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Dapprima scandita da ritmi lenti, ripetitivi e autoconclusivi, la serie "Dantalian no Shoka" lancia la sua ultima pietra agli spettatori con l'OVA "Dantalian no Shoka: Ibarahime". Una pietra scagliata in modo esageratamente forte: questa va fin troppo lontano e, scorgendola a tale velocità, si potrebbe in un primo momento pensare che porti con sé raffinatezza o eleganza. Ma non conosco le dinamiche secondo le quali un OVA dovrebbe essere, basandosi su dei criteri a sé stanti, elemento di chiarimento per la trama dell'anime a cui fa riferimento o, più semplicemente, un semplice e delizioso contorno.
Il problema in questo caso è che, purtroppo, confrontandolo in entrambi i casi, il titolo risulterebbe un fallimento; sia chiaro, era partito già zoppicando a causa della sceneggiatura della storia principale: più episodi autoconclusivi, senza nessun nesso logico, mandavano avanti la trama districandosi tra storie forzatamente ricercate che, inevitabilmente, cadevano in uno story-telling noioso e macchinoso.
In questo spezzone - che potremmo definire "episodio tagliato", poiché segue gli stessi ritmi e movimenti degli episodi del titolo a cui è agganciato - veniamo lanciati in un non meglio definito contesto temporale, il quale potrebbe trovarsi in un qualunque periodo di tempo già sorpassato dalla trama seguita nell'anime principale: l'unico indizio che ci viene dato è il ricordo di una tragedia presso la residenza di Mr. Conrad - praticamente, posizionata nel primo episodio della serie animata.

Alle orecchie del protagonista è giunta una voce interessante: sembrerebbe che vi sia stato un incendio, di natura probabilmente dolosa, e che sia stata avvistata una donna con un - letteralmente - fantasmagorico Libro Fantasma. La coppia si mette in viaggio alla ricerca di questo libro, passando attraverso un paese popolato unicamente da persone giovani: non v'è ombra di anziani o bambini. Le indagini li conducono presso la stessa torre colpita esattamente sei mesi prima dall'incendio che ha fatto notizia; lì verrà consumato il resto della storia.

La grafica non si distingue particolarmente, ormai è inutile stupirsi - se non del contrario: in generale gli OVA tendono ad avere un'ottima qualità tecnica, superiore a quella spesso esercitata nel titolo principale o, almeno, curata a dovere e nei dettagli. Il reparto grafico non si distingue, dunque, da quello dell'anime a cui fa riferimento, se non per un miglioramento generale nelle animazioni e nei colori che talvolta rendevano i personaggi 'plasticosi'.

Si poteva sfruttare l'occasione per colmare le enormi lacune presenti nell'anime, e invece no: paghiamo per creare un episodio dalle tinte sinistre e divertenti che si alternano, concludendolo con una lotta mozzafiato che si appoggia sulle righe di una letteratura antica e ricercata, la quale riuscirà a stupire lo spettatore intelligente e/o incuriosire quello ignorante.
In conclusione, è impossibile non valutare sull'orlo della sufficienza "Dantalian no Shoka: Ibarahime". Proprio non ci si riesce. Se non altro, per ciò che potrebbe raggiungere, ciò che non ha: i dialoghi piacevoli, la grafica curata e l'atmosfera evocativa cedono, senza possibilità di rialzarsi, a meno che non siano affiancati a una trama più compatta che, sicuramente, riuscirebbe a posizionare sulla giusta rampa di lancio questa serie animata.