Alzi la mano chi non sa cosa sia un tetramino. Ok, tu che hai la mano su, te lo spiego. Un tetramino secondo Wikipedia è “una figura piana composta da quattro quadrati identici connessi tra di loro lungo i lati”. Questa figura geometrica si può comporre in vari modi in base a come si pongono i quattro elementi e serve a molte cose nella vita reale. Ad esempio serve a…. dunque… a giocare a Tetris. E pure per… umh… Tetris. Anche per riempire il bagagliaio dell’auto sfruttando le skill di accatastatore acquisite nel celebre gioco di origine sovietica. Oppure anche per Tricky Towers. Che non è Tetris, o meglio, un po’ lo è. Ma è al rovescio e dotato di fisica.
 

Le prime impressioni che si ricevono giocando a Tricky Towers, il nuovo puzzle game di WeirBeard Games disponibile su PC e PS4 ed in regalo agli abbonati al PlaysStation Plus questo mese, sono di disorientamento. È molto strano trovarsi di fronte qualcosa di noto, molto noto, ma allo stesso tempo di diverso, decisamente diverso. E abituarsi alle differenze può essere pure piuttosto complesso dopo decenni passati a giocare a Tetris e richiede un reboot mentale non indifferente. Questo perché il feeling iniziale è proprio quello del titolo di Pažitnov, tetramini che cadono dall’alto sull’area di gioco, necessità di incastrarli fra loro e finestrella in alto con la preview del prossimo pezzo per una migliore decisione su dove collocare il mattoncino attuale. Sembra tutto così familiare a prima vista. Ma già al primo movimento si nota una novità, i pezzi si possono spostare lateralmente pure di mezzo spazio. E questo nelle prime partite porterà ad avere delle poco simpatiche aree vuote dove non si può collocare nulla o, peggio, elementi che per errore di valutazione rimangono lievemente a cavallo di quelli già sistemati e che, non essendo ben saldi, cadono per effetto della gravità. E questa è la vera differenza che stordisce il giocatore, i pezzi cadono. Impilare due “I” una sopra all’altra vuol dire vederle crollare, l’equilibrio è spesso precario e, col senno di poi, verosimile. Capita spesso di pensare che era ovvio che quella pila cadesse quando quel mattoncino ci finiva sopra. Ed i pezzi cadono anche fuori dall’area di gioco perché in Tricky Towers non ci sono le sponde sui due lati e si gioca sopra una piattaforma molto molto stretta.
 

Un Tetris al rovescio dicevamo. Perché l’obiettivo primario è quello di costruire la torre più alta perdendo meno pezzi possibile (non esiste nemmeno l’eliminazione delle righe piene in quanto non essendoci le sponde non c’è nemmeno un modo di riempirne una).
Questo è il succo della modalità principale che viene definita Sopravvivenza e si trova sotto la voce “Infinita” nel menù, invero non molto intuitivo come disposizione dei vari pulsanti tanto che sembra quasi una modalità secondaria. Tetramini che scendono col solo obiettivo di collocarne il maggior numero possibile prima di terminare le 3 vite a disposizione di uno dei 4 stregoni disponibili, vite che vengono perse ogni volta che si provoca una caduta di mattoncini al di fuori dall’area di gioco. Fortunatamente se un pezzo collocato male ne fa crollare altri 5 viene perso solo un cuore, ma se il crollo rende instabile anche un’altra parte della torre, causandone poi una successiva frana, i cuori che vengono perduti diventano due, per cui capita di terminare la partita anche solo per un pezzo posizionato nel posto sbagliato che poi provoca lenti crolli a catena o rende instabile tutta la base su cui costruiamo.

Per rendere tutto più complesso (o facile, se si ha fortuna) ad intervalli più o meno regolari si hanno delle onde che modificano la caduta di alcuni pezzi accelerandoli notevolmente, nascondendoli sotto una coltre di nebbia, ingigantendoli o trasformandone le sembianze in pianoforti o mulini a vento, e così via.
Esistono di contraltare le magie bianche a favore del giocatore, che si sbloccano raggiungendo una determinata altezza evidenziata a video e si richiamano a piacimento tramite gamepad. Possono ad esempio migliorare la stabilità di qualche pezzo tramite piante rampicanti o cemento.

Oltre alla modalità Infinita ci sono i “test”, che in realtà non sono un tutorial come potrebbe sembrare, ma una serie di 5 gruppi da 10 sfide cadauno a difficoltà crescente che si sbloccano mano a mano che vengono completate quelle precedenti.
I tipi di sfida sono essenzialmente 3, rompicapo in cui dobbiamo collocare tutti i pezzi proposti al di sotto di un raggio laser col basamento che vi si avvicina ogni volta che cade qualcosa, corsa a tempo che richiede di raggiungere una determinata altezza entro un tempo prestabilito e sopravvivenza, con un certo numero di pezzi da collocare e solo 3 cadute consentite pena il fallimento della missione.
Anche qui troveremo magie ed onde variabili a seconda della sfida e della difficoltà.
 

Le stesse modalità di test sono fondamentalmente giocabili in multiplayer, in locale od online, fino a 4 giocatori. Selezionando il livello di difficoltà normale oltre alle magie bianche compaiono le magie nere da lanciare agli avversari, che hanno sostanzialmente gli stessi effetti delle onde viste nel single player, ma sono cumulabili se più stregoni le lanciano in contemporanea. E quando cade un mega-pianoforte sono problemi…
Le differenza col single player sono che la sopravvivenza online consiste nel dover sistemare un certo numero tetramini e vince l’ultimo che rimane con almeno una vita o chi per primo li sistema tutti, mentre la corsa diventa competizione e vince chi arriva al traguardo più velocemente. E qui la magia nera del palloncino che fa scendere mooooolto lentamente un tetramino può voler dire perdere una partita o magari pure un amico...

Dal punto di vista prettamente tecnico il gioco risulta gradevole, ma non indimenticabile. La grafica è molto colorata pur se piuttosto minimale, carini i fondali, ma poco caratterizzati gli stregoni, oltre che a parte la skin usarne uno o l’altro non cambia granché. Anche i pezzi “speciali” sono purtroppo pochissimi ed una maggiore varietà avrebbe giovato non poco. Anche dal punto di vista audio si poteva fare di più, è tutto piuttosto nella media, adempie al suo lavoro, ma non rimane impresso nelle orecchie del giocatore ed anche qui non c’è caratterizzazione degli stregoni che purtroppo hanno tutti gli stessi effetti sonori.
 
 
In definitiva Tricky Towers è un buon passatempo, non indimenticabile, ma capace di divertire in single soprattutto chi amava la marathon di Tetris, ma soprattutto in multi se si hanno amici a portata di pad visto che l’online non è popolatissimo e per alcune modalità si fatica a trovare partite. Sicuramente da provare per chi può averlo gratuitamente tramite PlayStation Plus, anche soltanto per sfidare gli amici. Per chi invece deve comprarlo, visto anche il prezzo non particolarmente invitante (14,99 euro), molto dipende dai gusti personali in merito a puzzle game ed anche party game, dato che il multi locale, come detto, può essere sicuramente accattivante.