logo GamerClick.it

8.0/10
-

Il Manga è stato pubblicato tra il 2005 e il 2008 ed è composto da soli 4 volumi: il genere è quello scolastico sentimentale e per i temi trattati è adatto ad un pubblico adulto, target seinen-josei.

L’autrice Kei Kusunoki non fa mistero di essersi ispirata nella redazione dell’opera alla sua dolorosa esperienza autobiografica (dedica un paio di brevi capitoletti di spiegazione a metà opera e al termine sia per far capire il perché dei temi trattati, sia per far capire come ha superato il suo trauma) e così nel manga ha affrontato con grande sensibilità temi piuttosto “impegnativi” quali: l’abuso di minori, l’incesto (patrigno nei confronti della figlia acquisita), l’aborto (spontaneo e indotto), la gravidanza indesiderata, l’abbandono da parte della madre del bambino appena nato e la sua adozione, la violenza sessuale e la morte del feto durante il parto. Si tratta di un filotto di argomenti/temi non da poco che sono stati gestiti dall’autrice con il giusto tono drammatico e con una sensibilità “femminile” nella illustrazione e la resa delle espressioni dei protagonisti, nei dialoghi, nelle implicazioni psicologiche dei personaggi, nella gestione e accettazione delle conseguenze del passato, del suo superamento, il messaggio di speranza di fondo per chi subisce tali accadimenti.

Quindi un manga che rappresenta un “unicum” (in senso positivo) tra quelli che ho letto e che presenta tuttavia dei limiti, sia grafici sia di trama, per assurgere ad un’opera significativa: a livello di trama, il fatto che l’opera sia sviluppata in soli quattro volumi, rende l’opera un po’ troppo “frettolosa” nella gestione di tutti gli eventi posti a fondamento della narrazione. Su alcuni, credo che l’autrice abbia escogitato delle soluzioni un po’ troppo “forzate” e poco credibili e anche l’approfondimento psicologico sconta un po’ di “approssimazione” a causa della mancanza di “spazio” sufficiente per illustrare i drammi rappresentati nella storia e le conseguenze sui protagonisti della storia. Pertanto la trama resta un po’ "prevedibile” nel suo breve sviluppo e senza imprevisti o sorprese inaspettate o sorprendenti.
Lato tecnico, il manga è disegnato con pochi o nulli fondali e particolari: si concentra esclusivamente sui personaggi e le loro espressioni e, leggendo l’opera a distanza di parecchi anni dalla pubblicazione, sconta anche un comparto grafico un po’ datato rispetto agli stili in uso di recente.

I dialoghi in questo senso emergono meglio e rappresentano una parte fondamentale per far in modo che il lettore possa cogliere al meglio le sfumature degli stati d’animo ma le espressioni restano comunque con uno stile un po’ piatto...

Attenzione: questa parte contiene molti spoiler!

La trama è piuttosto semplice: Hinako Aikawa è una ragazza delle scuole superiori che si è trasferita da Tokyo nella scuola in un piccolo paese di provincia frequentata da Daisuke Suwa, Yuzu (l’amica di infanzia e compagna di classe di Daisuke Suwa), Kazuki (la compagna di classe che insiste nel diventare la ragazza di Suwa). Nella narrazione fanno poi capolino la madre di Daisuke e soprattutto sua sorella Izumi, che aveva lasciato la casa anni prima per trasfersi a Tokyo a studiare all’università e poi restarci per lavoro.

Si capisce ben presto che Hinako si è trasferita (in realtà si è allontanata in modo traumatico dalla madre) da Tokyo perché è stata vittima di ripetuti abusi e violenze da parte del suo patrigno che hanno avuto come conseguenza prima un aborto spontaneo e successivamente un parto forzato. Nella dolorosa vicenda, Hinako non è stata inizialmente creduta dalla madre (salvo poi ricredersi e allontanare il patrigno) e pertanto decide di allontanarsi da lei andando a vivere da sola trasferendosi in una piccola città di campagna, con la speranza di iniziare da capo la sua vita in un posto dove non conoscessero il suo passato e il suo doloroso trauma e cercare di superare la sua paura verso gli uomini.

Ed ecco il primo tema della storia su cui l’autrice costringe a riflettere il lettore: in una situazione come quella vissuta da Hinako, la vittima non può condividere l’orrore e il dolore vissuti pena il giudizio e l’impossibilità ad essere creduta, aiutata e supportata per superare il profondo trauma subito. In generale la società non riesce ancora a comprendere una vicenda che segna profondamente lo sviluppo fisico e psicologico di una ragazzina che si è ritrovata all’improvviso non solo ad affrontare il “mondo adulto” perdendo la fiducia in ciò che di più caro aveva (gli affetti familiari e sua madre) ma anche a rinunciare alla sua giovinezza per trovarsi costretta a generare una nuova vita di cui poi è costretta per la tenera età ad abbandonare in adozione... Tale aspetto è mirabilmente descritto nel manga sia quando Hinako festeggia il primo compleanno del bambino dato in adozione (la scena della torta di compleanno è piuttosto toccante...) sia quando rapporterà alla maternità di Izumi.

