Nel grande cerchio della vita, c'è chi si ricorda degli anniversari e chi è proprio negato nel farlo, ma qualcosa che ci stupisce sempre è rendersi conto di quanti anni siano passati da un primo incontro, da un evento importante, da una nascita.
Può lasciare un po' stupefatti dunque sapere che oggi ricorre il ventennale di Pokémon, e che sono passati dunque vent'anni da quando (in Giappone) Squirtle, Charmander, Bulbasaur e compagnia hanno visto la luce per la prima volta.
Quando si affronta un lungo percorso, è normale fermarsi e guardare indietro.
Smettere, per un attimo, di pensare al traguardo che si para davanti a noi, più o meno distante, e rivolgere i nostri pensieri a quanto percorso finora.
Pensare al Bosco Smeraldo, al caldo estivo filtrato dal fitto intreccio di foglie e rami degli alberi, con tutti quei coleotteri in giro in attesa di essere catturati, e i Pigliamosche forse non particolarmente brillanti nella lotta, ma sicuramente ricchi d'entusiasmo.
Pensare alle difficoltà di quel vecchio amico che cercava di battere un serpente di roccia con un topo elettrico.
Pensare a quel venditore di Magikarp che sembrava averci fregato, e invece ne è valsa la pena.
Pensare a quell'incontro mozzafiato nelle profondità di una centrale elettrica abbandonata.
Pensare allo sciame di Butterfree che se ne va, al tramonto, e un pezzo del nostro cuore con loro.
Pensare al fatto che abbiamo tante cose in comune: la stessa terra, la stessa aria, lo stesso cielo... E che se cominciassimo a considerare quello che ci accomuna, invece di mettere in risalto le differenze, un giorno, chissà...
Pensare a quei diari, nel laboratorio in rovina.
Pensare alla Bestia Marina, e alla musica che la risveglia dal suo sonno.
Pensare alla Torre Bruciata, al buio, alla rovina, alla sensazione di disperazione che traspaiono da quel gigantesco monumento alla follia dell'uomo, ridotto ad un mucchio di lussuose pareti in cenere. E alla speranza di un futuro migliore, racchiusa nelle mistiche creature nascoste nei sotterranei.
Pensare all'entusiasmo dei Totodile saltellanti.
Pensare a quella lotta furibonda sulla cima della Torre di Latta, e sulla cima del Monte Argento.
Pensare all'inquietante musica passata dalla radio all'interno di quelle lugubri rovine, tra l'odore di polvere e muffa, l'aria umida, l'ansia di trovarsi davanti a qualcosa di senza tempo, tutte sensazioni che ci alterano la percezione della realtà, al punto da farci credere che quelle scritte sui muri ci stiano osservando.
Pensare "ma perché diavolo quel Gyarados era rosso?".
Pensare al cielo stellato, all'aria frizzante di una notte di primavera, all'odore dell'acqua pura, e al cuore in gola assistendo per la prima volta alla danza dei Clefairy sulla cima del Monte Luna.
Pensare alla Charific Valley.
Pensare a quella povera bambina rimasta senza genitori.
Pensare al fatto che nessuna bicicletta riparata può mai sostituire una persona importante.
Pensare alle follie della Quizzoteca, e non capire ancora oggi se il suo proprietario era geniale o un po' triste.
Pensare a come ci sentivamo il cuore in gola, sul palco davanti a quel pubblico gremito, impegnati a dare il massimo insieme ai nostri amici per stupire la giuria e la folla, dopo così tanto impegno e preparazione.
Pensare al calore soffocante ed intenso del Percorso 111, e alla frescura ed umidità della Vecchia Nave.
Pensare alla versione Xatu di Titanic.
Pensare a quanto forte ci batteva il cuore nel varcare le soglie delle tre caverne leggendarie, e a quanto repentinamente esso saltava un battito nel momento in cui i suoi abitanti si risvegliavano.
Pensare al buon vecchio Lino, e alla sua crescita personale.
Pensare a quella volta che Grovyle si è sentito un po' Rocky Joe.
