Ace Attorney: Phoenix Wright Trilogy - Recensione

Una remaster con qualche obiezione di fondo

di sekai12

Da un’uscita su Game Boy Advance destinata solo al mercato giapponese, la trilogia originale di Ace Attorney ha cercato di ritagliare un proprio posto nel cuore dei fan di visual novel investigative e in generale dei giochi di avventura, vincendo al punto da convincere i propri sviluppatori di proseguire con numerose entry all’interno del franchise, spalmate principalmente sulle varie piattaforme Nintendo.
Ed è proprio da Nintendo, e più specificatamente dal Nintendo DS, che Ace Attorney tentò la propria scalata alla ricerca di una solida fanbase anche sul fronte occidentale, riuscendo nell’impresa di catturare a sé una nicchia affiatata di giocatori. Gli stessi, dallo scorso 9 aprile, possono rivivere nella migliore qualità possibile i primi tre capitoli originali su PlayStation 4, Xbox One, PC e Nintendo Switch.
E’ bene puntualizzare tuttavia che non si tratta della prima volta in cui la trilogia originale di Ace Attorney approda su console casalinghe: una versione per Nintendo Wii è disponibile sul mercato da diverso tempo, benché priva delle pulizie e rifiniture adottate specificatamente per home console Sony, Microsoft, PC e la ibrida di Nintendo. Difatti, quest’ultime hanno beneficiato innanzitutto della cura posta nella versione per sistemi iOS, per poi trarre un miglioramento grafico aggiuntivo grazie ad un’ulteriore pulizia all’interfaccia di gioco da parte di Capcom.

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Prima di passare ai dettagli tecnici, precisiamo esattamente i contenuti di tale compilation: in aggiunta all’originale Ace Attorney: Phoenix Wright (arricchito del quinto caso creato appositamente per il porting su Nintendo DS), i giocatori troveranno in un’unica soluzione i rispettivi sequel, Justice for All e Trials and Tribulations, potendo così rivivere (o scoprire, qualora siate neofiti della serie) la trilogia che ha reso celebre l’inconfondibile avvocato dai capelli a punta Phoenix Wright, anche al di fuori del proprio franchise di provenienza.

 
 
Nessuna obiezione sulla qualità della narrazione

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Ryuichi Naruhodo, meglio conosciuto in Occidente con il nome di Phoenix Wright, da semplice apprendista avvocato si trova coinvolto in una serie di casi di omicidio, che non andranno semplicemente ad arricchire il proprio curriculum vitae: il legale dall’obiezione sempre pronta dovrà fare i conti con procuratori spietati, testimoni sempre disposti a mentire pur di salvarsi la pelle (tutti più o meno fuori di testa, suo malgrado), e ‘’compagni di tribunale’’ altrettanto bizzarri, ma non per questo inutili ai fini del processo da cui uscirne vincitori. Si può dire che ciascun caso affrontato da Wright sia davvero singolare, al punto che difficilmente dimenticherete anche solo l’elemento più secondario della serie di indagini a cui andrete incontro. Ciascun caso si svolge nell’arco di tre giorni, nel corso dei quali starà al protagonista (e spesso anche all’assistente di turno di Wright), raccogliere informazioni, testimonianze e prove concrete affinché si scagioni il proprio cliente da ogni sospetto e riceva al termine di tutto il verdetto ‘’Non colpevole’’. Ovviamente, il livello di difficoltà di ciascun processo sale man mano che ci si scontra con nuovi casi, portando il giocatore a ragionare anche al di fuori dei propri schemi e ad adottare la soluzione meno banale possibile, se non a volte addirittura (e paradossalmente) la più ovvia nei momenti in cui il caso sembrerebbe essere troppo complesso.
Se vi aspettate una visual novel in cui al giocatore non è richiesto alcuno ‘’sforzo mentale’’, fareste bene a ricredervi. A differenza di molte opere appartenenti allo stesso genere, l’esperienza che andrete a (ri)vivere vi vedrà coinvolti tutt’altro che in maniera passiva.
 

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A proposito di interazione: abbiamo precisato nelle premesse come la versione della trilogia in analisi tragga origine dalla controparte in HD per dispositivi iOS; ciò non significa che sia la copia esatta: l’interfaccia è stata ritoccata in modo da presentare quante meno icone possibili su schermo, esaltando i fondali e gli artwork dei singoli personaggi. Al di là di una maggiore definizione grafica applicata a questi ultimi elementi, che si confà ad un effettivo processo di rimasterizzazione, la trilogia non presenta novità in grado di spronare i veterani della serie nel riacquistare il prodotto (incentivi come ad esempio concept art di gioco sbloccabili all’interno di un’apposita sezione), e soprattutto propone esattamente lo stesso difetto del porting per dispositivi iOS: la mancanza della localizzazione in italiano e in generale del multilingua, elemento presente invece nelle originali versioni per Nintendo DS dei singoli capitoli. Ciò significa che vi troverete un prodotto interamente in inglese (ad eccezione dell’audio disponibile anche in giapponese), sebbene tutti e tre i titoli siano stati effettivamente tradotti in origine nella nostra lingua. Il fatto che la versione per dispositivi iOS sia basata sulla trilogia pubblicata per Nintendo 3DS – ampiamente criticata per la sua assenza di multi5 - ha proprio sancito tale destino.
 
 
Consigliamo Ace Attorney: Phoenix Wright Trilogy per PlayStation 4, Nintendo Switch, PC e Xbox One a tutti coloro che non avessero ancora potuto giocare il trio di titoli di cui è composta visto il prezzo accessibile (29.99€, solo in via digitale nel momento in cui scriviamo) e l’estrema qualità dei singoli titoli sia in termini di storia che di gameplay.
I veterani, invece, considerando l’assenza di extra di qualsiasi sorta, non avrebbero alcun incentivo per l’acquisto se non un momento di pura nostalgia.
Ciononostante, ci auguriamo che Capcom continui nel riproporre le successive iterazioni della serie sulle piattaforme di gioco in questione, tenendo magari conto della possibilità di integrare più lingue selezionabili in-game.


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