Pharaon - Recensione del gioco in scatola

La prova su strada di Pharaon, gioco da tavolo ideato da Henri Pym e Sylas.

di Tacchan

Ci sono giochi che escono con grande hype e riconoscimenti, ancor prima che il loro gameplay sia svelato o ancor prima che arrivino le prime opinioni. Ci sono giochi che escono e basta e che, magari, non ottengono nemmeno i riconoscimenti che meriterebbero. Pharaon non ricade certamente tra i primi, alla fine è stato ideato da Henri Pym e Sylas, che non annoverano tra i loro titoli precedenti nessun gioco di culto. Tuttavia di certo Pharaon è stato notato, apprezzato e giocato, tanto che Studio Supernova ha anche pensato di portarlo in Italia. 
 
Pharaon: gli elementi del gioco

Il tema Egizio è evidente in tutto, titolo, scatola e componenti, ma non si può certo dire che venga giustificato dalle dinamiche di gioco: alla fine è soltanto, come accade in tanti giochi europei che si ispirano alla scuola tedesca, un vestito indossato da delle intelligenti meccaniche di gioco. Pharaon è tuttavia un titolo per certi versi atipico, un gioco di ottimizzazione delle proprie risorse, dei tasselli, che userete per averne altri e per fare più punti degli avversari. Può essere accostato ad un piazzamento lavoratori, sebbene non avrete nessun lavoratore, in quanto vi troverete a gestire un numero limitato di spazi in cui piazzerete il vostro tassello e farete cose, che andrò a spiegare tra poco. 
  

Sulla plancia spicca una parte rotante centrale, che va ruotata in ognuno dei cinque turni di gioco, modificando i costi di ingresso per le cinque sezioni in cui il tabellone di gioco è diviso. La plancia è componibile e non è una cosa irrilevante, visto che a seconda di come sono piazzate le sezioni cambiano le richieste a fine partita delle cinque divinità, uno dei metodi per fare punti. A conferire ulteriore varietà ci sono altri elementi variabili, come delle carte con poteri, di cui uno lo avrete sin da subito e altri potrete acquisire, che rendono in qualche modo diversa ogni partita dall’altra. 

Ognuna delle cinque aree ha 3 o 4 posti disponibili, a seconda del numero di giocatori, dove potrete andare a piazzare il tassello del colore richiesto quel round. Se il tassello che scegliete di utilizzare ha lo stesso colore della risorsa da soddisfare il costo dell’azione che andrete a svolgere vi sarà scontato, altrimenti dovrete scartare tutte le risorse necessarie. Programmare l’azione nel turno giusto potrebbe portarvi interessanti sconti, visto che in ogni round la parte centrale della plancia gira e i costi di accesso cambiano.
 
Pharaon: immagine plancia

Un’area permette semplicemente di ottenere un punteggio progressivamente più alto, procedendo in un tracciato in cambio di risorse. Arrivando in fondo si possono ottenere fino a 60 punti, che sono circa la metà di quelli che vi serviranno per vincere la partita. Ma come vedrete non sarà facile, sia per i costi progressivamente più alti che dovrete affrontare, sia perchè l’area sarà spesso affollata e non avrete lo spazio per accedervi.
Come esiste un’area prettamente riservata ai punti, ce n’è una quasi esclusivamente riservata all’ottenere più risorse. Alcune di queste sono particolari, in quanto possono essere utilizzate come pagamento per accedere ad una sola determinata azione, alcune valgono più punti a fine partita (ogni risorsa rimasta è un punto a fine partita, qui troverete tasselli che ne valgono 2 o 3)
Una terza sezione permette di ottenere ulteriori risorse e di avanzare in 5 tracciati con 3 spazi: ognuno a fine partita, se arrivati al secondo o al terzo, vi fornirà 3 o 7 punti.
 
Pharaon: carte azzurre

Altre due sezioni sono dedicate alla acquisizione di carte: le prime, quelle azzurre, vi forniscono punti diretti e altre risorse. Ottenerle non è facile, viste che vi servono 3 risorse uguali, ma non è nemmeno così arduo.
L’altra sezione vi offre carte che vi costeranno ben 5 risorse, ma si dimostrano molto potenti: vi garantiranno un potere che vi accompagna per tutta la partita o un beneficio immediato, e inoltre punti o una condizione da soddisfare per ottenerne altri a fine partita. 
 
​​​​​​Pharaon: carte rosse

Se utilizzerete le sezioni, avrete più possibilità di soddisfare le richieste degli dei, per cui dedicarsi esclusivamente ad un paio di sezioni vi porterà più vantaggi sul breve termine, ma meno bonus a fine partita. 

Il gioco propone scelte tattiche sul breve termine, ovvero è necessario sfruttare i posti disponibili quando è il momento giusto, per non essere tagliati fuori. Vi capiterà spesso di avere le risorse ma non avere il posto dove piazzare il vostro segnalino. A livello strategico, potete pianificare i round successivi in quanto saprete come varieranno i costi di accesso, il problema è che dovrete fare i conti con i vostri avversari e certe aree potrebbero riempirsi immediatamente. Fortunatamente giocando fino a quattro giocatori, ogni sezione vi garantisce almeno una possibilità di svolgere una azione, mentre in cinque non è così. Diventa quindi fondamentale il tassello primo giocatore che, oltre a garantire 3 punti a fine partita, vi da la garanzia di fare almeno una volta quello che volete, magari anche due. Per prenderlo dovete uscire dal round passando per primi. Il meccanismo con cui questo avviene lo trovo veramente elegante e gradevole (guardate l'animazione sotto): la vostra pedina sarà messa sul primo livello disponibile della piramide e per ogni azioni in cui i vostri avversari giocano e voi saltate il turno perchè avete già passato, vi muoverete avanti prendendo una ricompensa crescente. Visto che le risorse/tasselli rimangono da un turno all’altro (passare inoltre ve ne offre tre di nuove e il primo a passare ha più scelta), può essere una strategia passare presto e lasciare gli avversari giocare, contando sull’accumulare sempre più compensazioni e prepararsi al meglio per il round successivo.
 
Pharaon può essere giocato da 1 a 5 giocatori in un tempo relativamente rapido: in cinque ve la caverete in 75 minuti circa, in 4 in un’oretta, in meno diventa ancora più rapido. Se è vero che non ho provato la modalità solitaria, devo dire che il gioco risulta un po’ troppo largo in 2 giocatori, ma comunque è gradevole, l’ho trovato troppo stretto e non così efficace ad essere giocato in Cinque mentre funziona alla grande in tre e in quattro giocatori.
La semplicità e l'accessibilità delle regole lo rendono adatto a tutti e non serve una grande curva per imparare a giocare bene, già dalle seconda partita ve la potrete giocare quasi alla pari con un giocatore più esperto. Questo non vuol dire che un giocatore esperto lo troverebbe banale, anzi, se è vero che non ci vuole tanto a diventare esperti, è anche vero che ogni partita è una sfida diversa da giocarsi alla pari con gli avversari, con intelligenza e abilità.
 
Pharaon mi è piaciuto, lo ritengo una delle sorprese del 2019 e un gioco che merita di più luce rispetto a quella che ha ottenuto. Adoro la semplicità delle regole, la durata piuttosto contenuta, la fluidità del meccanismo, l'eleganza del design e come riesca a radunare allo stesso tavolo diverse tipologie di giocatori e permetta loro di creare una partita stimolante e appassionante per tutti.


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