L'unica differenza che sto notando è che Urasawa sposta tutto piú sull'introspezione (Monster e 20th hanno poca azione rispetto allo spazio che dedica ai personaggi) mentre XIII piú sull'azione, politica e cospirazioni varie (non che i PG siano mal caratterizzati)
Non sono tanto sicuro che 20th CB abbia meno azione di XIII perché quest'ultimo, anche essendo una spy story - Monster e CB non lo sono né tanto meno ci sono forze militari di mezzo - passa gran parte delle pagine a parlare, mentre l'azione si chiude sempre nel giro di qualche vignetta. Da questo punto di vista l'albo più action è quello in cui XIII è legato ad un altro. I Maestri dell'Orzo non è action, non ha una trama fitta, è anzi generazionale, e comunque il modus operandi è lo stesso di XIII. Quindi XIII e Monster sono diversi alla base e "con le dovute differenze" non mi riferivo a questo ma ai tempi, alle situazioni e ai personaggi. Van Hamme è molto più realistico, non creerebbe mai all'interno di XIII un personaggio come Johan ma neanche come Lunge, nemmeno un ricordo lontano. Il pathos è azzerato, ecc, ecc. In breve, XIII è una bd, Monster un manga, queste sono le differenze. La cosa in comune, che rende Urasawa l'autore/sceneggiatore di fumetti più vicino a Van Hamme che io conosca dopo Jean Dufaux, è il metodo lavorativo, che Van Hamme - come se ce ne fosse bisogno - ha anche detto apertamente: mettere il personaggio in una situazione difficile e poi trovare una soluzione. Metodo che si confà molto più alla bd che ad ogni altro fumetto per i tempi di pubblicazione dei tomi non ristrettivi e poi Van Hamme deve solo scrivere. Nonostante ciò, XIII, nel panorama franco-belga, è una rarità. Quasi nessuno è interessato ad un intreccio così complesso e lungo, per fortuna oserei dire. Anzi, mi chiedo proprio se ho mai visto o letto un intreccio più complesso, ma è anche il genere adatto e di solito evito queste narrazioni. Magari qualche feuilleton, Dumas? Hmmm, poteva avvicinarsi Eden di Endo ma prende derive che si allontanano molto dalla trama e lo fa spesso.
Su lc22db hanno aggiunto Arkhé di Caza, mai tradotto prima in italiano. Quelle non sono "robe da manga", sono cose che vedo ogni giorno in un qualunque film/telefilm americano. Lunge è il tipico ispettore ben costruito da serial americano. Monster ha due difetti: la trovata assurda delle caramelle avvelenate, e la storia che si è trascinata oltre il necessario.
Ok Johan ma Lunge è ok, nemmeno Johan in realtà è cosi onnipotente come alcuni lo fanno passare (solo in alcune occasioni, magari), esistono fatti di cronaca in cui personaggi instabili e da umili origini son riusciti a fare di peggio ed essere latitanti per molto. La bellezza di Johan - oltre al suo passato - sta nell'ambiguità ed imprevedibilità, non è un personaggio che riesci ad inquadrare.
Van Hamme però ha creato Barnowsky che è riuscita a far fuori un'intero plotone nel villaggio quando XIII e Jones scappano dal campo SPADS xD. Comunque di personaggi "forti" ce ne sono, come anche Jones che arriva a salvare il culo a XIII la maggior parte delle volte, ma essendo una militare addestrata e in continuo ascolto con Carrington (capo di stato maggiore interarmi) alla fine ci si crede.
Non credo che Urasawa metta i suoi personaggi in pericolo per poi uscirsene con una soluzione, almeno non per tutta la serie come fa invece Van Hamme. Urasawa fa "camminare" il personaggio nella sua trama lineare che a sua volta si dirama in sottotrame che si ricollegano alla principale, più va avanti e più si aggiungono tasselli al puzzle ed in generale è più introspettivo, Van Hamme invece punta molto di più sull'azione e mettere il personaggio in situazioni estreme praticamente ad ogni volume.
P.S: 20th l'ho riletto una seconda volta mesi fa e non credo ci sia più azione di XIII, più di Monster sicuramente.
Su lc22db hanno aggiunto Arkhé di Caza, mai tradotto prima in italiano. Quelle non sono "robe da manga", sono cose che vedo ogni giorno in un qualunque film/telefilm americano. Lunge è il tipico ispettore ben costruito da serial americano. Monster ha due difetti: la trovata assurda delle caramelle avvelenate, e la storia che si è trascinata oltre il necessario.
Qual era la trovata delle caramelle? Ricordamela un attimo. Comunque io credo che il problema del "trascinarsi oltre il dovuto" ce l'abbia più 20th che Monster, li un 2-3 volumi si potevano tagliare volendo.
I due orfanelli che avvelenano il primario dell'ospedale con le caramelle, ricordi la scena? Ecco, non ha alcun senso. Chi gliel'ha passata a quei due una confezione di caramelle avvelenate? Da quella fuga hanno inizio gli eventi, quindi è una parte molto importante.
Ah ok, dovrei rileggere quella parte perchè è passato un po'. Dato che si trattano di caramelle direi sia stato Johan con molta probabilità (quando vede Anna e lacrima). Le caramelle erano piene di acido nitrico, non avvelenate con del veleno comunque (gli ospedali sono dotati di quella sostanza per igienizzare l'ambiente, per dire)
Johan va a trovare i bambini all'ospedale? Non ricordo più, ma se è così allora è molto probabile che sia stato lui, anche se Urasawa non chiarisce mai. A questo punto rimane solo il finale troppo estremo, con la seconda pallottola piantata in testa.
Ah, ecco! Mi sono ricordato un particolare. Le caramelle erano all'interno di un pacco, lasciato nella stanza dei bambini, chiunque avrebbbe potuto aprirlo per mangiarsele. Un rischio enorme, il fatto che il primario e gli altri medici le abbiano assaggiate per primi è una pura casualità, ecco perché ricordavo non avesse senso. Se rileggi il passaggio fammi sapere.
Johan va a trovare i bambini all'ospedale? Non ricordo più, ma se è così allora è molto probabile che sia stato lui, anche se Urasawa non chiarisce mai. A questo punto rimane solo il finale troppo estremo, con la seconda pallottola piantata in testa.
Aspetta, ma tu ti riferisci all'inizio no? Prima che Johan ed Anna scappassero il primario ed altri tre muoiono appunto per una caramella con acido nitrico? Io a quello mi riferisco, non ricordo altre caramelle altrimenti. Comunque non viene fatto vedere esplicitamente che Johan prenda una caramella da qualcuno e ci infili dell'acido, ma io all'epoca interpretai cosi (non ricordo se verso la fine ci siano delle rivelazioni in merito, ricordo che c'erano dei flashback che approfondivano i fatti poco dopo la fuga dall'ospedale).
Il finale estremo si, ma non nelle dinamiche: Lunge arriva tipo 1-2 settimane prima nel paesino seguendo le proprie piste (essendo un detective che sta investigando sul caso dall'inizio è assolutamente credibile), come anche Tenma ed Anna arrivano dopo. Alla fine tutti seguono le proprie piste arrivando alla soluzione tramite la logica ed indizi, che poi riescano a ritrovarsi spesso insieme fa anche parte della "finzione romanzata" dai, quanti fanno la stessa cosa? Anche XIII è cosi.
Che riesca a sopravvivere dopo la seconda pallottola non apprezzai nemmeno io, poteva colpirlo in qualsiasi parte del corpo e sarebbe stato meglio. Il fatto però è che la serie gira tutto intorno al perdono e al valore della vita, chi siamo noi per decidere la vita o la morte di una persona, per quanto esso possa essere malvagio? E anche la fragilità e malleabilità dell'invididuo. Tenma volendo avrebbe potuto uccidere Johan in tante occasioni, ma non ha mai avuto il coraggio di farlo.
Sì, all'inizio del manga. Continuo a pensare che non abbia particolarmente senso quella vicenda, troppo casuale. Il raduno finale ci può stare, nulla di così astruso. Forse avrei evitato l'ubriacone che si mette a fare mezzogiorno di fuoco in paese. Johan che si prende il secondo colpo non ci sta, ma Urasawa sbaglia quasi sempre la conclusione dei suoi manga. Per me Monster rimane il suo migliore, anche se 20TH CB lo preferisco perché più geniale e creativo.
Beh io adoro entrambi pur con i loro difetti, Urasawa mi ha sempre saputo coinvolgere nelle sue narrative e nei suoi intrecci. In 20th Century Boys si vede proprio che si è divertito come un pazzo, ha inserito tanti riferimenti alla cultura pop dell'epoca e alle sue passioni, questo non per autocompiacimento dei suoi gusti ma per dare maggiore immersività e contesto alla serie. 20th è una serie sulla gioventù perduta e sulla crescita, è malinconico. Poi vabbè, adoro la maniera in cui racconta e disegna, come crea la suspance ecc. Se non l'hai letto ti consiglio Pluto, fino al finale è davvero bello, puoi vederlo anche come un manga a mini storie singole. Se nel finale non fosse scaduto nel troppo buonismo sarebbe stato un capolavoro. Nel 2020 uscirà anche un adattamento animato.
Sì, in 20TH si è sbizzarrito proprio. E' il manga più fantasioso che mi sia capitato di leggere. Pluto l'ho letto, e in realtà lo considero inferiore a Monster e 20TH CB. Probabile che sia inferiore anche a Billy Bat, che devo ancora completare. E' certamente il suo manga più semplice e lineare, poi secondo me Urasawa dà il meglio di sè quando non reinterpreta le storie altrui.
Billy Bat lo stavo leggendo ma mi son fermato al volume 14-15. Fino al 13 (circa, non ricordo esattamente) era bellissimo, poi iniziava ad essere meno entusiasmante in generale. Dovrei riprenderlo al più presto comunque, però lo rinizio da capo altrimenti rischio di perdere pezzi. I personaggi son un gradino sotto a Monster e soprattutto 20th, ma alcuni sono davvero ben riusciti. A proposito, il nuovo manga che stanno serializzando lo stai leggendo? Quello lessi un capitolo e poi mi dissi "ok, quando usciranno un bel po' di capitoli lo continuerò"
P.S: E comunque, 20th lo metto tra i manga più fantasiosi anch'io, ma insieme a Dorohedoro
Non l'ho ancora iniziato, di cosa parla? Ho letto quello nuovo della Hayashida, Dai Dark, ma siamo ancora agli inizi. Dorohedoro ha un intreccio molto bello, ad un certo punto diventa quasi un delirio.
che poi riescano a ritrovarsi spesso insieme fa anche parte della "finzione romanzata" dai, quanti fanno la stessa cosa? Anche XIII è cosi.
Ma c'è un limite al caso fortuito, una cosa che stabilisce quanto sia credibile o meno. In XIII nessuno è una persona qualunque! Parliamo di agenti speciali, informatori, fuga di notizie, tecniche di localizzazione. XIII è molto, ma molto meno forzato di Monster (20th CB è ancora più esagerato da non farmelo considerare realistico) nonostante operi su larga scala e lo dico "nonostante tutto". Infatti io contesto le forzature di XIII da sempre.
