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La seconda serie televisiva de "La corazzata spaziale Yamato" (giunta in Italia adattata dall'edizione americana col titolo di "Star Blazers") fu realizzata come "retcon" del secondo film cinematografico "Addio Yamato", che nelle intenzioni degli autori doveva chiudere la saga, ma il cui finale, per quanto eroico, non poteva che lasciare l'amaro in bocca ai tanti fan, suscitando proteste neanche tanto velate.

In questi ventisei episodi il nemico della Terra, che si è completamente ripresa dalle devastazioni della guerra contro Gamilas grazie al "Cosmo Cleaner", è l'Impero della Cometa, retto dal dispotico Principe Zodar, che si muove attraverso la galassia piegando ogni mondo al proprio volere. Benché il suo atteggiamento verso il nostro pianeta sia senz'altro più benevolo di quello adottato a suo tempo dai Gamilas (i nemici della prima serie) e dal loro leader Dressler/Dreslok (Zodar intende sottomettere la Terra e integrare i suoi abitanti nel proprio sistema di potere, mentre Dressler voleva sterminare l'umanità), si tratta a mio avviso del "cattivo" più carismatico tra quelli che compaiono nei vari archi narrativi. Dressler, tra l'altro, compare nella serie televisiva come alleato subordinato a Zodar. Un'altra variazione significativa è data dalla caratterizzazione di Trelena, la principessa del pianeta Telesar, che in diverse occasioni aiuta la Yamato: invece che una presenza letteralmente eterea e impalpabile, qui è una donna in carne e ossa, benché provvista di superpoteri, che vive persino una storia d'amore (per me un particolare affrettato e improbabile) con un membro dell'equipaggio.

Dal punto di vista tecnico, i cinque anni che sono passati dalla messa in onda della prima serie hanno lasciato il segno in meglio, pur senza aver modificato il character e il mecha design, per rispettare l'unità del prodotto animato.

Consiglio la visione della serie dopo il film "Addio Yamato" e prima de "Yamato: il nuovo viaggio", che ne costituisce il sequel immediato.