Pensare alle ore, ai giorni, spesi in mezzo all'acqua, con solo lo scroscio delle correnti e il fruscio del vento tra le foglie, alla disperata ricerca di un benedettissimo Feebas.
Pensare al potere dell'aura, che vive per sempre.
Pensare all'odore dell'acqua salata, al sole sulla pelle, al rumore del legno, e all'instabilità umida di ogni passo girando per la meravigliosa Orocea.
Pensare al profumo dei fiori, alla sensazione di libertà e d'avventura, e al forte vento tiepido che soffia perennemente vicino all'Impianto Turbine.
Pensare al silenzio sacrale della cattedrale di Cuoripoli, al centro di quella regione che nasconde dentro di sé l'essenza primordiale del legame tra tutte le creature del mondo.
Pensare alla difficoltà nel camminare nella Gran Palude, con gli scarponi che affondano nel fango, l'odore acre nell'aria, i Croagunk che ti guardano da lontano e ti prendono in giro, finché tu non prendi loro.
Pensare a quella cacciatrice che credeva di poter mercanteggiare con gli affetti altrui, e per questa freddezza ha pagato molto, molto caro.
Pensare a tutto quel tempo passato a giocare sotto terra, tra bandierine ed arredamenti.
Pensare alla grande rivincita del perdente, nel roboante teatro della Lega di Sinnoh, e alla sua vittoria tra fiamme e lacrime.
Pensare al respiro che ci si strozzava in gola appena messo piede nella grande metropoli di Austropoli, con grattacieli, una folla fittissima, i vicoli bui e l'odore d'asfalto, le fognature, gli edifici di lusso, i musei, l'energia del fiume umano freddo e sempre di fretta.
Pensare a quella ruota panoramica, a quel confronto fatto non di colpi, ma di idee, di ideali, e di verità.
Pensare a quell'attacco al festino che mai fu.
Pensare all'apocalisse di un castello che sorge dal nulla, al male che vi si annida dentro, da estirpare, ed al bene che ancora è covato in pochi cuori prigionieri da liberare con la chiave della purezza, della determinazione e dell'amicizia.
Pensare al coraggio del piccolo, quarto moschettiere.
Pensare al fatto che anche se non ci si capisce, non è un buon motivo per respingersi, perché ci sono due lati per ogni discussione, ma nessun punto di vista che ha tutte le risposte.
Pensare al sapore di quel caffè nel bar di Luminopoli, alle sue vie meravigliosamente costruite, la sua torre brillante, il suo spirito allegro, poetico ed accogliente.
Pensare alla sensazione di correre in sella ad un Gogoat, con il vento tra i capelli (appena tagliati).
Pensare alla dolcezza di quella bambina e del suo Espurr, e dell'emozionante avventura vissuta insieme a loro.
Pensare alla delicata emozione nel coccolare i nostri piccoli amici.
E pensare agli amici grandi, di sempre, e alla definizione del percorso di ognuno.
Oggi siamo tutti ideologicamente qui, al bar di Olivinopoli, fuori il pallido sole pre-primaverile che già illuminava i primi pomeriggi passati davanti ad Italia Uno sedici anni or sono ancora splende, le onde sono increspate quel tanto che basta dal farci avere voglia di avventura e tutti insieme alziamo i calici e ci uniamo ad un brindisi.
Questo è per voi, che ci siete stati dal primo giorno, e per voi che siete appena arrivati.
Questo è per voi, che non avete mai mollato, per voi, che ve ne siete andati e siete tornati, per chi ha smesso ma ricorda queste avventure con tenerezza e anche per voi che oggi le rinnegate.
Un brindisi per tutti noi, per le avventure passate e mai dimenticate, per gli amici che ci sono sempre stati e per quelli che non ci sono più, per i nemici che non finiranno mai e così pure la nostra voglia di affrontarli.
Che il futuro, nello studio, nel lavoro, nell'amore, nella famiglia, nelle passioni e nell'allenamento di Pokémon vi arrida.
E ora la parola a voi: qual è il vostro ricordo più bello legato ai Pokémon?
