Ed eccoci qui a recensire uno dei giochi più attesi dell’estate, soprattutto dai fan di lunga data che attendono pazientemente da anni una sua localizzazione in inglese. Stiamo parlando di The Great Ace Attorney Chronicles, disponibile dal 27 luglio per Nintendo Switch, PlayStation 4 e PC. Avevamo potuto provare il gioco a inizio luglio (qui la nostra anteprima), ma adesso siamo pronti a raccontarvi nei dettagli questa nuova esperienza giuridica! Riuscirà Ryunosuke Naruhodo a ripetere il successo del suo pronipote Phoenix Wright, protagonista di una delle più riuscite saghe di visual novel della Capcom?
 
The Great Ace Attorney Chronicles - Recensione

The Great Ace Attorney Chronicles è una collection che unisce due visual novel per Nintendo 3DS: The Great Ace Attorney: Adventures (uscito nel 2015) e The Great Ace Attorney 2: Resolve (uscito nel 2017). Fino ad oggi, questi due titoli erano esclusivamente disponibili in Giappone, con grande amarezza dei fan occidentali. Questa nuova versione, invece, presenta per la prima volta la localizzazione in inglese: sicuramente un passo avanti, ma per chi non conosce bene la lingua il gioco può essere assai ostico, soprattutto per la presenza del linguaggio giuridico e di molte espressioni dialettali e regionali. L’audio è disponibile in inglese e in giapponese: potrete scegliere quindi tra "異議あり!"(igiari) e il classico “OBJECTION!”. Il gioco contiene ben 10 casi da risolvere, più alcuni piccoli episodi extra (che per evitare spoiler consigliamo di giocare alla fine), per un totale di più di 40 ore di gioco.
 
Kazuma e il nostro impacciato protagonista

La storia vede come protagonista Ryunosuke Naruhodo, l’antenato di Phoenix Wright, un giovane studente di legge dell’Impero giapponese. Dovete sapere che il Giappone, prima del 1920, era il più grande alleato dell’Inghilterra, grazie all’alleanza anglo-giapponese. Molti ufficiali e professori inglesi venivano inviati nel Sol Levante, mentre molti studenti e futuri studiosi di tutte le discipline venivano invitati per periodi più o meno lunghi a soggiornare sul suolo inglese. Proprio in questa atmosfera di amicizia tra i due paesi si colloca l’avventura di Ryunosuke e del suo amico-mentore Kazuma. Ovviamente la storia è il fulcro centrale dell’esperienza di gioco, quindi non faremo nessuno spoiler. L'antenato di Phoenix è un giovane che odia le ingiustizie ed è sempre pronto a difendere i più deboli. Dopo il suo primo caso in Giappone, Ryunosuke approderà nella nebbiosa Londra, sperduto nel suo ruolo di avvocato alle prime armi, ma ad aiutarlo avrà la dolce e intelligente Susato Mikotoba. Molto di questa collection si gioca sulle differenze del sistema giuridico giapponese (molto più simile al gameplay dei primi Ace Attorney) e di quello inglese, che invece include la novità della giuria popolare, alcune nuove tecniche investigative e un nuovo procuratore nemico, il fighissimo Barok von Zieks (spesso vi ritroverete a osservare affascinati il suo design, mentre lui vi smonta pezzo per pezzo la vostra difesa!).
 
Van Zieks e i suoi continui rimandi ai vampiri

Il gameplay di The Great Ace Attorney Chronicles non si discosta molto dalla tradizione di Ace Attorney: indizi, cross-examination e contraddizioni da scovare nelle parole dei testimoni sono all’ordine del giorno, ma sono anche state introdotte delle interessanti novità. Innanzitutto, la giuria popolare del tribunale di Londra. Per ottenere il tanto agognato verdetto di “non colpevole”, non dovrete più convincere il giudice della buona fede del vostro accusato, ma un’intera giuria, composta da persone peculiari e del tutto imprevedibili! Questo escamotage rende i casi sicuramente più complessi, dove la vittoria non è mai scontata, ma allunga anche di molto il brodo. Molto spesso, infatti, situazioni semplici impiegheranno molto tempo per essere chiarite (scordatevi di presentare delle prove prima di aver pressato per bene tutti i testimoni!), rendendo tutti i casi molto lunghi e a volte anche frustanti nella loro eccessiva verbosità (compreso il primo caso-tutorial).
 
Inizia la cross-examination!

