Shadow of the Tomb Raider - Recensione

Lara Croft torna in grande stile in Shadow of the Tomb Raider a cura di Eidos Montreal e Square-Enix

di DannyK

Arriva per tutti il momento di tagliare il cordone ombelicale che ci lega ai nostri genitori, di minare le certezze adolescenziali per spiccare il volo verso le insidie dell'età adulta per crearci la nostra strada. All'inizio di Shadow of the Tomb Raider la ventenne Lara Croft sta attraversando proprio un momento simile: dopo gli eventi dei primi due capitoli, in una giovane e volenterosa ragazzina si è trovata di fronte a situazioni soverchianti, è stata costretta a crescere in fretta, diventando una (super) donna con molti meno scrupoli e molte meno incertezze. Adesso però è il momento di portare al culmine la maturazione e di diventare l'archeologa che tutti conosciamo, soprattutto facendo i conti con le vecchie ferite, la madre mai conosciuta, la scomparsa del padre - che continua comunque ad essere un prezioso alleato contro la Trinità - su tutte. Non resta che scoprire come la nostra eroina, portata su schermo questa volta da Eidos Montreal, deciderà di comportarsi di fronte ad una minaccia ancora maggiore per il mondo e ad avversari ancora più ostinati di cambiarlo.

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Continuavano a chiamarla Trinità

La caccia alle cellule dell'organizzazione di stampo massonico chiamata Trinità continua, Lara e Jonah girano il mondo tentando di sventare i loro piani e di sottrarre manufatti potenzialmente molto pericolosi. Giunti in messico trovano un tempio, dal quale l'archeologa non esita a sottrarre un pugnale ricercato anche dai suoi nemici. I problemi nascono adesso: presa dalla foga Lara ha trascurato diversi dettagli, non essendo a conoscenza che il pugnale, senza una misteriosa "scatola" di cui non sa nulla, ha il solo effetto di scatenare cataclismi sul mondo per fare "pulizia" in pieno stile fine del mondo maya. Il pugnale le viene sottratto dal dottor Dominguez, capo della società segreta, che parte alla ricerca dello scrigno grazie al quale potrà "resettare" il mondo in base alla propria volontà. Inevitabilmente di fronte alle calamità che si abbatteranno sulla popolazione, ai danni e morti provocati, Lara sembrerà crollare sentendosi totalmente responsabile. Supportata dall'amico e dalla sua incrollabile forza di volontà cercherà di tirarsi su e con la sua solita attitudine più all'azione che al pensiero, sceglierà ancora una volta di buttarsi a capofitto per anticipare sul tempo la Trinità e mandarne in fumo i piani.

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Gli sviluppatori ci introducono così ad una campagna magistralmente diretta, piena di sequenze ad altissimo impatto visivo come l'incidente aereo con il quale approdano nella giungla peruviana, di coloratissimi scorci nella giungla o in una festa di paese in Messico o di traversate subaquee che faranno tenere il fiato sospeso anche a voi con il pad in mano. Ammirare il tramonto sul mare o le rovine abbandonate da secoli ed immerse nella vegetazione sarà sempre uno spettacolo, complice sicuramente anche la resa grafica impressionante di cui gode il gioco su Xbox One X (da cui sono tratti gli screen che vedete). I dettagli in 4K nativo, che sfruttano appieno la tecnologia dell'HDR sono entusiasmanti e da soli valgono l'acquisto del pacchetto. 

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L'archeologia me la ricordavo diversa

