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7.0/10
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L’anime è tratto dall’omonimo manga seinen pubblicato tra il 2009 e il 2013 e scritto da Seita Horio, ancora inedito in Italia. L’anime si compone di dodici episodi, è stato prodotto dallo Studio Geno e diretto da Yoshimitsu Ohashi, ed è uscito nel 2018. L’ho scoperto su una nota piattaforma e, dopo aver letto la sommaria descrizione, l’ho visto.

Non nascondo che ho fatto un po’ fatica a concluderlo: è un prodotto atipico e per certi versi anche innovativo o unico (per quella che è la mia modesta esperienza), perché basa la storia sul viaggio di un gruppo di persone nel tempo “fermo” (chiamato “stasi”). Nessun salto temporale in avanti o indietro per modificare il corso degli eventi, ma le azioni di un gruppo di “eletti” in un mondo sospeso nel tempo dove persone, cose, animali, ecc. sono bloccati in un “fermo immagine” senza limiti.

Il mondo dei manga e degli anime è pieno di prodotti che si fondano sul viaggio nel tempo, invece “Kokkoku” utilizza lo “stand still” per raccontare una storia un po’ thiriller, un po’ fantasy, un po’ survival, un po’ horror, un po’ azione, un po’ dramma e un po’ commedia, con un pizzico di psicologia.

E allora mi chiederete del perché avrei fatto fatica a terminarlo. Potrei rispondere: «Proprio perché, partendo da premesse non “convenzionali”, sviluppa una storia dove la componente di lotta tra le due opposte fazioni (che pressappoco corrispondono al “bene” e al “male”) prende il sopravvento rispetto al soprannaturale e alla sua spiegazione, diventando quest’ultimo esclusivamente funzionale al disegno finale del ritorno al tempo che riprende a scorrere, e quindi alla vita “normale”».

Il ritmo è molto discontinuo nella parte centrale e, ahimè, quello che sembrava un thriller un po’ fantascientifico diventa un esercizio di “sincretismo” di stili senza che uno che prevalga sugli altri, con una parte centrale un po’ lenta e sempre più prevedibile che poi sfocia in un finale un po’ troppo frettoloso, con annesso happy ending e relativa “morale”, dove la protagonista e i suoi famigliari risultano essere i “guardiani” di un potere che li potrebbe rendere onnipotenti ma di cui non si avvalgono in modo improprio per il loro senso di innata rettitudine...

Ciò che resta abbastanza oscuro è proprio il senso di questo potere di fermare il tempo, la sua origine, il perché solo alcuni umani ne siano i depositari più o meno consapevoli, perché la famiglia della protagonista, povera e umile, non ne abbia mai approfittato per arricchirsi, quando ha avuto origine, ecc. Nel corso degli episodi lo spettatore non è in grado di apprendere o immaginare qualche aspetto di questa facoltà, se non per quel poco che sperimentano i personaggi che si muovono nel tempo “fermo”.

Scritto degli aspetti che ho apprezzato meno, tuttavia riconosco che sia un anime “coraggioso”, costruito bene, con personaggi ben delineati che si evolvono nel corso degli eventi a causa della consapevolezza del loro status che maturano step by step. Il plus è anche rappresentato dal fatto che i personaggi siano costruiti come persone “normali”, con i loro pregi e difetti che li caratterizzano e, soprattutto all’inizio, è molto coinvolgente lo stupore e il disagio che trasmettono allo spettatore quando si ritrovano ad operare nel mondo sospeso, senza la consapevolezza dei loro poteri nel mondo sospeso... Stesso disagio misto a terrore e ansia anche al termine, quando la protagonista si ritroverà da sola nel mondo sospeso, senza trovare il modo di ritornare alla realtà normale e ricongiungersi ai suoi...

A livello grafico ritengo che sia molto ben resa l’immobilità della realtà rispetto ai personaggi che si muovono all’interno di un ambiente “freezato”, ed è spiazzante il fatto che, essendo bloccato il tempo alle 18:59 di una giornata serena, fino a quando la trama non ritorna alla realtà normale, la luce della giornata è realmente bloccata alla sera del momento in cui si è fermato il tempo, con la classica tonalità morbida della luce del tramonto e un senso di pace e tranquillità che stride ancor di più con le ansie delle vicissitudini vissute dai protagonisti.
Altrettanto originale la sospensione dei corpi delle persone bloccate all’improvviso nelle loro attività quotidiane e gesti, inclusi oggetti in volo, che stanno cadendo, uccelli e insetti, le gocce d’acqua o di liquidi sospesi in volo, ecc. Anche il character design mi è piaciuto, e le animazioni con il giusto mix tra 2D e CG.

Anche il comparto musicale è originale e bello, in particolare l’opening “Flashback”, molto trendy.

In conclusione: una serie intrigante e originale, non del mio genere preferito, ma non per questo non degna di menzione e lode... anzi, credo che sia una serie un po’ “underrated” nel panorama degli anime più recenti.