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9.0/10
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Attenzione: la recensione contiene spoiler

"Candy Candy" è un manga del 1975, nato dalla penna di Kyoko Mizuki, Yumiko Igarashi e diventato negli anni una vera e propria icona degli shojo, da noi è più conosciuto per l'anime TV, la cui trama è bene o male identica, a parte per alcune differenze come per il personaggio di Tom, la parte in cui Candy va a Graytown e alcuni filler sparsi un po in tutta la serie, la vera differenza sta nel finale.

La storia la conosciamo già: questa bambina trovata in una cesta davanti all'orfanotrofio "casa di Pony" dove vivrà un'infanzia felice e spensierata, tanto da non voler andare più via e, quando alla fine verrà adottata, si troverà a fare da cameriera per la famiglia Legan dove verrà costantemente maltrattata, solo l'intervento dei parenti dei Legan riuscirà a dare a Candy uno spiraglio di felicità. Qui inizierà il percorso che la porterà a diventare una donna ben realizzata nella vita. Come nell'anime, anche il manga si può suddividere in sei archi e fasi di crescita per la protagonista: all'inizio abbiamo una Candy molto egoista e attaccata alle sue "mamme" Miss Pony e Suor Maria, dovrà dire addio al suo nido per affrontare il mondo che la odierà sempre per il fatto di essere orfana. La seconda parte, a casa Ardley (Andrew qui in Italia), purtroppo la tragedia è dietro l'angolo. Per tutti questi motivi spesso questa storia viene sbeffeggiata per essere una storia di "sfighe", ma sinceramente a me i continui meme e battute hanno stancato, queste storie sono strappalacrime, ma ci ricordano di quanto sia dura la vita e ci incoraggia a non desistere mai, inizialmente Candy è molto vittima degli eventi ma piano, piano la vediamo diventare più autonoma e indipendente, la parte in cui si trova alla Saint Paul School è certamente la migliore, non mancano i momenti divertenti, specie per Stear, in assoluto il più simpatico della storia, appare Terence, il personaggio più amato un po' da tutti, è anche la parte in cui ho percepito più il senso di amicizia tra Candy, Archie, Stear, Patty e, sì, pure Annie che diventa alla fine decisamente più matura. Poi abbiamo la parte dove Candy, decidendo di tornare a Londra, scopre di voler seguire la carriera di infermiera e qui abbiamo da una parte una maggior consapevolezza della protagonista che ormai non ha più bisogno di aiuti per cavarsela nella vita. Purtroppo qui iniziano i veri problemi di questa storia che, con l'ultima parte perde il suo mordente, la separazione tra Candy e Terence ha distrutto un sacco di cuori, a me ha sinceramente indignato, come ha indignato il fatto che a un certo punto effettivamente Terence lo vediamo disperato per quella separazione, ma senza che faccia niente per tornare da lei, per quello che mi riguarda, (non me ne vogliano le fan) ma è la prova che non erano destinati a stare insieme, Poi c'è tutto il piano di Neal che veramente però è davvero troppo poco credibile, cosi come il suo improvviso cambio di opinione su Candy, ma davvero pensava di farla franca? Poi lui ci può stare, perché non sapeva la verità sul tutore di Candy, ma la zia Elroy avrebbe dovuto rendersene conto che sarebbe stato difficile nascondere tutto al capo famiglia.

Le vere differenze con l'anime (a parte per alcuni dettagli che non mi sento di stare qui a spiegare) sta nel finale, a mio parere molto più soddisfacente, spesso questo tipo di Anime come anche Lovely Sara o Georgie (nel manga) vengono accusati del fatto che manchi una punizione per i cattivi, questo perché visti come ostacoli che la protagonista deve accettare per crescere e diventare grandi ma, secondo me c'è modo e modo di dare questo messaggio: nel manga i cattivi non vengono puniti, vero, ma subiscono un'umiliazione non da poco, davanti a tutta la famiglia e ora che il misterioso tutore di Candy, qui tra l'altro descritto in maniera decisamente meno positiva rispetto all'anime, dove praticamente era colpa della zia se lui stava lontano dalla famiglia mentre nel manga è lui che solo alla fine capisce di dover crescere e prendersi le sue responsabilità, e ora i Legan sono messi con le spalle al muro e costretti a scappare a gambe levate. Un finale decisamente più soddisfacente e anche il rapporto tra Candy e Albert qui sembra più chiaro alla fine dove voglia arrivare a parare, le vignette in cui vedono i due stare insieme prima e dopo la rivelazione dello zio William a tutta la famiglia, mi pare parlino da sole. Rimane comunque un finale a libera interpretazione, è tutta questa ambiguità sul finale amoroso della protagonista io da una parte la giustifico, non credo che ci sia veramente bisogno di far finire quella che è una storia di formazione, dove il centro di tutto è la crescita della protagonista che impara a essere indipendente dagli altri, ma capisco chi avrebbe voluto di più, le storie d'amore restano comunque un punto fondamentale per la trama.

Insomma, un vera e propria soap opera, che ti fa crescere con le lacrime, ma anche le risate, il tutto condito da una trama densa di eventi, anche grazie ai bellissimi disegni di Yumiko Higarashi, molto odiata dal fandom a causa della diatriba legale che ha bloccato i diritti sul manga, rendendone impossibile la pubblicazione, cosa veramente triste. Da noi il manga non ha mai potuto vedere la luce, se non con il giornalino della Fabbri Editore, ma che è da considerare a tutti gli effetti una reivenzione italiana, a colori (decisamente bruttini) e alcune parti censurate e pure con un sequel tutto inventato per il pubblico nostrano.