Proprio mentre Nintendo riapre la console war lanciandosi nella mischia con Switch, Sony ha deciso di rispondere con la sua nuova esclusiva per PlayStation 4, Horizon Zero Dawn, ultima fatica dello sviluppatore olandese Guerrilla Games, che, dopo la serie Killzone, ha accettato la sfida di realizzare per l'ammiraglia della Sony un gioco tripla A con un'ambientazione open world ormai sempre più uno standard essenziale nella realtà attuale dei videogiochi.

Horizon Zero Dawn rappresenta quindi un titolo di punta della PlayStation 4 e, come ovvio che sia, in esso nulla è lasciato al caso, a partire dalla storia che, in modo alquanto abile, combina vari aspetti tipici della narrazione fantascientifica, coniugando la raffigurazione di un futuro post apocalittico in cui l'uomo ha lasciato il passo alla natura e a misteriosi dinosauri/animali robotici, con la scelta senza dubbio coraggiosa di designare come protagonista una donna forte e risoluta di nome Aloy.
 
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La storia di Horizon Zero Dawn, in particolare, prende avvio in futuro remoto, in cui del mondo moderno restano solo rovine e l'umanità, braccata da creature meccaniche di origine ignota, diventante sempre più aggressive a causa della 'corruzione', è costretta vivere in tribù isolate e dalle usanze primitive (l'umanità è rappresentata con elementi ripresi da varie tradizioni come quelle nordiche o indiane). All'inizio poco e nulla si sa del come si è arrivati a questo futuro disastroso, e in questa realtà misteriosa nella calma apparente di Cuore della Madre inizia l'avventura di Aloy, un bambina emarginata la cui esistenza rappresenta essa stessa un mistero, che la porterà, a seguito di una serie di eventi sanguinosi, a scoprire il mondo e le sue origini.

Nel complesso Horizon Zero Dawn offre una storia principale corposa e convincente, in grado ti tenere alta l'attenzione del giocatore e portarlo a scoprire gradualmente la realtà che si cela dietro l'ambientazione del gioco, accompagnato in ciò da una strepitosa protagonista che sin dalle fasi iniziali si impone con il suo carisma e la sua risolutezza, candidandosi a lasciare un segno nella storia dei videogiochi.
 
La nostra video recensione di Horizon Zero Dawn
 

Dal punto di vista del gameplay, Horizon Zero Dawn ricorda in modo innegabile la serie Assassin's Creed, ovvero un gioco d'azione caratterizzato da un importante componente stealth, con dei rimandi anche piuttosto evidenti al gioco della Ubisoft come ad esempio i Collolungo, che ricordano chiaramente i punti di osservazione scalabili dagli assassini. Lo stile di gioco di base è quindi quello tipico di Assassin's Creed, ma le differenze non mancano, a partire dall'ambientazione incentrata sulla natura, per finire con i nemici, macchine e umani, che richiedono stili di combattimento profondamente diversi.

Se infatti il combattimento con gli umani non presenta molte differenze rispetto a qualsiasi action game (anche se appaiono un po' legnosi a livello di comportamento), le macchine al contrario rappresentano una novità decisamente interessante, sia dal punto di vista della dinamica comportamentale, chiaramente ispirata al mondo animale, sia dal punto di vista del combattimento, che, anche grazie alla possibilità di scoprire i punti deboli degli avversari con il focus o di eseguire l'overrive, ovvero assumere il controllo della macchine, richiede un maggior sforzo strategico, soprattutto con l'aumentare della dimensione degli avversari (già solo una vedetta è in grado di infliggere colpi pesanti e potenzialmente letali).
 
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Al di là dei combattimenti in sé, il gameplay di Horizon Zero Dawn presenta poi il solito schema dei giochi di ruolo in cui alle missioni legate alla storia principale si affiancano le missioni secondarie presenti nei vari quest hub che si incontrano nel corso dell'esplorazione ed 'eventi' particolari, come le sfide sui campi di caccia, utili per affinare il combattimento d'astuzia contro le potenti macchine, o la cattura dei campi dei banditi (altro aspetto molto simile ai forti di Assassin's Creed). Ovviamente niente di nuovo sotto il sole, ma se in tempi recenti è capitato di assistere a giochi tripla A pieni zeppi di missioni filler poco ispirate, nel caso di Horizon Guerrilla Games è stata ben attenta a curare anche l'aspetto qualitativo delle ore di gioco alternative rispetto a quelle legate alla storia principale, con missioni secondarie che, pur risultando qualche volta (raramente) un po' banali, non diventano mai tediose, risultando semmai utili per approfondire ulteriormente il già vasto lore del gioco.

