Danganronpa Another Episode: Ultra Despair Girls - Recensione PS4

Le disavventure di Komaru Naegi e di Toko Fukawa in un'ottima rimasterizzazione su PlayStation 4

di sekai12

In attesa dell'uscita di Danganronpa V3 Killing Harmony, NIS America porta su PlayStation 4 i primi due capitoli della serie e, più recentemente, lo spin-off Danganronpa Another Episode: Ultra Despair Girls, pubblicato originariamente su PlayStation Vita.
Trattandosi di un lavoro di remaster, l'iterazione non propone nulla di nuovo rispetto alla controparte su console portatile, dimostrando tuttavia una cura in più dal lato grafico rispetto a Danganronpa: Trigger Happy Havoc e Danganronpa 2: Goodbye Despair, raccolti in un'unica compilation per PlayStation 4.
Il risultato è un titolo piacevole, visivamente superiore alla versione che venne lanciata sulla sfortunata portatile Sony, e un'aggiunta al franchise degna di nota, potendo finalmente guardare, dagli occhi di un(a) protagonista, il mondo esterno nelle sue reali condizioni, a seguito del terribile incidente che portò la rovina sul pianeta Terra.

 

Monokuma ovunque

Nei panni di Komaru Naegi, sorella di Makoto (protagonista del primo Danganronpa), saremo testimoni dei tragici avvenimenti in Towa City, una delle città che, fino a poco tempo fa, era riuscita a porsi come un'ancora di salvezza per coloro che cercavano rifugio dagli effetti della Tragedia.
Nei primi momenti di gioco saremo prigionieri in un appartamento della cittadina, dal vibe molto simile al primo e al secondo capitolo, ambientati in una scuola tenuta appositamente lontana da ogni contatto umano, fatta eccezione per i vostri compagni di sventura, costretti a partecipare ad un gioco di vita o di morte.
Se l'incipit potrebbe portarvi a pensare che anche Komaru entrerà presto a far parte di un killing game, vi ricrederete quasi immediatamente; la ragazza svolge un ruolo completamente diverso dagli allievi della Hope's Peak Academy, e anzi ci consente di approfondire meglio le vicende che hanno portato a Danganronpa 2: Goodbye Despair, venendo nel corso del viaggio a contatto con volti nuovi e altri decisamente familiari.

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Una presenza praticamente costante nel gioco mortale a cui saremo costretti a partecipare (dai connotati fortemente diversi dai precedenti), in cui conta solo la sopravvivenza all'interno di Towa City, è Toko Fukawa, alleato e personaggio giocabile sempre pronto a darvi man forte nelle situazioni più disperate, benché la sua doppia personalità rappresentata da Genocide Jack a volte sembri dimostrare il contrario. Gettati letteralmente nel bel mezzo di una guerra capitanata da milioni di Monokuma, i robotici orsi assassini, dovremo farci strada a suon di... megafono.

 
Un'arma insolita, per un killing game insolito

Abbandonate le meccaniche di visual novel investigativa dalle forti somiglianze con la splendida serie Zero Escape, Danganronpa Another Episode si pone come uno sparatutto in terza persona, la cui visuale e le atmosfere generali sembrano essere state prese in prestito da Resident Evil 4.
Impugnata una Hacking Gun, avremo il giusto mezzo per contrattaccare i tantissimi Monokuma che minacciano costantemente la vita di Komaru e di Toko. Grazie alle svariate pallottole recuperabili nel corso del gioco, non dovremo limitarci semplicemente a centrare il bersaglio, cercando di mettere a segno un ''headshot'': è possibile infatti sbizzarrirci nell'esecuzione spietata degli assalitori robotici. Il bullet ''Dance'', ad esempio, permette a Monokuma di ballare, distraendolo dai suoi soliti intenti omicidi; un escamotage perfetto per prendere la mira con più tranquillità. Funziona in maniera analoga Paralyze, una scarica elettrica che può immobilizzare il nemico, o Knockback, capace di respingere all'indietro i minacciosi orsi di metallo.

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L'uso del bullet ''Link'', però, vi darà grosse soddisfazioni: controllare Monokuma in ogni suo movimento, portandolo persino ad attaccare i suoi simili, non ha prezzo. Il proiettile in questione è inoltre particolarmente utile in alcune sezioni del titolo in cui vi sarà richiesto di ricercare una via d'uscita all'interno di una zona barricata poiché, spesso, far compiere il lavoro sporco al nemico è la soluzione migliore per raggiungere l'obiettivo.
Ciò non vuol dire che il resto dei proiettili siano opzionali o totalmente inutili; anzi, il gioco pone un enorme accento sul loro impiego, pertanto non solo imparerete a gestirli tutti nella maniera più appropriata, ma soprattutto potrete sfruttarli in maniera strategica, rendendo una passeggiata nel parco anche i nemici più tosti come l'aggressivo Beast Monokuma.

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Toko Fukawa non starà ovviamente a guardare: il giocatore potrà assumere il suo controllo – o meglio, la guida di Genocide Jack – nello sterminio delle ondate nemiche. Il riempimento della barra Fever è in particolare l'espediente migliore per distruggere più avversari nello stesso momento, senza subire danni per un limite di tempo. La presenza della serial killer può rivelarsi un salvavita soprattutto nel momento in cui la barra degli HP di Komaru si esaurisca, in quanto diventa possibile proteggere la ragazza immediatamente, scampando ad un sonoro Game Over.

Sia la Hacking Gun di Komaru sia le forbici di Genocide/Toko sono armi upgradabili sfruttando i Monokuma Coins rilasciati dal nemico. Basterà spenderli presso gli NPC denominati ''Monokuma Kids'', potendo così beneficiare di proiettili più potenti e miglioramenti per gli attacchi di Genocide Jack. Non mancheranno oggetti collezionabili come i report di alcuni personaggi secondari, le pagine del bizzarro libro Socki the Sock e alcuni estratti dai vari romanzi di Toko, da cui è possibile visualizzare spesso divertenti scene aggiuntive.

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Come si accennava già nelle premesse, il lavoro di rimasterizzazione del titolo è stato effettuato con più attenzione rispetto alle iterazioni precedenti portate su PlayStation 4: difficilmente troverete grossi ammassi di pixel o sfocature nello sfondo.
Persino le cutscenes in versione anime non presentano particolari difetti.
 
 
Danganronpa Another Episode: Ultra Despair Girls mi ha sorpreso piacevolmente. Avendo completato in passato in ogni sua componente la controparte PlayStation Vita, ero piuttosto scettica sulla qualità generale del titolo su PlayStation 4, in particolare dopo la delusione rappresentata dalle rimasterizzazioni del primo e del secondo capitolo. Al contrario, mi sento di consigliare a tutti coloro che non hanno ancora avuto modo di provare il suddetto spin-off la remaster finora analizzata. Se siete invece tra i possessori del gioco su PlayStation Vita, l'acquisto è decisamente opzionale, in quanto non sono presenti aggiunte o novità a livello di contenutistica rispetto al passato.  


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