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Se, così a bruciapelo, mi chiedessero di descrivere la trama di “Shikimori’s Not Just a Cutie”, serie animata targata Doka Gobo, mandata in onda nella primavera del 2022, probabilmente risponderei in questo modo: “I protagonisti della storia sono Izumi e Shikimori. Lui è un attira-guai perseguitato dalla sfortuna, lei una ragazza dai sensi di ragno alla Bruce Lee, e insieme formano una coppia atipica oltre ogni immaginazione. Sono felicemente fidanzati e, nonostante vadano alle superiori, il periodo della propria vita in cui si fa e si prova un po’ di tutto, discorso vero soprattutto per le nuove generazioni, tremano quando stanno vicini o si tengono per mano. Tanto kawaii!”.

Dopo questa, neanche tanto ironica, introduzione riesco già ad immaginare l’orrore stampato sul viso di voi lettori, quindi, per il bene della patria, cercherò di approfondire. Lui, Izumi, è la reincarnazione del brutto anatroccolo che, a differenza di quest’ultimo, però, non viene maltrattato. Sin da quando era piccolo, è perseguitato dalla sfortuna e ogni giorno viene coinvolto in incidenti spiacevoli e, talvolta, surreali. Le persone che gli stanno intorno lo sanno, ma, nonostante ciò, non lo rifuggono, anzi, cercano di stargli vicino e dargli conforto. E qui devo subito esprimere un mio parere. La scelta di non optare per il solito passato segnato da atti di bullismo l’ho trovata veramente acuta, anche perché la solita minestra riscaldata, con queste temperature estive, non l’avrei sopportata. Crescendo, la situazione non è cambiata, ma prevedere i disastri è ormai diventato più facile, al punto che può passare un giorno intero senza che gli accada nulla di spiacevole. Lei, Shikimori, è l’essenza del girl power. Passato da maschiaccio un po’ ribelle, che segue le orme del fratello, anche negli sport. Quando arriva alle superiori, però, decide di cambiare e iniziare a comportarsi come si conviene a una gentil donzella. La sua vera indole è domata, ma, ogni tanto, torna a fare la sua comparsa. Ragazza atletica, intelligente e bella, praticamente il sogno di ogni adolescente che, però, deve fare i conti con la dura realtà dei fatti: Shikimori è felicemente fidanzata con Izumi.

La perplessità è lecita, così come l’idea che quest’anime, etichettato come romcom, genere in cui i due protagonisti prima si conoscono e si corteggiano, per poi fidanzarsi, non avrà una vita felice; ma un libro non lo si giudica mai dalla copertina. Anche perché, posta in questo modo, l’idea non sembrerebbe neanche da buttare. Insomma, in fin dei conti, propone qualcosa di inusuale e fuori dagli schemi. All’inizio di questo percorso sono, quindi, partito con una buona dose di speranze e un unico grande dubbio, che mi ha assillato per tanto tempo: “Ma se questi sono già fidanzati, non è che mi aspettano dodici puntate di nulla cosmico?”. E purtroppo, cari amici miei, le mie buone aspettative sono state disattese e le paure tramutate in realtà. Izumi è un protagonista moscio, senza spina dorsale, tanto che, nei suoi momenti di assenza, la serie ne ha beneficiato. Con questo personaggio è stato fatto un lavoro talmente pessimo, che neanche i flashback in merito al suo passato sono riusciti a redimerlo un minimo. Shikimori, invece, è una vera forza della natura. Onestamente, nella coppia lei sembrava l’uomo e lui la donna. Sempre lei a fare il primo passo e a salvarlo da qualche imminente disgrazia. Per questo, l’ho definito un anime progressista. Per fortuna, grazie al sostegno di buoni comprimari, riesce a reggere questa serie vacillante. Vengono approfonditi degnamente il suo rapporto con Nekozaki, la “rivalità” con Inuzuka e il personaggio di Hachimitsu, a cui viene dedicata una delle ultime puntate della serie, nonché una delle migliori. È, infatti, verso il finale di stagione che l’anime sembra vivere un momento di fioritura, tanto bello, quanto fugace.

Insomma, il risultato complessivo non è dei migliori. Con questi presupposti, lungo tutto il cammino, si poteva fare di meglio, come introdurre un terzo incomodo realmente in grado di mettere in discussione la loro relazione. Nonostante ciò, credo che il lavoro svolto sia a metà tra il mediocre e il discreto, con una leggera inclinazione verso la seconda. Non spicca per la trama, quasi inesistente, ma le scene proposte sono quasi tutte godibili. Inoltre, si sprecano i momenti comici, e chi mi conosce sa che sono uno a cui piace ridere. Buone le musiche, soprattutto l’opening, e discrete le animazioni.

In definitiva, non un anime indimenticabile, la cui visione per molti sarà stata uno spreco di tempo. Adatto a chi cerca qualcosa di leggero e disimpegnato.
È bello, ma non balla.