Non credo che Urasawa metta i suoi personaggi in pericolo per poi uscirsene con una soluzione, almeno non per tutta la serie come fa invece Van Hamme
Invece lo fa ed è alla base del successo. XIII è una spy story e quindi Van Hamme lo piazza in situazioni pericolose fisicamente o nel mezzo di intrallazzi politici. Monster dal canto suo, come per Death Note portano avanti la storia tirando fuori sempre un'escamotage, un intoppo per rimandarla, un nuovo ostacolo da sormontare. Puff, una nuova identità di XIII, ne abbiamo per altri X tomi. Anche se ricordo a grandi linee XIII, un classico esempio di cio è il tomo 5, alla fine del quale sembra che nel 6 sancirà la fine ed anche molto agilmente. Invece c'è il dossier Jason Fly, la neve, una nuova identità. Con l'8 sembra proprio finita e invece ... Questi trucchetti sono ancora più visibili se non lo leggi tutto d'un fiato. Immagina se avessi seguito l'uscita in contemporanea aspettando un anno tra un tomo e l'altro o settimane e mesi tra un capitolo e l'altro dei suddetti manga. Generi diversi, intoppi diversi, ma stessa procedura: la base per tenere il lettore con il fiato sospeso.
Ok Johan ma Lunge è ok, nemmeno Johan in realtà è cosi onnipotente come alcuni lo fanno passare
Non intendevo l' onnipotenza o il culo di un personaggio xD, ma il carattere. In XIII non ci sono questi personaggi così fuori dall'ordinario e assurdi. Basta guardare le loro facce per notarlo. No, sul serio, neanche il più pazzo omicida o complottista in XIII ha un espressione del genere. Il modo in cui parlano, il modo in cui si comportano è, sì, molto da serial americano: molto spettacolarizzante nella loro apatia, nel caso di questi 2, molto distante dal comune essere umano. Ripeto, personaggi del genere Van Hamme non li creerebbe mai e mai ci infilerebbe piagnistei, ci sono pianti ma si estinguono in una vignetta senza lacrimoni, la tensione di un colpo di pistola dura una vignetta, o facce distorte all'occasione o qualsiasi altra esagerazione legata al personaggio. Mi pare evidente il distacco emotivo in favore del realismo, come è evidente che Urasawa non metterebbe mai (?) una scena di sesso e non azzarderebbe mai una vera critica politica, cose normali per XIII. E Van Hamme non è nemmeno tanto politico, la politica in Van Hamme fa parte della trama piuttosto che sancire una critica aspra al sistema politico. Il punto è che c'è una enorme differenza sin dall'inizio, si guardi alle motivazioni ... XIII è al centro di operazioni su scala mondiale e non è solo alla ricerca della sua identità, mentre Tenma smette di essere medico per uccidere un suo ex paziente divenuto serial killer ... In Europa, ma probabilmente anche in USA, per reggere una motivazione del genere il fumetto dovrebbe essere o umoristico o visionario e garantire qualcosa di simbolico, se vuole essere un minimo credibile e/o qualitatevole. E' il dubbio morale che manda avanti Monster e la morale è fuori dagli schemi di Van Hamme, ovviamente. Infatti XIII può al massimo avere tormenti psicologici sulla sua vera identità, ma non dubbi di natura morale (specialmente quelli di Tenma sono ineccepibili all'interno di XIII), e quante volte lo fa in 19 volumi? Boh, 3 volte? E ci pensa su nel giro di qualche vignetta. In quegli attimi XIII manderebbe anche tutto a puttane per vivere una vita tranquilla e crearsi l'identità da capo ma lui è costretto a ballare, non a piangersi addosso, cosa che non farebbe comunque anche senza essere al centro di un intrigo internazionale visto che andrebbe avanti. Sì, nonostante la curiosità andrebbe avanti perché è un uomo maturo, non deve crescere ma plagiarsi - avendo dimenticato la memoria. E non solo, l'identità non avrà più importanza, a riprova della futilità della cosa e che senza l'intrigo il fumetto non sarebbe mai andato avanti per tutto questo tempo. E' la ripetizione di una cosa già detta che è molto frequente nei manga e in Monster, difatti a cosa si riduce la psicologia di Tenma se non sempre a quel dubbio morale? Death Note è un manga che ha "combattimenti psicologici", ma quale sarebbe l'approfondimento psicologico se non il solito e delirante quesito che si pone Kira sin da subito? Tale ripetizione rimanda alla differenza di tempi ed è una scusa per allungare. Queste sono alcune delle differenze - che portano a preferire l'uno o l'altro - che separano non solo XIII da Monster, ma Van Hamme da Urasawa e si riconducono tutte alla diversa nazionalità dei due, non ti pare?
Sinceramente sono d'accordo su alcune cose e in disaccordo su altre, ma appena torno scrivo qualcosa. Dico per adesso che Monster ha altri obiettivi, Urasawa non vuole fare critica politica perchè Monster non verte su quello, ha altri obiettivi (scritto sopra). XIII dove sono arrivato non ha scene di sesso esplicite eh, ma non ce ne manco bisogno alla fine e nemmeno mi frega. Urasawa comunque mostra il marcio che c'è spesso nella alte cariche di governo e negli eserciti in Monster e non ricordo tutti questi piagnistei che dici. C'è comunque la poetica giapponese ma credo che lui sia uno dei "meno giapponesi" , è più controllato nei dialoghi. Sulle espressioni non capisco che intendi, non è che io ricordi queste espressioni irrealistiche o " spiccatamente giapponesi" che dici, anzi ripeto che lui è tra i più controllati. Van Hamme mette in costante pericolo sempre i suoi personaggi, sembra quasi che lo faccia apposta per tenere il lettore sulle spine e voler proseguire, mentre le situazioni pericolose di Monster vengono create dal percorso di Tenma, non so se mi son spiegato bene. Non è l'obiettivo principale di Urasawa di mettere Tenma in pericolo, mentre per Van Hamme percepisco ciò. Nemmeno Tenma e Lunge sono persone qualunque, non avranno la carica dei personaggi coinvolti in XIII ma è anche vero che le situazioni pericolose sono molto ridimensionate. Non ci sono i complottoni e le situazioni estreme di XIII.
P.S: ora mi son ricordato che in Monster c'è una scena in cui un bambino assiste ad una scena di sesso tra una prostituta e un altro ed era anche chiara la posizione xD, è più spinta quella scena che tutte quelle di XIII messe insieme (dato che non durano nulla, ti fa vedere lui che affonda il viso nel seno di lei o che si danno un bacio e skippa subito a fine rapporto)
Comunque so che in Francia Urasawa è non poco apprezzato, tiene spesso mostre e conferenze la quindi non so fino a che punto il pubblico europeo non possa accettare un incipit del genere eh. Tenma viene spinto dal senso di colpa di essere stato indirettamente il complice di quegli omicidi, perciò parte e abbandona tutto per cercare di fermare Johan. Non ci vedo niente di assurdo, considerando che faccia il medico e con quel carattere.
Nel mentre il documentario di Chiara Ferragni sbanca al botteghino e Burning arriva solo in due cinema per un giorno, siamo proprio un fallimento come razza umana.
Sulle espressioni non capisco che intendi, non è che io ricordi queste espressioni irrealistiche o " spiccatamente giapponesi" che dici, anzi ripeto che lui è tra i più controllati.
Potrà anche essere uno dei mangaka più controllati ma significa poco.
Se per piagnistei hai capito Beautiful, la telenovela, è una cosa, ma io dico scene così, se non peggiori esistono eccome in Monster.
Lunge ha quel tic e quella mente robotica che lo rendono cool, Johan ha quella piattezza facciale che lo rendono cool. XIII, il fumetto, non è cool. XIII potrà essere esagerato sotto certi aspetti, romanzato, potrà essere action ma non ha nulla a che vedere con James Bond (e 007, quello vecchio, non ha nulla a che vedere con Mission Impossibile e blah blah), non ha nulla a che vedere con qualsiasi serial americano in quanto a "figaggine". Ora sto guardando Peaky Blinders e tutte quelle scene cool me lo ammazzano ... XIII questi tagli e pose cool non li ha. Come non enfatizza le emozioni. Tutti elementi che lo rendono normale. Questo è il minimo e XIII nemmeno questi cut ha.
Se per te quelle sono normali, non sono "fighe", mi va bene, ma il punto è XIII non le ha e XIII è un fumetto popolare, non solo, ma anche destinato a ragazzi, che credi? Per questo il termine seinen mi fa ridere il più delle volte. Per questo dicevo che anche una BD popolare è meno mainstream di roba alternativa americana (vertigo) e manga di nicchia ... Sono i dettagli che lo fanno notare, anche all'interno del genere. Per cui, sì, dal momento in cui mi dici che queste differenze ci sono, io ho finito di spiegare cosa volevo dire con "le dovute differenze".
ora mi son ricordato che in Monster c'è una scena in cui un bambino assiste ad una scena di sesso tra una prostituta e un altro ed era anche chiara la posizione
Quando? Ma ci risiamo, forse non mi faccio capire, ma un uomo che scopa con una donna perché vuole farlo, una cosa normale, per Urasawa è tutt'altro che normale.
Comunque so che in Francia Urasawa è non poco apprezzato, tiene spesso mostre e conferenze la quindi non so fino a che punto il pubblico europeo non possa accettare un incipit del genere eh.
Parlo dal punto di vista di un'autore, è chiaro che alla massa queste cose vanno più che bene. Un autore che fa queste cose io non lo considero e a parte che non ne conosco, ma sicuro esistono ovunque.
Tenma viene spinto dal senso di colpa di essere stato indirettamente il complice di quegli omicidi, perciò parte e abbandona tutto per cercare di fermare Johan. Non ci vedo niente di assurdo, considerando che faccia il medico e con quel carattere.
Se è credibile questo, allora è credibile ogni scelta di ogni personaggio.
Van Hamme mette in costante pericolo sempre i suoi personaggi, sembra quasi che lo faccia apposta per tenere il lettore sulle spine e voler proseguire, mentre le situazioni pericolose di Monster vengono create dal percorso di Tenma, non so se mi son spiegato bene
Ma non la pensavi così? "Questa serie ormai credo continuerá su questi livelli, certo ha qualche piccola forzatura nel mandare avanti la trama ma Van Hamme cerca sempre di rendere il tutto credibile, di robe allucinanti per ora non ne ho viste." Se è credibile come fa ad avere allo stesso tempo la sensazione che c'è sempre di mezzo lo zampino di Van Hamme e che quindi XIII è un suo burattino?
Urasawa non vuole fare critica politica perchè Monster non verte su quello
Ma nemmeno VH, sono altri quelli che trattano la politica, quella vera, in un modo critico. Qui fa parte della trama, that's all. Non è veramente niente di eclatante. Ma in Giappone parlare di politica senza essere troppo velati è un taboo che pochi mangaka hanno scavalcato, più o meno Buronson lo fa. Comunque, per questo aspetto e per il sesso non era ristretto solo a Monster; Urasawa è troppo soft e accomodante per parlare di queste due cose in un modo naturale e in 20th CB la politica potrebbe entrare fortemente, guarda il contesto, invece sta sempre sul fondo, gioca con la nostalgia e non arriva ad invadere il manga nemmeno il minimo come accade in XIII (alla portata di tutti). Per cui non è importante che in Monster ci sia o meno la politica, ma è una constatazione riguardante Urasawa, come lo erano quelle riguardanti i personaggi che VH non avrebbe mai inserito in XIII.
