata.

20170221124037_1.jpg

Su una cosa, però, Shiro Games è degna di lode: l'aspetto grafico e tecnico, pur senza essere rivoluzionario, si presenta indubbiamente molto bene: il design estetico è vagamente cartoonesco, ma sempre pulito, essenziale e comprensibile - e quest'ultimo è senza dubbio l'elemento più importante, dato il genere di appartenenza. Assolutamente degne di nota le poche tracce sonore già presenti, con melodie che riecheggiano alla perfezione le atmosfere norrene, mentre una menzione d'onore va al lato più squisitamente tecnico, data la stabilità assoluta del codice della build da me provata, nonostante lo stato di sviluppo ancora piuttosto precoce.

20170221124018_1.jpg
 
Northgard saranno senza dubbio interessati tutti quelli che vogliono riscoprire tutti quegli elementi, magari mescolati con altri ma indubbiamente presenti, tipici delle produzioni strategiche che diversi anni fa costituivano gran parte del panorama videoludico su PC. Alcune influenze - soprattutto quelle derivanti da Settlers e affini - sono così fieramente mostrate al giocatore che non si potrà evitare una punta di nostalgia. La speranza è che Northgard possa farsi pienamente carico della sua eredità, portando a compimento una benvenuta operazione di recupero e di riproposizione ad un pubblico più giovane, ma tenendo sempre bene a mente il rischio derivante dall'attuale scarsezza di contenuti.