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Come già successo in altre storie, più o meno note e più o meno simili, questo manga ipotizza l'apparizione della ragazza dei sogni proveniente da un mondo fantastico, una dimensione parallela? Un videoregistratore rotto magari? No, altrimenti sarebbe Video Girl Ai. Allora forse da un quaderno, un personaggio nato direttamente dagli appunti carichi dell'amore di chi li ha scritti e disegnati, un ragazzo solo ed emarginato, timoroso ed insicuro. Proprio per ragioni come queste può capitare di rifugiarsi in un mondo fantastico da noi stessi creato, lasciando libero sfogo ai nostri desideri e immaginandosi l'amico o l'amica del cuore proprio così come vorremmo che fossero. Azioni di questo tipo servono per non sentirsi veramente soli, forse a darti una sorta di speranza, fantasie che ti faranno compagnia a lungo ma che (normalmente) mai e poi mai vedremo materializzarsi. Quanto appena scritto, ovviamente, non vale per un'opera come "My Girlfriend is a Fiction" dove la normalità non è di casa e dove Michiru, la ragazza dei sogni (e degli appunti) di Himura, prenderà magicamente vita. A complicare le cose Himura si scoprirà perdutamente innamorato della senpai Fuko e qui, come accade in tante altre opere, si aprirà il dubbio amletico su quale sia più "giusto" amare, la ragazza reale o quella nata da non si sa bene dove. Riflessioni di questo tipo, magari trattate in modo più profondo, trovano spazio in tante altre belle opere come Video Girl Ai e Chobits alle quali potremmo vagamente affiancare anche My Girlfriend is a Fiction come affinità di genere e di talune situazioni, ma ne uscirebbe irrimediabilmente sconfitto sotto tutti i fronti; le parti comiche sono meno divertenti, le fasi romantiche sono meno profonde, il tratto del disegno è piacevole ma molto meno raffinato e in finale la storia stessa, nel suo insieme, risulta gradevole ma assai più leggera dei titoli da me citati in precedenza. L'opera si completa in soli 4 volumetti, probabilmente la lunghezza è appropriata alla storia ma, soprattutto nelle fasi finali, gli avvenimenti lasciano alquanto a desiderare, sembrano pensati e realizzati frettolosamente, senza la necessaria ispirazione, banalizzando oltremodo il finale di un'opera che già non brillava certo per originalità.

Detto questo, non mi sento di sconsigliarne la lettura, si tratta di qualcosa di poco impegnativo ma tutto sommato discretamente riuscito.
I 4 volumetti che completano l'opera non hanno la sovraccopertina, hanno un costo abbordabile e una rilegatura robusta, per quanto le pagine diano l'impressione di essere particolarmente sottili.
Il voto sarebbe un 6 e mezzo che preferisco arrotondare per difetto.