La sorella di Daisuke ritorna al paesello natio incinta di una persona (collega che non si è separato dalla moglie) che poi l’ha abbandonata ma, nonostante il disappunto della madre, crede fermamente nella nascita del bambino e tale aspetto ingenera in Hinako il turbamento in lei che nel suo caso aveva visto nel nascituro una persona “indesiderata” ,ma che comunque sentiva come parte di sé e ora ne soffriva tremendamente la mancanza... E quando Hinako cercherà di confortare Izumi dopo la nascita del bambino morto, rivelandole il suo dolorosissimo segreto, entrambe realizzeranno vicendevolmente che non solo sole nella loro sofferenza e che devono trovare la forza per poter superare i loro traumi. Altrettanto forte è l’ingenuità rubata a Hinako dal patrigno e la disapprovazione della madre incredula: Hinako inizialmente è stata quasi portata a pensare che l’approccio del patrigno fosse un segno di affetto e poi per amore nei confronti della madre tace fino a quando l’evidenza non poteva essere più celata. Il dramma della madre che accusa la figlia di essere una poco di buono (situazione aggravata dalla seconda gravidanza dopo l’aborto spontaneo) sono veramente “toccanti” al pari della successiva riconciliazione tra le due una volta che la madre crederà alla figlia in occasione della seconda gravidanza che si concluderà anticipatamente per motivi di salute di Hinako (parto cesareo)…

Insomma una storia forte, affrescata nei dettagli salienti dalla mangaka con una sintesi incredibile e che non può lasciare insensibile soprattutto non tanto nella descrizione di quanto le è accaduto ma nello sgomento e smarrimento di Hinako ogniqualvolta si ritrova a pensare al suo passato. Scioccante è la scena della violenza sessuale che avrebbe subito Hinako se non fosse intervenuto Daisuke in suo soccorso: pensare che lei in un primo momento pensa di non reagire al violentatore come se fosse un oggetto perché era qualcosa di già vissuto e così facendo avrebbe sofferto meno è un chiaro segnale di cosa possa passare per la mente di una vittima di tali violenze in quei momenti...
Daisuke, il protagonista maschile, inizialmente manifesta disinteresse per la nuova compagna di classe, ritenendola troppo riservata e timida. In seguito ad un evento piuttosto singolare (viene scambiato per equivoco da Hinako per un prete nel confessionale di una chiesa dove lei si era rifugiata per pregare per poi confessarsi), Hinako, rivela inconsapevolmente a Daisuke, il proprio segreto nei dettagli. Daisuke ne rimane profondamente colpito, tanto da considerare Hinako sotto una nuova prospettiva pur mantenendo il suo segreto con tutti. E così il rapporto tra i due evolve tra equivoci (“lei non sa che lui sa”), situazioni anche da rom-com (in cui si aggiunge la tsundere Kazumi che fa di tutto per rendere Daisuke il suo ragazzo) fino al punto che prima Daisuke e poi Hinako tendono a provare qualcosa per l’altro nonostante Kazuki, la maternità della sorella di Daisuke (e il conseguente lutto per la morte del bambino), l’amore non corrisposto di Yuzu nei confronti di Daisuke e da ultimo la rivelazione del segreto di Hinako (Yuzu aveva sentito il dialogo tra Hinako e Izumi) e lo rinfaccerà a Daisuke con il pretesto di proteggerlo da Hinako e con Kazumi che sente tutto di nascosto.

Particolarmente toccante è l’evoluzione dell’affettività di Hinako: mentre il contatto con qualsiasi esponente di sesso maschile le era impossibile per le violenze subite, con Daisuke piano piano riesce a fidarsi di lui (perché pensava che lui non fosse interessato a lei come ragazza) resistendo alla tentazione di fuggire e a isolarsi, iniziando a manifestare sempre più interesse nei suoi confronti e meravigliandosi della sensazione che provava: lei non si era mai innamorata di un ragazzo. Al termine del manga dopo essere stata inseguita da Daisuke per dirle che del suo passato non gli importava nulla e che l’amava, è significativa quanto Hinako afferma più volte a Daisuke: gli intima di non muoversi e poi, per la prima volta, lo abbraccia dicendogli che l’amava. Un chiaro segnale che dopo tante sofferenze, Hinako si stava riaprendo al mondo e in particolare iniziava a fidarsi del sesso opposto e soprattutto di una persona come Daisuke per il quale aveva già manifestato un certo interesse e fiducia (paradigmatica è la circostanza in cui lo difende dalle accuse di Kazuki di averla violentata...).

Al dramma di Hinako nel manga c’è ampio spazio anche per quello “autobiografico” di Izumi che perde il bambino nato morto. In tale circostanza c’è molto della mangaka e del suo dolore vissuto per la perdita del figlio nelle medesime circostanze. A livello di trama, questo ulteriore dramma e il parallelismo con quello di Hinako (l’aborto e l’adozione del figlio mai conosciuto) permette alla storia di affrontare una tematica altrettanto “spinosa” e dolorosa: la descrizione minuziosa dei preparativi alla nascita, il coinvolgimento della madre che dimostra di essere molto più forte delle convenzioni sociali (accettando con entusiasmo la nascita del primo nipote al di là di cosa ne pensavano le persone che la conoscevano), la morte e l’elaborazione del lutto, il superamento del lutto e il ritorno alla vita di tutti i giorni nonostante il grande investimento emotivo di tutta la famiglia (anche Daisuke resta molto colpito dalla morte del nipotino) sono un’altra “perla” del manga che con molta dolcezza e sensibilità porta all’epilogo della storia con un messaggio di fondo positivo e di speranza al superamento di tutte le difficoltà e i drammi che la vita pone di fronte alle persone. Il messaggio che si scambiano Daisuke e Hinako è molto forte e si potrebbe riassumere in “Let’s start anyway our relationship against all odds” senza farsi influenzare da cosa pensano gli altri, dalle convenzioni sociali e dalla meschinità delle persone.