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8.0/10
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Credo che in questa raccolta di storie brevi Rumiko Takahashi sappia dare il meglio di sé: la ritengo un’autrice particolarmente capace di dipingere con pochi e sapienti tocchi la società giapponese in cui vive, e che da sempre fa da sfondo anche alle sue opere più prolisse.

In ogni storia lo scorcio della famiglia di turno offre il ritratto, impietoso ma umano, di aspetti comuni e interessanti del Giappone: lo possiamo vedere in
- <i>“Il Cane dell’Amministratore Delegato”</i>, in cui vediamo una famiglia a cui un conoscente del capofamiglia affida il cane della propria amante. Lo stretto appartamento vede poi giungere proprio quest’ultima, generando scene paradossalmente verosimili.
- In <i>“Famiglia in Viaggio”</i> possiamo osservare un capofamiglia che ha perso lavoro e salute, e intende suicidarsi con tutta la famiglia.
- <i>“Solo Finché ci Sarà Lui”</i> ci viene mostrato il signor Domoto, ex dirigente, che sostituisce al lavoro di commessa la moglie malata, incontrando parecchie difficoltà.
- <i>“Love Song da Soggiorno” </i>è la storia di un caporeparto di un’azienda perseguitato dal fantasma della moglie, ma coccolato dalle attenzioni della giovane collega Momoi.
- <i>“Papà ha Tredici Anni” </i>offre uno sguardo sui lavoratori che si stabiliscono lontano dalla famiglia per lavoro; ma nel farlo il signor Furuta perde la memoria in un incidente, e viene fotografato con una studentessa liceale…
- Infine in <i>“In Segno della Mia Gratitudine”</i> osserviamo la difficile vita condominiale di Kobato, appena trasferitosi, tra i dispetti di Regina, che assegna le pulizie nel condominio, e la vecchietta che le affida un uccello parlante (Gracula), promettendole che questo sarà la sua salvezza.

Il tratto della mangaka, peraltro già ai livelli degli ultimi numeri di Ranma ½ in queste storie, potrebbe forse far storcere il naso a chi ricerca tavole e disegni più elaborati; in effetti nella lettura si potranno ad esempio notare molte ‘Akane’ di turno. Tuttavia raccomando che questo aspetto, per quanto importante, non deve far scartare la lettura: si pone l’accento non sull’uso dettagliato del retino, ma sull’ironica, realistica e bellissima rappresentazione del Giappone moderno, tanto che a lettura ultimata il disegno appare proprio l’ultimo dei difetti che vi si potrebbe riscontrare.

L’edizione italiana è più che buona: il volume non è dotato di una sovraccopertina, il senso di lettura è quello occidentale e la carta è bianca e forse un po’ troppo sottile, ma a ben vedere questi difetti sono più che compensati da un formato più grande del consueto e arricchito da alcune tavole a colori, presenti all’inizio di tre delle storie narrate. E’ da menzionare anche la copertina, che ritrae almeno una coppia di personaggi per ciascuna storia, creando un valido accostamento di tanti personaggi estranei l’un l’altro, ma che convivono nel medesimo volume.

In sintesi, una lettura che non stanca ma diverte, che non annoia bensì insegna, e ci documenta in maniera semplice ma realistica. Non amo particolarmente le letture brevi, ma queste meritano senz’altro un incoraggiamento perché le ritengo valide sia sotto l’aspetto della narrazione, fluida e avvincente, sia su quello dell’efficace ambientazione quotidiana.
Più che consigliato a tutti:
- gli amanti del Giappone, è una lettura per voi;
- i fan di Rumiko Takahashi, non può mancare nella vostra collezione;
- chi non apprezza particolarmente la Takahashi, può indubbiamente riuscire a segnarle un punto di favore con questa divertente e ironica raccolta.