Ma infatti Tex, per me mica sono un difetto il mettere in costante pericolo i personaggi, non l'ho detto con accezione negativa eh. Le tavole che hai messo boh, a parte forse quello di Johan che ride e il nano nazista le altre non le trovo tutto questo fuori dal comune (Lunge ha un chara design caratteristico diciamo, ma non è che stia facendo questa faccia strana). Poi devi comunque considerare che viene da un cultura diversa, non puoi pretendere sia un XIII come comportamenti, capisco che non ti piaccia ma io non lo citerei come difetto. Sarà che nel mio "periodo weebo" adolescenziale leggevo persone con occhi più grandi del viso e che quando piangevano si deformava il volto ma Urasawa non lo reputo cosi giapponese rispetto a molti altri, ovvio che un minimo ci sia però.
Comunque guarda che XIII non avrebbe lasciato tutto per rifarsi una vita come dici, lui stesso dice alla fine della parte in Nevada in cui Carrington tiene in ostaggio Sheridan "devo rimanere, devo andare a fondo il mio passato e l'uccisione di mia madre", quindi non direi che si sarebbe fatto una vita. Forse all'inizio, quando ancora non sapeva nulla dei genitori ma non dopo aver scoperto roba grossa. Aveva la possibilità di partire con Jones per il Costa Verde ma è rimasto.
Sì, ma in questo caso ha ragione Heretic. La famosa scena di sesso non è e non deve essere normale; Johan trascina il bambino in un quartiere a luci rosse e lo costringe a guardare una prostituta che scopa, è un sintomo della sua psiche malata, della sua follia, del male che ha dentro, chiamatelo come volete. Quella scena la ricordo bene, Urasawa la realizzò benissimo. La tavola che è stata postata qua sopra non dice nulla, l'esperessione di Johan nel lavandino è perfettamente "normale" per un pazzo omicida fuori di testa, non possiamo pretendere che si specchi come una persona sana di mente. Si guarda allo specchio e sogghigna con autocompiacimento. Per quanto riguarda le altre scene, non saranno il massimo del realismo, ma almeno con Monster Urasawa si è contenuto, in Pluto è anche peggio.
Peaky Blinders un po' mi piaceva, ma l'ho droppato per motivi simili.
Comunque quello di Anna è giustificato, come anche è giustificato quando, dopo aver perso i genitori adottivi ed essere fuggita con Tenma, scoppia in un pianto tipo qua (di praticamente 3-4 vignette):
Parli del pianto come un'azione cosi lontana dall'essere umano, ma non è cosi. A me il pianto e le frignate varie danno fastidio quando sono inserite a forza e messe apposta per far emozionare lo spettatore/lettore, non quando c'è dietro una costruzione. Per Anna credo sia normalissima un'azione del genere dopo aver perso i genitori, ma poi la vedrai cosi solo quando scoprirà il suo passato e quella del fratello, non frignerà in continuazione per i genitori.
Su lc22db hanno aggiunto Arkhé di Caza, mai tradotto prima in italiano. Quelle non sono "robe da manga", sono cose che vedo ogni giorno in un qualunque film/telefilm americano. Lunge è il tipico ispettore ben costruito da serial americano. Monster ha due difetti: la trovata assurda delle caramelle avvelenate, e la storia che si è trascinata oltre il necessario.
Qual era la trovata delle caramelle? Ricordamela un attimo. Comunque io credo che il problema del "trascinarsi oltre il dovuto" ce l'abbia più 20th che Monster, li un 2-3 volumi si potevano tagliare volendo.
Concordo e anche sulle differenze fra urasawa e XIII. A me Pluto è piaciuto anche tantissimo, al livello degli altri urasawa (20th e Monster) o quasi. Sì il finale è "un po'" buonista, ma comunque vi ricordo che di finali ce ne sono praticamente due.
Ci risiamo, Tex è ripartito con la sua crociata anti-manga, che sono sempre infantili, personaggi mai spontanei, situazioni forzate e bla bla bla. L'avevo capito subito come sarebbe andata a finire la discussione, io ci sono già passato, lascio a voi XD
Boh, io forse ne avevo già parlato, non ho molto da aggiungere. Che molti manga sono poco spontanei purtroppo è vero, ma non è che vale per tutti.
Ho letto Cinema Panopticum, che tristezza. E' un fumetto che vola via come niente, ed proprio quello che ti frega, sta tutto nei particolari. Pessimismo cosmico in storie tra il grottesco e il surreale.
Quelle scene a rallenty sono una delle cose che non sopporto di Peaaky Blinders. Le utilizzano sempre allo stesso modo, anche più volte a puntata. Incredibilmente fastidiose.
Se vuole essere un attacco al non realismo di Cybersix, allora iniziamo a capire che è per lo più una commedia piena di humor nero. Parliamo di Monster che è realistico e che passa da una faccia normale ad un caricaturale, e via cantando. Non mi sembra di averle criticate da One Piece o da One Punchman, che sono perfettamente coerenti con loro stessi, ma da Monster. Tra l'altro potevi almeno prendere qualche vignetta veramente caricaturale perché questa è anche meno esagerata di quelle di Monster xD
Ci risiamo, Tex è ripartito con la sua crociata anti-manga, che sono sempre infantili, personaggi mai spontanei, situazioni forzate e bla bla bla. L'avevo capito subito come sarebbe andata a finire la discussione, io ci sono già passato, lascio a voi XD
Se mi dici che concordi con le differenze tra XIII e Monster, allora significa che non ci trovi nulla di strano nel mio affermare che Urasawa è il Van Hamme giapponese, con le dovute differenze. Dunque, se qualcuno mi dice che le differenze tra XIII e Monster sono solo a livello di intenti, ovvero di genere, c'è un problema. Non mi sembra di aver scritto chi è migliore, tanto è ridondante dirlo, e comunque mi sono promesso di non scrivere che fumetti >manga, ma ho solo fatto notare giusto qualche differenza. Comunque non è, per lo meno ora, una crociata anti-manga, invece è sempre stata una crociata contro tutto il commerciale; e poi se dentro la nicchia si reputa Urasawa intoccabile, è un altro controsenso. Come critico Preacher, troppo serio per essere così troppo sopra le righe, criticherei i Bonelli, miriadi di francesi e argentiin, americani, e dunque non mi interessa la nazionalità, ma se i manga sono per lo più così non è certo colpa mia. Oh, ma forse hai ragione, è meglio starsene zitti, si vede che certi argomenti sono ancora difficili da mandare giù. Beh, non mi riferisco a te, per lo meno sai che ci sono differenze palesi. Poi quale dei due preferisci non mi interessa.
A me il pianto e le frignate varie danno fastidio quando sono inserite a forza e messe apposta per far emozionare lo spettatore/lettore, non quando c'è dietro una costruzione.
Il modo. Stop. Van Hamme non la farebbe in quel modo e se ci fosse sarebbe errata. Non c'è altro da aggiungere, è una differenza. Nuovamente, non mi interessa vedere Monster quanto è controllato rispetto ad altri manga, ma rispetto a XIII. Allo stesso modo non ho detto che XIII è meno realistico di Y.
Si guarda allo specchio e sogghigna con autocompiacimento.
E' in qualsiasi scena ad essere così. Parliamo di Johan, non di Johan allo specchio. Non ho criticato nemmeno la scena della prostituta, ma ho detto qualcosa di molto chiaro: Van Hamme non farebbe mai un personaggio come Johan, per lo meno all'interno di un fumetto realistico come XIII, Urasawa non tratterebbe mai il sesso come una cosa normale e mai parlerebbe di politica. Una cosa normale per uno, anormale per l'altro. Differenze. Soprattutto XIII non ha quegli attacchi emotivi ma, anzi, rispetto a Monster risulterà anche distaccato.
Quelle scene a rallenty sono una delle cose che non sopporto di Peaaky Blinders. Le utilizzano sempre allo stesso modo, anche più volte a puntata. Incredibilmente fastidiose.
Sì, la cosa è abbastanza fastidiosa, ma anche le musiche. Trovo azzeccata l'opening di Nick Cave, ma il resto è troppo moderno per quel contesto. Troppo sopra le righe.
Che Monster e XIII abbiano differenze derivanti dalla nazionalitá dei due autori non l'ho negato, comunque xD. Quelle cose che dici su Monster a me non danno fastidio e non le percepisco come "caricaturali", pensa a Tezuka allora: I 3 Adolf è una storia serissima e disegnata con lo stile caricaturale di Tezuka, ma funziona benissimo imho. Ci sono cose che XIII fa meglio di Monster ed alcune altre che Monster fa meglio di XIII, ma magari aspetto a finirlo prima di dire. Posso dirti per adesso che Urasawa fa recitare meglio i suoi personaggi, con tantissime espressioni mentre XIII è piú statico, come dici te "distaccato". Non che sia un problema eh, non lo considero un difetto, ma in questo preferisco Urasawa. E comunque non è intoccabile Urasawa, nè io nè Jon abbiamo detto che sia uno scrittore perfetto che non sbaglia un colpo, ha qualche limite ma penso sia innegabile che in generale è uno che sa il fatto suo, giapponese o meno.
No, seriamente, scrivo solo "due" cose. Urasawa è mainstream, tutti lo leggono e a tutti piace, anche grazie allo sdoganamento di Moccia. Il commerciale giappo fa pena? Sì, e lo sappiamo da una vita, però mi sembra sempre di intravedere un filo di avversità nei confronti di un mondo che senti non appartenerti più. Alla fine dici le stesse cose anche dei manga autoriali. Non me ne importa nulla di Van Hamme, non l'ho nemmeno nominato, e Cybersix era un semplice esempio, ma già sapevo che lo avresti contestato per via dell'umorismo. Se vuoi posso cirtartene altri, magari Moving Pictures, drammatico, dove le facce caricaturali ci sono, ma secondo me non pregiudicano il valore del fumetto. One Piece sarebbe stato un ottimo esempio, invece. E' di base umoristico, ma sfasa completamente, è irrealistico al 100%. Non riesce ad essere credibile neppure nei momenti concitati o drammatici. Commerciale di bassa caratura, come si diceva. Urasawa è più scarso di Van Hamme? Boh, può essere, non mi pare di avere scritto il contrario.
Van Hamme è molto bravo a gestire l'intreccio e le varie informazioni durante tutta la durata della serie, rendendo credibile praticamente tutto. Qualche forzatura a livello di tempistiche ci sta (tipo Jones che arriva a salvare il culo a XIII nel momento esatto in cui sta per passare a miglior vita o situazioni simili) ma per me non sono forzature da difetto, fanno un po' parte del racconto e non sviliscono i contenuti. Urasawa ripeto, punta piú sull'introspezione e meno sull'azione, a differenza di Van Hamme. Il modus operandi narrativo è simile ma se poi si va ad approfondire entrambe le opere si iniziano a notare le differenze.
