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Spirit of the north è un titolo che mi ha incuriosito fin dalle prime immagini che vidi, in particolare mi colpì molto l’idea di vivere un’avventura giocando nei panni di una volpe. Sicuramente si tratta di un’esperienza molto ispirata sul piano artistico, mentre il piano tecnico lascia abbastanza a desiderare, anche considerando la natura del gioco. Tuttavia devo ammettere che nel bene e nel male si è fatto apprezzare.

La cosa che mi ha convinto di più è stata sicuramente la colonna sonora. In un’avventura priva di dialoghi e narrazione, le bellissime musiche di questo gioco prendono il sopravvento e sono in grado di sostenere quasi da sole l’intera esperienza. Anche le ambientazioni sono molto piacevoli sul piano estetico e presentano una buona varietà pur rimanendo concentrate in uno scenario nord europeo in parte verosimile e in parte fantastico. In termini di gameplay credo che spirit of the north possa essere definito un platform, si passa da un’area all’altra risolvendo qualche enigma, sbloccando qualche interruttore ecc. L’esplorazione che viene lascia al giocatore è minima, ma piacevole, in ogni caso in linea con le prerogative del gioco, che ci spinge fin da subito ha compiere un percorso abbastanza delineato. Il livello di sfida è stato bilanciato bene, nulla di eccessivo, ma anche in questo caso coerente con gli obiettivi del titolo. Il finale è davvero magnifico, molto toccante e ben costruito. Nel complesso l’unico lato negativo è rappresentato dalla componente tecnica che purtroppo a volte finisce per rovinare gli ambienti di gioco da quanto grossolana.

Tolto questo, Spirith of the Nord è stato davvero una bella sorpresa. Un titolo unico in grado di emozionare in modo silenzioso grazie alle musiche e a ciò che vediamo sullo schermo, anche se a volte non ci è chiaro e comprensibile.