L’ambientazione di The Great Ace Attorney Chronicles è semplicemente incredibile: sarete immediatamente catapultati nel Giappone dell’epoca Meiji, e poi nella Londra dell’ultimo periodo vittoriano. Gli abiti dei protagonisti ne caratterizzano sia il carattere sia l’appartenenza etnica, con un tocco di steampunk. Il giovane Ryunosuke riprende la parte del giovane avvocato inesperto ma tenace, tipica di Phoenix, mentre molti acuti consigli verranno dati da Susato e da Kazuma. Due personaggi, nella fitta schiera di comparse del gioco, spiccano maggiormente: il prosecutore Barok van Zieks e il vostro “alleato” Herlock Sholmes. Il primo è il vostro principale antagonista, chiamata il “tristo mietitore” dell'Old Bailey, poiché i suoi accusati se non vengono condannati finiscono comunque per morire in circostanza misteriose. Van Zeiks è un intelligente e carismatico nemico, ma la sua vera storia assume nel corso dei casi tinte molto più tetre. Herlock Sholmes invece, chiaramente ispirato al famoso detective londinese, è spesso una sorta di comic relief, anche se le sue avventurose gesta sono famose persino nel lontano Giappone (Susato è una sua grande fan). Spesso vi ritroverete a dover smontare le sue “brillanti deduzioni”, con una sorta di minigioco in cui i dettagli della scena porteranno alla luce la verità. La sua assistente è una bambina di 10 anni di nome Iris Wilson. Dotata di un geniale intelletto e di una incredibile inventiva, Iris aiuterà spesso Ryunosuke nei momenti più difficili.
Una nota di merito va data alle animazioni dei personaggi: si tratta di un gioco che ha abbastanza anni alle spalle, ma nonostante tutto i personaggi riescono a convincere, eliminando la staticità dei primi capitoli di Ace Attorney. I personaggi, soprattutto i testimoni e gli accusati, sono numerosi, ma riescono a mantenere una loro identità specifica senza mai risultare banali. Le musiche sono ben caratterizzate, alcune più ispirate al mondo nipponico, mentre altre sono dedicate ai singoli personaggi. Spesso le atmosfere ricordano un po' il mondo del Professor Layton, con una palette di colori luminosa e molti dettagli negli sfondi.
 
La giuria popolare e il nostro buon vecchio giudice

Ottenere il verdetto sperato non sarà affatto semplice: moltissimi sono i colpi di scena e i “turnabout” durante i casi. Inizierete spesso i casi con pochi indizi e, soprattutto, senza la più pallida idea di chi possa essere il colpevole. In questo, abbiamo trovato The Great Ace Attorney Chronicles meno lineare della trilogia originale, e la trama dei singoli casi è spesso legata a quella principale. Molti sono i rimandi alla letteratura (vi ritroverete a difendere un famoso scrittore giapponese!) e a Sir Arthur Conan Doyle. Un'interessante aggiunta è la "modalità cinema", con la quale potrete mettere in automatico la storia senza preoccuparvi di dare risposte sbagliate o di bloccarvi durante i processi. Potrete anche scegliere la velocità del testo e rivedere le battute precedenti, per non perdere neanche un indizio! Dal menù principale è anche disponibile un'ampia sezione di extra, con disegni originali, le musiche e i filmati visti durante il gioco. A partire dal secondo gioco, sarà anche disponibile scegliere differenti outfit per i protagonisti.
 
 
C’è veramente molto da dire su The Great Ace Attorney Chronicles: le atmosfere e i personaggi sono entusiasmanti e le novità introdotte rendono i casi molto meno lineari e più difficili da risolvere rispetto al passato. Ryunosuke, Kazuma e van Zieks sono personaggi profondi e ben caratterizzati, non fanno rimpiangere la mancanza di Phoenix e del suo strampalato entourage. L’unico punto negativo, che effettivamente ha pesato sulla nostra esperienza, è l’estrema verbosità di certi momenti di gioco (che si riduce leggermente nel secondo capitolo, dove i casi si fanno ancora più interessanti e intricati). Il gameplay è quello classico di Ace Attorney, ma il nuovo setting potrebbe attirare anche nuovi giocatori, perché non richiede nessuna conoscenza pregressa. La mancanza dell’italiano è invece la pecca più grande per i fan nostrani, perché per cogliere i dettagli della trama un buon inglese è necessario.

Gioco testato su Playstation 4.