@texhnolyze non mi sembra proprio che Urasawa nei suoi manga abbia come modus operandi principale quello di mettere i personaggi in situazioni difficili,ma concordo con quello che dice Heretic. Così come non vedo affatto piagnistei o facce caricaturali. Secondo me confondi "espressività marcata" con caricatura. Le facce caricaturali sono quelle deformed, per dire NHK ne è pieno ma non Monster. E nemmeno Johan mi sembra abbia un'espressione poco realistica. Secondo me è un problema dei fumetti occidentali quello di non saper riuscire a mostrare certe espressioni. Cioè magari lo saprebbero fare ma preferiscono usare lo spazio in altri modi e riempiendo la vignetta con più balloon. Nemmeno capisco come faccia a essere considerato commerciale. E per la cronaca, non saprei scegliere tra chi preferisco fra Van hamme e Urasawa. E non vedo commercialità nemmeno in Preacher.
Perché lui vuole delle espressioni che non tradiscano la natura dell'opera che sta leggendo. Il che non è sbagliato, ma ci vuole un minimo di elasticità, non è il cinema. Shirow esagera spesso con il caricaturale, e stona, Taniguchi invece non sbava. Esempi rapidi.
Urasawa è più scarso di Van Hamme? Boh, può essere, non mi pare di avere scritto il contrario.
E' franz che insinua che io l'abbia detto xD, lo penso ma non l'ho detto perché non mi interessa minimamente. Nessuno dei due mi piace tra l'altro. Infatti Van Hamme non ha avuto spazio in 3 poster, non perché l'ho dimenticato.
Il commerciale giappo fa pena? Sì, e lo sappiamo da una vita, però mi sembra sempre di intravedere un filo di avversità nei confronti di un mondo che senti non appartenerti più. Alla fine dici le stesse cose anche dei manga autoriali.
Perché nemmeno loro riescono ad andare oltre i limiti di dover intrattenere, più o meno. Se uno non si ferma al genere vedrà che anche Shintaro Kago, il cui ero-guro disturba, non può fare a meno dei dettagli da divertissement e siamo anche oltre il semplice essere nicchioso. XIII, che non è di nicchia, non scende ai compromessi del suo genere, se aggiungo non tanto facilmente forse va meglio. Come dissi, i meno accessibili, traducibile in fanno quello che vogliono, sono i Nishioka e tra l'altro non mi faccio problemi ad inserire il fratello tra i miei sceneggiatori preferiti. Il problema è che i mangaka finiscono per prendersi troppo sul serio e allora devi pagare il dazio alle incoerenze. E' come se il comics code authority non fosse mai sparito dal Giappone e fin quando gli editor e il pubblico avrà un ruolo fondamentale, c'è poco da fare.
Non me ne importa nulla di Van Hamme, non l'ho nemmeno nominato, e Cybersix era un semplice esempio, ma già sapevo che lo avresti contestato per via dell'umorismo. Se vuoi posso cirtartene altri, magari Moving Pictures, drammatico, dove le facce caricaturali ci sono, ma secondo me non pregiudicano il valore del fumetto.
Moving Pictures non l'ho letto ma a me non interessa il realismo, a me interessa la coerenza. One Piece ha i suoi problemi e le sue esagerazioni, ma è coerente. O per lo meno lo era. Tra l'altro la serietà e il realismo rappresentano una minima fetta di quello che leggo, ma quando c'è non ammetto sbavature.
Tex ci è rimasto male XD
Boh, semplicemente mi annoio a dover parlare di certi argomenti e a discutere su cose che trovo palesi. Forse mi risulta anche un po' avvilente il fatto che risulta difficile distinguere una cosa commerciale O_O Ristampano Scozzari e stiamo qui a parlare di narrazioni consolidate dall'alba dei tempi. Sempre meglio che parlare di qualcosa di ancora più basso, ma comunque è chiaro che ormai la nicchia verte per lo più su un lato mediamente commerciale.
Posso dirti per adesso che Urasawa fa recitare meglio i suoi personaggi, con tantissime espressioni mentre XIII è piú statico, come dici te "distaccato".
A parte che qui entra in gioco Vance e non Van Hamme, per lo meno sulla resa, e sinceramente non vedo come quello sia recitare meglio solo perché fa più espressioni. E' come dire automaticamente che De Niro reciti meglio di un Max von Sydow o un attore che in un film fa 3 espressioni. Oppure Mr Bean reciti meglio di Tati in Monsieur Hulot, che tra l'altro ha ispirato il primo. Non so se l'hai visto, ma ecco che c'è la stessa differenza tra Monster e XIII. Mr Bean è sempre in piano piano, deve farsi vedere in faccia, Hulot è per lo più ripreso da lontano, anche nelle scene più comiche, e fa parte della scena, non è la scena. Enorme differenza, che insieme ad altri elementi, fa di Hulot un film con tutti i crismi e Mr Bean un prodotto per far ridere e basta. L'importante è quanto siano adatte le espressioni. Vance non le esagera mai, questo per me è chiaramente un vantaggio, mentre per te non lo è, ma ripeto che non ho mai voluto discutere su chi fosse più bravo a fare qualcosa.
E non vedo commercialità nemmeno in Preacher.
Per te non è commerciale nemmeno Nolan, eh. Non è che solo Dragon Ball è commerciale. DB è molto più commerciale di Preacher, Preacher è più commerciale di Taniguchi, Taniguchi è più commerciale di Maruo, Maruo è più commerciale dei Nishioka Kyoudai. Bene, è una scaletta fatta a caso, ma fino a Preacher stiamo nel commerciale, non becero, però lo è abbastanza. Perché Preacher è commerciale? Perché non solo è alla portata di tutti ed è scritto in un modo troppo figo che ti porta a dire "che personaggione Cassidy", ma anche volendo essere qualcosa di alternativo e presentando un linguaggio sporco si lava sempre i denti dopo aver detto qualcosa. Citavi Tarantino, no? Come se Tarantino non fosse commerciale, ma la vera differenza tra Preacher e Tarantino è che quest'ultimo non si prende sul serio.
@texhnolyze non mi sembra proprio che Urasawa nei suoi manga abbia come modus operandi principale quello di mettere i personaggi in situazioni difficili,ma concordo con quello che dice Heretic.
Per te non lo farebbe nemmeno Van Hamme, nemmeno Death Note, nemmeno Preacher. Quindi non mi sorprende. Come non mi sorprende nemmeno questo:
Così come non vedo affatto piagnistei o facce caricaturali.
Secondo me è un problema dei fumetti occidentali quello di non saper riuscire a mostrare certe espressioni.
Mah, per me puoi prendere anche la vignetta postata da Jon e notare una grande espressività, ma pur sempre coerente con il tutto. Mentre se mi dici che "l'espressività" di Johan, Lunge, Nina o il vecchietto ci stanno bene in XIII, vale a dire che nemmeno tu hai compreso questa differenza, benché magari ne cogli altre.
Secondo me confondi "espressività marcata" con caricatura.
Anche qui, è la coerenza che manca e dovrei fermarmi a ripeterlo.
Il che non è sbagliato, ma ci vuole un minimo di elasticità, non è il cinema.
Nah, perché essere elastici quando si trovano migliaia di titoli che a queste cose ci tengono? Comunque non vi fissate troppo sulle espressioni, non è l'unica cosa mi determina tutto il valore di un'opera, ma è uno degli elementi.
Beh, Vance è più posato nelle espressività ma anche quando ce ne sarebbe bisogno rimane sempre distaccato, ripeto non un difetto ma è una cosa che mi porta a preferire più Urasawa in questa circostanza. Sul lato tecnico e della composizione delle vignette Vance è superiore ed è palese, benchè a me piaccia anche Urasawa. Stabilire chi sia meglio o peggio ha poco senso, su alcune cose obiettivamente Van Hamme è superiore ma fai pesare troppo il fatto delle espressioni imho.
Un po' lo è, lo ammetto. Diciamo che è il meno commerciale fra i registi commerciali.
Per me "commerciale" significa scendere a compromessi per fare in modo che l'opera piaccia a più persone possibili,. per questo Preacher non mi sembra commerciale: che compromessi ha? Perché un personaggio figo dovrebbe essere commerciale? Ma quindi secondo il realismo e la nicchia non possono esistere personaggi fighi?
.Per te non lo farebbe nemmeno Van Hamme, nemmeno Death Note, nemmeno Preacher
Invece sì, probabilmente tutti e 3.
. Anche qui, è la coerenza che manca e dovrei fermarmi a ripeterlo.
E io continuo a non capire cosa ci sia di incoerente/irrealistico in Monster. Per te ad esempio lo è il suo stesso incipit, per me e gli altri no invece.
Non badare a quello che c'è scritto, a me lo ha scaricato velocemente.
Non credo ci siano pericoli, non mi è mai capitato nulla. In effetti è molto lungo e contemplativo, solito film-esperienza giapponese, dev'essere bello.
Beh, hai detto che ero ripartito con la crociata anti-manga, non volevi dire quello? "Ci risiamo, Tex è ripartito con la sua crociata anti-manga, che sono sempre infantili, personaggi mai spontanei, situazioni forzate e bla bla bla. L'avevo capito subito come sarebbe andata a finire la discussione, io ci sono già passato, lascio a voi XD " Io fino ad allora non avevo scritto che Van Hamme è superiore, ma che quelle cose non le fa. Altrimenti dicevo che Urasawa è uguale a Van Hamme.
Ho tirato giù Il Mondo di Arkadi, mamma mia che roba... Non capisco però se è completo.
Lo è e in barba a Franz dico che Il Mondo d'Arkadi è l'opera più "commerciale" di Caza ma anche la migliore, contrariamente a quanto pensavo. Ergo, non sono fissato.
Ma quindi secondo il realismo e la nicchia non possono esistere personaggi fighi?
Nì. Inizio col dire che figo è veramente un termine troppo generico, dovrei cercare qualche sinonimo. Allora, Asterios Polyp è "figo", credo, o no? Almeno ai miei occhi lo è e non faccio fatica a pensare che possa piacere alla gran parte dei lettori, per lo meno quelli maschi, però intorno a quel carattere da facile presa c'è tutto un concetto dietro sulla dualità. C'è una ragione. Uno come Cassidy già si presenta con pose fighe e si prende sul serio, non c'è ironia, non è una parodia, come fa ad essere di nicchia?! E' peggiore di Spike in Buffy, suvvia. Ehm, il prede sta subito dopo il vampirello.
Invece sì, probabilmente tutti e 3.
Ne I Maestri dell'Orzo riscontri quel metodo? Io ti dico che è lo stesso di XIII e di Monster. Comunque io non dico pericolo, ma situazione difficile. Lo fanno tutti gli scrittori di successo. Non lo vedi anche in Avengers? Harry Potter e via cantando?
ma fai pesare troppo il fatto delle espressioni imho.
Nah. Non è mica l'aspetto più negativo di Monster xD Era una delle cose che in XIII non ci sono, poi parlare male o bene di Monster a quanto pare è molto relativo per cui non vorrei entrarci.
Allora, Asterios Polyp è "figo", credo, o no? Almeno ai miei occhi lo è e non faccio fatica a pensare che possa piacere alla gran parte dei lettori, per lo meno quelli maschi
personalmente la mia prima impressione è stata quella di un narcisista patologico che soffre la solitudine. Tanto ricco di cultura e eloquenza quanto anaffettivo. Insomma, un poveraccio.
