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"Kotodama: The 7 Mysteries of Fujisawa" è una visual novel edita da PQube, un compagnia che ha fatto molto parlare di sé, proponendo in Europa storie che hanno saputo far breccia nel cuore del pubblico. Ma "Kotodama" è davvero un titolo all'altezza delle aspettative?

Ci troviamo nella solita ambientazione scolastica, l’Accademia Fujisawa, che custodisce incredibili misteri. Ben sette per l'esattezza. Nulla è come sembra e ogni alunno nasconde un oscuro segreto. Peccato che questi misteri si sono rivelati banali e per nulla interessanti.

L'opera ci consente di scegliere se interpretare un personaggio femminile oppure maschile, privo di carattere e anonimo. Anche i comprimari risultano poco caratterizzati, infatti rispecchiano i classici stereotipi della cultura giapponese.

Il protagonista possiede un potere, in pratica costringe le persone a dire la verità, dopo averle messe alle strette in una sorta di realtà parallela strettamente correlata al gameplay. Dobbiamo mettere a nudo l'avversario attraverso un minigioco in stile "Candy Crush". Potete ben intuire quanto questa meccanica di gioco diventi ripetitiva e conduca la trama a dei risvolti prevedibili e scontati.

Ci vengono proposte anche le scelte tradizionali a schermo, che non possono mancare nelle visual novel. Tuttavia il titolo delude anche sotto questo aspetto, in quanto spesso viene data un'unica opzione possibile, quasi prendendo in giro il videogiocatore.

Sul versante tecnico, considerando il budget, i modelli dei personaggi risultano buoni. Tuttavia lo stile non è nulla di estremamente originale a differenza di altri giochi proposti da PQube. Le OST costituiscono uno dei pochi punti forza del titolo, in quanto sono adatte all'atmosfera scolastica rappresentata.

Purtroppo c'è da rimanere allibiti nel constatare che questo titolo sia stato pubblicato dalla stessa casa editrice che ha portato in Europa visual novel di spessore del calibro di "Steins;Gate". "Kotodama: The 7 Mysteries of Fujisawa" è un prodotto che ha poco da offrire e lascia solamente quella fastidiosa sensazione di avere sprecato il proprio tempo.