Bandai Namco è sempre stata in prima linea nella produzione di picchiaduro, soprattutto quelli derivati da altri media come anime e manga. Tra poco arriverà il turno di una nuova trasposizione videoludica, con One Punch Man che per la prima volta sarà a disposizione dei nostri pad. Con sottotitolo A Hero Nobody Knows, il nuovo lavoro affidato a Spike Chunsoft (qualcuno si ricorderà di loro per i Dragon Ball Z: Budokai Tenkaichi e per Jump Force, che vedremo tra poco) promette di essere diverso dagli altri titoli proposti finora. Di fatto, i picchiaduro di questo tipo sono per loro natura unici, sfruttando le peculiarità di personaggi e contesto creati spesso dai mangaka; di esempi, ne abbiamo avuti a bizzeffe e quest’oggi analizzeremo alcuni tra i più caratteristici.

Jojo’s Bizarre Adventure: All Star Battle
 
 
Il capolavoro di Hirohiko Araki non ha certo bisogno di presentazioni, come del resto ormai CyberConnect2.
Adattare a picchiaduro una serie in cui i vari combattimenti non avvengo soltanto tramite scontro fisico non è cosa da poco e, per quanto il team abbia lavorato alla resa delle movenze e dei colpi dei vari personaggi, a conti fatti ben diversificati tra loro, All Star Battle è la dimostrazione di come amalgamare tanti poteri diversi possa risultare complicato. Molto spesso gli scontri risultano privi del ritmo necessario per godersi appieno la spettacolarità e la teatralità a cui CyberConnect2 ci ha ormai abituati ma, nonostante qualche difetto, rimane un must per tutti i fan di Araki, rappresentando comunque uno dei migliori esponenti del genere.

Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm 4
 
 
CyberConnect2 ha avuto modo di accumulare esperienza nel corso degli anni, trovando culmine proprio nell’ultimo capitolo della serie dedicata al lavoro di Masashi Kishimoto. Il quarto Ultimate Ninja Storm rappresenta un’evoluzione lunga più di dieci anni, partita da Naruto: Ultimate Ninja nell’ormai lontano 2003, su PlayStation 2 e questo, ha permesso agli sviluppatori di vivere costantemente il percorso dell’opera riproducendone l’essenza nei loro titoli. Nonostante meccaniche di combattimento lontane dall’esser profonde, l’ultima trasposizione della saga risulta essere uno dei lavori tecnici più all’avanguardia, mostrandosi molto vicino alla controparte anime, se non, in certe cutscene, addirittura superiore. È passato qualche anno da allora ma Ultimate Ninja Storm 4 rimane a tutti gli effetti forse la migliore trasposizione videoludica di un anime o manga vista finora, probabilmente assieme al prossimo titolo preso in esame.

Dragon Ball FighterZ
 
 
Siamo in pieno periodo Dragon Ball Z: Kakarot, altro lavoro CyberConnect2 e proposto da Bandai Namco, un titolo capace di portare l’avventura di Goku e compagni in un modo mai visto finora. Tra tanti suoi pregi però, c’è da constatare un sistema di combattimento fin troppo semplificato, incapace di restituire reali sensazioni “maschie” come quelle derivanti dalle pagine del manga o dalla visione dell’anime. Per ovviare però è ancora sulla cresta dell’onda l’eccellente lavoro di Arc System, fresco di annuncio della terza stagione e di nuovi personaggi giocabili. Qui parliamo di un reale picchiaduro, in cui il fan service si mescola sapientemente con meccaniche estremamente variegate e approfondite, dove ogni personaggio risulta essere unico in tutte le sue sfaccettature. Anche qui il cel shading fa la sua bella mostra, mostrando la copia uno a uno di quanto visto nell’anime, con scontri mozzafiato ed estremamente coreografici. Insomma: volete vivere le avventure create da Toriyama San senza sacrificare il carisma delle battaglie? Il pacchetto FighterZ-Kakarot può sicuramente fare a caso vostro.

