Sword Art Online: Fatal Bullet - Recensione

Dall'arte della spada all'arte della pistola online!

di pedruto

Con il quinto volume della light novel originale, e con la seconda stagione della serie animata, gli appassionati di Sword Art Online hanno avuto il piacere di scoprire un nuovo mondo virtuale incarnato nel VRMMO Gun Gale Online (GGO), non più permeato di spade e magie, ma di pistole e proiettili. Dopo diversi titoli che attingevano dalle ambientazioni fantasy precedenti, anche Bandai Namco ha raccolto la sfida del Bullet of Bullets, ambientando a Gun Gale il nuovissimo Sword Art Online: Fatal Bullet, disponibile da oggi su PlayStation 4 (versione da noi testata), Xbox One e in digitale su PC via Steam. Il compito è stato affidato ai Dimps, che per la prima volta hanno lavorato ad un gioco di SAO, ma saranno riusciti a confezionare un buon prodotto?
 
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La storia segue il filone inventato appositamente per la serie di videogiochi, che si discosta molto da quella originale. Una ragazza di nome Kureha è una giocatrice di GGO piuttosto in gamba; il suo scopo è dimostrare a se stessa di essere una persona forte e cerca di esprimerlo attraverso i progressi nel gioco. Nonostante la sua discreta abilità, per un torneo avrà bisogno di un compagno, ovvero il personaggio creato dal giocatore tramite un editor sufficientemente vario. In compagnia di Kureha parteciperemo ad un evento di GGO durante il quale, per pura casualità, entreremo in possesso di un oggetto estremamente raro introdotto recentemente: un'ArFA-sys. Si tratta di un personaggio IA completamente al servizio di chi lo risveglia e che potremo personalizzare, sia in aspetto che in abilità, come più ci piace. Dopo l'incredibile evento, faremo la conoscenza (di nuovo...sì...li presenteranno di nuovo uno per uno...) di Kirito e della sua banda, anche loro giocatori da qualche tempo di GGO, su invito di Sinon. Grazie a loro veniamo a scoprire che il prossimo aggiornamento del gioco aggiungerà una nuova area esplorabile, la SBC Flügel, una nave da guerra a cui si può accedere, guarda caso, solo grazie ai poteri delle ArFA-sys. Kureha e noi giocatori ci alleeremo quindi con il gruppo di Kirito per questa impresa, ma pare che la nostra IA personale non sia ancora pronta: occorre recuperare delle parti sparse per il mondo di GGO per potenziarla. Durante queste spedizioni (che occuperanno una grande fetta di gioco, senza quasi che la trama faccia progressi) avremo occasione di incontrare altri importanti giocatori di GGO: Itsuki, del cui Squadrone entreremo a far parte; Bazalt Joe, interessato a impossessarsi della nostra ArFA-sysZeliska, un'altra fortuna giocatrice in possesso di un'ArFA-sys; Spiegel, un amico di Sinon che i fan della serie originale avranno immediatamente inquadrato. La storia del gioco procede allacciando alla vicenda della SBC Flügel quella già nota di Death Gun (narrata nella seconda stagione animata e nei volumi 5 e 6 della light novel) durante la quale controlleremo invece Kirito.
 
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Il gameplay di Fatal Bullet segue la tradizione RPG della saga, introducendo, però, l'elemento TPS offerto dalla nuova ambientazione post-apocalittica. Sarebbe però più corretto dire che il titolo è un vero e proprio gioco di ruolo in tempo reale, il cui combat system si ispira agli sparatutto in terza persona. Oltre ad una mira che è molto guidata, mancano elementi essenziali, come un sistema di coperture, per poterlo considerare un TPS a tutti gli effetti. Dalla città di base SBC Glocken ci si può trasportare in una delle aree sbloccate nel corso dell'avventura; ciascuna di queste è una mappa esplorabile da cui accederemo ai dungeon. Anche questa volta, non siamo di fronte ad un open world quindi, e non ci saranno altre città visitabili.
Le azioni di base a nostra disposizione sono il salto, lo scatto, la camminata furtiva e una corsa che non riduce nessuna barra di stamina, quindi potenzialmente infinita. Possiamo personalizzare il nostro personaggio e l'ArFA-sys a nostro piacimento, in termini di equipaggiamento, progressi e abilità. Durante la campagna principale utilizzeremo, però, sempre e soltanto il personaggio da noi creato, mentre le azioni dell'ArFA-sys saranno dettate dal ruolo che gli affideremo. Gli altri personaggi saranno dei veri e propri guest, ma con la capacità di salire di livello e di seguire le nostre indicazioni. L'equipaggiamento è composto da un abito, due accessori e due armi, le quali sono intercambiabili a piacimento a seconda della situazione. È disponibile anche il potenziamento delle armi stesse, così come la possibilità di trasferire caratteristiche di una ad un'altra. Possiamo anche equipaggiare fino a 4 gadget, come bombe, fumogeni, medikit e quant'altro. Un oggetto molto utile che otterremo all'inizio del gioco è una pistola-rampino, sfruttabile sia per raggiungere certe altezze, sia per abbattere nemici volanti. A seconda dell'arma impugnata -ci sono vari tipi di armi da fuoco e la "spada laser"- potremo impostare un set di 4 abilità per ciascuna; le abilità si sbloccano con in PA, ottenuti scambiando le medaglie guadagnate o come premio delle missioni, e hanno un tempo di cool down per essere riutilizzate. Salendo di livello, invece, otterremo i PP spendibili per migliorare le statistiche del personaggio. 
 
