Tante volte ci è stato chiesto di fare una rubrica dove inserire il bianco e il nero, Capuleti e Montecchi, Livorno e Pisa, giorno e notte...insomma due punti di vista diametralmente opposti su cui poter discutere e magari anche schierarsi.

Dobbiamo ammetterlo, il timore che tutto finisca in un inutile flame ci ha sempre frenato ma, visto che ultimamente voi utenti vi siete dimostrati meno "scalmanati", ci siamo detti in Redazione "Why not"?

AnimeRing!

Un titolo, anime o manga, due recensioni a confronto. Due recensioni di voi utenti, il vostro diverso punto di vista sul "palco" di AnimeClick.it.
Come nel miglior incontro di Wrestling, come nella più epica delle Battle rap, saranno le vostre opinioni a sfidarsi fino all'ultimo colpo anzi...spoiler!
 

Andiamo a scoprire  il titolo su cui faremo discutere voi utenti!
 
Pubblicato in Italia da Star Comics e tra i maggiori successi del noto gruppo CLAMP con più di 12 milioni di copie vendute (in media un milione per volume), Card Captor Sakura racconta la storia di Sakura Kinomoto, uno dei personaggi più amati e ricordati di tutto l'universo CLAMP, tanto da essere stato riutilizzato anche in Tsubasa ReserVOIR Chronicle. Compito della piccola Sakura è quello di catturare un gruppo di carte incantate da lei stessa liberate da un libro ritrovato nella biblioteca del padre. Ad assisterla nel compito il Guardiano del sigillo Kerberos e un misterioso potere che le permette di utilizzare le carte liberate.

Oggi è giunto il momento di emettere un verdetto!

La domanda è una sola: voi da che parte state?

A FAVORE

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Card Captor Sakura è un manga piuttosto conosciuto, merito anche della serie animata collegata, che narra le avventure di una ragazzina di 10 anni. Dopo aver trovato un misterioso libro, è costretta a vestire i panni di "cattura carte", titolo datole dal custode del libro suddetto, un pupazzetto di nome Kerochan. Questo libro, creato dal mago Clow Reed, contiene le mistiche Carte di Clow, o meglio, conteneva... perché aprendo il libro, Sakura ha permesso che si disperdessero in tutta la città. Sta ora a lei il compito di recuperarle tutte.

Parlando di un manga di oltre 15 anni fa, siamo di fronte a un espediente narrativo sicuramente interessante. Come dimostrano anche i Pokémon, il concetto di recuperare e collezionare oggetti è un tema particolarmente efficace per il pubblico, specialmente se molto giovane. In realtà però, le autrici ci pongono di fronte degli aspetti molto più profondi rispetto a ciò che sembra essere la trama principale. Mentre Sakura è impegnata a recuperare le carte, molto più spazio viene dato ai rapporti tra i protagonisti (sono tanti, non c'è bisogno di presentarli tutti): l'amicizia speciale tra lei e Tomoyo, il rapporto tra Yukito e Touya (il fratello di Sakura), la relazione tra il maestro e una compagna di classe, insomma ritroviamo praticamente tutte le tipologie di amore, un argomento che viene affrontato con grande delicatezza. Con gli occhi di Sakura riusciamo a capire come non bisogna avere pregiudizi sull'amore e sulla diversità. Lo stesso Shaoran è un ragazzo cinese, anche se può non sembrare importante per noi, in realtà Giappone e Cina non sono affatto uniti, e vederlo integrarsi tranquillamente tra i ragazzi è un altro simbolo di abbattimento dei pregiudizi.

Insomma nascosto tra le vignette, le autrici vogliono mandare un messaggio grande (che ancora oggi non è diventato una realtà vera e propria), un messaggio di rispetto del prossimo e dell'amore tra persone diverse da noi. Questo è, a mio parere, il più grande pregio di quest'opera. Senza contare ovviamente al percorso di cattura delle carte, che è sempre più coinvolgente via via che prosegue la storia, ma non voglio dare anticipazioni.

I disegni penso siano tra i migliori mai visti per un manga. Tantissimi dettagli, ambientazioni realistiche, tratto pulito e sottile. Solo questo meriterebbe un 10 pieno.

L'unione di una storia coinvolgente e dolce, disegni stupendi e "morale" impegnativa, mi spingono a dare il voto massimo a quest'opera. È un piccolo capolavoro, ma probabilmente non apprezzato dai più "duri".