My Hero One’s Justice
 
 
Orfani di Naruto, la ricerca del suo successore sembra aver dato ottimi frutti. Sin dalla sua uscita, My Hero Academia ha conquistato il cuore di numerosi fan, trovando in Midoriya Izuku, il nuovo esempio su cui fare affidamento. La sua trasposizione videoludica era certa, e One’s Justice, che arriverà con un secondo capitolo proprio quest’anno, è un titolo diverso, cercando di trasporre nella maniera più fedele possibile non solo gli scontri ma anche l’atmosfera, presentandosi coloratissimo e con tanto di onomatopee in bella vista.
Tra quelli proposti in questo articolo, My Hero One’s Justice non è certo tra i migliori, ma rappresenta un altro piccolo passo verso la trasposizione fedele di un manga, con tanto di tagli e inquadrature, maggiormente visibili nella buona modalità storia.

Jump Force
 
 
Quanto visto con Jump Super Stars prima e J-Stars Victory VS dopo, si ripropone con Jump Force, in cui i personaggi iconici del settimanale giapponese Shonen Jump si incontrano e si scontrano in una singola opera. La differenza, sta nel fatto che Goku, Naruto, Monkey D. Rufy e compagni entreranno all’interno della nostra dimensione, giustificando in questo modo la scelta stilistica. Nonostante il picchiaduro risulti essere abbastanza divertente, con la possibilità di creare un alter ego in grado di utilizzare combinazioni di tutti i colpi più famosi, dalla Kamehamea al Rasengan, quello che stona è il character design dei protagonisti: di fatto, i tratti e le peculiarità di personaggi derivati da opere molto diverse tra loro, sono state decisamente annullate, mostrando protagonisti fin troppo statici e privi di quel carisma in grado di renderli immortali agli occhi dei fan. Jump Force rappresenta dunque un sogno che purtroppo non riesce a concretizzarsi davvero. È però un altro passo verso un nuovo titolo in cui poter far combattere tutti i nostri eroi e, visto l’arrivo della nuova generazione, siamo sicuri che in quel di Bandai Namco ci stiano già pensando (magari sfruttando un reale cel shading).

One Punch Man: A Hero Nobody Knows
 
 
Arriviamo dunque al protagonista di questo articolo, pronto ad arrivare sui nostri schermi tra qualche giorno. La prima trasposizione videoludica delle avventure di Saitama, si mostra in una veste assai particolare per un picchiaduro. Già a partire all’immenso editor del personaggio, possiamo notare come lo spirito dell’opera sia ben presente: la creazione del nostro eroe può quindi diventare un test per la nostra fantasia e più ci si lascia andare all’assurdità più il nostro alter ego si mostrerà ben amalgamato al contesto. Ma le novità vi sono anche in combattimento, in cui una sorta di timer ci indicherà l’arrivo di un compagno (come Saitama stesso) in grado di aiutarci a porre fine al match. È chiaro come l’arrivo del protagonista metterà fine allo scontro con un singolo pugno e questo, sembra un modo intelligente di utilizzare un personaggio che in fin dei conti, risulta imbattibile. Ma il mondo creato da One è certamente imprevedibile e questo, lo si può notare anche in game: capiteranno infatti eventi random come una pioggia di meteoriti o terremoti in grado di influenzare l’andamento degli scontri. Questo porterà per l’appunto una certa imprevedibilità e sfruttando un combat system solido darà modo ai fan di togliersi qualche soddisfazione.

Bandai Namco è pronta a portarci in nuovi lidi: abbiamo vissuto in prima persona le vicende narrate in Dragon Ball, Naruto, My Hero Academia, Saint Seiya, JoJo e tanti altri, aprendo la strada al nuovo One Punch Man: A Hero Nobody Knows. Nonostante le iniziali perplessità nell’utilizzo di un personaggio in grado di sconfiggere chiunque con un semplice pugno, il nuovo titolo affidato all’ormai nota Spike Chunsoft, sembra molto promettente, portando sui nostri schermi un picchiaduro diverso dal solito.
Tutti i titoli citati, mostrano l’impegno di portare ai fan delle opere principali un punto di vista diverso e siamo sicuri che altre ne arriveranno presto, come ad esempio Demon Slayer.