Fatecelo sapere nei commenti, e ricordate:
Può lasciare un po' stupefatti dunque sapere che oggi ricorre il ventennale di Pokémon, e che sono passati dunque vent'anni da quando (in Giappone) Squirtle, Charmander, Bulbasaur e compagnia hanno visto la luce per la prima volta.
Il 27 febbraio di 20 anni fa, in Giappone, vedevano la luce i Pokémon!
Quando si affronta un lungo percorso, è normale fermarsi e guardare indietro.
Smettere, per un attimo, di pensare al traguardo che si para davanti a noi, più o meno distante, e rivolgere i nostri pensieri a quanto percorso finora.
Pensare al Bosco Smeraldo, al caldo estivo filtrato dal fitto intreccio di foglie e rami degli alberi, con tutti quei coleotteri in giro in attesa di essere catturati, e i Pigliamosche forse non particolarmente brillanti nella lotta, ma sicuramente ricchi d'entusiasmo.
Pensare alle difficoltà di quel vecchio amico che cercava di battere un serpente di roccia con un topo elettrico.
Pensare a quel venditore di Magikarp che sembrava averci fregato, e invece ne è valsa la pena.
Pensare a quell'incontro mozzafiato nelle profondità di una centrale elettrica abbandonata.
Pensare allo sciame di Butterfree che se ne va, al tramonto, e un pezzo del nostro cuore con loro.
Pensare al fatto che abbiamo tante cose in comune: la stessa terra, la stessa aria, lo stesso cielo... E che se cominciassimo a considerare quello che ci accomuna, invece di mettere in risalto le differenze, un giorno, chissà...
Pensare a quei diari, nel laboratorio in rovina.
Pensare alla Bestia Marina, e alla musica che la risveglia dal suo sonno.
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Pensare all'entusiasmo dei Totodile saltellanti.
Pensare a quella lotta furibonda sulla cima della Torre di Latta, e sulla cima del Monte Argento.
Pensare all'inquietante musica passata dalla radio all'interno di quelle lugubri rovine, tra l'odore di polvere e muffa, l'aria umida, l'ansia di trovarsi davanti a qualcosa di senza tempo, tutte sensazioni che ci alterano la percezione della realtà, al punto da farci credere che quelle scritte sui muri ci stiano osservando.
Pensare "ma perché diavolo quel Gyarados era rosso?".
Pensare al cielo stellato, all'aria frizzante di una notte di primavera, all'odore dell'acqua pura, e al cuore in gola assistendo per la prima volta alla danza dei Clefairy sulla cima del Monte Luna.
Pensare alla Charific Valley.
Pensare a quella povera bambina rimasta senza genitori.
Pensare al fatto che nessuna bicicletta riparata può mai sostituire una persona importante.
Pensare a come ci sentivamo il cuore in gola, sul palco davanti a quel pubblico gremito, impegnati a dare il massimo insieme ai nostri amici per stupire la giuria e la folla, dopo così tanto impegno e preparazione.
Pensare al calore soffocante ed intenso del Percorso 111, e alla frescura ed umidità della Vecchia Nave.
Pensare alla versione Xatu di Titanic.
Pensare a quanto forte ci batteva il cuore nel varcare le soglie delle tre caverne leggendarie, e a quanto repentinamente esso saltava un battito nel momento in cui i suoi abitanti si risvegliavano.
Pensare al buon vecchio Lino, e alla sua crescita personale.
Pensare a quella volta che Grovyle si è sentito un po' Rocky Joe.
Pensare alle ore, ai giorni, spesi in mezzo all'acqua, con solo lo scroscio delle correnti e il fruscio del vento tra le foglie, alla disperata ricerca di un benedettissimo Feebas.
Pensare al potere dell'aura, che vive per sempre.
Pensare all'odore dell'acqua salata, al sole sulla pelle, al rumore del legno, e all'instabilità umida di ogni passo girando per la meravigliosa Orocea.
Il primo incontro
Pensare al silenzio sacrale della cattedrale di Cuoripoli, al centro di quella regione che nasconde dentro di sé l'essenza primordiale del legame tra tutte le creature del mondo.
