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"Pretty Guardian Sailor Moon" è il celebre manga scritto e disegnato nel 1992 da Naoko Takeuchi, sequel di "Codename Sailor V".

La trama vede come protagonista la pigra e piagnucolona Usagi Tsukino, che riceve dalla gatta parlante Luna l'incarico di sconfiggere gli emissari del Dark Kingdom trasformandosi nella paladina della giustizia Sailor Moon. Usagi dovrà anche trovare le sue compagne e la principessa che insieme dovranno proteggere.

Il manga ha acquisito un'enorme popolarità nel tempo (cresciuta ancor di più grazie all'anime), anche perché e stato il primo mahou shoujo (che ha dunque delle ragazze magiche come protagoniste) strutturato come un super sentai al femminile: abbiamo dunque cinque guerriere (a cui se ne aggiungeranno altre nel corso della serie), ognuna caratterizzata da un potere - legato ai pianeti - e da un colore diverso.
L'originalità è dunque dalla parte di "Sailor Moon", tant'è che le serie simili che verranno successivamente create verranno considerate "eredi" delle nostre paladine - o brutte copie, dipende dai punti di vista. L'altra novità sta nella modalità in cui viene impiegata la "magia": non abbiamo esattamente innocui incantesimi che fuoriescono da una bacchetta, ma veri e propri combattimenti, un po' in stile "supereroe" appunto, in cui comunque gli attacchi magici fanno la propria parte. A volte ci sono scene abbastanza forti, quindi il manga non è proprio adatto alle bambine, come l'anime che abbiamo avuto qui in Italia farebbe pensare. "Sailor Moon" contiene, infatti, anche elementi che lo rendono un'opera per persone più mature: troveremo personaggi omosessuali, o donne travestite da uomini e viceversa.

Passando alla storia in sé per sé, a volte potrebbe presentare alcune incongruenze - l'autrice stessa l'ha ammesso - ma riesce comunque ad appassionare in tutte e cinque le saghe in cui è divisa, in cui troviamo ogni volta situazioni, sviluppi e personaggi abbastanza diversi, a volte con alcuni elementi in comune (tutti i nemici, per esempio, vogliono conquistare l'universo o appropriarsi del "Cristallo d'argento illusorio"). Sotto questo aspetto c'è una grande differenza tra manga e anime: gli episodi di quest'ultimo, infatti, a partire più o meno dalla terza serie presentano uno svolgimento meccanico e ripetitivo, fino a diventare praticamente autoconclusivi. Aggiungiamoci gli assurdi cambiamenti, veri e propri stravolgimenti, che sono stati fatti, e all'anime devo solo l'avermi fatto conoscere la stupenda opera originale.

Chiudendo questa parentesi che mi sembrava doveroso fare, di "Sailor Moon" ho particolarmente apprezzato la sceneggiatura ricercata e elaborata, ricca anche di termini scientifici, che riguardano in particolare l'astronomia (ovviamente). A colpire sono però gli elementi più semplici, ovvero gli ideali di amore, amicizia, giustizia sempre abbracciati dalle nostre paladine, in particolare da Usagi. La protagonista è il personaggio che più risalta e quello meglio caratterizzato, che vedremo maturato alla fine dell'opera: da ritardataria e fannullona ragazzina, Usagi diventerà una vera e propria donna, anche meno dipendente dal suo Mamoru (che sembrava il centro del suo universo nelle prime due saghe), senza dimenticare le preziose compagne che l'hanno sempre protetta e affiancata, ma soprattutto facendosi carico del proprio destino, a cui non ha mai rinunciato anche se le si è presentata la possibilità di scegliere una strada diversa. Pur rimanendo Usagi il fulcro del gruppo, tutte le altre Sailor sono state approfondite, anche grazie a degli episodi speciali. Particolare spazio si è dato anche a Mamoru, ma soprattutto a Chibiusa, che, come la protagonista, abbiamo visto crescere e cambiare. I nemici, invece, durano il più delle volte il tempo di un episodio, quindi non li reputo così importanti ( i "leader", al massimo, sono quelli più interessanti).

Per quanto riguarda la veste grafica, la Takeuchi imposta le tavole in maniera abbastanza originale, utilizzando anche tecniche diverse e una grande varierà di retini (ricordo con piacere lo "splendore" degli ultimi capitoli). I disegni sono molto migliorati rispetto a "Sailor V", ma subiscono dei cali che non rimangono inosservati alla fine della seconda saga e all'interno della terza. Il tratto della Takeuchi appare infatti molto veloce, non precisissimo, e molte tavole sembrano fatte frettolosamente. Come sempre, però, le copertine e le illustrazioni di inizio episodio sono impeccabili, e in esse la sensei dimostra una grande maestria con i colori.

In conclusione, "Pretty Guardian Sailor Moon" è una splendida avventura, in cui l'amore e l'amicizia prevalgono su tutto. Consigliato non solo alle bambine ormai cresciute che hanno amato l'anime da piccole, ma anche alle adolescenti di adesso (tra cui rientro io) che cercano uno shoujo dolce condito con un po' d'azione. 9.