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7.0/10
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Se Nelly Furtado mi ha insegnato qualcosa con le sue canzoni, è che le cose belle, sono prima o poi destinate a finire. Ed è questo che penso dei Simpson, una serie nei primissimi anni di vita capolavoro assoluto (e uno dei miei cartoni preferiti), che se si fosse fermata ai tempi di gloria, avrebbe sicuramente meritato un 10, e invece no, per colpa del vile denaro, ha continuato imperterrita...e continua tuttora. Credo che un po' tutti conoscano i Simpson, quindi il mio consiglio se non li avete visti è quello di andare a vedere le vecchie stagioni, dove gli episodi avevano una vera e propria trama, gag intelligenti e misurate, animazioni morbide, fluide e cartoonesche e le trame erano molto originali: dal primo, classico episodio a tema natalizio, a Bart che si impegna per un compito ma non riesce a dare i suoi frutti (episodio che mi ha fatto piangere), alla scatenatissima storia dell'imprenditore truffaldino della monorotaia, a Malibu Stacy e agli episodi dedicati a Grattachecca e Fighetto (quello del film, quello del parco dei divertimenti e quello premonitore dove appare Pucci, personaggio che decretò il salto dello squalo della serie animata di G&F, ormai senza idee...nonchè mio episodio preferito perchè ironizza su cosa succede se un cartone viene tirato per i capelli troppo a lungo), nonchè ai mitici episodi dedicati ad Australia e Giappone. Ci sono molti altri episodi classici, come quello di Homer scambiato per un maniaco sessuale solo perchè aveva preso una mentina che si trovava in un posto equivoco.
Insomma, il Cartone animato perfetto...ma purtroppo, verso la dodicesima stagione, le cose iniziarono lentamente a decadere, se gli episodi fino alla 14esima e 15esima stagione (più l'episodio sul cattolicesimo della 16esima) erano tutto sommato godibili (le classiche puntate che vedi in un sonnacchioso pomeriggio estivo di relax) , dopodichè, dalla 17esima stagione in poi ho visto solo quattro episodi memorabili: quello del creazionismo vs. evoluzionismo, quello di Marge impegnata nei gdr, quello del futuro di Bart e Lisa e uno post-film dove la famiglia va in crociera e la vacanza diventa quasi infinita, assumendo un tono molto distopico.
Nelle stagioni post-film, inoltre, la qualità dell'animazione si è abbassata moltissimo, con molti meno frame e si sente spesso il bisogno di ironizzare su cose attualissime che nel giro di qualche anno diventeranno irremediabilmente datate.
Lasciamo inoltre perdere l'episodio che riscrive la storia dei Simpson, facendo incontrare Homer e Marge negli anni '90...veramente raccapricciante.
Inoltre, l'umorismo è diventato di cattivo gusto: l'esempio più lampante è sull'uso della parola gay, premettendo che secondo me tutte le persone devono avere uguali diritti. In un vecchio episodio, un ragazzo gay chiamato John salvava Homer, dimostrando così che anche i gay sono veri uomini, mentre, in un episodio di Halloween della ventesima stagione, Nelson usa la parola gay come insulto per riferirsi al grande cocomero.
L'unica cosa bella delle ultimissime stagioni (che trovo una perdita di tempo da guardare fuori dall'ora di pranzo), sono le couch gag d'autore, fatti da animatori importanti come John Kricfalusi, il creatore di Ren e Stimpy)...a questo punto gli autori dovrebbero focalizzarsi solo su quello, e lasciare perdere gli episodi, ormai sconclusionatissimi e fatti da accozzaglie di gag a base di social network e smartphone vari.
Insomma, io consiglio assolutamente solo le prime 11 stagioni dei Simpson, senza tempo, e se per caso vi capita di vedere gli episodi dalla 12esima alla 15/16esima, anche quelli si lasciano guardare con piacere, come anche il film. Tutto ciò che ha a che fare con i Simpson ed è stato prodotto dopo il 2007, è a mio avviso da dimenticare e da far cadere nell'oblio della cultura pop... se volete vedere un cartone per adulti prodotto dal 2007 in poi, vedete American Dad (che è iniziato nel 2005).