Prima di andare dritti al punto, facciamo un riepilogo della situazione e del conflitto che potrebbe crearsi. Parliamo dell'emulatore RPCS3, che per chi non lo conoscesse, si tratta di un emulatore capace di eseguire su PC numerosi videogiochi sia della Playstation 3 che alcuni della Playstation 4, tra cui appunto Persona 5.

E così Atlus (gli sviluppatori della serie Persona) decide di andare direttamente per vie legali contro i creatori dell'emulatore per violazione del copyright, chiedendo anche la chiusura della pagina Patreon (una piattaforma nella quale si possono ricevere dei finanziamenti privati) di RPCS3.

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Ed è proprio su questa pagina che sono nati i conflitti, nel progetto di RPCS3 vi erano molti riferimenti a Persona 5, tra cui la possibilità di eseguirlo su PC anche se non ancora in modo perfetto, ma promettendo ulteriori aggiornamenti per permettere di giocare il titolo in modo fluido.

Patreon si rifiuta di chiudere il progetto dell'emulatore sul proprio sito, ma intanto dopo il reclamo, i creatori di RPCS3 hanno eliminato ogni riferimento al contestato jrpg, anche dal loro sito internet ufficiale. Atlus ha sempre avuto un particolare senso di protezione verso i propri titoli, infatti poco dopo l'uscita di Persona 5, ha avvisato vari streamers che se fossero andati troppo a fondo con i loro video gameplay, avrebbero potuto ricevere dei reclami e rischiare l'eliminazione dei video in questione, per fare poi un passo indietro appena 3 settimane dopo, a causa delle numerose proteste nei confronti degli sviluppatori giapponesi.

Una diatriba che sembra essere solo all'inizio, specialmente su un argomento delicato come quello degli emulatori, considerati moralmente scorretti, ma che in fin dei conti non sono mai stati considerati illegali dalla legge.
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