Alta Società - Recensione

Arriva in Italia la nuova edizione di Alta Società, una dalle gemme di Reiner Knizia

di Tacchan

Reiner Knizia, nella sua lunga carriera di game designer, si è divertito a interpretare le aste in svariati modi, dando vita a gioielli ancor oggi irrinunciabili come Modern Art, Ra o Medici. High Society, Alta Società nell’edizione italiana, è datato 1995 ed ha recentemente goduto di una riedizione d’alta classe, graficamente eccelsa. Probabilmente anche grazie a essa Studio Supernova ha deciso di portarlo in Italia.  
 
Alta Società vario

La scelta mi rende molto felice perchè, se amate i giochi di aste, lo trovo un titolo da avere nella propria collezione. Knizia ha come marchio di fabbrica quello di fare giochi dalle meccaniche tremendamente semplici, ma in grado di offrire una certa profondità di gioco e Alta Società non fa eccezione.

Il gameplay è di una semplicità disarmante: si gira una carta a caso tra le 16 potenzialmente acquistabili e si inizia l'asta, fino a che tutti passano. Quando si passa non si può rientrare. Chi si aggiudica l’asta paga quanto promesso, gli altri riprendono in mano il denaro puntato.  Il vincitore gira una nuova carta e inizia offrendo per essa.
  
10 delle 16 carte sono numerate da 1 a 10 e daranno altrettanti punti, 3 sono moltiplicatori x2 (carte prestigio) che a fine partita moltiplicano la somma delle carte che avete acquisito, 3 sono carte disgrazia che dovrete cercare di evitare.
 
Alta Società carte lusso
 
Alta Società carte prestigio e disgrazia

4  TOCCHI DI CLASSE

In tutto questo ci sono dei piccoli accorgimenti che rendono Alta Società particolarmente intrigante, delle semplici trovate che migliorano l’esperienza di gioco e complicano non poco le scelte dei giocatori. 

1) Il denaroogni giocatore ha un identico mazzo di carte che rappresenta delle banconote dal taglio ben preciso. Sembra una cosa da poco, ma ha ripercussioni devastanti sulla partita e sulle scelte che dovrete fare. Non esistono resti, nè cambi: una carta giocata e scartata è una carta in meno che avrete. I tagli piccoli sono molto comodi e versatili, ma che succede quando finite i tagli piccoli e vi rimangono solo quelli più grandi? Se vorrete puntare su un’asta, dovrete farlo con cifre molto grandi. Per esempio potrete esordire con 20.000 franchi, ma se un giocatore ha una banconota da 20 e una da 1 rimasta può puntare 21.000 e se voi non avete tagli piccoli, magari l’unico rilancio che potrete fare è di 25.000 franchi, cosa che può risultare devastante, come vedremo in seguito. 
Dovrete quindi stare molto attenti non solo alla cifra che punterete, ma anche ai tagli che userete. Anche perchè non potete mai rimuovere una carta posata sul tavolo, a meno che non passiate.
 
Alta Società carte monete

2) Le carte disgrazia: a complicare il tutto ci sono le odiate carte disgrazia, la cui asta funziona in modo leggermente diverso: la carta non rimarrà come la altre all’ultimo che rimane in gioco, ma al primo giocatore che passa. Lui sarà l’unico a non pagare la cifra offerta, tutti gli altri dovranno pagare. Questo elemento provoca ulteriori grattacapi ai giocatori, tanto che a volte si può scegliere di prendere di buon grado una penalità piuttosto di svenarsi inutilmente.

3) Il più spendaccione è fuori: se pensate che vi basterà gestire al meglio i soldi che avete per uscirne sani e salvi, ecco la terza genialata di Knizia: a fine partita il giocatore, o i giocatori in caso di parità, con meno soldi rimasti viene escluso dalla possibilità di vincere la partita

4) La fine partita incerta: un’ultima variabile non di poco conto da tenere in considerazione è il fatto che la partita finisce in modo a volte repentino: potrebbe durare da 3 a 16 turni, a seconda di quando escono le carte con lo sfondo blu. Quando esce la quarta, la partita finisce senza che sia messa all’asta. Si tratta di un ulteriore elemento che carica di tensione i giocatori, che non sanno quanto a lungo dovranno durare i loro soldi, anche perchè a fine partita, se non in caso di parità, saranno del tutto inutili e tanto vale quindi spenderli. Ma non troppo, perchè se si è più spendaccioni, poco importa quanti punti si sono fatti.
 
Alta Società gameplay

Il gioco viene in una bella e compatta confezione che contiene 16 bellissime carte in “formato Dixit” e 55 carte monete, un set da 11 per ogni giocatore. Le illustrazioni sono splendide e il regolamento è chiarissimo. Viene collocato sul mercato al prezzo di 19,90 EUR, che visto il contenuto della scatola ritengo un po' eccessivo.

E’ giocabile da 3 a 5 giocatori e indubbiamente da il meglio di sé in 4 o in 5. Le partite sono brevi, mediamente sui 20 minuti a partita. E’ adatto sia a giocatori incalliti, che a neofiti: bastano un paio di partite per rendersi conto delle complicazioni presenti e giocare con cognizione di causa.
 
Alta Società è un classico e non si è meritato la buona fama che ha per nulla: la sua immediatezza nasconde insidie che vi faranno sudare ogni scelta. Rapidità non è sintomo in questo caso di spensieratezza, perché al tavolo si registrerà una certa e crescente tensione. Turno dopo turno vi troverete più volte a dovervi fermare un attimo e riflettere con attenzione cosa e se puntare, perchè è indubbio che dovrete prima o poi ingoiare qualche boccone amaro. Nonostante la necessità di fare scelte ponderate il ritmo rimane buono e non si creano fastidiose attese al tavolo. C’è ovviamente una certa casualità: sia per quel che riguarda l’ordine delle carte vendute all'asta, ma soprattutto per il finale di partita, che è così variabile che non vi permette di pianificare con cura la vostra strategia. Ma se le cose volgono al peggio, le partite sono così rapide che basta iniziarne una nuova.

Da parte mia si tratta di un acquisto altamente consigliato. Ovviamente vi devono piacere i giochi di aste, perchè è di quello che si tratta.


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