Particolarmente interessante è poi il sistema di crescita di Aloy che salendo di livello può utilizzare i punti a sua disposizione per sbloccare le abilità dei vari rami a disposizione del giocatore, con scelte destinate ad influenzare piuttosto nettamente lo stile di gioco soprattutto nelle fasi iniziali, ove, ad esempio, l'investimento nelle abilità legate all'override consente di 'liquidare' i combattimento grazie all'uso delle vedette.

Connesso al sistema di progressione è poi anche quello di crafting/modifica, che, nella sua semplicità, sin dall'inizio si palesa come un componente decisamente importante e ben integrata del gioco, non solo per l'ovvia necessità di fabbricare le munizioni, ma anche per i tanti potenziamenti a disposizione, in grado di amplificare le potenzialità delle armi/armature, le quali peraltro possono essere acquistate dai mercanti in cambio di determinati materiali.
 
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Nel complesso, Horizon Zero Dawn segue schemi già collaudati, ma, al netto delle incertezze legate all'IA degli nemici umani e alla parte melee (che risente un po' della telecamera), svetta la 'novità' delle dinamiche legate ai combattimenti contro le macchine/animali, la cui esistenza esalta la natura open world del gioco, che, al di là della grafica impressionante, proprio grazie a questa presenza animalesca appare come un mondo in movimento, ben distante dall'essere una scenografica bellissima, ma sostanzialmente priva di vita (difetto che a volte si riscontra in open world pur molto blasonati), in cui si rivela particolarmente felice anche la scelta di rendere l'accesso al mondo di gioco graduale per evitare al giocatore di smarrirsi sin dalle iniziali e, di conseguenza, annoiarsi.

Per quanto riguarda l'aspetto grafico, con Horizon Zero Dawn Guerrilla Games ha dimostrato l'innegabile potenza del Decima Engine, che, per la gioia di Hideo Kojima, si dimostra uno dei migliori motori grafici attualmente in circolazione su console. Horizon combina infatti texture ad alta risoluzione, animazioni di altissimo livello (basti solo vedere il movimento di Aloy che si gira in sella ad un corsiere), e luci ed effettivi visivi gestiti in modo impeccabile, ottenendo un risultato strepitoso in grado di regalare dei paesaggi mozzafiato come forse mai se ne erano visti nei videogiochi, e, più in generale, di attirare l'attenzione anche con dettagli spesso ignorati (dalle espressioni facciali ai vestiti dei personaggi).
 
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Di fronte a tale sfoggio di potenza grafica sarebbe forse lecito aspettarsi qualche incertezza del punto di vista della fluidità, ma anche sotto tale aspetto Horizon non fa alcuna piega, mantenendo un livello di fps costante anche nella fasi più concitante, dove viene alla luce l'incredibile lavoro di ottimizzazione fatto da Guerrilla Games, la quale ha saputo creare un comparto grafico straordinario, bilanciando con estrema cura ogni singolo aspetto senza scadere in eccessi grafici inutili, destinati solo a creare problemi prestazionali (si veda ad esempio l'assurda scelta della Square Enix di animare singolarmente i capelli di Noctis e compagni).

Non da meno è poi la parte sonora del gioco, con musiche decisamente evocative, che, alternando vari stili e un certa preponderanza di ritmi tribali, accompagnano tutte le fasi dell'avventura, creando un perfetto connubio con le capacità grafiche del gioco. Di particolare rilievo è la presenza di un buon doppiaggio italiano, al netto di qualche piccolo errore di sync che si può tranquillamente perdonare, visti i tanti 'problemi' legati alla localizzazione italiana che ultimamente affliggono il mondo dei videogiochi.
 
 
Se un gioco può riassumere in sé il concetto di tripla A, questo è senza dubbio Horizon Zero Dawn. Pieno di contenuti, divertente da giocare, con un grafica incredibile, Horizon è una delle migliori esclusive (se non la migliore) uscite sinora su PlayStation 4. Una scommessa vinta dalla Sony, che ha trovato una nuova ip su cui puntare, ma soprattutto da Guerrilla Games, la quale, in un momento storico in cui persino i giochi di punta vengono pubblicati con tanti problemi (e mancanze), ha tirato fuori dal cappello un gioco pressoché perfetto, che rappresenta un vero capolavoro dal punto di vista tecnico.