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Trasposizione cinematografica dell'omonimo manga di Mari Yamazaki, pubblicato in Giappone dal 2008 e giunto in Italia grazie a Star Comics, "Thermae Romae" è stato prodotto mentre l'opera originale era ancora in corso, cosa che apre la strada a stravolgimenti che rischiano di essere infausti per chi ha amato il manga.

Lucius Modestus è un architetto romano specializzato nella creazione di bagni termali. Di recente le cose per lui non vanno poi così bene, la moda del periodo difficilmente combacia con la sua visione di come le terme dovrebbero essere; si trova quindi in seria difficoltà, fintanto che viene in qualche modo trasportato nel futuro, in Giappone, luogo in cui scopre idee e invenzioni rivoluzionarie per il popolo romano. Le ricrea, con i mezzi del tempo, con grandissimo successo, tuttavia rimane tormentato, visto che si rende conto come tutto quanto ha realizzato non sia altro che un copiare quel popolo misterioso con cui viene continuamente in contatto. Nel mentre vi è un risvolto sentimentale, visto che la sua presenza in Giappone non passa inosservata.

Dopo un inizio divertente e scoppiettante, direi all'altezza del manga, il film perde di mordente e la sceneggiatura inizia a diventare un po' pasticciata. La prima parte, ovvero i contatti con il mondo giapponese e la riproduzione delle tecnologie del futuro con i mezzi a disposizione dei Romani, l'ho trovata estremamente divertente e spassosa. Avrei voluto che il film insistesse maggiormente su questa parte, invece vi è una virata più seria, ahimè non supportata dalla recitazione dei comprimari; Lucius deve evitare infatti che l'imperatore faccia un errore che potrebbe cambiare la storia dell'Impero Romano. In questo si inseriscono le questioni di cuore: con la moglie le cose non vanno bene e nel mentre una ragazza, Mami, è così persa per Lucius che arriva a seguirlo nel suo tempo. Il problema di queste due parti è la superficialità con la quale sono trattate: alcuni passaggi risultano alquanto leggeri, per esempio i problemi con la moglie e quanto accade di conseguenza. Posso anche capire che il film vuole essere comico e non ha pretese di un certo tipo, ma se vuoi mandare a pallino le cose, evita di andarti a infognare in argomenti di un certo tipo.

Nella seconda metà del film subentra una certa confusione e inconsistenza dei fatti narrati; credo che la cosa risulti sempre più evidente man mano che la guida data dall'opera originale si fa più sbiadita. Mancano poi le spiegazioni tecniche sui benefici delle terme e le nozioni che sono ben presentate e interessanti nel manga, qui a malapena accennate. Il finale lascia la porta aperta a un seguito, già realizzato, e si dimostra ben lontano dall'essere appassionante. Diciamola in modo chiaro: ho trovato la seconda metà del film noiosa e ho faticato a reggerla fino alla fine.

Dal punto tecnico ci sono alti e bassi: se è apprezzabile come il film, girato a Cinecittà, ricrei in modo efficace l'ambientazione romana, fa uno strano effetto vedere le comparse tutte occidentali e i protagonisti, romani nella storia, giapponesi nella pratica. Fortuna che dopo poco ci si fa l'abitudine, anche grazie all'ottima prova di Hiroshi Abe, nei panni di Lucius: si nota come il suo recitare sia su un livello decisamente superiore rispetto al resto del cast, colpevole di una gestualità esagerata che rende il tutto poco naturale e forzatamente caricaturale. Gli effetti speciali sono in un paio di casi decisamente sottotono, alcune sequenze, mi viene in mentre quella in cui i personaggi sono risucchiati in un vortice che congiunge le due ere, sono realizzate in modo quasi amatoriale. Meglio il comparto sonoro, con gli intermezzi lirici che sono un piacevole e curioso intermezzo.

"Thermae Romae" inizia bene, frizzante e divertente. Va calando fino a diventare noioso, ma riesce nel complesso a raggiungere la sufficienza. Nonostante questo, non posso che considerarlo un'occasione sprecata e non ritengo riesca ad essere all'altezza della controparte cartacea. Peccato.