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“Life is Strange” è un videogame di genere avventura grafica, seconda fatica dello studio francese Dontnod e pubblicato da Square Enix. Uscito originariamente in formato digitale in cinque episodi separati per PC, PlayStation 3 e Xbox 360, è stato poi ripubblicato in formato fisico anche per PlayStation 4 e Xbox One.

Trama e personaggi

La protagonista di “Life is Strange” è Maxine Caulfield, detta Max, una ragazza appena diciottenne con una grande passione per la fotografia, e che studia arte nella prestigiosa università Blackwell, nella città di Arcadia Bay in Oregon. Un giorno mentre si trova a lezione, Max ha una visione di un enorme tornado che sta per distruggere la città. Per riprendersi dallo shock, Max va in bagno a lavarsi la faccia ma qui assiste ad una lite tra un bullo della scuola e una ragazza vestita da punk. Le cose volgono al peggio, il ragazzo tira fuori una pistola e uccide la tipa. Max lancia un urlo istintivo mentre allunga la mano fuori dal nascondiglio in cui si trovava e così facendo si ritrova di nuovo in classe durante la lezione di prima. Max capisce di essere tornata in qualche modo indietro nel tempo e decide di provare a salvare la ragazza vista in bagno prima che possa essere di nuovo uccisa. Con i suoi nuovi poteri Max riesce a salvare la strana ragazza dai capelli blu, e così ha inizio la settimana più strana di tutta la sua vita…

Gameplay

Essendo un’avventura grafica, il gameplay di “Life is Strange” è semplice ed elementare, e negli standard di questo tipo di giochi. Ai comandi di Max ci si può muovere negli ambienti di gioco, parlare con le persone che s’incontrano per ottenere nuove informazioni sulla storia, su cosa fare e come proseguire, e occasionalmente trovare e consegnare i pochi oggetti richiesti. La novità di questo titolo sta nel potere della protagonista, il “rewind”. Max è in grado di tornare indietro per pochi secondi, annullando così le ultime azioni fatte. Questo potere è utile ad esempio per scoprire nuove informazioni nei dialoghi, quando ad esempio, scegliendo una risposta sbagliata si fa arrabbiare il nostro interlocutore che decide di non parlare più. Tornando indietro si può rimediare alla cosa. Oppure è utile per vedere le conseguenze a breve termine di alcune scelte che il gioco ci pone: aiuto o meno quella ragazza? Si fa una scelta, si torna indietro per vedere l’altra possibilità e si decide quale delle due è la migliore. In alcune sequenze particolari il potere di Max è potenziato e in altre indebolito ma è quasi sempre disponibile per tutta la lunghezza della storia.

Un altro aspetto chiave del gameplay di “Life is Strange” è appunto quello riguardante le molte scelte che il giocatore è chiamato a fare. Si va da piccole cose come decidere se avvisare una ragazza di evitare una pallonata o meno, o ad altre di più grande impatto come decidere se sparare con la pistola o meno uno spacciatore di droga che ci minaccia con un coltello. Tutte queste scelte hanno una certa influenza sulla storia, anche se minima, dato che la storia è comunque preimpostata e procede sempre nello stesso modo, indipendentemente dalle scelte fatte dal giocatore, l’unica vera differenza sta negli atteggiamenti dei vari personaggi che si dimostreranno più amichevoli o ostili nei confronti di Max in reazione alle sue decisioni.

Grafica e audio

La grafica in “Life is Strange” non è all'avanguardia e non sfrutta al massimo l’hardware delle console su cui gira. I modelli poligonali dei personaggi hanno un discreto livello di dettagli nelle texture ma le animazioni facciali non sono granché, specialmente nei movimenti della bocca, spesso non sincronizzate con le voci. I capelli dei personaggi, quelli di Maxine in particolare, sembrano fatti di plastica. Maggior cura è invece stata spesa per gli ambienti in cui ci si muove. I corridoi dell’università sono pieni di dettagli, così come le strade in cui si cammina, e ciò rende tutto più vivo. Peccato solo che le varie location siano molto piccole. Nonostante tutto, la grafica fa comunque il suo dovere.

