Recensione
Genocyber
6.0/10
Prima di cominciare conviene fare una piccola premessa.
E' molto difficile dare una chiara valutazione dell'opera senza avere familiarità o conoscere di base opere quali Guyver, Il destino di Kakugo, Zetman, l'intero universo giapponese dei cosiddetti "Henshin Hero" (due nomi a caso "Kamen Rider" o "Garo") o anche solo sapere chi sia Shotaro Ishinomori e tutta la sua visione sui "Kaizo Ningen".
Per cui è altamente consigliabile a chi si sta per accingere alla visione di tener presenti questi fattori, più che altro per avere una migliore chiave di lettura e poter avere così una più chiara visione d'insieme.
Nel 1993 Tony Takezaki esordisce sulle pagine di Byakuya Shobo (uno dei principali concorrenti di Shonen Jump all'epoca) con un nuovo manga, chiamato appunto Genocyber. Quasi 6 mesi dopo Bandai Visual ne annuncia la trasposizione animata. Nonostante la produzione del primo OAV fosse ancora in corso il manga originale viene ufficialmente cancellato visto il pesante flop editoriale subito. Il motivo di questo insuccesso era semplice ... l'opera (e qui ci ricolleghiamo alla premessa) era troppo simile a Guyver; la concezione di Takezaki di un essere Bio-cibernetic-psionico che avrebbe dovuto svolgere il ruolo di antieroe risulto eccessivamente somigliante all'idea di base del manga di Yoshiki Takaya. La conseguenza fu la tempestiva chiusura della testata e fra i motivi di questa scelta c'era molto probabilmente il voler evitare che la cosa potesse sfociare in altro (di legale). Nonostante ciò Takezaki venne sollevato da tutte le accuse di plagio che si rivelarono infondate, alla fine (strano ma vero) si trattò di una pura coincidenza.
Per cui a tutti gli altri fattori già menzionati aggiungiamo ora quello che gli OAV sono il frutto dell'adattamento di un'opera interrotta.
Anche per ovviare a questo Bandai Visual (con Shinji Aramaki in persona nella produzione) decise di mettere su uno staff di pezzi grossi.
Lo script è firmato da Shou Aikawa (RahXephon, NeoRanga, Nadesico…) mentre tutto il comparto delle animazioni è curato dalla ARTMIC, la quale usciva in quegli anni dalla scia di successi portata da Bubblegum Crisis e dalla saga dei Gall Force.
Questo servì per così dire a "limitare i danni" ma subentrò poi un nuovo fattore di cui ne parleremo nel dettaglio dopo.
Non ci soffermeremo troppo sulla trama, anche per non violare il punto 5, bensì sulla sua suddivisione, facendo giusto qualche comparazione minima dove serve.
La serie può essere suddivisa in 3 archi narrativi, vale a dire "Le Origini" (il primo OAV), "L'Evoluzione" (il secondo e il terzo) e "le Cronache di Ark de Grande" (gli ultimi due) .
Analizzandoli nel dettaglio capiamo perché sono stati soprannominati così.
<b>Attenzione, probabili SPOILER!</b>
Il primo arco (quindi OAV) segue quasi fedelmente la trama dell'opera originale anche se subentrano nuovi fattori. Fra questi vi è il character design che è stato reso (generalmente in tutta la serie) in modo da far sembrare molto più giovani di quanto apparissero nel manga le 2 sorelle le cui personalità e caratteristiche di base risultano molto diverse rispetto a quelle originali. Ad esempio infatti, se Takezaki aveva impostato l'idea che per l'esperimento servissero due sorelle per la solita tesi della "risonanza" fra gemelli (quindi Elaine non era indispensabile), nell'OAV esse fanno già parte entrambe del progetto di sviluppo Vajra sin dagli albori. Altro fattore è la rielaborazione di altri personaggi apparsi nell'OAV che sono stati reinterpretati in maniera abbastanza criptica rispetto alla loro controparte cartacea. E' apprezzabile però che siano stati inseriti vari Easter Egg di riferimento al manga, primo fra tutti l'aspetto "senza pelle" dei tre cyborg, chiara citazione al prologo del manga.
Il secondo arco inizia già a discostarsi dalla trama originale del manga anche se nei fatti sviluppa un concept di Takezaki. Infatti l'idea di un avversario cibernetico al Genocyber era stato già previsto dall'autore durante la serializzazione della serie ma non venne più realizzata per i motivi citati in precedenza. Qui assistiamo al cambiamento fondamentale dell'essenza stessa del Genocyber, un dettaglio di cui parleremo meglio dopo.