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Oltre alle missioni principali ci sono varie altre attività laterali da poter completare: cacce, missioni secondarie vere e proprie, raccolta di tesori e partite online suddivise in PvE e PvP, sia libere che classificate. Le missioni PvE possono essere affrontate fino a 4 giocatori e rispettivi ArFA-sys (se si è in meno si aggiungono degli NPC automaticamente) e consistono nel combattimento di massimo 10 minuti con i boss affrontati nel  corso della storia in una versione potenziata. Il PvP, invece, prevede due squadre da 4 giocatori ciascuna che si danno battaglia cercando di infliggere il maggior numero di danni ad un boss rispetto alla squadra avversaria. Tramite la Battaglia eroe è anche possibile giocare in PvP nei panni degli altri personaggi e non solo di quello creato da noi. Nel complesso si poteva fare di più, perché solo boss battle e non interi dungeon da superare? Perlomeno le partite effettuate non hanno sofferto di lag o problemi vari.
Uno dei punti forti del gioco è sicuramente il suo gameplay frenetico. Rispetto al passato è molto più facile da apprendere e il livello generale di difficoltà risulta abbassato; generalmente non ci si trova mai bloccati in un punto, salvo qualche boss dal moveset decisamente esagerato, o qualche stanza di dungeon con un po' troppi nemici, ma ambo i casi sono risolvibili con un po' di grinding o una scelta differente di personaggi nel party. Il gruppo è infatti formato da ben 4 eroi, di cui uno è necessariamente quello da noi creato e che controlleremo, come detto più sopra. Ci sono personaggi come Asuna che punta sulla guarigione, Sinon che preferisce colpire dalla distanza o Kirito che si lancia verso gli avversari. In generale il gioco sa offrire delle soddisfazioni quando si superano certi dungeon tosti e, perché no, anche divertimento in multiplayer. Ciò che invece lascia un po' l'amaro in bocca è vedere che il gioco "soffre" della stessa struttura dei capitoli precedenti, destinando, quindi, solo a gameplay e ambientazione l'elemento di novità.
Tra le attività secondarie vi è anche la creazione di costumi in collaborazione con Asuna, utili sia per personalizzare il nostro aspetto sia per regalarli ad altri personaggi, facendo sì che li indossino. Questo serve, alternativamente a portarseli nel party, anche per migliorare la relazione con loro, così da sbloccare eventi speciali che li riguardano.
 
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Come intuibile da ciò che è stato scritto più sopra, la trama di questo Fatal Bullet è piuttosto banale e povera. Come al solito le cutscene sono ridotte all'osso e la narrazione viene portata avanti dagli odiati dialoghi interminabili, anche se, bisogna ammettere che questa volta sono stati ridotti molto rispetto ai giochi passati. Il comparto 2D durante i dialoghi è stato eliminato a favore dei modelli 3D dei personaggi, ma la sostanza non cambia: si tratta sempre di un risparmio dovuto allo scarso budget con cui il gioco è stato sviluppato. Il titolo sfrutta l'Unreal Engine 4, e per farlo girare così male devono essersi proprio impegnati! Un miglioramento rispetto ai giochi passati c'è e si vede (anche grazie al fatto che, sia lodato il Cielo, finalmente è un titolo current-gen only), ma certe brutture come texture che si caricano in ritardo, elementi in bassa risoluzione evidenti, animazioni copia-incollate per ogni personaggio, scatti continui, cali di frame e glitch vari non si possono vedere. Perlomeno non tutti assieme! Il comparto audio, invece, come consuetudine propone un doppiaggio giapponese di ottima fattura, con tutti i seiyuu originali dell'anime, mentre le musiche di sottofondo rimangono sull'accettabile, nulla di memorabile. Da rivedere le frasi usate dai personaggi durante i combattimenti: troppo poche e ripetute troppo spesso!
Dal punto di vista artistico le poche location esplorabili sono riprodotte piuttosto fedelmente rispetto ciò che abbiamo visto nell'anime -edifici abbandonati e distrutti, deserti sabbiosi ,ecc.- ma mancano di "anima"(scusate il gioco di parole): le varie mappe non invogliano l'esplorazione, non vi è nulla con cui interagire praticamente, sono solo un ammasso di texture in cui correrete da un dungeon all'altro. Ma anche questi non sono nulla di che, artisticamente poco ispirati e dal level design elementare. Stessa cosa dicasi per i nemici (tranne certi boss, quelli li salvo) che sembrano semplicemente una versione robotizzata di quelli presenti negli altri giochi (sì, ci saranno le immancabili vespe, scorpioni, ragni e poco altro).
 
 
Sword Art Online: Fatal Bullet di Bandai Namco e sviluppato da Dimps si è rivelato un piccolissimo passo avanti per la serie, ma che ancora soffre di criticità ereditate dai titoli precedenti o dovute ad un budget non proprio stratosferico. Il nuovo gameplay in salsa TPS è risultato, tutto sommato, divertente e frenetico, anche in multiplayer, nonostante questa componente rimanga, paradossalmente, ancora completamente secondaria. In generale, ci sono problemi che è triste dover ancora riscontrare al quinto capitolo di una serie sulla stessa console (PlayStation 4). I fan sfegatati di SAO potranno divertirsi per diverse ore, tutti gli altri è meglio che gli girino alla larga.


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