Until Dawn è sviluppato da Supermassive Games e pubblicato da Sony, si posiziona tra i survival horror, ma si tratta di un prodotto diverso dagli altri, è una sorta di evoluzione dei teen horror movie, immaginate se uno di questi uscisse dalla propria dimensione cinematografica e rinascesse in un’avventura videoludica. Confrontandolo alla mia esperienza videoludica e portandola agli albori, è una lontanissima e sofisticatissima evoluzione del vecchio Dragon's Lair, contaminata da molti elementi classici delle visual novel e, ovviamente, un pesante pizzico di atmosfera survival horror. Forse si tratta di paragoni un po’ azzardati, ma avrò modo di tornarci quando parlerò del gameplay. Di certo non vogliono essere limitanti per un gioco che ho apprezzato.
 
Until Dawn locandina

 

Trama: un teen horror videoludico

La storia è quella classica e collaudatissima nei teen horror. Un gruppo di ragazzi abbastanza dementi, per non usare parole peggiori, fa uno scherzo di cattivissimo gusto ad una amica. La trovata finisce in tragedia e viene archiviata dalla polizia come un incidente, ma la realtà è diversa e l’occasione per la resa dei conti arriverà qualche anno dopo, quando il fratello delle due ragazze morte chiama il vecchio gruppo per ritrovarsi, nello stesso luogo, per ricordarle e stare insieme. Che non sarà una nottata tranquilla lo si nota sin da subito, e ovviamente i personaggi inizieranno a fare tutte le cose stupide classiche di questo genere di film, tipo dividersi, litigare, farsi scherzi inutili e così via, mentre qualcosa di molto cattivo da loro la caccia e intende eliminarli uno ad uno.
Il vostro compito sarà fare in modo di tenerli in vita fino alla mattina, nonostante facciano di tutto per essere uccisi, oppure fare in modo che non ne sopravviva nemmeno uno, ma anche qui il compito non sarà banale.

Verso il finale ci sarà poi una svolta inaspettata, che può piacere o meno.
 
Sam prova a nascondersi

 

Gli 8 protagonisti

L’avventura inizia con 10 personaggi, ma due li perderete nel prologo. Ve ne rimangono 8, 4 per sesso, e devo direi che si è fatto un bel lavoro per offrire un cast variegato e interessante, ovviamente stereotipato con i crismi del genere, ma troverete, e nel mio caso è successo soprattutto tra i personaggi femminili, alcuni che odierete e altri a cui vi affezionerete. Meno carismatici secondo me sono i personaggi maschili, o perlomeno mi hanno colpito molto meno, anche se qualcuno in corso di sventura cambia strada e acquisisce un po’ di spessore. Come potete vedere anche dai vari making off offerti come bonus , si tratta di attori in carne ed ossa digitalizzati, tra cui non ho potuto non notare il protagonista della serie TV Mr. Robot, oppure Claire Bennet di Heroes e l’agente Grant Ward di Agent of S.H.I.E.L.D.. Il lavoro fatto, a livello di recitazione, è buono, sebbene alcuni personaggi tendano ad andare a tratti sopra le righe ed esagerare nelle gestualità ed espressioni.

Ogni personaggio ha una scheda con dei tratti caratteriali e con lo stato dei rapporti con gli amici. I valori, a seconda delle azioni che compirete, cambieranno durante l’avventura.
 
Ashley

Gameplay e longevità

Until Dawn offre 3 diverse esperienze di gioco.

La prima, quella che preferisco e che trovo più gratificante, è una semplice scelta che vi sarà richiesta dopo dialoghi ed eventi: come deve comportarsi il vostro personaggio? Cosa dirà? Come deve agire? Deve sparare oppure no? Le vostre decisioni non saranno revocabili e avranno conseguenze, modificando il carattere del personaggio e le sue relazioni con gli amici. A volte si genererà un effetto farfalla, butterfly effect che ha conseguenza sull'intera storia e si pone come bivio, che potrà essere esaminato, ma modificato solo a gioco terminato rigiocando il capitolo.

C’è poi una fase di esplorazione, dovrete muovervi per le ambientazioni, trovare indizi e totem, questi vi daranno delle dritte su quanto vi aspetta, delle breve visioni che vi metteranno in guardia e vi aiuteranno nella scelte di cui sopra. Non si tratta di fasi concitate, difficile che succeda molto, ma sono ben realizzate e indispensabili per la trama, per dare un po’ di dinamismo al gameplay e legare i vari filmati.
 