Il terzo ed ultimo arco può essere considerato quasi uno special a se stante in quanto il protagonista della storia non è più ne Elaine ne il Genocyber pur restandone comunque il perno.
Detto questo passiamo alle considerazioni e a quanto non elencato in precedenza.
Fondamentalmente il fattore principale non menzionato fin'ora può essere considerato quello che ha influenzato principalmente le critiche verso la serie. Non dimentichiamoci che nei fatti si tratta pur sempre di un Anime di genere Horror-Gore con un rating rientrante nella categoria 'R' (cioè vietato ai minori di 15)... e si, questo spiega il perché sia uscito solo per l'Home Video.
Strettamente collegato a questo si aggiunge il fatto che il "grande assente" non menzionato prima nello staff di produzione sia nientepopodimeno che Koichi Okata.
Sebbene, tenendo conto che stiamo sempre parlando del 1993, all'epoca fosse uno dei Mecha Designer più quotati sul panorama dell'animazione giapponese (i mecha design di Arbegas, Galvion e di Char's Counterattack sono anche opera sua) resta il fatto che sia da sempre stato un pessimo regista (... e di questo ne vediamo la conferma già da MD Geist uscito sette anni prima).
Quindi se da un lato una parte delle colpe sia di Aikawa per aver fatto il possibile per adattare la trama, cercando di creare qualcosa di quanto più differente possibile da quella di Guyver, dall'altro abbiamo la pessima regia di Okata a completare l'insieme, portando il tutto sul baratro della mediocrità, una mediocrità scampata solo grazie al lavoro ARTMIC per il comparto animazioni e musiche.
Chiariamoci, il Gore non è necessariamente un fattore negativo di un'opera, ce ne sono altre sempre della stessa categoria uscite negli stessi anni qualitativamente superiori rispetto al livello visto in Genocyber; purtroppo l'insieme dei fattori trama-regia ha tenuto il livello per così dire in una sorta di "limbo". Insomma il livello è esattamente a metà fra chi vorrebbe che ogni singolo frame della serie grondasse sangue o interiora e chi non ne vorrebbe affatto.
Ciò nonostante come già detto resta un elemento già presente di partenza nell'opera originale e anche se qui viene portato all'estremo (con crudezza che portò scalpore già all'epoca) ne resta comunque un punto cardine, che possa piacere o meno (frattaglie di bambini varie incluse nel pacchetto).
Ultima menzione va fatta, ricollegandoci quindi al discorso del secondo Arco, al concept di fondo sviluppato nella serie
...ovvero la messianicità del Genocyber.
Uno degli apporti di Aikawa alla trama originale è stato quello di trasformare il Genocyber da antieroe mutante rinnegato (appunto troppo simile a Guyver) a divinità distruttrice dell'umanità e portatrice dell'Armageddon sulla Terra. Per cui si alla ultraviolenza sviluppata dal primo OAV, si ai combattimenti all'ultimo sangue (e frattaglia) che si susseguono per tutta la durata della serie, tutto è perfettamente legittimo se la si vede in quest'ottica.
Resta però il fatto che riassumere tutto questo in 5 episodi mal diretti resta una pecca incontestabile.
L'idea di base era buona, la realizzazione assolutamente il contrario.
Per cui in conclusione.
Nonostante tutto una visione della serie resta comunque consigliabile. Se avete amato Guyver e il manga originale di Takezaki, potrebbe non sconfifferarvi all'inizio ma nel complesso potreste apprezzare lo sviluppo. Se avete apprezzato MD Geist (solo il primo) la apprezzerete, più che altro per una questione di completismo verso le opere dirette da Okata. Se vi piace lo splatter duro e crudo (e il tabù dei bambini morti triturati non vi tange neanche di striscio) guardatelo.
Nel complesso resta un'opera da 5.9 su 10 (quindi più vicina al 6 che al 5), un buon prodotto tutto considerato.
Mettetevi una sera di totale paralisi nel palinsesto televisivo o nel caso non abbiate niente di urgente nel vostro palinsesto fansub/serie tv da seguire, assicuratevi che non ci siano bambini nelle vicinanze e guardatevelo.
