Negli ultimi anni la saga di Pac-Man ha conosciuto una seconda giovinezza grazie alla volontà di Bandai Namco di rilanciare un personaggio che per almeno una decade è stato considerato l’icona stessa del videogaming. Quasi dieci anni fa fu inaugurata la serie “Championship Edition” che, pur mantenendo un gameplay piuttosto classico, introduceva le partite a tempo e il labirinto diviso orizzontalmente in due parti, che si ridisegnavano ogni qualvolta veniva completata una sezione. Nel 2010 fu poi il turno di “Championship Edition DX”, seguito dalla versione espansa DX+ uscita su PC qualche anno dopo. E qui le cose si complicarono, Pac-Man non era più cacciato dai fantasmi, ma era lui il cacciatore e puntava a farsi seguire dal maggior numero di nemici possibile (dunque non più 4, ma decine e decine) per mangiarli tutti di fila alla prima power pellet. Dopo qualche anno di silenzio in cui sono stati rilasciati Pac-Man Museum e quel Pac-Man 256 di cui abbiamo parlato pochi mesi fa, il 13 settembre è uscito per PlayStation 4, Xbox One e PC tramite la piattaforma Steam il nuovo capitolo Pac-Man Championship Edition 2.
 

Il titolo ci obbligherà ad iniziare con un corposo tutorial, diviso in due sezioni di cui una facoltativa. La cosa può apparire strana considerando la fama della serie, invece ha una motivazione ben precisa: il gameplay è variato tantissimo rispetto a quello a cui siamo abituati. In primis, gli spiriti non sono più letali. Pac-Man può toccarli, e solo se lo fa ripetutamente nell’arco di pochi attimi lo spirito si infuria e può uccidere il nostro personaggio. Fortunatamente la rabbia viene smaltita molto presto e dopo pochi secondi il fantasmino torna tranquillo come prima. Spesso siamo pure costretti a farlo arrabbiare, poiché nella fase di alterazione esce momentaneamente dall’area di gioco liberandoci di conseguenza il passaggio. Tornano gli “scagnozzi dormienti” del DX, ma qui una volta risvegliati non ci inseguono autonomamente, bensì vanno ad aggiungersi in fondo ai treni di spiriti già presenti sull’area di gioco. Ogni treno (ce ne possono essere fino a quattro) è comandato da un leader, e soltanto divorando quest’ultimo possiamo trasformare tutta la comitiva spiritica in punti. Questa è un’altra grossa novità, in quanto nel DX potevamo mangiare i treni dei fantasmi da qualsiasi angolazione, mentre adesso avvicinandosi da dietro o lateralmente non sortiremo alcun effetto. Per facilitarne la cattura sul labirinto compare la “via di fuga” che il treno segue, spesso però ci sono vie multiple e non è facile capire quale strada prenderà al fine di anticiparne le mosse, costringendoci dunque a cercare di indirizzarlo verso le zone con meno diramazioni. Fortunatamente la durata del power pellet che permette di divorare i fantasmi è stata decisamente aumentata rispetto al passato e rende, almeno nella caccia a punti, più semplice la cattura.
Altre due novità a livello di gameplay di Pac-Man Championship Edition 2 riguardano le saltabombe ed il freno. Le bombe non spediscono più i fantasmi vicini nel classico riquadro centrale, ma teletrasportano il giocatore al punto di partenza del livello. L’introduzione del freno invece permette a Pac-Man di fermare per la prima volta la sua corsa al fine di non andare a colpire i nemici, che risultano sempre più lenti di lui. Ultima novità, i frutti e le power pellet compariranno soltanto nel luogo prefissato, che è subito sotto l’inizio del livello, ed in talune circostanze saranno mobili e saremo costretti a rincorrerli per la mappa. Se rallentiamo troppo si fermano ad aspettare, ma comunque non si fanno prendere facilmente e soprattutto nelle prove a tempo daranno filo da torcere visto che possono pure passare attraverso gli spiriti.
 

Una volta completata la prima fase del tutorial si sblocca la “caccia a punti”. Si tratta di una modalità piuttosto classica col solo scopo di accumulare più punti possibile raccogliendo frutti e divorando nemici, e dunque scalare le classifiche (anche online). Le prove sono dieci e possono essere affrontate con 4 livelli di difficoltà diversi, che modificano il numero di treni di spiriti, la possibilità di toccare più volte i fantasmi e le vite disponibili. In base al punteggio stabilito alla fine del tempo prefissato si ottiene un rating che va da E (insufficiente) ad A (ottimo), a cui aggiunge il punteggio S per chi fa un punteggio stratosferico. Prendendo almeno un B in uno schema viene sbloccato il livello “esperto”, mentre i livelli facile e normale sono sbloccati semplicemente terminando lo schema precedente. Il quarto livello è un semplice allenamento non classificato.
La cosa si fa invece molto più complessa nella modalità avventura di Pac-Man Championship Edition 2, che diviene disponibile ottenendo un rating D nei livelli della “caccia a punti” giocati a difficoltà normale. Il gameplay di base rimane invariato, ma il fattore tempo è determinante. I secondi a disposizione per raccogliere i frutti necessari al completamento di ogni schema sono una manciata,  e non di rado occorre preventivamente eliminare uno o più treni, col rischio di arrivare sempre a pelo con il tempo limite. Qui la saltabomba diventa indispensabile, in modo da raggiungere i frutti il prima possibile. In base al tempo limite scelto fra 3 diversi livelli di difficoltà si ottengono stelle, che servono a sbloccare i livelli dei boss, immensi spiriti che aleggeranno sull’area di gioco e che sproneranno i loro simili presenti nel labirinto ad infuriarsi contro di noi. Anche questi livelli si completano raccogliendo frutti, per cui la battaglia col boss risulta in realtà piuttosto aleatoria. Il livello di difficoltà nella modalità avventura è ben maggiore rispetto alla caccia a punti, e soprattutto all’inizio del gioco potrebbe risultare ai limiti del frustrante. In realtà basta prendere un po’ la mano con i nuovi meccanismi per vedere le cose meno difficili, anche se comunque il livello di sfida rimane alto.
Tecnicamente la grafica ricorda molto i due prequel, molto sgargiante e luminosa con la chicca della visuale 3D alla Pac-Mania quando si divorano i treni. Come al solito ci sono vari set di labirinti, personaggi e sfondi da sbloccare mano a mano che progrediamo.
Belle le musiche, molto orecchiabili e incalzanti. Gli effetti sonori sono ovviamente i soliti, e non ci potremmo aspettare niente di diverso.
 
 
Non è facile dare un voto a Pac-Man Championship Edition 2. Le  rivoluzioni sul gameplay all’inizio risultano spiazzanti, ma una volte abituati alle novità il gioco torna ad essere il classico “faccio l’ultima” per poi continuare a giocare per ore. Qualche purista potrebbe fermarsi prima, e sarebbe un peccato perché il gioco diverte e risulta ben realizzato. Peccato per la modalità avventura, che può risultare non troppo incisiva essendo alla fine piuttosto simile dalla caccia a punti e, come detto, all’inizio un po’ ostica. Si tratta comunque di un altro ottimo capitolo della saga del nostro personaggio giallo preferito.