Void Terrarium 2 - Recensione

Una favola un po' inquietante tra dungeon, tamagotchi e ricordi di un'umanità ormai scomparsa

di Mistral

Dagli sviluppatori di Nippon Ichi Software e da NIS America arriva void* tRrLM2(); //Void Terrarium 2, il seguito del particolare gioco uscito nel 2020 per Nintendo Switch e PlayStation 4. I due capitoli sono giochi di avventura roguelike ambientati in un mondo dove gli esseri umani sono estinti e le macchine sono le uniche creature rimaste sul pianeta. Il nuovo Void Terrarium riprende dal primo capitolo per continuare la storia di Robbie, un piccolo robot coraggioso, e della tenera Toriko, l’ultima "umana" rimasta sulla Terra, nella loro lotta per la sopravvivenza quotidiana. Tra dungeon e tamagotchi, Void Terrarium 2 si presenta come un gioco atipico e accattivante. Ma vediamone assieme i dettagli in questa recensione!
 
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Il mondo è invaso da funghi tossici e ormai non vi sono quasi più speranze per razza umana, ma un’ultima ragazzina potrebbe essere l’unica via per una rinascita. A proteggere la bambina, non troviamo Joel come molti potrebbero aspettarsi, ma un tenero robottino, Robbie, pronto a fare di tutto per far stare bene la piccola. L’ambiente esterno è talmente ostile che Toriko è costretta a vivere in una sorta di grande terrario di vetro, da qui il titolo del gioco. Aiutati dalla guida di FactoryAI, un computer parlante affezionato anch’esso ai due protagonisti, dovrete svolgere numerose missioni per migliorare il terrario e per scoprire l’origine delle distorsioni che ultimamente si fanno più frequenti nelle wasteland. Tramite i ricordi sparsi nella rete, potrete anche ricostruire il triste passato di Toriko: la bambina, infatti, è stata vittima di terribili esperimenti ad opera di misteriosi scienziati. Ma è possibile che Toriko rappresenti un'opportunità di rinascita per la razza umana? 
 
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L’avventura di Robbie di divide così in due fasi: l’esplorazione dei dungeon, per recuperare cibo e oggetti, e la cura in stile tamagotchi di Toriko, grazie anche ad una grande personalizzazione del terrario. Void Terrarium 2 presenta uno stile di gioco tipico della serie dei Mystery Dungeons della Chunsoft: i giocatori devono esplorare dungeon ogni volta generati casualmente e combattere a turni contro le creature che vi si trovano. Dopo ognuna di queste spedizioni, però, Robbie non manterrà il livello acquisito né le abilità ottenute, ma dovrà immancabilmente ripartire dal livello uno per la prossima esplorazione. Sconfiggendo i mostri si ottengono punti esperienza preziosi e al salire di ogni livello potrete scegliere un’abilità fra le due proposte in maniera casuale. Fallire ed essere uccisi durante una spedizione non è però la fine del mondo! Ogni run, sarà completamente differente dalle altre, in perfetto stile Hades. Rientrando alla base, infatti, porterete gli oggetti trovati lungo la via (che si trasformeranno in una delle quattro risorse principali). Il gioco, quindi, invita a fallire e a rialzarsi più e più volte. Una run (a seconda della fortuna) può durare tra i 10 e i 15 minuti, e sarete spesso spinti a continuare nelle avventure di Robbie, cercando di migliorarvi o di ottenere determinati oggetti.

Per poter progredire e per garantire a Robbie una possibilità contro creature sempre più forti ecco che entrano in campo i blueprint, le ricette degli oggetti per decorare il terrario. Grazie ad esse, infatti, potrete ottenere dei bonus permanenti che renderanno più agile l’esplorazione. Robbie ha due principali parametri: la vita e la batteria, che permette di muoversi, di usare skill di attacco e di usare le funzionalità della Pet Nanny. Queste due potranno essere ricaricate grazie ai numerosi oggetti sparsi nei dungeon e droppati dai nemici.
 