CONTRO 

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Card Captor Sakura, un majokko in bello stile venuto (ahimè) alla luce ad opera delle famosissime CLAMP, gruppo di autrici molto stimato e conosciuto anche al di fuori del Giappone.
Di solito apprezzo abbastanza le opere firmate CLAMP, sebbene non sempre si possa parlare di capolavori, non si può certo affermare che la parola "talento" sia a loro aliena.
Purtroppo non è questo il caso di Sakura, ove il "genio" di tali osannatissime mangaka rimane decisamente celato, tanto che ci si potrebbe davvero chiedere dove sia andato a rincantucciarsi.

La mia critica parte dalla trama, anzi, vorrebbe partire dalla trama ma, sfortunatamente, il presupposto per intraprendere una simile analisi è che essa (la trama) sia effettivamente tale. Non sto certo suggerendo che Sakura non abbia una storia, bensì che questa si presenti disorganica, artificiosa e talmente farraginosa da potersi benissimo considerare alla stregua di una sequenza di eventi legati dal caso, senza un'effettiva evoluzione logico-narrativa. In Sakura è il destino che stabilisce ogni cosa, sono le coincidenze a sorreggere l'intera baracca: ciò chiaramente non può che contribuire a far apparire fumosi, se non sconclusionati, gran parte degli avvenimenti. Si pensi, ad esempio, al cliché utilizzato per introdurre il personaggio di Shaoran. Inizialmente presentato come il temibile rivale di Sakura, costui non si comporta assolutamente seguendo tale ruolo, anzi, diventa con solerzia esattamente l'opposto, senza che si possa scorgere un percorso interiore o una valida motivazione. Il cambiamento repentino è chiaramente pilotato, dettato solo in virtù di quella magica forza chiamata "mano dell'autore".

Il neo maggiore, in ogni caso, non è la trama fatiscente, bensì tutto ciò che riguarda la dimensione emotiva dei personaggi: i loro rapporti interpersonali e la loro caratterizzazione. Mi sento costretto a stendere un velo pietoso innanzi alla totale incoerenza e mancanza di giustificazione delle relazioni tra i protagonisti. Esse poggiano su di una struttura del tutto artificiosa secondo la quale tutti si innamorano di tutti, anche tra membri dello stesso sesso, indipendentemente dall'età, persino tra ragazzine che frequentano (sì e no) le scuole elementari. Ora, è vero che una serie di fantasia può prendersi delle licenze, è vero anche che quella di Sakura è una storia che parla d'amore. A mio avviso, tuttavia, si oltrepassa ogni misura di decenza. Il tema amoroso è idealizzato ed esasperato al massimo grado, le persone si innamorano perché lo dice il copione, non esistono schemi pulsionali o motivazioni di sorta che possano cercare di dare un senso, uno spessore o anche solo un perché all'agire dei personaggi. Ciò, chiaramente, se escludiamo come spiegazione il fatto che loro provino incondizionatamente amore e sentimenti benevoli verso chiunque e qualunque cosa, in modo assoluto. Devo però correggermi, in effetti è scorretto parlare di buoni sentimenti in senso assoluto, poiché uno dei leitmotiv della serie è quello di trovare "la persona giusta per sé", e del saper distinguere fra i vari gradi di amore, sintomo di una sublimazione estremizzata ed in-faceta della tematica amorosa.

Anche il complesso grafico non è esente da rimproveri.
Le tavole sono spesso essenziali e povere, il tratto è piacevole ma si esagera con i motivi floreali. In ogni momento in cui Sakura o un altro personaggio a random sono felici e sorridono (quindi quasi sempre) sbocciano ettari di fiori, in continuazione. Potrebbe essere senza ombra di dubbio una valida soluzione a problemi come la deforestazione o la mancanza di verde nelle città. Ad essere sinceri sono partito con buone aspettative, soprattutto considerando il fatto che quest'opera risulta molto apprezzata da un'ampia categoria di individui, di ogni sesso ed età. Giunti alla fine, tuttavia, arduo diventa il sopportare le vagonate di zucchero e le smancerie di cui quest'opera è colma, così abbondanti da far persino cariare i denti. Si tratta, in ultima analisi, di una storia banale e svenevole, colma di personaggi efebici e ragazzine pucciose dall'ambigua sessualità. La trama è carente da un punto di vista narrativo, segnata da sviluppi quantomai artificiosi e al limite dell'accettabile.

Voto:4



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