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8.0/10
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Ho iniziato a leggere Suzuka dopo averlo scoperto grazie ad un amico e dopo essere rimasto favorevolmente impressionato dagli ottimi disegni. Per questi vengo subito al punto: ora come ora mi verrebbe da dire che è proprio Kouji Seo il mio disegnatore di manga preferito per quel che riguarda i personaggi in un contesto realistico. Ogni tavola è realizzata meravigliosamente (l'autore stesso dice di essere molto lento a disegnare, e visti i risultati non faccio fatica a crederci), ogni personaggio è immediatamente riconoscibile e basta una rapida occhiata per capire subito il suo stato d'animo. Scusate se è poco! Proprio per questo sto collezionando i volumi ancora in corso di pubblicazione da parte della Star Comics.

La prima parte della storia (fino ai volumi 9-10, giù di lì) è la migliore; in questa fase, in cui Yamato si avvicina a Suzuka e alla chiave per aprire il suo cuore, è presente un ottimo equilibrio tra il lato sentimentale e quello commedia. Dopo un inizio un po' fastidioso per via del fan service (che per fortuna sparisce dopo pochi capitoli) conosciamo piano piano i personaggi, le loro manie, i loro difetti ed il loro background; il tutto è condito da alcuni momenti spokon, dato che i nostri protagonisti frequentano il club di atletica del loro liceo (lui corsa, lei salto in alto). Il risultato è un mix frizzante e gradevole, che rende Suzuka molto coinvolgente e piacevole da leggere.

I problemi, almeno per me, sono arrivati nella seconda parte, che si focalizza quasi esclusivamente sul lato sentimentale e su tutti i problemi che Yamato, Suzuka e i loro amici incontrano fino al delicato finale. Non c'è un calo della qualità così drastico, intendiamoci; tuttavia in questa seconda fase sono mancate secondo me la freschezza e la novità presenti nella prima. Per esempio, molti personaggi secondari quasi spariscono per ricomparire sporadicamente come macchiette, oppure si assiste alla graduale scomparsa del tema sportivo, che viene messo da parte (non è quello il punto focale della trama, però un po' mi è dispiaciuto); ma quello che non ho apprezzato, e qui forse il problema sono io, è che le vicende a cui va incontro Yamato mi sono sembrate degne di una soap opera; non ci sono cali di ritmo ed i dialoghi rimangono convincenti e ben scritti, tuttavia l'intero sviluppo della trama mi è sembrato costruito sul nulla. Spero di essere stato abbastanza chiaro, perché purtroppo mi risulta un po' difficile descrivere questa sensazione a parole; e forse è per questo che i manga sentimentali non sono il mio genere preferito (questo non mi ha certo fatto cambiare idea).

Un discorso a parte merita il finale. Senza fare spoiler, ho trovato quest'ultimo un po' prevedibile ma al tempo stesso per nulla banale, dato che viene trattato un tema molto delicato e spinoso (anche qui, non posso dire quale), forse anche troppo per un manga comunque leggero come questo, ma ho apprezzato molto le scelte dell'autore e come ha portato in fondo la questione. Posso solo dirvi che la scelta che Yamato e Suzuka dovranno fare sarà importantissima e si ripercuoterà non solo sul loro futuro, ma anche su quello di molte altre persone.

Passiamo ai personaggi. Nulla da dire su Yamato e Suzuka, i due protagonisti, che sono caratterizzati meravigliosamente: la seconda, in particolare, è uno dei personaggi più complessi, affascinanti e convincenti che abbia mai incontrato in un manga. Per quanto riguarda gli altri, solo pochi sono sviluppati in maniera comparabile (Honoka, Yuka); il resto è costituito da personaggi abbastanza statici e/o stereotipati ma comunque apprezzabili. Paradossalmente i miei due preferiti appartengono proprio a questa categoria: per il lato femminile ho sempre fatto il tifo per Miki Hashiba, la migliore amica di Suzuka per la quale speravo che i rapporti con Yamato venissero approfonditi un po' di più; per il lato maschile ho apprezzato la figura del senpai Miyamoto, sempre pronto a dare utili consigli e ad avere fiducia nel prossimo. Non a caso sono proprio loro, in fin dei conti, i personaggi più positivi del manga.

Consiglio Suzuka a tutti quelli che cercano una storia d'amore (vissuta dal punto di vista maschile) coinvolgente e non banale: non ve ne pentirete. Peccato solo per la seconda parte inferiore alla prima, ma forse molti di voi potranno apprezzarla più di quanto lo abbia fatto io.