Puyo Puyo Tetris - Recensione PS4

Due fra i puzzle games più famosi del mondo si fondono in un solo titolo. Ed è magia.

di axydraul

Puyo Puyo e Tetris. Due puzzle games simili all’apparenza, famosissimi tra i giocatori di vecchia data. Così simili da potersi unire in un solo gioco, ma abbastanza diversi per poter dar vita ad un nuovo gameplay, intrigante e divertente come forse mai prima d’ora. Uscito qualche anno fa sul mercato asiatico, Puyo Puyo Tetris di Sonic Team (SEGA) finalmente arriva anche in occidente sia sulla neonata console Nintendo, Switch, che su PlayStation 4.
 


Era il 1984 quando Aleksej Leonidovič Pažitnov creò Tetris, forse il puzzle game per eccellenza, uscito praticamente su ogni piattaforma possibile nell’arco di questi oltre 30 di fama. Descriverlo è quasi superfluo, quasi chiunque sa cosa è e come funziona. Tetramini (ovvero figure geometriche di forme diverse, composte da quattro quadrati adiacenti uniti in varie configurazioni) che cadono dall’alto in una superficie ben delineata, da far combaciare ruotandoli e spostandoli nel modo migliore per riempire completamente le righe dell’area di gioco. Ogni riga completata scompare e libera spazio, riuscendo ad eliminarne quattro in un solo colpo si effettua il vero e proprio “Tetris”. Si perde quando l’area è piena ed i tetramini non riescono più a scendere.
Puyo Puyo uscì 7 anni dopo, ed in realtà è molto più famoso in oriente che nel nostro continente. Ispirato sia allo stesso titolo sovietico che a Dr. Mario di Nintendo qui abbiamo i Puyo, creaturine gelatinose di vari colori che scendono dall’alto allo stesso modo dei tetramini, ma in una unica configurazione formata da due elementi sovrapposti. Qui non è necessario riempire completamente le righe, ma dobbiamo semplicemente unire quattro o più puyo dello stesso colore per eliminarli. Diversamente da Tetris in Puyo Puyo la forza gravità influisce sui pezzi anche dopo le eliminazioni, per cui eventuali elementi sovrastanti a quelli blastati scendono e possono andare a loro volta a combaciare con altri puyo di quel colore, in modo da dar vita a catene di eliminazione lunghe anche una decina di passaggi. Catene che sono la base del multiplayer, in quanto più sono lunghe e più verranno lanciati puyo “spazzatura” bianchi nell’area di gioco dell’avversario, rendendogli la vita sempre più difficile.
 


Puyo Puyo Tetris offre una quantità di modalità veramente notevole, portando così la longevità del titolo a livelli assolutamente soddisfacenti. Per far impratichire i giocatori con il gameplay di entrambe le saghe è stata creata la Adventure, dove tramite una serie di partite consecutive si può prendere visione e giocare a tutte le modalità presenti nel gioco. I match, divisi in capitoli, sono intervallati da una serie di dialoghi che narrano una semplice trama. In realtà alla lunga i dialoghi possono anche risultare noiosi, ma fortunatamente è possibile saltarli in toto. Di sicuro non è questo il titolo in cui cercare una trama cinematografica, e nessuno ne sentirà certo la mancanza. Ogni partita verrà poi valutata in base al risultato ottenuto con un massimo di 3 stelle, il che aumenta la rigiocabilita dei vari incontri al fine di ottenere il top score.
Procedendo con i capitoli, oltre che inserire man mano le varie modalità si assiste ad un deciso nonché randomico aumento del livello di difficoltà, purtroppo quasi improvviso. Una curva di apprendimento meno ripida sarebbe stata sicuramente più adatta perché il rischio di frustrare il giocatore e farlo dedicare alle altre modalità è palpabile. Dopo quattro sconfitte è possibile saltare quello schema e passare al successivo. Avanzando nella campagna sbloccheremo nuovi personaggi e sfondi di gioco utilizzabili nelle partite personalizzate.
Se l’avventura non bastasse per comprendere le varie meccaniche abbiamo pure un esteso tutorial non interattivo che spiega in tre fasi (dai fondamentali fino alle tattiche master) sia i due giochi che la modalità mista, denominata Fusion, che vedremo più avanti.

In single player è inoltre possibile cimentarsi nelle partite canoniche dei due giochi. Per Tetris abbiamo la classica Marathon con 150 linee da eliminare, la Sprint che ne richiede soltanto 40 e la Ultra, in cui nel tempo stabilito dovremo fare più punti possibile. Come al solito ogni modalità ha il suo record da battere. Per Puyo Puyo invece abbiamo oltre alla classica modalità Endless Puyo due varianti, Endless Fever che prevede catene preimpostate da finalizzare in sequenza e Tiny Puyo in cui le gelatine sono molto più piccole (nell’area di gioco invece di 6 colonne ne abbiamo 10) e che è molto utile per prendere dimestichezza con la realizzazione delle catene. Di contro la Tiny è piuttosto semplice da giocare e può richiedere davvero molto tempo per arrivare al game over, cosa piuttosto difficile a meno di non commettere errori grossolani a causa anche della presenza di alcuni puyo speciali di dimensioni maggiorate o dal colore modificabile a piacimento che rendono il tutto ancora più semplice.
 