Fatico a definire le espressioni di Monster esagerate. Tirate, forse. Una delle qualità migliori di Urasawa è saper trasmettere su carta l'umanità dei personaggi, non solo con la faccia, ma anche nelle pause, nella recitazione, e rendere memorabile un tizio che compare per poche pagine. I difetti di Monster, IMHo, sono la serie di fortunate coincidenze -e incontri- che muovono la trama e il personaggio di Johan, tanto poco "umano" e versatile da stonare con il resto del cast.
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Finito di leggere L'Arca di Caza, eccezionale. Qui supera sè stesso, devastante sia con il b/n (uno dei migliori che abbia mai visto) sia con i colori. Il fiume di parole mi ha ricordato il flusso di coscienza di Luther Arkwright, una cosa fuori dal mondo. Non so quale esperienza immersiva sia la migliore, devastanti entrambe. Forse il testo di Talbot è meno decodificabile, ma siamo lì. 9.
Ho visto, su un video di youtube, che il regista si è ispirato all'attacco al Sarin del 1995 per rappresentare i sintomi dei PTDS nei protagonisti, dopo che sopravvivono all'attentato del bus. Spero mi piaccia quell'aspetto.
personalmente la mia prima impressione è stata quella di un narcisista patologico che soffre la solitudine. Tanto ricco di cultura e eloquenza quanto anaffettivo. Insomma, un poveraccio.
Sì, ma è magnetico nel mentre, ed è figo per buona parte della storia, fin quando diventa un poveraccio. D'altro canto visto che ha una certa misoginia direi che è odiabile dalle donne sin da subito.
Finito di leggere L'Arca di Caza, eccezionale.
Arkhè, la storia che dà il nome alla raccolta, è il punto più alto da lui raggiunto, ma anche come raccolta è la migliore sebbene si presenta come una sorta di best of per la disparità di stili, un po' come accadeva con Lailah. I due in b/n erano troppo dispendiosi ed ha preferito abbandonare quello stile, un vero peccato.
Forse il testo di Talbot è meno decodificabile, ma siamo lì.
Con Arkhé è più facile dargli un senso compiuto, pesca dai presocratici.
Franz, se non hai preso anche FSS 13 e 14 ti consiglio di farlo perché sono già difficili da reperire, soprattutto il 14.
E' il migliore autore europeo che ho letto, e se penso che qui non pubblicano nulla di suo mi viene da stare male. Ora mi manca solo Arkadi (ricorda vagamente un'avventura alla Meta-barone) e Scene di vita di periferia. Ma di Jean-Claude Gal non hanno portato nulla in Italia?
Allora per rispondere alla domanda di prima ti dico che non è possibile.
Come fanno a essere già mezzi esauriti? E dire che li avevo ordinati ma poi ho annullato l'ordine perché costavano troppo come prezzo di copertina.
Tra il 12 e il 13 sono passati svariati anni, hanno pronosticato meno vendite e visto l'andazzo del 13 avranno tirato il 14 ancora a meno.
Ora mi manca solo Arkadi (ricorda vagamente un'avventura alla Meta-barone) e Scene di vita di periferia.
Molto alla Incal, ma molto meno esoterico. Ne scrissi anche qualcosa ma sinceramente è pieno di spoiler e non credo di aver scritto nulla che non si coglie già durante la lettura, poi nel finale c'è anche uno spiegone. Sta qui, ma se hai intenzione di leggerlo tanto vale evitarla. https://www.goodreads.com/review/show/2922979697
Ma di Jean-Claude Gal non hanno portato nulla in Italia?
In volume solo Diosamante, ma è morto durante la realizzazione del secondo tomo ed è incompleto benché Jodorowsky fornisca in forma scritta il prosieguo. In scan si possono leggere gli altri, ma non ricordo se si trova la versione colorata dagli americani (grosso bah) o le scan della rivista americana, che saranno anche più scadenti ma almeno erano in bn. Comunque io ho l'edizione integrale francese, Epopees Fantastiques, che contiene Arn, Armata del Conquistatore e la storia breve La Cattedrale, che è in bn e tanto leggere o meno i testi è indifferente. Arn è la solita storia di vendetta, Le Armate del Conquistatore è più accettabile in quanto è anni '70, ovvero ancora agli inizi dell'epic fantasy a fumetti, ma alla fine uno lo legge per Gal. Invece Diosamante si prospettava essere nettamente più interessante e ovviamente diverso dal solito, ma con 1 tomo su 4 pensati ... La cosa più interessante è la prefazione dove Jodo racconta l'incontro con Gal, figura eterea per lui.
.Tra il 12 e il 13 sono passati svariati anni, hanno pronosticato meno vendite e visto l'andazzo del 13 avranno tirato il 14 ancora a meno.
E grazie, aumenti del 25% il prezzo (già alto) di copertina per di più di un manga con volumi quasi sempre autoconclusivi, come fai a non vendere molto meno?
Beh oddio, il numero 2 mi pare abbia tipo 150 pagine o giù di lì. Parlo di pagine fumettose, non degli approfondimenti.
13 e 14 dicevo, hanno oltre 250 pp, come i volumi più cicciotti di FSS.
Heretic, vado più o meno a memoria, gran parte di questi non li leggo o sfoglio da eoni e Kojima lo conosco ma non l'ho mai letto. I primi 5 posti sono sicuri anyway e sono quelli che mi piacciono abbastanza.
E' un'ottima Top 10 (direi abbastanza condivisibile), difficile poi farne una precisa. Ce ne stanno tanti, come Maeda, Hoshino, Hanawa, Ito, Mizuki... Ad esempio Mizuki sta sopra Nihei, ma è complicato discuterne.
Al Treviso Comics ci saranno due ospiti d'eccezione: Tawaraya e Ichiba, due dei più grandi artisti underground giapponesi. Per l'occasione Hollow Press pubblicherà alcune loro opere, Assansin Child e Hospital Train, entrambe a tiratura limitata. Hospital sarà anche in italiano, mente Assassin non lo so.
Ciao ragazzi, è la prima volta che intervengo in questo Forum, vorrei un vostro parere. Black night parade qualcuno di voi lo ha letto? Impressioni? Mi consigliate l'acquisto? Non è molto conosciuto, ho trovato poco e niente a riguardo purtroppo
13 e 14 dicevo, hanno oltre 250 pp, come i volumi più cicciotti di FSS
Aah ok. Vedo come mi trovo dopo aver letto i primi 12 e poi decido allora. Il punto è che mi fa brutto aver speso 45 euro per 12 volume e poi 20 per soli due XD
Ha scartato Kaneko, come può mettere Inoue? La vera domanda è questa: Chi toglieresti per fare posto a quei tre/quattro? Secondo me ha fatto un classifica ragionata, e molto verosimile. Koike, Maruo e Matsumoto sono tra quelli che hanno sperimentato di più, Yokoyama e Nishioka sono fuori dagli schemi per il fumetto giapponese, Kojima e Kamimura gli apripista, Nihei... beh, prima del suo debutto non esisteva nulla di simile in Giappone, credo. Taniguchi e Otomo i più occidentali. Difficile dargli torto, probabilmente avrei messo Mizuki, autore seminale e dal peso specifico imponente per il fumetto asiatico.
Utente61949
- 5 anni fa
10
Spammo anche qui questo documentario.
É veramente ben fatto
Gran documentario Reno. Davvero un disastro totale, non si fosse rotta casualmente la valvola che tratteneva l'acqua nella vasca adiacente alle scorie sarebbe stata la fine del Giappone e un nuovo disastro planetario. La scritta "Il nucleare illumina il nostro futuro" sa tanto di "Il lavoro rende liberi" nell'ingresso dei campi di concentramento. Poi vedi la fine fatta dagli animali, i lavoratori che si pigliano le radiazioni in cambio dello stipendio, quelli che puntano a ripagare il mutuo attraverso l'assicurazione sulla vita, l'omertà, i giochi politici dietro, il marcio nelle persone e ti chiedi come siamo riusciti a scendere così in basso. Ormai potrebbero aggiungere una nuova stellina nella bandiera degli Stati Uniti, visto quanto il Giappone è assoggettato a loro. Ma ve beh, storia vecchia quella.
Ho tirato giù Bone, sono sempre stato curioso di leggerlo ma non credo che reggerò a lungo. Forse proverò 100 Bullets.
Quindi XIII e Monster sono diversi alla base e "con le dovute differenze" non mi riferivo a questo ma ai tempi, alle situazioni e ai personaggi.
Van Hamme è molto più realistico, non creerebbe mai all'interno di XIII un personaggio come Johan ma neanche come Lunge, nemmeno un ricordo lontano. Il pathos è azzerato, ecc, ecc. In breve, XIII è una bd, Monster un manga, queste sono le differenze. La cosa in comune, che rende Urasawa l'autore/sceneggiatore di fumetti più vicino a Van Hamme che io conosca dopo Jean Dufaux, è il metodo lavorativo, che Van Hamme - come se ce ne fosse bisogno - ha anche detto apertamente: mettere il personaggio in una situazione difficile e poi trovare una soluzione. Metodo che si confà molto più alla bd che ad ogni altro fumetto per i tempi di pubblicazione dei tomi non ristrettivi e poi Van Hamme deve solo scrivere. Nonostante ciò, XIII, nel panorama franco-belga, è una rarità. Quasi nessuno è interessato ad un intreccio così complesso e lungo, per fortuna oserei dire. Anzi, mi chiedo proprio se ho mai visto o letto un intreccio più complesso, ma è anche il genere adatto e di solito evito queste narrazioni. Magari qualche feuilleton, Dumas? Hmmm, poteva avvicinarsi Eden di Endo ma prende derive che si allontanano molto dalla trama e lo fa spesso.
Quelle non sono "robe da manga", sono cose che vedo ogni giorno in un qualunque film/telefilm americano. Lunge è il tipico ispettore ben costruito da serial americano. Monster ha due difetti: la trovata assurda delle caramelle avvelenate, e la storia che si è trascinata oltre il necessario.
Van Hamme però ha creato Barnowsky che è riuscita a far fuori un'intero plotone nel villaggio quando XIII e Jones scappano dal campo SPADS xD. Comunque di personaggi "forti" ce ne sono, come anche Jones che arriva a salvare il culo a XIII la maggior parte delle volte, ma essendo una militare addestrata e in continuo ascolto con Carrington (capo di stato maggiore interarmi) alla fine ci si crede.
Non credo che Urasawa metta i suoi personaggi in pericolo per poi uscirsene con una soluzione, almeno non per tutta la serie come fa invece Van Hamme. Urasawa fa "camminare" il personaggio nella sua trama lineare che a sua volta si dirama in sottotrame che si ricollegano alla principale, più va avanti e più si aggiungono tasselli al puzzle ed in generale è più introspettivo, Van Hamme invece punta molto di più sull'azione e mettere il personaggio in situazioni estreme praticamente ad ogni volume.
P.S: 20th l'ho riletto una seconda volta mesi fa e non credo ci sia più azione di XIII, più di Monster sicuramente.
Qual era la trovata delle caramelle? Ricordamela un attimo. Comunque io credo che il problema del "trascinarsi oltre il dovuto" ce l'abbia più 20th che Monster, li un 2-3 volumi si potevano tagliare volendo.
A questo punto rimane solo il finale troppo estremo, con la seconda pallottola piantata in testa.
