Fallen Legion Revenants - Recensione

Battaglie adrenaliniche e scelte difficili, la nuova avventura di Fallen Legion è qui.

di Revil-Rosa

Il mondo di oggi è ricco di giochi complessi, ibridi che fondono insieme innumerevoli stili diversi portando alla nascita di titoli sempre più particolari. In questo caos di giochi le etichette di genere si fanno sempre più sterili, annacquando fino a perdere completamente di vista il loro ‘valore puro’ in favore di prodotti sempre più innovativi.
La verità è che c’è sempre quel singolo elemento che caratterizza e contraddistingue un certo genere, quella peculiarità imprescindibile che tutti si aspettano da un gioco di un certo tipo, indipendentemente dalla sua provenienza o dall’anno di uscita, dal fatto che sia un tripla-A o un’indie.
 
Fallen Legion Revenant Recensione

Nel caso dei (J)RPG questo animus è dato senza ombra di dubbio dalla storia: storia che intriga e conquista il giocatore, spronandolo a superare le canoniche 40 ore per arrivare alla fine delle vicende. Che fossero occidentali o orientali, i Role Playing Games hanno sempre dato molta importanza alle scelte dei giocatori, tal volta solo lato battle system, ma decisamente più spesso lato narrazione. Fallen Legion: Revenants punta su entrambi gli aspetti e regala un’esperienza di gioco da vero e puro RPG con una formula piuttosto originale. Curiosi di scoprire il risultato finale?

Due protagonisti per due approcci diversi: Fallen Legion: Revenants vede il diabolico Lucien e la potente Rowena alleati verso un obiettivo comune.


Fallen Legion: Revenants è ambientato a Welkin, una regione afflitta da tempo da un letale miasma che porta gli abitanti a trasformarsi in mostri. Fame, miseria e disperazione dilagano nelle terre di Welkin, ma in mezzo a tutta questa povertà vi è un castello volante dove pochi fortunati risiedono, sfuggendo così alla terribile piaga. Gli abitanti del castello non sono poi così fortunati in realtà, essi vivono infatti sotto il Tiranno Ivor che, offrendo loro il minimo per sopravvivere e qualche contentino, mantiene il controllo e accresce il suo potere su quello che è a tutti gli effetti una Prigione nel cielo.
In questo clima di paura e oppressione, il giovane Lucien riesce a ottenere un posto nel Consiglio, ovvero entra nella classe politica che amministra il Castello sotto Ivor, e inizia così a mettere in atto le sue diaboliche cospirazioni per spodestare il perfino tiranno. Lucien è intelligente e spietato, ma soprattutto determinato nel togliere il potere a Ivor con ogni mezzo: alleanze sotto banco, ricatti, inganni e sotterfugi saranno il pane quotidiano di Lucien che, seguendo le decisioni del giocatore, alimenterà la fiamma della ribellione e ne plasmerà la forma.
 
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Dall’altra parte c’è Rowena, ex-prima sottoposta di Ivor e potente guerriera, giustiziata dal Consiglio con l’accusa di tradimento dopo essere finita vittima di losche macchinazione attuate alle sue spalle. Rowena è ora una rediviva, un’entità immortale capace di comandare le armi-viventi dette Exemplars, ma soprattutto è una madre preoccupata per il figlio piccolo che Ivor ha chiuso nelle segrete. Mossa dal desiderio di salvare il piccolo, Rowena vaga per i pericolosi territori esterni al Castello alla ricerca di informazioni e oggetti utili per Lucien, il quale a sua volta potrà cercare di scoprire informazioni utili per i viaggi della donna.

La forza della storia di Fallen Legion: Revenants risiede nelle innumerevoli scelte che il giocatore sarà chiamato a prendere e nei diversi personaggi con cui si troverà ad interagire, tutti ottimamente caratterizzati e spesso sorprendentemente più furbi e complessi di quanto appaiano.
Le decisioni da prendere non sono mai scontate e la libertà d’azione lasciata al giocatore, apparentemente limitata a poche opzioni, si rivela ben presto molto ampia ed è un vero piacere vedere come ogni singola frase porta a diverse evoluzioni delle vicende e dei rapporti, con ripercussioni di intensità variabile che oscillano fra il drastico, come la morte di personaggi secondari, all’utile, come l’ottenimento di nuovi personaggi/armi-viventi, passando ovviamente per il piacevole, come scoprire vizi e segreti vari per ricattare, ingannare o semplicemente comprendere meglio altri personaggi... e quindi poi prevederne le mosse. Non è un caso che il gioco offra un grandissimo spettro di finali multipli, alcuni dei quali ottenibili ben prima del ‘capitolo finale’.
 
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Per quanto la tentazione di ottenere una così detta perfect run possa essere forte e ciò sia in parte accentuato dal fatto che sia sempre possibile tornare ad un evento precedente (mantenendo livelli e oggetti ottenuti), capire se una certa scelta sia stata effettivamente ‘giusta’ o per meglio dire, quella i cui risvolti sono effettivamente quelli desiderati, non è immediato. I risultati che scaturiscono dalle scelte del giocatore sono molteplici e spesso ciò che in un primo momento può apparire come un grave errore in un secondo momento può rivelarsi una grande vittoria… o vice versa.