Se già i contenuti possono sembrare soddisfacenti sappiate che questo era l’antipasto. Il cuore di Puyo Puyo Tetris è composto dalle modalità competitive (le stesse presentate durante la Adventure), tutte giocabili in quattro modi diversi. Si possono affrontare da soli, contro un numero variabile da 1 a 3 bot, anche divisi in più squadre. Oppure sempre da soli, in Endurance, contro un solo bot che però viene sostituito dopo ogni sconfitta e la sfida è quella di battere più avversari possibili con tanto di contatore a schermo. Oppure è possibile affrontarsi in multiplayer locale da 2 a 4 giocatori anche qui con la possibilità di formare squadre (e soprattutto su Nintendo Switch con la sua mobilità può diventare il party game dell’anno…). Ed infine ovviamente c’è il multiplayer online, con distinzione fra partite semplici e classificate con tanto di ranking mondiale.
Queste modalità competitive sono ben cinque, tutte piuttosto diverse fra loro. La più semplice è il Versus, dove ognuno sceglie la sua arma preferita (tetramini o puyo) e sfida gli avversari. Ci sono due varianti, la Party in cui abbiamo bonus e malus sull’area di gioco, che una volta attivati possono velocizzare la caduta degli elementi agli altri giocatori, impedirne la rotazione, ostacolarne la visuale e così via, e la Big Bang, in cui dobbiamo portare a termine prima degli altri contendenti alcune eliminazioni o catene preimpostate sull’area di gioco. In base al tempo impiegato ed alle eliminazioni andate a buon fine si riduce una barra di energia che porta, una volta svuotata, al game over.

Infine abbiamo le due modalità miste, le vere novità di Puyo Puyo Tetris: Swap e la già citata Fusion. La Swap è tecnicamente un Versus in cui però ogni giocatore gioca entrambi i pattern, che si alternano ogni 25 secondi con tanto di cambio di traccia audio on the fly e riquadrino per vedere cosa accade nell’altro gioco. Eventuali combo realizzate dopo il passaggio all’altro titolo vengono mantenute e conteggiate, mentre gli elementi caduti dopo lo swap che non portano punteggi vengono eliminati. Si tratta di una modalità davvero divertente ed originale, e permette a tutti di poter battagliare ad armi pari. Chi è più esperto in Tetris avrà i suoi 15 secondi di vantaggio, idem per chi invece conosce meglio il gioco Sega.

La Fusion invece rivoluziona tutto. Nella stessa area cadono sia puyo che tetramini, con le loro rispettive caratteristiche. Dovremo quindi allineare una fila completa di polimini o accoppiare quattro puyo per poter inviare ai contendenti gli elementi spazzatura, ma tenendo bene in mente che i mattoncini sono più pesanti delle gelatine e li schiacciano eliminandoli, facendoli però ricomparire istantaneamente dall’alto. A rendere più semplice la vita ai “tetristi” ci saranno i singoli “mino” o i “double mino”, ovvero un quarto o metà tetramino da poter posizionare a piacimento. Invece lo “special tsumo” renderà tutto dannatamente complicato, trasformandosi da tetramino classico a gruppo di 4 puyo ogni tot secondi, per cui obbligando non solo il giocatore a decidere dove posizionarlo, ma pure quando posizionarlo per evitare di sbagliare combinazione. La Fusion è dunque una modalità molto difficile, diversissima da quanto conosciamo da decenni, che richiederà molta abnegazione per essere apprezzata e domata al meglio.
 


Due parole veloci sulla tecnica. La grafica è pulitissima, molto colorata ed i personaggi (alcuni ripresi dai precedenti Puyo Puyo, altri nuovi) sono quasi tutti molto interessanti e ben disegnati. Ovviamente non è il titolo migliore per provare la potenza di una PlayStation 4 Pro, ma fa ampiamente il suo dovere risultando piacevole, senza rischiare di distogliere troppo l’attenzione dall’area di gioco.
Splendide invece le musiche, comprensive anche delle tracce storiche delle due saghe. È pure possibile scegliere manualmente quale traccia audio ascoltare tramite la personalizzazione della partita, e soprattutto per le modalità Tetris il consiglio è di selezionare la numero 10, ovvero il main theme in uso ormai dalla edizione uscita su Gameboy. Molto azzeccato anche il doppiaggio (in inglese ma semplice da capire grazie ai fumetti con i testi).
 
 
Puyo Puyo Tetris unisce in un solo gioco due saghe storiche, due titoli che nel mondo sono fra i più famosi in assoluto e consente non solo di giocarli entrambi separatamente, ma anche di unirli fra loro in due apposite modalità. Ottimo in single player, devastante in multiplayer, il nuovo gioco sviluppato da Sonic Team si candida come uno dei migliori puzzle game degli ultimi anni ed è assolutamente un titolo da avere e da consumare per settimane e settimane. Del resto sono oltre 25 anni che Tetris e Puyo Puyo imperversano, perchè smettere proprio adesso? “Faccio l’ultima e poi smetto”. Forse. Fino a domani. E domani ricomincio, però...


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