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10.0/10
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Eravamo nel 2013 e venne alla luce un'opera - un singolo Oav di 25 minuti - che prendeva il nome di Death Billiards. Inaspettatamente, anche considerando la brevità del tutto, si rivelò un anime molto ben realizzato sia per via di un'idea di base intrigante e misteriosa, sia per le atmosfere vellutate che accompagnavano la narrazione che per i personaggi stessi, in special modo il barman e la donna col caschetto scuro. Un gioco (una sfida a biliardo) dove un giovane ed un anziano mettevano in palio le loro stesse vite o, per meglio dire, le loro anime...

Così come molti altri appassionati d'animazione restai anch'io parecchio colpito e conclusi la mia recensione affermando che un'opera di questo tipo avrebbe senz'altro meritato una serie di più episodi che sarebbe riuscita a sfruttare al meglio le notevoli potenzialità narrative lasciate in qualche modo "sopite" dalla brevità del tutto; ora ( dopo poco più di un anno) eccomi accontentato dalla comparsa di Death Parade, serie composta di soli 12 episodi che riprende (ampliandoli) gli spunti narrativi che Death Billiards aveva avuto il pregio di farci assaporare. Il risultato? Onestamente favoloso! Mi aspettavo esattamente qualcosa di questo tipo, con un impatto forte anche e soprattutto a livello emozionale, psicologico e umano per una serie che promette un assai probabile seguito ma che rientrerà prepotentemente sin da subito tra le mie preferite in assoluto.

A dispetto di chi ritiene che una valutazione massima possa essere attribuita solo ad un'opera (improbabilmente) perfetta io ho deciso di premiare Death Parade con un bel 10 pur essendo in grado di menzionare parti ed elementi che ho trovato tutt'altro che piacevoli e ben congeniati, quali ad esempio una sigla di apertura frivola e chiassosa assolutamente inadeguata alla natura di quest'opera sino ad arrivare alla presenza di un paio di personaggi abbastanza superflui ma che, fortunatamente, saranno piuttosto decentrati dal fulcro del tutto.

Tecnicamente siamo su un prodotto decisamente molto valido, sugli stessi elevati livelli qualitativi già visti nel'OAV che l'aveva preceduto, sia a livello grafico sia tirando in causa le animazioni e le musiche, entrambe molto curate.

A chi si rivolge Death Parade? A coloro che sono in cerca di una trama profonda (capace anche di commuovere) psicologica, legata al sovrannaturale, alla vita e alla morte. In un certo senso l'opera che vedo più vicina a questa dovrebbe essere "Jigoku Shoujo" che aveva tematiche assai simili ed era concepita anch'essa prendendo in considerazione vari episodi autoconclusivi che andavano ad approfondire la complessa psicologia umana con tutte le sorprese e le contraddizioni che può rivelarci.