Ah, ecco! Mi sono ricordato un particolare. Le caramelle erano all'interno di un pacco, lasciato nella stanza dei bambini, chiunque avrebbbe potuto aprirlo per mangiarsele. Un rischio enorme, il fatto che il primario e gli altri medici le abbiano assaggiate per primi è una pura casualità, ecco perché ricordavo non avesse senso. Se rileggi il passaggio fammi sapere.
Aspetta, ma tu ti riferisci all'inizio no? Prima che Johan ed Anna scappassero il primario ed altri tre muoiono appunto per una caramella con acido nitrico? Io a quello mi riferisco, non ricordo altre caramelle altrimenti. Comunque non viene fatto vedere esplicitamente che Johan prenda una caramella da qualcuno e ci infili dell'acido, ma io all'epoca interpretai cosi (non ricordo se verso la fine ci siano delle rivelazioni in merito, ricordo che c'erano dei flashback che approfondivano i fatti poco dopo la fuga dall'ospedale).
Il finale estremo si, ma non nelle dinamiche: Lunge arriva tipo 1-2 settimane prima nel paesino seguendo le proprie piste (essendo un detective che sta investigando sul caso dall'inizio è assolutamente credibile), come anche Tenma ed Anna arrivano dopo. Alla fine tutti seguono le proprie piste arrivando alla soluzione tramite la logica ed indizi, che poi riescano a ritrovarsi spesso insieme fa anche parte della "finzione romanzata" dai, quanti fanno la stessa cosa? Anche XIII è cosi.
Che riesca a sopravvivere dopo la seconda pallottola non apprezzai nemmeno io, poteva colpirlo in qualsiasi parte del corpo e sarebbe stato meglio. Il fatto però è che la serie gira tutto intorno al perdono e al valore della vita, chi siamo noi per decidere la vita o la morte di una persona, per quanto esso possa essere malvagio? E anche la fragilità e malleabilità dell'invididuo. Tenma volendo avrebbe potuto uccidere Johan in tante occasioni, ma non ha mai avuto il coraggio di farlo.
Il raduno finale ci può stare, nulla di così astruso. Forse avrei evitato l'ubriacone che si mette a fare mezzogiorno di fuoco in paese.
Johan che si prende il secondo colpo non ci sta, ma Urasawa sbaglia quasi sempre la conclusione dei suoi manga. Per me Monster rimane il suo migliore, anche se 20TH CB lo preferisco perché più geniale e creativo.
Pluto l'ho letto, e in realtà lo considero inferiore a Monster e 20TH CB. Probabile che sia inferiore anche a Billy Bat, che devo ancora completare.
E' certamente il suo manga più semplice e lineare, poi secondo me Urasawa dà il meglio di sè quando non reinterpreta le storie altrui.
P.S: E comunque, 20th lo metto tra i manga più fantasiosi anch'io, ma insieme a Dorohedoro
Dorohedoro ha un intreccio molto bello, ad un certo punto diventa quasi un delirio.
Ma c'è un limite al caso fortuito, una cosa che stabilisce quanto sia credibile o meno.
In XIII nessuno è una persona qualunque! Parliamo di agenti speciali, informatori, fuga di notizie, tecniche di localizzazione. XIII è molto, ma molto meno forzato di Monster (20th CB è ancora più esagerato da non farmelo considerare realistico) nonostante operi su larga scala e lo dico "nonostante tutto". Infatti io contesto le forzature di XIII da sempre.
Invece lo fa ed è alla base del successo. XIII è una spy story e quindi Van Hamme lo piazza in situazioni pericolose fisicamente o nel mezzo di intrallazzi politici. Monster dal canto suo, come per Death Note portano avanti la storia tirando fuori sempre un'escamotage, un intoppo per rimandarla, un nuovo ostacolo da sormontare. Puff, una nuova identità di XIII, ne abbiamo per altri X tomi. Anche se ricordo a grandi linee XIII, un classico esempio di cio è il tomo 5, alla fine del quale sembra che nel 6 sancirà la fine ed anche molto agilmente. Invece c'è il dossier Jason Fly, la neve, una nuova identità. Con l'8 sembra proprio finita e invece ... Questi trucchetti sono ancora più visibili se non lo leggi tutto d'un fiato. Immagina se avessi seguito l'uscita in contemporanea aspettando un anno tra un tomo e l'altro o settimane e mesi tra un capitolo e l'altro dei suddetti manga. Generi diversi, intoppi diversi, ma stessa procedura: la base per tenere il lettore con il fiato sospeso.
Non intendevo l' onnipotenza o il culo di un personaggio xD, ma il carattere. In XIII non ci sono questi personaggi così fuori dall'ordinario e assurdi. Basta guardare le loro facce per notarlo. No, sul serio, neanche il più pazzo omicida o complottista in XIII ha un espressione del genere. Il modo in cui parlano, il modo in cui si comportano è, sì, molto da serial americano: molto spettacolarizzante nella loro apatia, nel caso di questi 2, molto distante dal comune essere umano.
Ripeto, personaggi del genere Van Hamme non li creerebbe mai e mai ci infilerebbe piagnistei, ci sono pianti ma si estinguono in una vignetta senza lacrimoni, la tensione di un colpo di pistola dura una vignetta, o facce distorte all'occasione o qualsiasi altra esagerazione legata al personaggio. Mi pare evidente il distacco emotivo in favore del realismo, come è evidente che Urasawa non metterebbe mai (?) una scena di sesso e non azzarderebbe mai una vera critica politica, cose normali per XIII. E Van Hamme non è nemmeno tanto politico, la politica in Van Hamme fa parte della trama piuttosto che sancire una critica aspra al sistema politico.
Il punto è che c'è una enorme differenza sin dall'inizio, si guardi alle motivazioni ... XIII è al centro di operazioni su scala mondiale e non è solo alla ricerca della sua identità, mentre Tenma smette di essere medico per uccidere un suo ex paziente divenuto serial killer ... In Europa, ma probabilmente anche in USA, per reggere una motivazione del genere il fumetto dovrebbe essere o umoristico o visionario e garantire qualcosa di simbolico, se vuole essere un minimo credibile e/o qualitatevole. E' il dubbio morale che manda avanti Monster e la morale è fuori dagli schemi di Van Hamme, ovviamente.
Infatti XIII può al massimo avere tormenti psicologici sulla sua vera identità, ma non dubbi di natura morale (specialmente quelli di Tenma sono ineccepibili all'interno di XIII), e quante volte lo fa in 19 volumi? Boh, 3 volte? E ci pensa su nel giro di qualche vignetta. In quegli attimi XIII manderebbe anche tutto a puttane per vivere una vita tranquilla e crearsi l'identità da capo ma lui è costretto a ballare, non a piangersi addosso, cosa che non farebbe comunque anche senza essere al centro di un intrigo internazionale visto che andrebbe avanti. Sì, nonostante la curiosità andrebbe avanti perché è un uomo maturo, non deve crescere ma plagiarsi - avendo dimenticato la memoria. E non solo, l'identità non avrà più importanza, a riprova della futilità della cosa e che senza l'intrigo il fumetto non sarebbe mai andato avanti per tutto questo tempo.
E' la ripetizione di una cosa già detta che è molto frequente nei manga e in Monster, difatti a cosa si riduce la psicologia di Tenma se non sempre a quel dubbio morale? Death Note è un manga che ha "combattimenti psicologici", ma quale sarebbe l'approfondimento psicologico se non il solito e delirante quesito che si pone Kira sin da subito? Tale ripetizione rimanda alla differenza di tempi ed è una scusa per allungare. Queste sono alcune delle differenze - che portano a preferire l'uno o l'altro - che separano non solo XIII da Monster, ma Van Hamme da Urasawa e si riconducono tutte alla diversa nazionalità dei due, non ti pare?
P.S: ora mi son ricordato che in Monster c'è una scena in cui un bambino assiste ad una scena di sesso tra una prostituta e un altro ed era anche chiara la posizione xD, è più spinta quella scena che tutte quelle di XIII messe insieme (dato che non durano nulla, ti fa vedere lui che affonda il viso nel seno di lei o che si danno un bacio e skippa subito a fine rapporto)
Potrà anche essere uno dei mangaka più controllati ma significa poco.
Se per piagnistei hai capito Beautiful, la telenovela, è una cosa, ma io dico scene così, se non peggiori esistono eccome in Monster.
Lunge ha quel tic e quella mente robotica che lo rendono cool, Johan ha quella piattezza facciale che lo rendono cool. XIII, il fumetto, non è cool.
XIII potrà essere esagerato sotto certi aspetti, romanzato, potrà essere action ma non ha nulla a che vedere con James Bond (e 007, quello vecchio, non ha nulla a che vedere con Mission Impossibile e blah blah), non ha nulla a che vedere con qualsiasi serial americano in quanto a "figaggine". Ora sto guardando Peaky Blinders e tutte quelle scene cool me lo ammazzano ...
XIII questi tagli e pose cool non li ha. Come non enfatizza le emozioni. Tutti elementi che lo rendono normale.
Questo è il minimo e XIII nemmeno questi cut ha.
Se per te quelle sono normali, non sono "fighe", mi va bene, ma il punto è XIII non le ha e XIII è un fumetto popolare, non solo, ma anche destinato a ragazzi, che credi? Per questo il termine seinen mi fa ridere il più delle volte. Per questo dicevo che anche una BD popolare è meno mainstream di roba alternativa americana (vertigo) e manga di nicchia ... Sono i dettagli che lo fanno notare, anche all'interno del genere.
Per cui, sì, dal momento in cui mi dici che queste differenze ci sono, io ho finito di spiegare cosa volevo dire con "le dovute differenze".
Quando? Ma ci risiamo, forse non mi faccio capire, ma un uomo che scopa con una donna perché vuole farlo, una cosa normale, per Urasawa è tutt'altro che normale.
Parlo dal punto di vista di un'autore, è chiaro che alla massa queste cose vanno più che bene. Un autore che fa queste cose io non lo considero e a parte che non ne conosco, ma sicuro esistono ovunque.
Se è credibile questo, allora è credibile ogni scelta di ogni personaggio.
Ma non la pensavi così?
"Questa serie ormai credo continuerá su questi livelli, certo ha qualche piccola forzatura nel mandare avanti la trama ma Van Hamme cerca sempre di rendere il tutto credibile, di robe allucinanti per ora non ne ho viste."
Se è credibile come fa ad avere allo stesso tempo la sensazione che c'è sempre di mezzo lo zampino di Van Hamme e che quindi XIII è un suo burattino?
Ma nemmeno VH, sono altri quelli che trattano la politica, quella vera, in un modo critico. Qui fa parte della trama, that's all. Non è veramente niente di eclatante. Ma in Giappone parlare di politica senza essere troppo velati è un taboo che pochi mangaka hanno scavalcato, più o meno Buronson lo fa. Comunque, per questo aspetto e per il sesso non era ristretto solo a Monster; Urasawa è troppo soft e accomodante per parlare di queste due cose in un modo naturale e in 20th CB la politica potrebbe entrare fortemente, guarda il contesto, invece sta sempre sul fondo, gioca con la nostalgia e non arriva ad invadere il manga nemmeno il minimo come accade in XIII (alla portata di tutti). Per cui non è importante che in Monster ci sia o meno la politica, ma è una constatazione riguardante Urasawa, come lo erano quelle riguardanti i personaggi che VH non avrebbe mai inserito in XIII.