2 Ore di tempo comunque meglio spese rispetto che a un film di serie zeta su una qualsivoglia rete regionale.
E' molto difficile dare una chiara valutazione dell'opera senza avere familiarità o conoscere di base opere quali Guyver, Il destino di Kakugo, Zetman, l'intero universo giapponese dei cosiddetti "Henshin Hero" (due nomi a caso "Kamen Rider" o "Garo") o anche solo sapere chi sia Shotaro Ishinomori e tutta la sua visione sui "Kaizo Ningen".
Per cui è altamente consigliabile a chi si sta per accingere alla visione di tener presenti questi fattori, più che altro per avere una migliore chiave di lettura e poter avere così una più chiara visione d'insieme.
Nel 1993 Tony Takezaki esordisce sulle pagine di Byakuya Shobo (uno dei principali concorrenti di Shonen Jump all'epoca) con un nuovo manga, chiamato appunto Genocyber. Quasi 6 mesi dopo Bandai Visual ne annuncia la trasposizione animata. Nonostante la produzione del primo OAV fosse ancora in corso il manga originale viene ufficialmente cancellato visto il pesante flop editoriale subito. Il motivo di questo insuccesso era semplice ... l'opera (e qui ci ricolleghiamo alla premessa) era troppo simile a Guyver; la concezione di Takezaki di un essere Bio-cibernetic-psionico che avrebbe dovuto svolgere il ruolo di antieroe risulto eccessivamente somigliante all'idea di base del manga di Yoshiki Takaya. La conseguenza fu la tempestiva chiusura della testata e fra i motivi di questa scelta c'era molto probabilmente il voler evitare che la cosa potesse sfociare in altro (di legale). Nonostante ciò Takezaki venne sollevato da tutte le accuse di plagio che si rivelarono infondate, alla fine (strano ma vero) si trattò di una pura coincidenza.
Per cui a tutti gli altri fattori già menzionati aggiungiamo ora quello che gli OAV sono il frutto dell'adattamento di un'opera interrotta.
Anche per ovviare a questo Bandai Visual (con Shinji Aramaki in persona nella produzione) decise di mettere su uno staff di pezzi grossi.
Lo script è firmato da Shou Aikawa (RahXephon, NeoRanga, Nadesico…) mentre tutto il comparto delle animazioni è curato dalla ARTMIC, la quale usciva in quegli anni dalla scia di successi portata da Bubblegum Crisis e dalla saga dei Gall Force.
Questo servì per così dire a "limitare i danni" ma subentrò poi un nuovo fattore di cui ne parleremo nel dettaglio dopo.
Non ci soffermeremo troppo sulla trama, anche per non violare il punto 5, bensì sulla sua suddivisione, facendo giusto qualche comparazione minima dove serve.
La serie può essere suddivisa in 3 archi narrativi, vale a dire "Le Origini" (il primo OAV), "L'Evoluzione" (il secondo e il terzo) e "le Cronache di Ark de Grande" (gli ultimi due) .
Analizzandoli nel dettaglio capiamo perché sono stati soprannominati così.
<b>Attenzione, probabili SPOILER!</b>
Il primo arco (quindi OAV) segue quasi fedelmente la trama dell'opera originale anche se subentrano nuovi fattori. Fra questi vi è il character design che è stato reso (generalmente in tutta la serie) in modo da far sembrare molto più giovani di quanto apparissero nel manga le 2 sorelle le cui personalità e caratteristiche di base risultano molto diverse rispetto a quelle originali. Ad esempio infatti, se Takezaki aveva impostato l'idea che per l'esperimento servissero due sorelle per la solita tesi della "risonanza" fra gemelli (quindi Elaine non era indispensabile), nell'OAV esse fanno già parte entrambe del progetto di sviluppo Vajra sin dagli albori. Altro fattore è la rielaborazione di altri personaggi apparsi nell'OAV che sono stati reinterpretati in maniera abbastanza criptica rispetto alla loro controparte cartacea. E' apprezzabile però che siano stati inseriti vari Easter Egg di riferimento al manga, primo fra tutti l'aspetto "senza pelle" dei tre cyborg, chiara citazione al prologo del manga.
Il secondo arco inizia già a discostarsi dalla trama originale del manga anche se nei fatti sviluppa un concept di Takezaki. Infatti l'idea di un avversario cibernetico al Genocyber era stato già previsto dall'autore durante la serializzazione della serie ma non venne più realizzata per i motivi citati in precedenza. Qui assistiamo al cambiamento fondamentale dell'essenza stessa del Genocyber, un dettaglio di cui parleremo meglio dopo.