Il grande dinamismo e l’incalzante ritmo narrativo rendono le vicende di Fallen Legion: Revenants molto intriganti, ma anche non proprio semplici da seguire. Il giocatore si trova catapultato in un contesto particolare e chiamato quasi subito a prendere decisioni abbastanza importanti, interagendo con personaggi che non conosce e che non si faranno scrupoli a mentire fin dal principio. Capire con chi si ha a che fare è fondamentale, ma tutt’altro che immediato e questo porta a prendere certe decisioni più di pancia che non di testa, inoltre la velocità con cui si evolvono le vicende può risultare travolgente, trasformando il Lucien-giocatore in un pazzo capace di azioni tremende perché boh piuttosto che un freddo calcolatore con un piano ben preciso. Detto questo, il fatto che il contesto politico sia aggressivo e gli altri personaggi non siano così prevedibili rende il tutto molto stimolante.
 
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Lato gameplay Fallen Legion: Revenants si divide in due fasi identificabili semplicemente come hub e spedizioni. Nella fase hub il giocatore controlla Lucien e si muove liberamente nel Castello-Prigione dove può parlare con altri personaggi, sintetizzare pozioni, organizzare gli Exemplars e altro ancora. Le spedizioni danno il via agli eventi, il controllo passa a Rowena che avanza in un ambiente 2D superando le varie battaglie che si presentano. Durante i suoi viaggi Rowena può incontrare vari personaggi e scoprire quindi diverse cose sul mondo o sul Castello, starà poi al giocatore decidere se proseguire verso una strada piuttosto che un’altra. Spesso in quei momenti entra in gioco Lucien che, muovendosi nel Castello, avrà un certo tot di tempo per ottenere le informazioni giuste per permettere al giocatore di capire dove indirizzare Rowena. Queste fasi regalano momenti adrenalinici, ma ottenere le informazioni giuste non è affatto scontato. Gli eventi di Lucien durante le spedizioni possono anche essere scollegati da ciò che fa Rowena.

Se la parte decisionale è semplice in superficie e complessa nel profondo, lato battle system non ci sono dubbi: è un caos. Ogni Exemplar nel party ha un tasto dedicato e premendolo il personaggio attacca, consumando la propria barra AP e facendo guadagnare al gruppo un po’ di mana. Premendo il tasto attacco insieme a R1 o R2 si esegue la mossa speciale che consuma mana. Rowena è sempre legata al tasto triangolo e non può attaccare normalmente però ha una mossa speciale in più eseguibile con la sola pressione del tasto.
 
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A tutto questo si aggiungono le frecce direzionali per spostare più o meno vicino il party ai nemici, il tasto L3 per usare una pozione e il tasto L1 per parare. La dinamica della battaglia generalmente prevede l’uso delle mosse speciali per spostare i nemici più deboli in prima linea e i più resistenti dietro, il tutto cercando di parare all’ultimo i colpi nemici. Se sulla carta sembra semplice, la verità è che essendo in tempo reale con nemici che tal volta si sovrappongono fra loro, rendendo la parata una questione di memoria o fortuna, il risultato finale risulta decisamente più confusionario di quanto dovrebbe.

Il sistema è divertente, ma la quantità di tasti da premere in contemporanea e la velocità con cui si sviluppa il tutto rende difficile studiare una strategia e spinge inesorabilmente verso il button mashing selvaggio, approccio che risulta a dir poco deleterio contro i boss dove sono le parate a fare davvero la differenza. In coclusione quello di Fallen Legion: Revenants è un battle system difficile da padroneggiare e confusionario, ma che ha il pregio di tenere il giocatore sempre sull’attenti, costringendolo a cercare di trovare il giusto tempismo fra attacco e difesa, sebbene quest’ultima sia un po’ troppo difficile da gestire nelle fasi più concitate pur rivestendo un ruolo fondamentale.
 
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Graficamente parlando Fallen Legion: Revenants regala degli ottimi sfondi 2D e personaggi ben disegnati ed animati, piacevoli da seguire e guardare anche se difficili da apprezzare nel caos della battaglia. Al momento della stesura della recensione vi sono alcuni piccoli problemi tecnici piuttosto fastidiosi, in particolare dopo aver parlato con i PNG non è raro trovarsi costretti ad aspettare una decina di secondi prima di potersi muovere di nuovo, così come alcuni eventi di Rowena richiedono persino più tempo prima di partire, facendo venire il dubbio che il gioco si sia bloccato. Non ci sentiamo di dare particolare peso a tali problemi poiché l’esperienza ci ha insegnato che spesso vengono risolti con delle patch intorno ai primi giorni di uscita. La colonna sonora invece mischia i classici toni da fantasy-occidentale giapponese con orchestre e suoni pomposi, il tutto però svecchiato con una base decisamente rock che ben si sposa con la dinamicità dei combattimento e la tensione delle fasi di Lucien.

GIUDIZIO FINALE

Fallen Legion: Revenants è un gioco che racchiude in sé due anime molto diverse, ognuna rappresentata da uno dei due protagonisti e che, proprio come loro, se non collaborano bene sono destinati al fallimento.
Il battle system è veloce e caotico, richiede tempo e pratica per essere apprezzato a pieno e lo stesso vale per il sistema di scelte. Decidere cosa fare è tutt’altro che scontato e per scegliere al meglio è richiesta una visione d’insieme ampia e precisa, difficile da avere nelle prime ore di gioco, pena il venire travolti dagli eventi. Detto questo, l’esperienza di gioco offerta da Fallen Legion: Revenants è intrigante, soprattutto per la quantità di finali e sfaccettature che si possono ottenere, inoltre le sfide offerte sono molto stimolanti e chi ha dimestichezza con gli action-rpg troverà pane per i propri denti.

Gioco testato su Playstation 4.

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