Da un punto di vista del gameplay il gioco segue gli stessi binari dei precedenti, con ampie mappe di gioco liberamente esplorabili, piene di materie prime da raccogliere e da utilizzare, di cripte e tombe da esplorare e di animali da cacciare. La flora e la fauna sono più vive che mai e l'archeologa dovrà destreggiarsi tra arrampicate al limite delle abilità umane, scontri con fiere selvatiche e gli immancabili soldati armati fino ai denti. La nostra però non è più l'incerta avventuriera del primo episodio ed ha sviluppato abilità che le permetteranno di tener testa a tutte queste minacce: Lara sarà infatti in grado di mimetizzarsi completamente nella giungla ricoprendosi di fango per attaccare furtivamente, oppure di appendere agli alberi le vittime prese con l'arco per lasciarle come monito o ancora di arrampicarsi utilizzando il nuovo rampino in dotazione. Insomma, avremo a che fare con una killer a tutti gli effetti in grado di colpire da ogni direzione. Non sarà mai troppo conveniente ingaggiare scontri a fuoco, in quanto la soverchiante superiorità numerica dei soldati e la scarsa resistenza ai colpi ci farebbero capitombolare in fretta anche a difficoltà normale. È abbastanza evidente comunque che, per mascherare la legnosità del lato shooter, si è spinto maggiormente verso tutte le dinamiche stealth. L'esplorazione sopra menzionata invece, altro lato su cui gli sviluppatori hanno spinto, sarà sempre premiata con abilità, oggetti rari o preziosi da vendere ai mercanti. Nella mappa infatti saranno presenti anche insediamenti umani in cui fare acquisti o parlare per ricevere missioni secondarie. Anche la cura dedicata a queste ultime non è da sottovalutare, non saranno mai banali filler e ci aiuteranno ad approfondire la storia del posto.
Completando missioni, esplorazioni e varie attività verremo premiati con punti esperienza che ci permetteranno, nei soliti campi base, di affinare sempre più le abilità al nostro servizio. Anche per la soluzione degli enigmi potremo scegliere una specifica difficoltà, qualora ci sentissimo più o meno bravi in questo campo rispetto al combattimento.
 
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Tecnicamente il gioco è in assoluto uno dei più impressionanti in circolazione. Non solo le qualità grafiche di cui abbiamo parlato, ma anche il comparto audio e l'ottimo doppiaggio favoriscono una immersività totale. Certo sentire le persone anziane parlare con un timbro giovanile indica che un po' di varietà in più non avrebbe fatto male. Le musiche sono sempre ottime, non risultando invadenti ma sottolineando i momenti epici o di azione in modo perfetto. La direzione artistica del gioco e delle cutscene è semplicemente emozionante: il taglio cinematografico dato all'intero gioco (non solo ai momenti scriptati) ci darà semplicemente la sensazione di trovarci in un film. Su Xbox One X il gioco sarà sempre granitico sui 30 fps ad una risoluzione di 4K; in alternativa si potrà ridurre la risoluzione per rimanere stabili sui 60 fps. Menzione d'onore anche per tutti gli effetti particellari e le varie rese di acqua, fuoco e fumo.

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Ottima la realizzazione della mappa di gioco, che trasforma ogni ricerca di una tomba o di un tesoro in una vera e propria caccia al passaggio segreto, che sia in acqua, in alto o in un cunicolo in cui a stento crediamo di passare. Le tombe poi sono davvero molto grandi, costellate da enigmi ambientali tutt'altro che banali. L'ottima produzione complessiva mostra un po' il fianco quando si tratta di tenere alta l'attenzione della trama, che dopo le prime ore (fatta eccezione per qualche picco con conseguente svolta nella main quest) cade di tono, lasciando il posto al vero fulcro del divertimento, le attività extra. La durata complessiva del titolo è di circa 15 ore a difficoltà normale, che possono diventare 20 o più per raccogliere tutti i collezionabili, cosa possibile anche a fine partita. Non va dimenticata la possibilità del nuovo gioco +, con il quale ricominciare l'avventura mantenendo tutti i potenziamenti.
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Conclusioni
 
Nelle sapienti mani di Eidos Montreal e con la produzione di Square-EnixLara Croft è cresciuta ed ha chiuso il cerchio della trilogia, nella sua rinascita digitale. Shadow of the Tomb Raider è la summa di quanto iniziato da Crystal Dynamics presentandoci un'archeologa più esperta, più letale, più determinata, ma anche profondamente umana ed altrettanto piena di dubbi. L'azione è serrata, il ritmo è frenetico, l'esplorazione è soddisfacente ed appagante ed il comparto grafico merita un commento a parte: su Xbox One X il gioco è semplicemente entusiasmante, dall'alto della sua risoluzione a 4K nativi in HDR con i suoi 30 fps stabili, ma con la possibilità di abbassare la prima per portare gli fps a 60. Colori vividi e brillanti, cutscene mozzafiato, taglio cinematografico e comparto audio azzeccatissimo fanno il resto. Si poteva fare di più solo dal lato shooting (è evidente la predilezione per lo stealth) e nel cercare di tenere più viva la narrazione nel corso dello svolgimento della trama. Per tutto il resto è indubbio che Shadow of the Tomb Raider rappresenta il culmine dell'esperienza videoludica nei panni di Lara Croft ed uno degli action adventure più riusciti di questa generazione.


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