Comunque guarda che XIII non avrebbe lasciato tutto per rifarsi una vita come dici, lui stesso dice alla fine della parte in Nevada in cui Carrington tiene in ostaggio Sheridan "devo rimanere, devo andare a fondo il mio passato e l'uccisione di mia madre", quindi non direi che si sarebbe fatto una vita. Forse all'inizio, quando ancora non sapeva nulla dei genitori ma non dopo aver scoperto roba grossa. Aveva la possibilità di partire con Jones per il Costa Verde ma è rimasto.
La tavola che è stata postata qua sopra non dice nulla, l'esperessione di Johan nel lavandino è perfettamente "normale" per un pazzo omicida fuori di testa, non possiamo pretendere che si specchi come una persona sana di mente. Si guarda allo specchio e sogghigna con autocompiacimento.
Per quanto riguarda le altre scene, non saranno il massimo del realismo, ma almeno con Monster Urasawa si è contenuto, in Pluto è anche peggio.
Peaky Blinders un po' mi piaceva, ma l'ho droppato per motivi simili.
Gli europei/sud americani e il loro realismo....
Parli del pianto come un'azione cosi lontana dall'essere umano, ma non è cosi. A me il pianto e le frignate varie danno fastidio quando sono inserite a forza e messe apposta per far emozionare lo spettatore/lettore, non quando c'è dietro una costruzione. Per Anna credo sia normalissima un'azione del genere dopo aver perso i genitori, ma poi la vedrai cosi solo quando scoprirà il suo passato e quella del fratello, non frignerà in continuazione per i genitori.
Concordo e anche sulle differenze fra urasawa e XIII.
A me Pluto è piaciuto anche tantissimo, al livello degli altri urasawa (20th e Monster) o quasi. Sì il finale è "un po'" buonista, ma comunque vi ricordo che di finali ce ne sono praticamente due.
Ci risiamo, Tex è ripartito con la sua crociata anti-manga, che sono sempre infantili, personaggi mai spontanei, situazioni forzate e bla bla bla. L'avevo capito subito come sarebbe andata a finire la discussione, io ci sono già passato, lascio a voi XD
Ho letto Cinema Panopticum, che tristezza. E' un fumetto che vola via come niente, ed proprio quello che ti frega, sta tutto nei particolari. Pessimismo cosmico in storie tra il grottesco e il surreale.
Se vuole essere un attacco al non realismo di Cybersix, allora iniziamo a capire che è per lo più una commedia piena di humor nero.
Parliamo di Monster che è realistico e che passa da una faccia normale ad un caricaturale, e via cantando. Non mi sembra di averle criticate da One Piece o da One Punchman, che sono perfettamente coerenti con loro stessi, ma da Monster.
Tra l'altro potevi almeno prendere qualche vignetta veramente caricaturale perché questa è anche meno esagerata di quelle di Monster xD
Se mi dici che concordi con le differenze tra XIII e Monster, allora significa che non ci trovi nulla di strano nel mio affermare che Urasawa è il Van Hamme giapponese, con le dovute differenze.
Dunque, se qualcuno mi dice che le differenze tra XIII e Monster sono solo a livello di intenti, ovvero di genere, c'è un problema. Non mi sembra di aver scritto chi è migliore, tanto è ridondante dirlo, e comunque mi sono promesso di non scrivere che fumetti >manga, ma ho solo fatto notare giusto qualche differenza.
Comunque non è, per lo meno ora, una crociata anti-manga, invece è sempre stata una crociata contro tutto il commerciale; e poi se dentro la nicchia si reputa Urasawa intoccabile, è un altro controsenso. Come critico Preacher, troppo serio per essere così troppo sopra le righe, criticherei i Bonelli, miriadi di francesi e argentiin, americani, e dunque non mi interessa la nazionalità, ma se i manga sono per lo più così non è certo colpa mia. Oh, ma forse hai ragione, è meglio starsene zitti, si vede che certi argomenti sono ancora difficili da mandare giù. Beh, non mi riferisco a te, per lo meno sai che ci sono differenze palesi. Poi quale dei due preferisci non mi interessa.
Il modo. Stop. Van Hamme non la farebbe in quel modo e se ci fosse sarebbe errata. Non c'è altro da aggiungere, è una differenza. Nuovamente, non mi interessa vedere Monster quanto è controllato rispetto ad altri manga, ma rispetto a XIII. Allo stesso modo non ho detto che XIII è meno realistico di Y.
E' in qualsiasi scena ad essere così. Parliamo di Johan, non di Johan allo specchio. Non ho criticato nemmeno la scena della prostituta, ma ho detto qualcosa di molto chiaro: Van Hamme non farebbe mai un personaggio come Johan, per lo meno all'interno di un fumetto realistico come XIII, Urasawa non tratterebbe mai il sesso come una cosa normale e mai parlerebbe di politica. Una cosa normale per uno, anormale per l'altro. Differenze. Soprattutto XIII non ha quegli attacchi emotivi ma, anzi, rispetto a Monster risulterà anche distaccato.
Sì, la cosa è abbastanza fastidiosa, ma anche le musiche. Trovo azzeccata l'opening di Nick Cave, ma il resto è troppo moderno per quel contesto. Troppo sopra le righe.
No, seriamente, scrivo solo "due" cose.
Urasawa è mainstream, tutti lo leggono e a tutti piace, anche grazie allo sdoganamento di Moccia. Il commerciale giappo fa pena? Sì, e lo sappiamo da una vita, però mi sembra sempre di intravedere un filo di avversità nei confronti di un mondo che senti non appartenerti più. Alla fine dici le stesse cose anche dei manga autoriali.
Non me ne importa nulla di Van Hamme, non l'ho nemmeno nominato, e Cybersix era un semplice esempio, ma già sapevo che lo avresti contestato per via dell'umorismo. Se vuoi posso cirtartene altri, magari Moving Pictures, drammatico, dove le facce caricaturali ci sono, ma secondo me non pregiudicano il valore del fumetto. One Piece sarebbe stato un ottimo esempio, invece. E' di base umoristico, ma sfasa completamente, è irrealistico al 100%. Non riesce ad essere credibile neppure nei momenti concitati o drammatici. Commerciale di bassa caratura, come si diceva.
Urasawa è più scarso di Van Hamme? Boh, può essere, non mi pare di avere scritto il contrario.
Nemmeno capisco come faccia a essere considerato commerciale. E per la cronaca, non saprei scegliere tra chi preferisco fra Van hamme e Urasawa. E non vedo commercialità nemmeno in Preacher.
E' franz che insinua che io l'abbia detto xD, lo penso ma non l'ho detto perché non mi interessa minimamente. Nessuno dei due mi piace tra l'altro. Infatti Van Hamme non ha avuto spazio in 3 poster, non perché l'ho dimenticato.
Perché nemmeno loro riescono ad andare oltre i limiti di dover intrattenere, più o meno. Se uno non si ferma al genere vedrà che anche Shintaro Kago, il cui ero-guro disturba, non può fare a meno dei dettagli da divertissement e siamo anche oltre il semplice essere nicchioso. XIII, che non è di nicchia, non scende ai compromessi del suo genere, se aggiungo non tanto facilmente forse va meglio. Come dissi, i meno accessibili, traducibile in fanno quello che vogliono, sono i Nishioka e tra l'altro non mi faccio problemi ad inserire il fratello tra i miei sceneggiatori preferiti. Il problema è che i mangaka finiscono per prendersi troppo sul serio e allora devi pagare il dazio alle incoerenze. E' come se il comics code authority non fosse mai sparito dal Giappone e fin quando gli editor e il pubblico avrà un ruolo fondamentale, c'è poco da fare.
Moving Pictures non l'ho letto ma a me non interessa il realismo, a me interessa la coerenza. One Piece ha i suoi problemi e le sue esagerazioni, ma è coerente. O per lo meno lo era. Tra l'altro la serietà e il realismo rappresentano una minima fetta di quello che leggo, ma quando c'è non ammetto sbavature.
Boh, semplicemente mi annoio a dover parlare di certi argomenti e a discutere su cose che trovo palesi. Forse mi risulta anche un po' avvilente il fatto che risulta difficile distinguere una cosa commerciale O_O
Ristampano Scozzari e stiamo qui a parlare di narrazioni consolidate dall'alba dei tempi. Sempre meglio che parlare di qualcosa di ancora più basso, ma comunque è chiaro che ormai la nicchia verte per lo più su un lato mediamente commerciale.
A parte che qui entra in gioco Vance e non Van Hamme, per lo meno sulla resa, e sinceramente non vedo come quello sia recitare meglio solo perché fa più espressioni. E' come dire automaticamente che De Niro reciti meglio di un Max von Sydow o un attore che in un film fa 3 espressioni.
Oppure Mr Bean reciti meglio di Tati in Monsieur Hulot, che tra l'altro ha ispirato il primo. Non so se l'hai visto, ma ecco che c'è la stessa differenza tra Monster e XIII. Mr Bean è sempre in piano piano, deve farsi vedere in faccia, Hulot è per lo più ripreso da lontano, anche nelle scene più comiche, e fa parte della scena, non è la scena. Enorme differenza, che insieme ad altri elementi, fa di Hulot un film con tutti i crismi e Mr Bean un prodotto per far ridere e basta.
L'importante è quanto siano adatte le espressioni. Vance non le esagera mai, questo per me è chiaramente un vantaggio, mentre per te non lo è, ma ripeto che non ho mai voluto discutere su chi fosse più bravo a fare qualcosa.
Per te non è commerciale nemmeno Nolan, eh.
Non è che solo Dragon Ball è commerciale. DB è molto più commerciale di Preacher, Preacher è più commerciale di Taniguchi, Taniguchi è più commerciale di Maruo, Maruo è più commerciale dei Nishioka Kyoudai. Bene, è una scaletta fatta a caso, ma fino a Preacher stiamo nel commerciale, non becero, però lo è abbastanza. Perché Preacher è commerciale? Perché non solo è alla portata di tutti ed è scritto in un modo troppo figo che ti porta a dire "che personaggione Cassidy", ma anche volendo essere qualcosa di alternativo e presentando un linguaggio sporco si lava sempre i denti dopo aver detto qualcosa. Citavi Tarantino, no? Come se Tarantino non fosse commerciale, ma la vera differenza tra Preacher e Tarantino è che quest'ultimo non si prende sul serio.
Per te non lo farebbe nemmeno Van Hamme, nemmeno Death Note, nemmeno Preacher. Quindi non mi sorprende.
Come non mi sorprende nemmeno questo:
Mah, per me puoi prendere anche la vignetta postata da Jon e notare una grande espressività, ma pur sempre coerente con il tutto.
Mentre se mi dici che "l'espressività" di Johan, Lunge, Nina o il vecchietto ci stanno bene in XIII, vale a dire che nemmeno tu hai compreso questa differenza, benché magari ne cogli altre.
Anche qui, è la coerenza che manca e dovrei fermarmi a ripeterlo.
Nah, perché essere elastici quando si trovano migliaia di titoli che a queste cose ci tengono?
Comunque non vi fissate troppo sulle espressioni, non è l'unica cosa mi determina tutto il valore di un'opera, ma è uno degli elementi.
Ma sì, non parliamone più. Sono sempre gli stessi discorsi.