Per la parte audio invece, abbiamo un solo doppiaggio in lingua inglese, ed è di ottima qualità. Non ci sono grossi nomi coinvolti ma la recitazione è a un livello quasi cinematografico, in particolare le doppiatrici di Max e Chloe che forniscono delle interpretazioni intense e convincenti. A chiudere il tutto ci va la superba colonna sonora del gioco, composta sia da brani strumentali sia da alcuni cantati, che accompagnano magistralmente tutte le scene più importanti della storia, senza mai essere fuori posto o poco azzeccate.

Longevità e difficoltà

Questi sono gli aspetti più deboli di “Life is Strange”. Purtroppo, considerato il tipo di gioco, c’è da aspettarselo. La difficoltà del gioco è, infatti, indicabile come un valore di 0,5 o 1 su 10. Non c’è nessuna fase d’azione e non c’è la possibilità di fare game over. Inoltre il gioco procede quasi da solo e non si può restare bloccati in nessun punto dello stesso neanche volendo, dato che i personaggi suggeriscono sempre al giocatore cosa fare dopo pochi minuti d’inattività. Solo in alcuni punti specifici ci sono alcune sequenze di poco più complicate, ma nulla che non possa essere superato dopo pochi minuti e qualche tentativo.

Di tutto questo ne risente anche la longevità complessiva, che si attesta sulle dodici o quindici ore al massimo, con un media di tre ore a episodio. Ad aumentare un po’ la lunghezza dell’avventura ci sono i collezionabili per i trofei, qui sotto forma di fotografie da scattare ad alcuni oggetti o persone in momenti specifici, e la possibilità di effettuare delle scelte diverse rispetto a quelle già fatte per assistere ai dialoghi alternativi.

Traduzione e localizzazione

Come detto più su, il gioco è doppiato in inglese, mentre i sottotitoli sono disponibili in tutte le lingue principali, e tra queste anche l’italiano ovviamente. La traduzione dei vari dialoghi e di buon livello, anche se scende un po’ troppo a compromessi nell'adattare alcune espressioni di certi slang o facendo purtroppo perdere il senso di alcune delle tante citazioni ai film o alla cultura pop di cui il gioco è infarcito.

Conclusioni

“Life is Strange” è un videogame di pregevole fattura. Uno di quelli a cui la parola “videogame” gli va stretta. E in questo caso è ancora più vero. “Life is Strange” è più di un videogame, è una bellissima storia, raccontata con un taglio quasi cinematografico, o come una serie tv, visto anche il formato a episodi.

Attraverso la storia di Max e della sua amica Chloe vengono affrontati tantissimi temi che nei videogame più in voga del momento non vengono nemmeno sfiorati. Mettendo da parte l’elemento sci-fi e fantastico dei viaggi nel tempo e dei paradossi temporali (comunque validissimo e anche questo ben raccontato) ci sono anche elementi di critica sociale e attuali. Si parla di amore e morte, di dipendenza da alcool e droghe, di bullismo, di suicidi, di omicidi, di difficili rapporti familiari… Davvero tanta roba. Gli autori sono per fortuna riusciti a gestire il tutto abbastanza bene, senza eccedere in uno o l’altro dei vari aspetti, rendendo la storia di “Life is Strange” unica e appassionante fino alla fine. È vero che arrivati ai titoli di coda ci si rende conto che alcune cose sono state tralasciate, forse volutamente (spero), ma il finale è così potente, così ben scritto, da far male, e rende l’esperienza complessiva assolutamente indimenticabile. Non che il resto della storia sia da meno, è piena di momenti emozionanti e commoventi. A tutto questo va aggiunto il cast dei personaggi, tutti ben caratterizzati nei loro ruoli, sia i buoni sia i cattivi, e per questo molto umani. Si faranno amare e odiare.

Per questo consiglio assolutamente a chiunque di correre a giocare a “Life is Strange”, e ancora più in particolare a quelli che ritengono, a torto, i videogame come una forma di arte e intrattenimento minore rispetto a un libro o un film. Sicuramente avranno da ricredersi.

“Life is Strange” è davvero uno di quei titoli che tutti dovrebbero giocare almeno una volta.