Recensione
I Cavalieri dello Zodiaco
9.0/10
Giudico I Cavalieri dello Zodiaco - al secolo Saint Seiya - uno dei prodotti migliori sfornati non solo nel corso degli anni '80, ma anche in tutta la storia degli anime. L'idea di base è molto buona: vi sono dei ragazzi che combattono e muoiono in nome della giustizia, incarnata dalla figura di lady Isabel, personificazione in Terra della dea Atena. Ognuno dei suoi paladini è protetto sin dall'era mitologica da una costellazione che gli conferisce dei particolari poteri e che è sempre accanto a lui sotto forma di un'armatura che ricorda le fattezze della costellazione stessa. Ogni qualvolta lady Isabel e la Terra siano minacciate da una forza aliena - l'incarnazione del Male o una Divinità malvagia dalle sfrenate ambizioni - i Cavalieri dello Zodiaco, e più precisamente i Cavalieri di Bronzo meglio conosciuti, cioè Pegasus, Sirio, Crystal, Andromeda e Phoenix, verranno in loro soccorso.
Queste le premesse per uno degli anime più noti di tutti i tempi.
Però, c'è un però. Alcuni difetti riscontrabili senza alcun dubbio riguardano la ripetitività dell'azione, che si succede nell'ordine: lady Isabel in pericolo - nemici fortissimi che sembrano invulnerabili e invincibili - vittoria finale a prezzo di qualche morto. Comunque, questo particolare non deve spaventare, perché ogni saga della serie è costruita sì in modo simile, ma in maniera tale che riesce sempre ad avvincere il telespettatore. In più il character design di Shingo Araki e Michi Himeno, la straordinaria bellezza e originalità delle armature, soprattutto quelle d'oro, e la struttura delle scene di combattimento, che si risolvono nel giro di 3-4 episodi al massimo, senza sfociare dunque in uno stato di tedioso stallo, rendono quest'anime ancora più spettacolare. Consiglio a tutti di darci almeno un'occhiata: ne vale davvero la pena, almeno per la sua notorietà.
Queste le premesse per uno degli anime più noti di tutti i tempi.
Però, c'è un però. Alcuni difetti riscontrabili senza alcun dubbio riguardano la ripetitività dell'azione, che si succede nell'ordine: lady Isabel in pericolo - nemici fortissimi che sembrano invulnerabili e invincibili - vittoria finale a prezzo di qualche morto. Comunque, questo particolare non deve spaventare, perché ogni saga della serie è costruita sì in modo simile, ma in maniera tale che riesce sempre ad avvincere il telespettatore. In più il character design di Shingo Araki e Michi Himeno, la straordinaria bellezza e originalità delle armature, soprattutto quelle d'oro, e la struttura delle scene di combattimento, che si risolvono nel giro di 3-4 episodi al massimo, senza sfociare dunque in uno stato di tedioso stallo, rendono quest'anime ancora più spettacolare. Consiglio a tutti di darci almeno un'occhiata: ne vale davvero la pena, almeno per la sua notorietà.