Ho tirato giù Il Mondo di Arkadi, mamma mia che roba... Non capisco però se è completo.
Ma non è vero, dov'è che l'avrei detto.
Un po' lo è, lo ammetto. Diciamo che è il meno commerciale fra i registi commerciali.
Per me "commerciale" significa scendere a compromessi per fare in modo che l'opera piaccia a più persone possibili,. per questo Preacher non mi sembra commerciale: che compromessi ha? Perché un personaggio figo dovrebbe essere commerciale? Ma quindi secondo il realismo e la nicchia non possono esistere personaggi fighi?
Invece sì, probabilmente tutti e 3.
E io continuo a non capire cosa ci sia di incoerente/irrealistico in Monster. Per te ad esempio lo è il suo stesso incipit, per me e gli altri no invece.
Non so dove reperirlo. Sto ancora cercando. Intanto ho visto in bacheca che mi ha risposto metal, lui l'ha visto, e dice che è un po' pesantuccio.
E' di buona qualità, i sub li prendi da Filmperevolvere.
Sei potente a trovare i film su internet
Non credo ci siano pericoli, non mi è mai capitato nulla. In effetti è molto lungo e contemplativo, solito film-esperienza giapponese, dev'essere bello.
Beh, hai detto che ero ripartito con la crociata anti-manga, non volevi dire quello?
"Ci risiamo, Tex è ripartito con la sua crociata anti-manga, che sono sempre infantili, personaggi mai spontanei, situazioni forzate e bla bla bla. L'avevo capito subito come sarebbe andata a finire la discussione, io ci sono già passato, lascio a voi XD "
Io fino ad allora non avevo scritto che Van Hamme è superiore, ma che quelle cose non le fa. Altrimenti dicevo che Urasawa è uguale a Van Hamme.
Lo è e in barba a Franz dico che Il Mondo d'Arkadi è l'opera più "commerciale" di Caza ma anche la migliore, contrariamente a quanto pensavo. Ergo, non sono fissato.
Nì. Inizio col dire che figo è veramente un termine troppo generico, dovrei cercare qualche sinonimo.
Allora, Asterios Polyp è "figo", credo, o no? Almeno ai miei occhi lo è e non faccio fatica a pensare che possa piacere alla gran parte dei lettori, per lo meno quelli maschi, però intorno a quel carattere da facile presa c'è tutto un concetto dietro sulla dualità. C'è una ragione. Uno come Cassidy già si presenta con pose fighe e si prende sul serio, non c'è ironia, non è una parodia, come fa ad essere di nicchia?! E' peggiore di Spike in Buffy, suvvia. Ehm, il prede sta subito dopo il vampirello.
Ne I Maestri dell'Orzo riscontri quel metodo? Io ti dico che è lo stesso di XIII e di Monster. Comunque io non dico pericolo, ma situazione difficile. Lo fanno tutti gli scrittori di successo. Non lo vedi anche in Avengers? Harry Potter e via cantando?
Nah. Non è mica l'aspetto più negativo di Monster xD
Era una delle cose che in XIII non ci sono, poi parlare male o bene di Monster a quanto pare è molto relativo per cui non vorrei entrarci.
Ancora con questa paura? xD
Su IBS invece con 5 recensioni si ricevono 5 euro. Chiamiamole recensioni, basta qualche rigo.
E su ebay c'è il -5% con questo codice PITSET5 ma su una spesa minima di 20 euro.
personalmente la mia prima impressione è stata quella di un narcisista patologico che soffre la solitudine. Tanto ricco di cultura e eloquenza quanto anaffettivo. Insomma, un poveraccio.
Fatico a definire le espressioni di Monster esagerate. Tirate, forse. Una delle qualità migliori di Urasawa è saper trasmettere su carta l'umanità dei personaggi, non solo con la faccia, ma anche nelle pause, nella recitazione, e rendere memorabile un tizio che compare per poche pagine.
I difetti di Monster, IMHo, sono la serie di fortunate coincidenze -e incontri- che muovono la trama e il personaggio di Johan, tanto poco "umano" e versatile da stonare con il resto del cast.
https://ibit.to/torrent/Eureka-2qXaIX1/
https://ibit.to/torrent/Eureka-2000--188jCEL/
Ah sì, senza avviare tutti i torrent andando in quella pagina su "file", vedi da quanti file è composta una release. Andiamo con Mafalda.
I sub, stranamente, non ci sono su asianworld.
http://www.asianworld.it/forum/index.php?showtopic=640
A quanto pare è uscito in dvd
Quindi vanno presi da filmperevolvere o opensubtitles.
https://www.opensubtitles.org/it/subtitles/3681584/yurika-it
É veramente ben fatto
Finito di leggere L'Arca di Caza, eccezionale. Qui supera sè stesso, devastante sia con il b/n (uno dei migliori che abbia mai visto) sia con i colori. Il fiume di parole mi ha ricordato il flusso di coscienza di Luther Arkwright, una cosa fuori dal mondo. Non so quale esperienza immersiva sia la migliore, devastanti entrambe. Forse il testo di Talbot è meno decodificabile, ma siamo lì.
9.
E' slow cinema puro, a te non so quanto possa piacere in realtà.
Sì, ma è magnetico nel mentre, ed è figo per buona parte della storia, fin quando diventa un poveraccio. D'altro canto visto che ha una certa misoginia direi che è odiabile dalle donne sin da subito.
Arkhè, la storia che dà il nome alla raccolta, è il punto più alto da lui raggiunto, ma anche come raccolta è la migliore sebbene si presenta come una sorta di best of per la disparità di stili, un po' come accadeva con Lailah. I due in b/n erano troppo dispendiosi ed ha preferito abbandonare quello stile, un vero peccato.
Con Arkhé è più facile dargli un senso compiuto, pesca dai presocratici.
Franz, se non hai preso anche FSS 13 e 14 ti consiglio di farlo perché sono già difficili da reperire, soprattutto il 14.
Ora mi manca solo Arkadi (ricorda vagamente un'avventura alla Meta-barone) e Scene di vita di periferia.
Ma di Jean-Claude Gal non hanno portato nulla in Italia?
No, mi riferivo al tuo astio generale, non specifico.
Non mi ricordo nei maestri dell'orzo se i protagonisti venivano spesso messi in situazioni difficili.
No, non credo.
Come fanno a essere già mezzi esauriti? E dire che li avevo ordinati ma poi ho annullato l'ordine perché costavano troppo come prezzo di copertina.
Allora per rispondere alla domanda di prima ti dico che non è possibile.
Tra il 12 e il 13 sono passati svariati anni, hanno pronosticato meno vendite e visto l'andazzo del 13 avranno tirato il 14 ancora a meno.
Molto alla Incal, ma molto meno esoterico. Ne scrissi anche qualcosa ma sinceramente è pieno di spoiler e non credo di aver scritto nulla che non si coglie già durante la lettura, poi nel finale c'è anche uno spiegone. Sta qui, ma se hai intenzione di leggerlo tanto vale evitarla.
https://www.goodreads.com/review/show/2922979697
In volume solo Diosamante, ma è morto durante la realizzazione del secondo tomo ed è incompleto benché Jodorowsky fornisca in forma scritta il prosieguo.
In scan si possono leggere gli altri, ma non ricordo se si trova la versione colorata dagli americani (grosso bah) o le scan della rivista americana, che saranno anche più scadenti ma almeno erano in bn.
Comunque io ho l'edizione integrale francese, Epopees Fantastiques, che contiene Arn, Armata del Conquistatore e la storia breve La Cattedrale, che è in bn e tanto leggere o meno i testi è indifferente. Arn è la solita storia di vendetta, Le Armate del Conquistatore è più accettabile in quanto è anni '70, ovvero ancora agli inizi dell'epic fantasy a fumetti, ma alla fine uno lo legge per Gal. Invece Diosamante si prospettava essere nettamente più interessante e ovviamente diverso dal solito, ma con 1 tomo su 4 pensati ... La cosa più interessante è la prefazione dove Jodo racconta l'incontro con Gal, figura eterea per lui.
La Cattedrale si legge qui, anche se a bassa qualità.
http://theporporbooksblog.blogspot.com/2015/12/the-cathedral-by-mantlo-and-gal.html
E grazie, aumenti del 25% il prezzo (già alto) di copertina per di più di un manga con volumi quasi sempre autoconclusivi, come fai a non vendere molto meno?
https://ibit.to/torrent/Noisy-Requiem-Tsuito-No-Zawameki-1988--Zs6Sz41/
13 e 14 dicevo, hanno oltre 250 pp, come i volumi più cicciotti di FSS.
Heretic, vado più o meno a memoria, gran parte di questi non li leggo o sfoglio da eoni e Kojima lo conosco ma non l'ho mai letto. I primi 5 posti sono sicuri anyway e sono quelli che mi piacciono abbastanza.
Keiichi Koike
Taiyo
Nishioka
Yuichi Yokoyama
Maruo
Kojima
Kamimura
Nihei (pre Sidonia)
Taniguchi
Otomo
Ad esempio Mizuki sta sopra Nihei, ma è complicato discuterne.
Al Treviso Comics ci saranno due ospiti d'eccezione: Tawaraya e Ichiba, due dei più grandi artisti underground giapponesi. Per l'occasione Hollow Press pubblicherà alcune loro opere, Assansin Child e Hospital Train, entrambe a tiratura limitata. Hospital sarà anche in italiano, mente Assassin non lo so.
Aah ok. Vedo come mi trovo dopo aver letto i primi 12 e poi decido allora. Il punto è che mi fa brutto aver speso 45 euro per 12 volume e poi 20 per soli due XD
Nè Inoue, nè Tanaka, nè Miura nè Sakamoto? Mah.
Ha scartato Kaneko, come può mettere Inoue?
La vera domanda è questa: Chi toglieresti per fare posto a quei tre/quattro?
Secondo me ha fatto un classifica ragionata, e molto verosimile.
Koike, Maruo e Matsumoto sono tra quelli che hanno sperimentato di più, Yokoyama e Nishioka sono fuori dagli schemi per il fumetto giapponese, Kojima e Kamimura gli apripista, Nihei... beh, prima del suo debutto non esisteva nulla di simile in Giappone, credo. Taniguchi e Otomo i più occidentali.
Difficile dargli torto, probabilmente avrei messo Mizuki, autore seminale e dal peso specifico imponente per il fumetto asiatico.
Gran documentario Reno. Davvero un disastro totale, non si fosse rotta casualmente la valvola che tratteneva l'acqua nella vasca adiacente alle scorie sarebbe stata la fine del Giappone e un nuovo disastro planetario.
La scritta "Il nucleare illumina il nostro futuro" sa tanto di "Il lavoro rende liberi" nell'ingresso dei campi di concentramento.
Poi vedi la fine fatta dagli animali, i lavoratori che si pigliano le radiazioni in cambio dello stipendio, quelli che puntano a ripagare il mutuo attraverso l'assicurazione sulla vita, l'omertà, i giochi politici dietro, il marcio nelle persone e ti chiedi come siamo riusciti a scendere così in basso.
Ormai potrebbero aggiungere una nuova stellina nella bandiera degli Stati Uniti, visto quanto il Giappone è assoggettato a loro. Ma ve beh, storia vecchia quella.
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