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9.5/10
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Un anime eccezionale e curato in ogni singolo dettaglio, "Steins;Gate" è tra quelle opere che solitamente incontrano il benestare di più di un'ampia fetta di pubblico, guadagnandosi una posizione di indiscussa rilevanza.

In "Steins;Gate" nulla viene lasciato al caso, ogni più insignificante particolare con il senno di poi si rivela un prezioso indizio che contribuisce alla costruzione di un finale emozionante e mai scontato. Personaggi magnifici, ritratti nelle loro più varie sfumature psicologiche, si rivelano pian piano di fronte alle difficoltà nella loro spoglia natura, libera dalle maschere di cui quotidianamente si cingono. I personaggi vengono così proposti come persone comuni, tuttavia non si limitano a fare ciò che è nelle possibilità di chi è "normale", e vanno al di là di questa restrizione; pur non essendo eroi e non essendo dotati di qualche sorta di superpotere, riescono ad affrontare lo straordinario, l'anormale, l'ignoto, mantenendosi nelle modeste vesti di esseri umani, con tutte le connesse fragilità, le quali, però, vengono annullate nel momento in cui l'uomo trova la forza di sprigionare forse l'unico talento che gli appartiene, ossia la capacità di sfruttare l'intelligenza, l'amore e l'istinto, i suoi tre piani d'espressione, con il fine di sormontare l'ostacolo che lo intralcia.

Se in gran parte degli anime chi sconfigge gli impedimenti che gli si manifestano è colui che possiede un dono speciale, sovrumano e sovrannaturale, in "Steins;Gate" l'unico dono è l'essere uomo. In tal senso, l'anime ridà fiducia alle possibilità dell'uomo, troppo spesso sottovalutate, elevandosi a manifesto della straordinarietà umana.

A concretizzare quest'aspetto interviene un'atmosfera sempre ordinaria, immersa nella semplice e scarna realtà dei nostri anni, in una grande metropoli, in un angusto appartamento in affitto. Un'atmosfera ora vivibile e piacevole, ora tesa e inquieta, che risulta comunque sempre godibile. Riassume un po' il senso stesso della vita, con i suoi attimi di felicità e tristezza, fiducia e paura, calma e tormento; una vita che rimane pur sempre il più bello dei doni.

Intellettualmente, "Steins;Gate" è formidabile: propone teorie immaginarie, ma le fa aderire a una solida base rigorosamente scientifica, tantoché l'elemento puramente fantastico (distaccato dalla scienza) non è mai contemplato. "Steins;Gate" è un anime intelligente, scientifico, razionale, che tuttavia non perde mai quella componente di emozione indispensabile per ottenere un capolavoro. Infatti, nonostante uno spiccato intellettualismo, tema centrale è anche l'emozione: stupore, tensione, fiducia, dolore, determinazione, tristezza, felicità, odio, rabbia, nostalgia e amore dominano la scena dal primo all'ultimo episodio e penetrano nel cuore di chi lo guarda, lasciandogli impresso un bellissimo ricordo. Forse il principale pregio dell'opera è proprio questo: cervello e cuore, anima e ragione, con "Steins;Gate" non si scindono, ma si uniscono.