Gli 8 protagonisti


Until Dawn è un buon titolo, perfettamente in grado di convertire in videogioco il genere Teen Horror


Infine vi è l’unica vera parte di abilità, la più critica e a tratti più controversa, ovvero i Quick Time Events: dovrete premere i tasti richiesti entro un lasso di tempo variabile, ovviamente non troppo ampio, oppure stare immobili per diversi secondi. Altre volte dovrete mirare e sparare, o compiere una scelta con urgenza. Tali parti danno un po’ di adrenalina e vi obbligano a stare sempre attenti, alcune volte i fallimenti non hanno conseguenze serie, altre volte un solo tasto sbagliato fa la differenza fra la vita o la morte di un personaggio. Quando accade ti girano un po’, anche perché non c’è una seconda possibilità, poco importa che fino a quel momento ti sia comportato bene. I Quick Time Events diventano invasivi soprattutto negli ultimi capitoli del gioco, dove potrete sbagliare poco. Fortunatamente in genere la difficoltà non è troppo elevata, per cui sono abbastanza gestibili, ma l’errore è sempre dietro l’angolo.
 
Mike

Il gioco è breve: finirete i 10 capitoli in circa 9 ore, a quel punto vi si apre una opportunità, ovvero tornare indietro nei punti cruciali e fare scelte diverse per cercare di salvare o condannare i vari personaggi, ottenendo un finale diverso. Tuttavia i finali non sono poi molti, la maggior parte sono variazioni dello stesso, e comunque giocare sapendo già la trama non è la stessa cosa.
 

Grafica e sonoro

Ero preoccupato che il passaggio da PS3, per la quale era originariamente progettato, a PS4, sfociasse ad un comparto grafico un po’ scialbo. Non è assolutamente così, Until Dawn graficamente è molto curato, i personaggi hanno animazioni ben realizzate, le ambientazioni sono ricche di atmosfera, grazie ad una saggia illuminazione e ad una telecamera piazzata con saggezza. Non vi sarà possibile modificare l’inquadratura in nessun modo, vi terrete quella che vi offre il gioco e ve la dovrete fare andare bene. Trovo la soluzione perfetta per il tipo di gioco, si tratta alla fine di un horror, non avere il controllo su alcuni elementi vi farà sentire più vulnerabili, sicuramente l’impossibilità di poter spostare la telecamera farà aumentare la vostra sensazione di disagio. La regia offre poi delle trappole per cercare di farvi saltare sulla sedia, in genere ci riesce, sebbene alcune volte l’evento sia prevedibile.
Un ulteriore assist all'atmosfera paurosa viene offerto da un sonoro veramente curato, con musiche ed effetti sonori dosati con saggezza e che si rivelano essere uno dei punti di forza del gioco. Molto bella anche la canzone iniziale, la parte meno azzeccata del comparto sonoro è probabilmente il doppiaggio, totalmente in italiano, ma non sempre impeccabile, sebbene complessivamente più che onesto.
 
Jessica


 

Until Dawn fa paura?

Un po’, ma non troppo: crea tensione, ma piuttosto che appesantire troppo l’atmosfera, in modo da rendervi paranoici e terrorizzati nel fare un solo passo con il vostro personaggio, preferisce farvi saltare sulla sedia in momenti relativamente rilassati, e ci riesce, o impressionarvi con sequenze abbastanza splatter. Rimane un certo senso di disagio costante, dato dalle ottime scelte di fotografia e di sonoro, ma non è nulla di particolarmente difficile da affrontare. Ho avuto più paura dei Quick Time Event, ovvero di vederli apparire e non avere la prontezza di rispondere con efficacia e compromettere il mio personaggio.
 
 
Until Dawn è un buon titolo, perfettamente in grado di convertire in videogioco il genere Teen Horror. Ovviamente eredita anche i limiti di tali produzioni, con qualche cliché e situazioni che a volte appaiono troppo forzate. La trama parte bene, nella parte centrale è molto appassionante, mentre la fine ha una svolta che ho gradito. Crea la giusta atmosfera, riuscirà a farvi sobbalzare e offre un po’ di scene splatter, direi che gli elementi chiave per divertirvi ci siano un po’ tutti.
A livello di gioco il butterly effect è molto interessante e il suo utilizzo convincente, permette in qualche modo di lenire al principale difetto del gioco, ovvero un rapporto prezzo/durata molto basso. Una cosa che a tratti mi ha infastidito è il fatto che, a volte, per aver mancato un solo Quick Time Events, si vadano a compromettere scelte corrette e una condotta di gioco fino a quel momento esemplare.
Per concludere, nonostante Until Dawn sia afflitto da qualche piccolo difetto, l’ho giocato con molto piacere e, se riuscite ad averlo ad un prezzo scontato, lo ritengo un titolo che se amate il genere dovete assolutamente giocare.