Il terzo ed ultimo arco può essere considerato quasi uno special a se stante in quanto il protagonista della storia non è più ne Elaine ne il Genocyber pur restandone comunque il perno.
Detto questo passiamo alle considerazioni e a quanto non elencato in precedenza.
Fondamentalmente il fattore principale non menzionato fin'ora può essere considerato quello che ha influenzato principalmente le critiche verso la serie. Non dimentichiamoci che nei fatti si tratta pur sempre di un Anime di genere Horror-Gore con un rating rientrante nella categoria 'R' (cioè vietato ai minori di 15)... e si, questo spiega il perché sia uscito solo per l'Home Video.
Strettamente collegato a questo si aggiunge il fatto che il "grande assente" non menzionato prima nello staff di produzione sia nientepopodimeno che Koichi Okata.
Sebbene, tenendo conto che stiamo sempre parlando del 1993, all'epoca fosse uno dei Mecha Designer più quotati sul panorama dell'animazione giapponese (i mecha design di Arbegas, Galvion e di Char's Counterattack sono anche opera sua) resta il fatto che sia da sempre stato un pessimo regista (... e di questo ne vediamo la conferma già da MD Geist uscito sette anni prima).
Quindi se da un lato una parte delle colpe sia di Aikawa per aver fatto il possibile per adattare la trama, cercando di creare qualcosa di quanto più differente possibile da quella di Guyver, dall'altro abbiamo la pessima regia di Okata a completare l'insieme, portando il tutto sul baratro della mediocrità, una mediocrità scampata solo grazie al lavoro ARTMIC per il comparto animazioni e musiche.
Chiariamoci, il Gore non è necessariamente un fattore negativo di un'opera, ce ne sono altre sempre della stessa categoria uscite negli stessi anni qualitativamente superiori rispetto al livello visto in Genocyber; purtroppo l'insieme dei fattori trama-regia ha tenuto il livello per così dire in una sorta di "limbo". Insomma il livello è esattamente a metà fra chi vorrebbe che ogni singolo frame della serie grondasse sangue o interiora e chi non ne vorrebbe affatto.
Ciò nonostante come già detto resta un elemento già presente di partenza nell'opera originale e anche se qui viene portato all'estremo (con crudezza che portò scalpore già all'epoca) ne resta comunque un punto cardine, che possa piacere o meno (frattaglie di bambini varie incluse nel pacchetto).
Ultima menzione va fatta, ricollegandoci quindi al discorso del secondo Arco, al concept di fondo sviluppato nella serie
...ovvero la messianicità del Genocyber.
Uno degli apporti di Aikawa alla trama originale è stato quello di trasformare il Genocyber da antieroe mutante rinnegato (appunto troppo simile a Guyver) a divinità distruttrice dell'umanità e portatrice dell'Armageddon sulla Terra. Per cui si alla ultraviolenza sviluppata dal primo OAV, si ai combattimenti all'ultimo sangue (e frattaglia) che si susseguono per tutta la durata della serie, tutto è perfettamente legittimo se la si vede in quest'ottica.
Resta però il fatto che riassumere tutto questo in 5 episodi mal diretti resta una pecca incontestabile.
L'idea di base era buona, la realizzazione assolutamente il contrario.
Per cui in conclusione.
Nonostante tutto una visione della serie resta comunque consigliabile. Se avete amato Guyver e il manga originale di Takezaki, potrebbe non sconfifferarvi all'inizio ma nel complesso potreste apprezzare lo sviluppo. Se avete apprezzato MD Geist (solo il primo) la apprezzerete, più che altro per una questione di completismo verso le opere dirette da Okata. Se vi piace lo splatter duro e crudo (e il tabù dei bambini morti triturati non vi tange neanche di striscio) guardatelo.
Nel complesso resta un'opera da 5.9 su 10 (quindi più vicina al 6 che al 5), un buon prodotto tutto considerato.
Mettetevi una sera di totale paralisi nel palinsesto televisivo o nel caso non abbiate niente di urgente nel vostro palinsesto fansub/serie tv da seguire, assicuratevi che non ci siano bambini nelle vicinanze e guardatevelo.
2 Ore di tempo comunque meglio spese rispetto che a un film di serie zeta su una qualsivoglia rete regionale.