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Watashi Ni No Kuni
Watashi Ni No Kuni
Watashi Ni No Kuni
Watashi Ni No Kuni
Il Tredicesimo Racconto
Il Tredicesimo Racconto
C’era una volta una giovane fanciulla triste et malinconica. Se
C’era una volta una giovane fanciulla triste et malinconica. Sebbene avesse amici et un uomo che l’amasse spesso sospirava et si affacciava alla finestra per guardare il cielo: il suo desiderio più grande era viaggiare, visitare posti nuovi, vivere tante avventure, incontrare gli amici lontani, ma la sua salute cagionevole et la paura glielo impedivano; non poteva fare altro che contemplare l’orizzonte cercando di immaginare cosa ci fosse oltre. Aveva provato a leggere, guardare film, a sfogliare libri illustrati et persino a giocare a qualche videogioco, eppure lei rimaneva là, seduta su una poltrona di pelle blu, divisa da quei mondi dalla debolezza della sua immaginazione pragmatica. Un giorno però scoprì per caso l’esistenza di un gioco alla cui realizzazione avevano contribuito il suo studio d’animazione et compositori preferiti. La fanciulla allora cum entusiasmo si recò nel negozio di videogiochi et chiese quel titolo. Ahimè dal computer risultavano esaurite tutte le copie et ella, affranta, iniziò a ripetere a se stessa che era arrivata troppo tardi. Prima di andarsene, rivolse un ultimo sguardo ai giochi nello scaffale et spinta da un suggerimento sussurratele dal cuore, diede uno sguardo ai titoli esposti: lì, nascosto, Ni no kuni, così si chiama il videogioco, l’aspettava. Più che un errore di giacenza sembrava una magia. Dopo averlo acquistato la fanciulla tornò a casa e iniziò la sua avventura. Sì, per la prima volta fin dai primi minuti le sembrò di appartenere a quel mondo incantato et cum magna meraviglia scoprì che l’avventura di Oliver, Lucciconio, Arsuino, Ester era anche la sua. La tonalità dei pastelli, la luce del tramonto, la grandiosità degli edifici, la storia toccante di tanti personaggi alla ricerca del loro lieto fine... la fanciulla sentiva di essere entrata in un mondo da fiaba, distante dalla realtà eppure così vicino al cuore del giocatore da essere più realistico di tanti paesaggi immortalati nei libri. Mentre risuonano note delicate e incoraggianti, dal battito rassicurante e deciso, quasi un inno al cuore, la fanciulla dentro di sé sentiva che doveva aiutare Oliver a salvare la madre, che la pace doveva ritornare nel mondo et man mano che aiutava gli altri personaggi in lei cresceva la consapevolezza che quelle ore trascorse in un fantastico universo avevano guarito il suo cuore. Non era più un cuorinfranto, era diventata una giovane donna fiduciosa nel futuro perché aveva capito che la tristezza che oscura il nostro cuore non è che l’ombra della speranza che rischiara il cammino di chi non si arrende alla vita et lotta per i propri sogni. Gli ostacoli spesso ci rallentano et lo sconforto ferisce la fiducia in noi stessi, ma non siamo soli: le persone che ci amano saranno sempre al nostro fianco, anche se non possiamo vederle. Con l’animo pieno di coraggio ella decise allora di affrontare i propri timori e una volta all’anno si organizza per partire e visitare i suoi migliori amici che vivono a migliaia di chilometri di distanza. Ora però, dopo cinque anni, il mondo salvato da Oliver e dai suoi amici ha bisogno di valenti alleati. Questa volta il destino del regno non dipende dalla sconfitta di un temibile nemico, bensì dal raggiungimento di un obiettivo ambizioso, quasi utopico: unire tutti i popoli in una grande nazione dove tutti possano vivere “happily ever after”. La fanciulla, cum un sorriso, promette a se stessa che aiuterà Evan a concretizzare quel sogno dando cosi inizio ad un nuovo capitolo della fiaba. C’era una volta...
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