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5.0/10
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Sono presenti spoiler!

Oserei definirlo un anime "altalena", a causa dei suoi alti e bassi. Ma, prima di spiegarne i motivi, non sarà meglio dire di che parla? "Guilty Crown" è un anime di 22 episodi della stagione autunnale 2011, scritto da Ichiro Okochi (tra l'altro, creatore di Code Geass) e realizzato dallo studio Production I.G. Successivamente ci sono stati una trasposizione manga, un OAV e una novel relativa alla serie.

Ma veniamo alla trama. Tokyo, 24 dicembre 2029. Il virus Apocalypse infetta il Giappone, provocando migliaia di vittime e malati di cancro; questa fatidica data viene chiamata "Lost Christmas", ovvero il Natale perduto. Dieci anni dopo, nel 2039, il Giappone è succube di una devastante crisi, tanto che è controllato da un'organizzazione internazionale chiamata GHQ. E qui ci imbattiamo in Ouma Shu, il nostro protagonista, un ragazzo delle scuole superiori un po' solitario, tranquillo, una persona qualunque. Un bel giorno, si ritrova in mezzo a un attacco terroristico degli Undertaker contro la GHQ e, casualmente, ottiene il "Potere de Re", un potere che gli permette di estrarre i Void dai cuori delle persone. Ma che cosa sono i Void? A cosa servono? E che cosa farà Shu?

Quando vidi il primo episodio non sapevo che cosa dire. Mi sembrava un mix tra Code Geass e altri svariati anime mecha/shounen. Proseguendo, la storia inizia a prendere una buona forma, ma a un certo punto inizia perdere logicità e i personaggi cambiano radicalmente, random. Shu Ouma è un esempio. Dalla morte di Gai (episodio 12) non si sa come, si mette a fare il capo, ordinando questo e quello, arrivando addirittura, insieme a Yahiro, a fare una lista di classificazione di Void: chi ha il Void più forte è più importante, chi ha il Void debole è una nullità e avrà meno dose di vaccino (neanche fossimo in un campo di concentramento). Ma Shu non è capace di fare il capo, allora ecco Inori e Hare a consolarlo. Ma il vero cambiamento che il protagonista (e anche la trama) ha è dall'episodio 15. La piccola Hare, tanto innamorata di Shu, finisce per sacrificarsi e morire sotto i proiettili della GHQ per il suo eroe mentre lo cura con il suo Void. Shu ovviamente non la prende bene e, incolpato il suo migliore amico Souta per la morte della giovane fanciulla, inizia a mostrare il suo lato malvagio e senza cuore, non avendo pietà per nessuno (ma che è? Rena Ryuuguu 2?). Dopo qualche episodio in cui Shu è il Re, vedendo che a quanto pare al pubblico non piaceva, gli autori hanno deciso di resuscitare Gai, ma non il Gai di prima, un Gai cattivo disposto a tutto pur di salvare la sua amata Mana e diventare così il suo Adamo. E mentre Shu tenta di uscire dalla zona con la linea rossa, arriva Gai che gli toglie il potere del Re tagliandogli il braccio destro. Casualmente, Shu non muore per dissanguamento o emorragia, ma è più vispo e allegro che mai, visto che fugge con Inori. Il finale, un'happy end per Shu: prevedibile e scontato, ma comunque nel complesso accettabile.

Dopo la trama altalenante, vorrei analizzare il lato tecnico. Le animazioni sono accettabili, non sono nulla di particolare. I personaggi sono ben disegnati (anche se potevano risparmiarsi i vestitini ultra scollati di Inori), il colore non è luminoso e abbagliante, tende sempre a essere un po' cupo, dati i toni dell'anime. Il sottofondo musicale è qualcosa che è già stato sentito almeno una decina di volte. Una nota positiva per le sigle: opening molto veloci, che catturano immediatamente l'attenzione dello spettatore e descrivono brevemente ciò di cui si verrà a parlare; ending più tranquille e dolci, due canzoni che di azione hanno ben poco, molto semplici e curate.
Il doppiaggio è abbastanza buono, qualche voce non era perfettamente a posto, ma comunque un buon livello. I personaggi in sé sono un copia-incolla di vari anime; uno dei personaggi che ritengo sia il migliore è Mana, una personalità ambigua, non si sa se ragazzina tenera e dolce o spietata assassina, che affascina lo spettatore.

Dopo aver analizzato un po' il tutto, ecco la conclusione: cinque. Ero indecisa tra il cinque e il sei, ci sono momenti molto buoni, quasi ottimi e momenti scadenti, che non c'entrano nulla ed episodi insensati. Questo non significa che non va visto: "Guilty Crown" è un anime molto carino e toccante in certi punti, ma si può rimanere delusi da un'opera che non dà quanto lo spettatore vuole.