Pensare alla difficoltà nel camminare nella Gran Palude, con gli scarponi che affondano nel fango, l'odore acre nell'aria, i Croagunk che ti guardano da lontano e ti prendono in giro, finché tu non prendi loro.
Pensare a quella cacciatrice che credeva di poter mercanteggiare con gli affetti altrui, e per questa freddezza ha pagato molto, molto caro.
Pensare a tutto quel tempo passato a giocare sotto terra, tra bandierine ed arredamenti.
Pensare alla grande rivincita del perdente, nel roboante teatro della Lega di Sinnoh, e alla sua vittoria tra fiamme e lacrime.
Pensare al respiro che ci si strozzava in gola appena messo piede nella grande metropoli di Austropoli, con grattacieli, una folla fittissima, i vicoli bui e l'odore d'asfalto, le fognature, gli edifici di lusso, i musei, l'energia del fiume umano freddo e sempre di fretta.
Pensare a quella ruota panoramica, a quel confronto fatto non di colpi, ma di idee, di ideali, e di verità.
Pensare a quell'attacco al festino che mai fu.
Pensare all'apocalisse di un castello che sorge dal nulla, al male che vi si annida dentro, da estirpare, ed al bene che ancora è covato in pochi cuori prigionieri da liberare con la chiave della purezza, della determinazione e dell'amicizia.
Pensare al coraggio del piccolo, quarto moschettiere.
Pensare al fatto che anche se non ci si capisce, non è un buon motivo per respingersi, perché ci sono due lati per ogni discussione, ma nessun punto di vista che ha tutte le risposte.
Train on
Pensare alla sensazione di correre in sella ad un Gogoat, con il vento tra i capelli (appena tagliati).
Pensare alla dolcezza di quella bambina e del suo Espurr, e dell'emozionante avventura vissuta insieme a loro.
Pensare alla delicata emozione nel coccolare i nostri piccoli amici.
E pensare agli amici grandi, di sempre, e alla definizione del percorso di ognuno.
Let's join hands
Oggi siamo tutti ideologicamente qui, al bar di Olivinopoli, fuori il pallido sole pre-primaverile che già illuminava i primi pomeriggi passati davanti ad Italia Uno sedici anni or sono ancora splende, le onde sono increspate quel tanto che basta dal farci avere voglia di avventura e tutti insieme alziamo i calici e ci uniamo ad un brindisi.
Questo è per voi, che ci siete stati dal primo giorno, e per voi che siete appena arrivati.
Questo è per voi, che non avete mai mollato, per voi, che ve ne siete andati e siete tornati, per chi ha smesso ma ricorda queste avventure con tenerezza e anche per voi che oggi le rinnegate.
Un brindisi per tutti noi, per le avventure passate e mai dimenticate, per gli amici che ci sono sempre stati e per quelli che non ci sono più, per i nemici che non finiranno mai e così pure la nostra voglia di affrontarli.
Che il futuro, nello studio, nel lavoro, nell'amore, nella famiglia, nelle passioni e nell'allenamento di Pokémon vi arrida.
E ora la parola a voi: qual è il vostro ricordo più bello legato ai Pokémon?
Fatecelo sapere nei commenti, e ricordate:
Teniamoci per mano, ancor di più nei momenti difficili
Cominciamo da zero, e teniamoci per mano
Teniamoci tutti per mano, ancor di più nei momenti difficili
Lavoriamo insieme, e teniamoci per mano
Teniamoci sempre, sempre per mano.
Cominciamo da zero, e teniamoci per mano
Teniamoci tutti per mano, ancor di più nei momenti difficili
Lavoriamo insieme, e teniamoci per mano
Teniamoci sempre, sempre per mano.
Queste creature, questi giochi, chi hanno dato veramente tanto, e non smetteremo mai di ringraziarli per tutto. T-T
Sicuramente non posso non citare i miei 3 pokemon preferiti che ancora oggi ricordo, Gyared (gyarados rosso) con le sue statistiche penose (avrà avuto tutti VI 1 penso XD ), ma con surf-terremoto-riposo-sonnolalia tirava giù qualunque nemico... o quasi... dannato zapdos XD
E poi Avalanche (Salamance) con i suoi VI al 31 in attacco e velocità, poi terremoto, surf, tuono e iper raggio facevano il resto
Auguri!