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I dungeon procedurali e le skill acquisite in maniera randomica rappresentano però un’arma a doppio taglio: la difficoltà di Void Terrarium 2 è di base alta e potrete benissimo essere falciati al primo piano da una combinazione sfortunatamente letale. I bonus permanenti si ottengono lentamente e questo può causare frustrazione, fin dalle prime ore di gioco. Ma le difficoltà non sono finite qui! Toriko, disorientata e indebolita, ha bisogno delle costanti cure di Robbie per sopravvivere e per non soccombere alle numerose malattie a cui il suo corpo è continuamente esposto. Ecco che da subito si instaurerà una sorta di modalità tamagotchi: dovrete, infatti, nutrire la bambina con gustosi insetti e animaletti striscianti trovati nei dungeon (Hakuna Matata!) e pulire spesso il terrario. Tutto il mondo di gioco è infetto, o per meglio dire corrotto: ogni oggetto, anche il cibo, ha un livello di corruzione che cresce con il tempo e dare oggetti di questo genere a Toriko potrà causare malattie. Lo stato di salute della bambina andrà inoltre tenuto sotto controllo anche durante le esplorazioni dei dungeon: grazie alla feature Pet Nanny potrete utilizzare la vostra energia per dare da mangiare, pulire o giocare con Toriko. Inevitabilmente, però, il suo stato di salute peggiorerà con il tempo e dovrete tenerne conto, soprattutto durante le missioni nei dungeon più lunghi. Spesso vi troverete a inveire contro la bambina stessa, la cui salute vi obbliga a lasciare un’esplorazione in cui avevate trovato delle ottime abilità.
 
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Decorare e gestire il vostro terrario del cuore vi riporterà in mente sicuramente Animal Crossing: potrete infatti mettere piante, sedie, tavolini e oggetti decorativi che rallegreranno l’ambiente e renderanno una “vera casa” la prigione di vetro di Toriko. Altri due parametri saranno continuamente da monitorare: si tratta dell’umidità e della temperatura del terrario. Oltre a influenzare in maniera indiretta il benessere della bambina, saranno utili per le piante che potrete coltivare, ottenendo semi e risorse. Questa piccola parte di farming simulator è ben gestita e divertente: dovrete, infatti, selezionare accuratamente gli oggetti che modificano questi parametri per far crescere il vostro orticello e il passare del tempo per ottenere il raccolto sarà scandito dai livelli di dungeon superati.

Durante i dungeon, oltre ai boss sempre ostici, il vostro vero nemico sarà l’inventario: avendo solamente un numero limitato di slot dovrete calcolare bene gli oggetti da tenere con voi, tra armi, bombe e cure, più le rare MOD che permettono di ottenere interessanti bonus per la spedizione corrente. La scelta di oggetti trovabili nei dungeon è veramente ampia, ideale per ogni stile di gioco. Il fatto che gli oggetti non vengono totalmente persi se si viene sconfitti rende l’esperienza un po’ più leggera, a differenza per esempio della serie di Pokémon Mystery Dungeons. 
 
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Il gioco è solamente in inglese e non è doppiato. I disegni sono adorabili e creano un’atmosfera quasi da fiaba per il terrario di Toriko e il piccolo robot, in chiaro contrasto con le tematiche e gli elementi un po’ “gore” delle malattie della bambina (come ad esempio quando a pochi minuti di gioco le si stacca un braccio a causa del suo stato di salute). L'artista Masayuki Furuya è tornato come character designer e la colonna sonora è stata composta da Hajime Sugie, come per il primo gioco. Le musiche rispecchiano le atmosfere techno del gioco e ogni dungeon ha la sua theme: non si tratta però di un'OST memorabile, soprattutto quando siete bloccati per un po’ nello stesso luogo. Il gioco è stato diretto da Yuya Hosono, regista anche di The Liar Princess and the Blind Prince e sviluppatore di The Witch and the Hundred Knight: Revival Edition, Disgaea 2: Dark Hero Days e Disgaea 4: A Promise Unforgotten.
 
 
CONSIDERAZIONI FINALI
Con void* tRrLM2(); //Void Terrarium 2 ci troviamo davanti ad un gioco molto particolare, che si ispira a numerose tipologie, ma che alla fine sfugge alle classificazioni. Tra esplorazioni di dungeon complessi alla Mystery Dungeon fino agli elementi tamagotchi per prendersi cura della tenera Toriko, le ore di gioco passano veloci. Decorare il proprio terrario è una delle parti più particolari, grazie ai parametri da tener conto oltre che alla bellezza. La grafica adorabile si sposa stranamente bene con le atmosfere inquietanti di un mondo invaso da funghi tossici dove l'intera umanità (o quasi) si è ormai estinta. La mancanza di lingua italiana e i picchi di difficoltà dovuti ai molti elementi randomici possono però rappresentare un'ostacolo.

Versione testata per PlayStation 4.


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