Dragon Quest Builders 2 - Recensione

Da spade e livelli a cubetti e martelli

di Klarth Curtiss

Quando il primissimo Dragon Quest Builders approdò tre anni fa sulle nostre console nessuno si sarebbe mai aspettato che prendendo l'universo GDR ideato da Yuji Horii e fondendolo con delle meccaniche molto simili a quelle di Minecraft si sarebbe potuto ottenere un titolo di tale successo, con Dragon Quest Builders 2 Square-Enix prova a riproporre la stessa formula, cambiando leggermente la trama ed aggiungendo qualche piccola meccanica interessante, sarà stato un altro centro perfetto?
 
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Dragon Quest Builders 2 si ambienta in una linea temporale alternativa dopo la fine dei fatti di Dragon Quest II, dove un gruppo di mostri sopravvissuti, denominati i Figli di Hargon, cerca vendetta per la sconfitta dei loro signori Hargon e Malroth ad opera dei discendenti di Endrick, per fare ciò catturano ogni costruttore che riescono a trovare e lo schiavizzano, in modo che non possa essere più creato nessun dispositivo contro di loro, noi impersoneremo proprio uno di questi sfortunati individui.
Dopo aver creato il nostro avatar tramite una personalizzazione alquanto basica (talmente basica che forse l'impronta di design di Akira Toriyama si vede fin troppo) ci ritroveremo a bordo di una nave capeggiata da mostri, completamente alla loro mercé; dopo questa piccola sezione che funge da simpatico tutorial per spiegarci le basi del gioco, la nave naufragherà e noi ci ritroveremo sulle sponde di un'isola deserta, dove faremo la conoscenza del nostro comprimario principale, un ragazzo forzuto e che soffre di amnesia di nome Malroth che ci accompagnerà per tutta la nostra avventura in veste di "guardia del corpo".

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Sarà proprio sulle spiagge di quest'isola che impareremo come costruire piccoli edifici basici ed otterremo due degli strumenti più importanti del gioco: i guanti, che ci permetteranno di spostare oggetti pesanti, e il martello, con cui potremo rompere blocchi di ogni genere; tuttavia la vera esperienza di gioco inizierà quando, trovata una barca disposta a traghettarci, salperemo alla volta di Camposolco: una volta giunti lì infatti ci verrà insegnato come costruire la nostra fattoria personale, tenere in salute le nostre coltivazioni, costruire edifici più complessi e, soprattutto, rendere felici ed efficienti gli abitanti della nostra fattoria.
Quest'ultimo sarà infatti un punto chiave per un corretto sviluppo del nostro piccolo angolo di paradiso: dovremo fornigli un tetto sotto cui rifugiarsi, dei letti in cui dormire, cibo per fare colazione, una fonte d'acqua per irrigare le nostre piantagioni ed armi per difendersi; esatto, armi, perché nonostante questo sia un titolo improntato maggiormente alla costruzione, il mondo sarà popolato da tutti i mostri più famosi della saga che non esiteranno ad attaccarci e quindi avremo bisogno di difenderci, costruendo delle armi e fornendole ai nostri valorosi abitanti che si offriranno di difendere i più deboli, come nel più classico dei giochi di ruolo sconfiggendo mostri acquisiremo esperienza e saliremo di livello, però non impareremo nuove magie o tecniche, bensì nuove ricette di costruzione per abbellire ancora di più le nostre creazioni, ma non solo, anche la nostra fattoria potrà salire di livello (tramite dei piccoli cuori lasciati dai cittadini per ogni azione compiuta che li rende felici) ed anch'essa ci fornirà nuove ricette di ogni sorta.
Il gioco non é infatti dedito al 100% alla sola costruzione di edifici, ma anche di armi e piatti di ogni genere (avremo infatti una percentuale di fame da tenere sempre sotto controllo), il tutto potrà essere realizzato attraverso un tavolo da lavoro, un incudine oppure un falò posti comodamente nel nostro centro abitato, quello che dovremo fare noi sarà andare in giro per il mondo a procacciarci i materiali e gli ingredienti che ci serviranno per realizzare il tutto, proprio come nel più classico dei giochi che prevede il crafting.
 
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Per quanto stia a noi decidere se seguire la questline principale oppure divertirci nel costruire quello che più ci pare (il gioco offre infatti un'estrema libertà senza limiti di alcun tipo se non la nostra immaginazione, perfino quando bisognerà affrontare delle ondate di mostri saremo noi a decidere quando farle partire), la storia non risulta affatto scontata e si dimostra davvero piacevole da seguire, con compagni di ogni tipo che verranno a visitare le nostre fattorie e ci racconteranno le loro storie, man mano che scopriremo il mistero che si cela dietro ai Figli di Hargon.
Come detto all'inizio sono state apportate parecchie migliorie al gioco rispetto al primo capitolo, tra le quali la possibilità di costruire un veicolo per muoversi ancora più velocemente, potersi teletrasportare nei punti chiave già visitati, animali che potranno essere addomesticati e, soprattutto, l'aggiunta del multiplayer online fino a quattro giocatori, che ci permetterà di realizzare opere di ogni genere in compagnia dei nostri amici oppure di perfetti sconosciuti, oltre a questo, legata al multiplayer é anche la bacheca, una vera e propria galleria di immagini dove tutti i giocatori da ogni parte del mondo possono inserire foto scattate con l'apposita modalità per mettere in mostra le loro creazioni migliori.
Sul fronte tecnico non possiamo che fare un plauso a Square-Enix per l'ottimo lavoro svolto, abbiamo testato il gioco su una PlayStation 4 base e si è comportato in maniera eccellente, girando costantemente a 60fps e con cali di frame quasi inesistenti, la grafica cubettosa ben si sposa con il design "chibi" dei personaggi, creando un connubio perfetto; se proprio dovessimo trovare dei difetti al gioco sarebbero l'inutilità della barra della fame (tenerla al massimo è infatti più una soddisfazione personale che un dovere) e l'eccessivo grinding a livello di esperienza (i mostri infatti ne daranno veramente poca, cosa che a volte rallenterà un po' la progressione).
 
 
Square-Enix ha fatto un lavoro davvero magistrale con questo Dragon Quest Builders 2, andando a tenere gli elementi vincenti del primo capitolo e migliorandolo sotto gli aspetti che ne avevano maggiormente bisogno, confezionando un gioco godibile sia da chi di blocchetti e strutture ne ha visti a palate sia da chi è alle prime armi, con una trama interessante ed una libertà di azione eccezionale.


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