E per finire il mio Erebo (umbreon), la mia fortezza, l'addetto ad incassare colpi, che con tossina e riposo faceva durare incontri anche un'ora, tanto da far supplicare i miei amici di non metterlo in squadra XD
Per quanto mi riguarda, sono sempre stato un amante degli animali, e del collezionismo, e Pokémon ha saputo non solo unire queste mie due passioni ma addirittura fomentarle ed accrescerle.
Sono sempre stato anche uno che detesta gli addii e Pokémon s'è impegnato tante volte a torturarmi su questo lato, ma l'ho sempre perdonato, come si fa coi grandi amori.
I miei bei ricordi legati a Pokémon sono parecchi, anche perché ad essi si fondono i bei ricordi di per loro che hanno un po' di Pokémon dentro, perché parecchio della mia vita ha Pokémon dentro, visto che amo viaggiare e spesso, per incontrare i miei amici, devo farlo, per esempio.
Ricordo l'estate 2000, la prima della mia adolescenza, passata su Pokémon Giallo e a delirare con le mie cugine e cugini dietro a carte, fanzine, videocassette della serie.
Ricordo il pianto pesante per quella puntata con l'addio a Pikachu, che 'sti fetusi l'hanno piazzata strategicamente poco dopo il saluto a Butterfree e ci si stava cascando tutti.
Ricordo un bel concerto di Cristina D'Avena che ha cantato a sorpresa la prima sigla, che nemmeno era sua.
Ricordo le prese in giro dei compagni di classe, che non saranno una bella cosa ma hanno innescato una catena di eventi che mi ha reso la persona che sono.
Ricordo mio padre perdere le chiavi della macchina il giorno in cui acquistai Pokémon Diamante
Ricordo la disperata ricerca dei pupazzini nelle PokéBall con le caramelle nei negozi, ché han continuato a venderle per anni e anni e forse ancora oggi, senza contare quelle cartolerie e negozi vari che vendevano quelli d'importazione dal Giappone, più o meno originali.
Ricordo un mucchio di cose e molti altri ricordi giungeranno negli anni a venire, per fortuna, perché il mio status cambia parecchio, col tempo, ma i Pokémon ci saranno sempre.
Tanti auguri ai Pokèmon e anche a tutti i fan!
E poi quante bestemmie per i brutti colpi e per gli status..
Comunque ROSSO FUOCO e
VERDE FOGLIA>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> ALTRI.
Conservo molti ricordi preziosi, ma niente è paragonabile all'istante in cui vieni messo davanti alla scelta starter che ti accompagnerà per tutto il gioco: l'istante in cui ha inizio la tua avventura in un nuovo gioco Pokémon!
Insomma credo proprio di essere un Pokemon addicted perché mi piace il modo in cui di anno in anno questo brand riesca a sorprendermi e a rinnovare in me la voglia di seguirlo, di giocarci e di parlarne con gli amici.
Seguo i Pokemon dal loro esordio in Italia e nel corso degli anni non mi sono mai perso un videogioco della serie principale, anzi insieme a Street Fighter è la saga che mi fa sempre comprare nuove console perché ne sono assuefatto e voglio sempre provare i nuovi episodi.
Ho sempre amato questa serie perché ogni volta è un'avventura, un viaggio emozionante che sa d'estate, d'infanzia, di crescita. E' un viaggio che ti sorprende, ti diverte, ti affascina e poi ogni tanto ti fa anche piangere, nel suo parlare di incontri, esperienze, arrivederci e addii. Un'infanzia perenne, solare, avventurosa, che piacevolmente si tinge dei colori della vita, di esperienze che ti segnano nel profondo per sempre.
Aldilà dell'aspetto commerciale, è questo che mi piace della serie, è così che mi piace immaginarla, e spero di continuare a passare ancora tanti momenti emozionanti insieme a questi mostriciattoli che tanto mi hanno dato, anche in futuro.
Buon compleanno!
E io c'ero... SEMPRE!
Il ricordo più bello? Forse proprio quando comprai Gameboy color + Pokemon rosso... ricordo ancora che non ci potevo credere, avere la possibilità di catturarli e allenarli per me era un sogno che si avverava. E non è solo il ricordo più bello di pokemon, ma probabilmente di tutta la mia vita! Seguono ricordi altrettanto belli (o quasi) quando comprai Oro e Rubino, o lo Snes con Super Mario All stars.
Fu una lotta così epica che la console non ne uscì tutta intera.
Il mio ricordo più vecchio è legato alla visione dell'anime:
Tratto da un documento che ho scritto:
"Detti uno sguardo alla televisione e vidi un nuovo cartone animato che mostrava due ragazzi (Ash e Misty) e un bruchetto (Caterpie), ma il quel momento non mi interessava granchè, ma fù la sigla finale a farmi cambiare idea visto che ho letto nei credits la parolina magica "Nintendo" (!). E un fulmine a ciel sereno mi colpì in pieno, visto che da piccolo (12-13 anni) guardavo i cartoni tratti dai videogiochi, tra cui Super Mario, Virtua Fighter (questi li dedico al mio Comrade), Un videogioco per Kevin e Sonic (ammetto che guardavo quello tratto dal SatAm), perché non continuare a seguirlo, pensai fra me e me. E così feci.
Poi va be, ci fu il mio primissimo contatto con i videogiochi, che purtroppo non fu uno dei più felici, perchè ci giocai sugli emulatori (...).
La prima difficoltà che dovetti affrontare insieme ai miei fratelli, fu come USCIRE DAGLI EDIFICI (!!!). Scambiavamo l'uscita per una mera decorazione (avete letto bene).
La mia seconda difficoltà invece è stata quella nello scambiare l'ordine dei pokemon che uscivano in battaglia.
Poi in seguito, tramite un compagno di classe di mia sorella alle medie, riuscii finalmente a giocarli nella loro versione REAL su cartuccia (era già il periodo di Pokemon Oro). Ma all'epoca non mi interessavano granchè visto che non potevo usare i savestates (si, FUSTIGATEMI ahahah)."
Con il senno di poi posso dire che a Pokemon ci gioco solamente per tre semplici motivi:
1) Rpg semplificati al massimo*
2) Ti curi aggratis
3) Zone di lotte random esterne circoscritte
*: Il mio rpg precedente fu la demo della conversione pc di FF7
E per finire: posso dire senza rancori che il mio capolinea della serie è diventato Pokemon Platino su DS, visto che è tutto quello che volevo vedere in un gioco della serie (tranne i due schermi).
Parlando dell'anime, credo che la mia serie preferita sia la 4° (Diamante e Perla).
Auguri Pokemon
Il mio ricordo più bello è senza dubbio il mio primo salvataggio proprio su pokemon blu, ricordo che presi squirtle perché la sue evoluzione era sulla copertina del gioco, quindi doveva essere il più forte, lo allenai tantissimo e quando raggiunse il livello 100 mi sentì felicissimo perchè pensavo di avere finito il gioco visto che lui era diventato il pokémon più forte di tutti, dopo di che passavo le mie giornate a battere la lega pokémon usando solo lui.
Per il resto buon ventesimo compleanno per la serie anime e videoludica che mi accompagna da più tempo e che non ho intenzione di lasciare tanto facilmente XD
Ho iniziato con il Pokémon Rosso di mio fratello e non mi sono più fermata.
Ogni tanto vado a rivedermi il secondo film perchè è quello che più mi ha trasmesso emozioni, con la sua dolcissima melodia e la poesia di Lugia
Tantissimi auguri!!! <3
Tanti auguri Pokémon!
I Pokemon a cui sono più affezionata sono senza alcun dubbio Zubat-->Crobat, Roselia-->Roserade, Shinx-->Luxray, Riolu-->Lucario, e Piplup-->Empoleon
Adesso ci gioco molto di meno dato che non ho più tutto il tempo libero di una volta, ma ogni tanto mi piace riaccendere il nintendo DS e partire verso l'avventura.
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